• User Newbie

    Scrittura privata. Da firmare?

    Salve,
    siamo un gruppo di dipendenti (5), contratto CCNL metalmeccanico, dopo 2 anni, la nostra azienda in una riunione ci ha sottoposto un documento intitolato "SCRITTURA PRIVATA", nel quale, secondo loro, vengono solo riportati alcuni punti gia' presenti nel contratto nazionale.
    I punti prevedono : obbligo di fedeltà, proprietà di commercializzazione del software prodotto e simili.
    E' normale? Dobbiamo firmare?


  • User Newbie

    Si, un paio di anni fa un paio di collaboratori se ne sono andati e hanno fatto concorrenza su alcuni clienti.

    La cosa strana e' che, come hanno consegnato la scrittura, fanno pressione per averla firmata, dicendo che la devono presentare quanto prima all'avvocato.
    Se hanno aspettato 2 anni, adesso perche' tutta questa fretta?


  • User Newbie

    L'azienda ha prodotto e commercializza un software gestionale, ma che io sappia, nessuno sta facendo altro o vorrebbe fare la stessa cosa in proprio. L'unica cosa e' che qualcuno, me compreso, stiamo cercando un altro posto di lavoro.


  • User Newbie

    Grazie mille per le risposte, comunque non c'e' una fuga di massa, ma solo la volontà di andarsene da parte di 2 persone, in quanto l'azienda non ha mai rispettato gli accordi verbali (capisco che non hanno validità, ma da un punto di vista morale ne hanno)presi con le persone. In questa scrittura c'e' una frase che recita : "tale accordo va a sostituire integralmente ogni altro accordo sia verbale, sia scritto preso precedentemente".


  • ModSenior

    @criceto said:

    Meglio sentire un consulente del lavoro ed un legale preparato PRIMA della firma di tale carta e farla esaminare bene.
    Concordo anche perché mi sembra strano quello che chiedono, ci sarà scritto qualcos'altro e reputo che sia il caso che lo esamini un esperto in materia di contratti di lavoro.

    Obbligo di fedeltà: non occorre una scrittura privato, un dipendente vi è tenuto.
    Proprietà di commercializzazione del software prodotto e simili: in mancanza di accordi diversi, tutto i programmi per elaboratori prodotti da un dipendente sono di proprietà dell'azienda datrice di lavoro; può rimanere al dipendente solo il diritto "morale" di paternità.

    Per quanto riguarda i dipendenti che vanno via e fanno concorrenza o vanno a lavorare per una ditta concorrente, non riesco mai a spiegarmi questa visione scandalistica tutta italiana, e lo dico per esperienza diretta sia come dipendente sia come datore di lavoro.

    Se un'azienda vuole che i propri dipendenti, dopo la cessazione del rapporto, rispettino un periodo di tempo ben determinato in cui non possano lavorare per aziende dello stesso ramo o fare concorrenza in proprio, è sufficiente inserirlo nel contratto di lavoro e retribuire con una somma di denaro che dovrà essere opportunamente evidenziata nei cedolini.

    Valerio Notarfrancesco