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    Berlusconi censura internet per favorire le sue televisioni

    image Ricordiamo tutti il decreto anti-Internet che il governo italiano voleva far passare tra fine 2009 e inizio 2010, poi fallito per il dissenso interno dei Finiani e la forte mobilitazione popolare.

    Ebbene, ecco che Wikileaks ci consente di conoscere il contenuto di alcuni cablo che l’ambasciatore Usa** Thorne **ha inviato al Dipartimento di Stato il 3 febbraio 2010 e riferiscono le critiche, le perplessità e i sospetti dell’amministrazione Usa sulla “legge Romani“.

    “Il decreto Romani offrirebbe le basi per azioni legali contro chi dovesse entrare in competizione contro membri del governo. Così si azzittisce la concorrenza politica e così Berlusconi vuole censurare Internet per favorire le proprie imprese commerciali”. E poi: “La legge darà possibilità di bloccare o censurare qualsiasi contenuto, e favorirà le imprese di Silvio Berlusconi di fronte ai suoi competitor”. Secondo l’Ambasciatore, questo decreto è la conferma di un “modello di business familiare in cui Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere del governo in questo modo sin dai tempi del primo ministro Bettino Craxi”.

    Thorne appare decisamente preoccupato e spiega al Dipartimento di Stato che “la legge sembra scritta per dare la governo il potere di censurare o bloccare qualsiasi contenuto di Internet se il governo lo ritiene diffamatorio o che alimenti attività criminali, offrendo le basi per intraprendere azioni legali contro le organizzazioni di mezzi di comunicazione che dovessero entrare in competizione politica o commerciale contro membri del governo“.

    Thorne evidenzia inoltre di come da anni gli Stati Uniti facciano pressioni sul governo italiano perché approvi leggi che evitino conseguenze legali per chi opera su Internet: “Ma finora l’Italia ha fatto ben poco, e adesso con questa legge salta ogni collaborazione e anzi propone una regolamentazione molto dura;inoltre la legge italiana potrebbe essere un precedente per Paesi come la Cina, che potrebbero copiarla o portarla a giustificazione dei propri attacchi contro la libertà di espressione“.

    Thorne è uno degli stretti collaboratori di John Kerry, e ha operato attivamente con lo staff di Obama nell’uso di Internet per la campagna elettorale americana del 2008.

    L’Ambasciatore riporta anche il parere di alcuni industriali italiani come Antonello Busetto, di confindustria, che sostiene che questa legge “potrebbe significare la morte di Internet in Italia“.

    Vengono inoltre riportate le dichiarazioni di alcuni dirigenti di Sky-tv Italiana che confermano all’ambasciata Usa che la legge Romani avrebbe “offerto molti vantaggi commerciali a Mediaset, la televisione del primo ministro, rispetto a Sky, uno dei suoi principali competitori. Il ruolo di Romani come leader all’interno del governo è finalizzato ad aiutare Mediaset a mettere Sky in una situazione di svantaggio“.

    L’ambasciata Usa spiega a Washington che tra l’altro il governo vorrebbe obbligare gli Internet provider come YouTube o Blogspot “a diventare responsabili del contenuto che pubblicano così come lo sono le televisioni, cosa impossibile sia dal punto di vista economico che da quello pratico. E dato che la legge prevede di rendere passibili di diffamazione sia i siti d’opinione che gli Internet provider, alcuni la vedono come un modo per controllare il dibattito politico su Internet. Vista da una prospettiva commerciale, la norma diretta a limitare i video e le televisioni disponibili su Internet aiuta Mediaset mentre la società del premier esplora il mercato della televisione via Internet“.

    L’ambasciatore scrive che con questa legge si darebbe il potere all’authority italiana per le comunicazioni, l’Agcom, di bloccare i siti non italiani e di “imporre multe fino a 150 mila euro alle compagnie straniere: l’Autorità in teoria è indipendente, ma molti temono che non sia sufficientemente forte per resistere alle pressioni politiche“.

    L’Ambasciatore Thorne conclude il cablo ricordando che il governo italiano ha già preso parecchie iniziative finalizzate a controllare le reti sociali di Internet, “inclusa l’infame intenzione di esigere che i blogger debbano avere la licenza di giornalisti, che viene concessa dal governo“.

    Ci resta solo la consolazione di poter dire che quanto sosteniamo da tempo non erano solo congetture o fantasie estremiste, ma erano gli stessi concetti sostenuti dall’Ambasciata USA. image


  • User Attivo

    @Andrez said:

    Ricordiamo tutti il decreto anti-Internet che il governo italiano voleva far passare tra fine 2009 e inizio 2010, poi fallito per il dissenso interno dei Finiani e la forte mobilitazione popolare.

    Ebbene, ecco che Wikileaks ci consente di conoscere il contenuto di alcuni cablo che l?ambasciatore Usa** Thorne **ha inviato al Dipartimento di Stato il 3 febbraio 2010 e riferiscono le critiche, le perplessità e i sospetti dell?amministrazione Usa sulla ?legge Romani?.

    ?Il decreto Romani offrirebbe le basi per azioni legali contro chi dovesse entrare in competizione contro membri del governo. Così si azzittisce la concorrenza politica e così Berlusconi vuole censurare Internet per favorire le proprie imprese commerciali?. E poi: ?La legge darà possibilità di bloccare o censurare qualsiasi contenuto, e favorirà le imprese di Silvio Berlusconi di fronte ai suoi competitor?. Secondo l?Ambasciatore, questo decreto è la conferma di un ?modello di business familiare in cui Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere del governo in questo modo sin dai tempi del primo ministro Bettino Craxi?.
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    Dal sito: http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?cl=987737119&v=8659

    "Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all'informazione, e già questa settimana l?Autorità per le comunicazioni (Agcom), un organismo di nomina politica, potrebbe votare una regolamentazione che censurerebbe internet definitivamente.

    Se la regolamentazione passasse, l'Autorità potrebbe chiudere interi siti internet stranieri - da Wikileaks a Youtube ad Avaaz!:o - sulla base di un mero sospetto di violazione del copyright, in modo arbitrario e senza il controllo del giudice."

    Basandosi sulla "legge Romani": http://www.agcom.it/Default.aspx?DocID=5415


    Allegato B alla Delibera n 668/10/CONS del 17 dicembre 2010
    [LEFT]LINEAMENTI DI PROVVEDIMENTO CONCERNENTE L?ESERCIZIO DELLE COMPETENZE DELL?AUTORITA? NELL?ATTIVITA? DI TUTELA DEL DIRITTO D?AUTORE SULLE RETI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA[/LEFT]

    si tenta di dare modo all'AGCOM di ergersi a censore d'Internet.:o

    Vigiliamo (e volendo rispondiamo all'appello di Avaaz)!

    ciao:ciauz:
    marlomb