• User Attivo

    In questo rumore dei media c'è spazio per noi?

    Pochi giorni fa è uscito il Rapporto Annuale del Censis relativo al 2009.

    Vi riporto una parte relativa al rapporto tra la gente ed i media:

    L?eccitazione comunicativa nella permanente esposizione ai media.

    Nel giro di quasi un decennio, risalta l?enorme rivoluzione che si è compiuta nella
    società digitale: tutti i tassi di diffusione sono aumentati, spesso con incrementi a
    due cifre percentuali delle quote di popolazione che utilizza questo o quel mezzo
    di comunicazione. L?incremento ha riguardato i nuovi mezzi come i telefoni
    cellulari (+12,2%) e Internet (+26,9%), ma anche la radio ha fatto un grande balzo
    in avanti (+12,4%) grazie alle molteplici modalità di fruizione (dal lettore mp3
    alla radio via Internet). Così come sono aumentati, tra il 2001 e il 2009, anche se
    di poco, i lettori di libri (+2,5%) e di giornali (+3,6%), e la stessa televisione ha
    raggiunto praticamente la quasi totalità degli italiani (il 97,8%).
    Non stupisce, quindi, che oggi circa la metà degli italiani usi un numero di media
    superiore a quattro, e che si muova con facilità ogni giorno attraverso una fitta
    trama di messaggi veicolati dai più diversi vettori: non solo la Tv, il cellulare, la
    radio e i quotidiani, dunque, ma anche Internet, web Tv, palmari, lettori mp3, ereader,
    ecc. E una non trascurabile quota di popolazione, pari al 4,2%, contempla
    oggi l?accesso più o meno abituale a ben dieci o più mezzi di comunicazione
    diversi (quota percentuale che raddoppia tra i soggetti più giovani e più istruiti, da
    sempre apripista delle trasformazioni nel mondo della comunicazione).
    Del resto, dal 1992 al 2008, a fronte di un incremento medio dei consumi delle
    famiglie del 20%, la spesa per telefoni e servizi telefonici ha registrato un
    aumento del 214% (poco meno di 22,7 miliardi di euro nel 2008), segnando una
    flessione solo nell?ultimo anno, dopo un periodo prolungato di crescita costante;
    la spesa per i prodotti audiovisivi e i computer è aumentata, nello stesso arco di
    tempo, del 63%, sebbene sia in rallentamento dal 2007; i consumi di libri e
    giornali, infine, hanno segnato un +38% nel periodo considerato.
    Si finisce così per dedicare massicce dosi di tempo ai mezzi di comunicazione.
    Se si sommano i quantitativi medi di tempo trascorso quotidianamente utilizzando i
    principali media, risulta un ammontare cumulativo ?virtuale? di 13 ore e 54
    minuti al giorno: più del tempo effettivamente a disposizione durante la giornata
    attiva. I frammenti dei tempi mediatici, infatti, si accavallano e si
    sovrappongono, stando permanentemente immersi nel flusso simultaneo della
    comunicazione.

    Questa recente evoluzione spiega anche la crescita esponenziale degli utenti dei
    social network, e di Facebook in particolare, riproponendo all?attenzione il
    problema dell?uso del tempo personale, sempre più stringato e frammentato. Il
    26,8% degli utenti, ad esempio, si è accorto di dedicare meno tempo ad altre
    attività a causa di Facebook (dalla lettura al lavoro, dal cinema alla frequentazione
    degli amici), indebolendo di fatto la propria capacità dialettica complessa e i
    legami sociali.

    Mi chiedo, in questo mondo virtuale così assordante, dove è lo spazio ed il tempo per la riflessione, l'elaborazione, la critica e soprattutto l'apprendimento solido?:?

    [LEFT]ciao:ciauz:
    marlomb[/LEFT]


  • ModSenior

    Interessante rapporto, anche se criptico.

    Mi chiedo, in questo mondo virtuale così assordante, dove è lo spazio ed il tempo per la riflessione, l'elaborazione, la critica e soprattutto l'apprendimento solido?
    Semplicemente non c'è.
    Il fatto che oggi ci sia molta più democrazia della cultura non significa che molta più gente ne voglia.
    Apprendere, capire, fare proprio un'informazione, una materia o un'intera disciplina è faticoso, e le persone non apprezzano le cose difficili, anche se belle.
    Molti preferiscono un apprendimento usa e getta, tipico del web 2.0 (provocazione voluta) ad un apprendimento solido.
    Si finisce così per dedicare massicce dosi di tempo ai mezzi di comunicazione.
    Infatti, si dedica tempo al mezzo e non al contenuto, ore passate su Facebook per Facebook e non per quello che ci si potrebbe dire, anche perché dopo un po' le cose intelligenti da dire finiscono e rimangono solo le cose sciocche e frivole.
    Se si sommano i quantitativi medi di tempo trascorso quotidianamente utilizzando i
    principali media, risulta un ammontare cumulativo ?virtuale? di 13 ore e 54
    Ci ho riflettuto e anche io che con il computer ci lavoro, faccio assistenza, scrivo qua sul forum, non riesco a farci quasi 14 ore. Mi piacerebbe entrare nel dettaglio di questa statistica.

    Valerio


  • User Attivo

    Il dettaglio delle ore impiegate all'ascolto dei media lo trovate nel Rapporto Annuale 2009 del Censis o gratuitamente nella sintesi "la società italiana al 2009" seguente:

    http://www.censis.it/censis/xeditor/visual_edit/33?resource_235=93127&relational_resource_435=93127&relational_resource_424=93127&relational_resource_236=93127&relational_resource_237=93127&relational_resource_518=93127&relational_resource_422=93127&relational_resource_423=93127

    ciao :ciauz:
    marlomb

    P.S.: per Valerio le 13 ore e 54 non è un tempo reale, ma cumulativo medio, nell'articolo scrive:

    **Si finisce così per dedicare massicce dosi di tempo ai mezzi di comunicazione. **
    Se si sommano i quantitativi medi di tempo trascorso quotidianamente utilizzando i
    principali media, risulta un ammontare cumulativo ?virtuale? di 13 ore e 54
    minuti al giorno: più del tempo effettivamente a disposizione durante la giornata
    attiva. I frammenti dei tempi mediatici, infatti, si accavallano e si
    sovrappongono, stando permanentemente immersi nel flusso simultaneo della
    comunicazione.