• User Attivo

    riattivare una newsletter abbandonata

    Poniamo il caso che si debba attivare una newsletter abbandonata da due anni. Ho il timore che gli utenti si siano dimenticati di essersi iscritti e flagghino come spam il mittente.

    L'unica cosa che mi viene in mente è dichiarare esplicitamente che la newsletter riparte dopo una pausa.

    Avete altre idee per evitare di essere bannati?


  • ModSenior

    Ciao giubertinik,
    penso anch'io che la soluzione migliore sia dichiarare esplicitamente il riavvio della newsletter dopo un periodo di "fermo", magari in un messaggio introduttivo: si potrebbero riepilogare i contenuti o comunque i propositi della newsletter (nel caso qualcuno non si ricordasse di cosa si tratta) per riconquistare l'attenzione.


  • User Attivo

    Ciao Giubertinik,
    circa un anno fa ho avuto il tuo stesso problema, e ti posso suggerire alcune attività da fare in via preliminare per evitare disguidi come la segnalazione spam ecc..

    Concordo con quanto indicato da Chiara:

    si potrebbero riepilogare i contenuti o comunque i propositi della newsletter (nel caso qualcuno non si ricordasse di cosa si tratta) per riconquistare l'attenzione.

    Premetto che l'attività di ripristino di una newsletter è efficace quanto più i contenuti sono migliorati.

    Contenuti Rinnovati

    Fai ripartire la newsletter con una carica maggiore rispetto al prcedente

    Se infatti riprendi come nulla fosse, otterresti un drastico calo degli iscritti e molte segnalazioni SPAM (in molti non si ricordano l'iscrizione dopo 1 giorno, figuriamoci dopo 2 anni).

    Controllo validità degli Iscritti

    Gli indirizzi email vanno e vengono, ripulisci la lista prima di far ripartire gli invii

    Dopo due anni, gli indirizzi email cambiano, molti vengono disattivati, molto vengono abbandonati... Utilizza un software o sistema che ti permetta di pulire in via preliminare gli indirizzi email.

    Segnalo che anche nel caso in cui ci siano molti indirizzi email non validi rischi di essere bloccato dai provider: se da un indirizzo partono molte email verso destinatari che non sono più attivi generando un alto numero di bounce, il mittente viene messo sotto controllo... se lo fai in modo costante verrai bloccato indipendentemente dalle segnalazioni SPAM che riceverai dagli utenti.

    Fai invii di test, ad esempio creando una email semplice in cui avvisi gli utenti che la newsletter sta per ripartire. Poche righe e fronzoli e ottieni il massimo dei vantaggi.

    Io ho fatto tre invii preliminari a distanza di una/due settimane l'uno dall'altro:

    • Controllo e Cancellazione Indirizzi con Bounce Critici: con il primo invio ho eliminato completamente tutti i bounce classificati come hard, ovvero tutti quelli che non risultano più attivi. La comunicazione utilizzata è quella informativa, in cui faccio presente che verrà riattivata la newsletter.
    • Controllo e Monitoraggio Indirizzi con Bounce Soft: con il secondo invio ho verificato se rispetto al primo ci sono stati cambiamenti nei bounce di basso livello (come quelli di casella di posta piena). Quelli che si risolvono li ho reinseriti in lista, gli altri li tengo sotto controllo nel prossimo invio. La comunicazione utilizzata è basata sull'interesse, per raccogliere feedback sulla volontà degli utenti di voler ricevere la newsletter.
    • Sviluppo di Interesse e Count Down: con il terzo invio, verifico per la terza volta i soft bounce e nel caso siano ancora attivi, li tolgo dalla lista (li metto in una lista separata in cui fare invii di "risanamento" in futuro e con minor frequenza). Tieni presente che a questo punto sono passate almeno 3 settimane, quindi un tempo più che sufficiente per capire se un indirizzo pieno è ancora utilizzato dal proprietario. La comunicazione utilizzata in questo caso è puramente promozionale, in cui "carico" gli utenti di informazioni con tutti i vantaggi ed i dettagli utili.

    Controllo Interesse degli Utenti

    In ogni email, dai la possibilità di dimostrare l'interesse e rendi esplicita la possibilità di cancellarsi dalle liste in modo semplice ed immediato

    Non tenere nascosta la possibilità di cancellarsi dalla newsletter, ed anzi, sopratutto nelle prime email preliminari, lascia il messaggio ben chiaro che chiunque non sia più interessato più cancellarsi in diversi modi (link, email di risposta, ecc...)

    Aspettati almeno un 20/30% tra disiscritti e hard bounce. Dipende molto dagli argomenti trattati e dall'interesse per l'argomento. Ma non disperare: anche se fosse del 50% in meno riattivi la newsletter nel migliore dei modi ed eviti tanti problemi.

    Non commettere l'errore di voler mantenere un'utente a tutti i costi: se nascondi il bottone di disiscrizione, l'unico risultato che ottieni è quello di ricevere una segnalazione SPAM, bloccando non un indirizzo ma tutta la lista.

    Monitoraggio Interesse degli Utenti

    Coinvolgi gli utenti in modo diretto, stimola e monitora l'interesse. Fatti lasciare sempre un feedback

    Sopratutto nei primi tempi, cerca di coinvolgere gli utenti il più possibile e invitali a lasciare le loro opinioni sia sul lavoro di recupero che stai facendo (con domande strategiche ovviamente), sia in merito a cosa vorrebbero trovare nel sito.

    Analizza con servizi appositi l'interazione degli utenti con i diversi link ed azioni previste nelle email...

    Considera che se non ricevono più informazioni da oltre due anni, la gente prima di lasciare commenti o feedback vuole vedere che non tu li "stia prendendo in giro" predicando bene e razzolando male (faccio vedere che la newsletter riparte e dopo un mese me ne dimentico di nuovo).

    Quello che devi fare è ri-stimolare e far dimenticare i due anni passati, quindi il tuo sforzo dovrà essere estremo.


    Spero di esserti stato di aiuto,

    Ciaoo!


  • User Attivo

    Due anni non sono tantissimi ma neppure pochi. Se la lista di invio newsletter è medio-grande (sopra i 100.000 indirizzi email) valuterei anche l'invio a blocchetti (es. da 10.000 ogni giorno, solo per il primo invio).

    Questo ti consente di tenere sotto controllo eventuali effetti indesiderati dovuti ad un alto tasso di HB o di segnalazioni abusi, e magari correggere il tiro sulla comunicazione.


  • User Attivo

    Ciao Nazzareno,
    sulla tua affermazione
    @Nazzareno said:

    Due anni non sono tantissimi ma neppure pochi.

    posso essere d'accordo, tuttavia credo dipenda molto dall'argomento/settore. Per fare un'esempio se si tratta di una newsletter con argomenti relativi alla finanza & investimenti anche 1 settimana è tanto

    @Nazzareno said:

    Se la lista di invio newsletter è medio-grande (sopra i 100.000 indirizzi email) valuterei anche l'invio a blocchetti (es. da 10.000 ogni giorno, solo per il primo invio). Questo ti consente di tenere sotto controllo eventuali effetti indesiderati dovuti ad un alto tasso di HB o di segnalazioni abusi, e magari correggere il tiro sulla comunicazione

    Si, concordo, in questo modo alleggerisci il carico e il numero di errori che ricevi, senza creare troppi problemi.

    Aggiungo anche che se la lista è veramente grande e c'è rischio di possibili ban, l'inivio dovrebbe essere effettuato da server esterno e/o indirizzo email differente da quello che sarà ufficiale, in questo modo eviti altri problemi nella fase più strategica, ovvero dopo la pulizia dei db.

    Ciao!


  • User Attivo

    La newsletter la attivereste sullo stesso dominio su cui gira il sito oppure su un'altro?

    Facciamo un esempio www (punto) example di seguito COM

    Sito di una azienda su cui gira il server mail dell'azienda stessa. Io spedisco newsletter, qualcuno segnala come spam (dimenticandosi di essersi iscritto). Il sito si ritrova il dominio mail blacklistato e si blocca tutta la comunicazione email.

    Non è forse più prudente fare una cosa simile: sito www punto example e di seguito com, ma le email delle newsletter partono da www punto newsletterexample punto com

    In questo secondo caso le email sono differenti dal sito principale.

    Io sarei del secondo avviso (dominio email e dominio sito differenti) per evitare eventuali blacklisting. Ma io talvolta sono un po' paranoico.


  • User Attivo

    ho il tuo stesso problema! Attualmente la lista è arriva a circa 800 indirizzi, alcuni vecchi di più di 2 anni. Il target sono studenti universitari, presumibilmente a questora molti di loro saranno già laureati :figo2: . Attualmente non ho neanche da offrire molti contenuti e servizi, sono in progettazione e partiranno minimo a maggio. Non so che fare. Facciamo degli esperimenti e ci confrontiamo qui?