• User

    Consiglio su attività di consulenza

    Salve,
    sono un ingegnere informatico (v.o) ed avendo da poco sostenuto, con esito positivo, esame di abilitazione all'esercizio della professione, ho scelto di iscrivermi all'albo (sez. a, settori a/b/c).

    Volendo svolgere attività di consulenza informatica (progettazione e sviluppo software/progettazione reti informatiche/soluzioni di backup etc.) ed essendo tali attività non prettamente legate alla figura dell'ingegnere (n.b.: non vorrei cadere in errore ma, non esistono tariffe minime o obblighi di firma da parte del professionista abilitato per le attività da me precedentemente indicate), vorrei un consiglio su quale regime fiscale intraprendere considerando anche il fatto che per adesso, svolgo attività di docenza (pon/por) in cui non è necessariamente richiesta la p.iva.

    Inoltre, approfittando dell'occasione, vorrei porgere i seguenti quesiti:

    1. aprire p.iva comporterebbe l'apertura della posizione INARCASSA anche non svolgendo attività prettamente ingegneristica?
    2. è possibile, essendo ing. abilitato ed iscritto all'albo, emettere ricevute occasionali (dunque senza p.iva) per le attività sopra indicate? Se sì, c'è una soglia di reddito limite?
    3. per un ingegnere informatico, che voglia svolgere attività prevalentemente se non esclusivamente nel settore "c" (ingegneria dell'Informazione), l'iscrizione all'albo è realmente necessaria???

    Ringrazio sin d'ora chiunque possa/voglia darmi dei chiarimenti.


  • Super User
    1. a mio avviso si, ma contatterei INARCASSA.
    2. a mio avviso si, ma solo se l'attività non è minimamente riconducibile all'ingegneria.
    3. ai fini lavorativi l'iscrizione non è necessaria in tale ambito, seguo un paio di clienti nella medesima situazione e collaborano con una grande azienda senza essere iscritti all'albo.

  • User

    Grazie per la risposta,
    quindi in teoria avrei potuto evitare di iscrivermi...
    ... senonchè comincio ad accumulare anni di iscrizioni per poter accedere ad attività specifiche che ne fanno esplicita richiesta!

    Ma in merito a quanto indicato nel mio primo post:

    "Volendo svolgere attività di consulenza informatica (progettazione e sviluppo software/progettazione reti informatiche/soluzioni di backup etc.) ed essendo tali attività non prettamente legate alla figura dell'ingegnere (n.b.: non vorrei cadere in errore ma, non esistono tariffe minime o obblighi di firma da parte del professionista abilitato per le attività da me precedentemente indicate), vorrei un consiglio su quale regime fiscale intraprendere considerando anche il fatto che per adesso, svolgo attività di docenza (pon/por) in cui non è necessariamente richiesta la p.iva. "

    cosa mi potresti indicare? ...in teoria queste attività non sono riconducibili all' "INGEGNERIA" (se non sbaglio i codici p.iva per l'attività di ingegnere sono relativi al ramo edile/civile/etc. ma non al ramo informatico) quindi non dovrebbero esserci problemi ad emettere ricevute occasionali se non lo svantaggio accusato da un ipotetico cliente che non trova IVA da scaricare...

    1. che cosa ne pensi?
    2. aprendo p.iva, quale regime mi converrebbe per spendere il meno possibile... almeno inizialmente?

    Grazie ancora.