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bene strumentale e quote di ammortamento
ciao, una domanda che penso sia banale ma sulla quale continuo a nutrire qualche dubbio che spero mi aiutate a superare.
So, per averlo letto sul forum, che per i liberi professionisti che acquistano un bene strumentale (ex. pc) il limite, per spesarlo completamente nell'anno di acquisto, è di circa 516 euro.
Oltre tale cifra è necessario dare luogo ad ammortamento secondo le percentuali previste.Ma tale limite come deve essere calcolato?
Si deve tenere conto o meno dell'eventuale iva indetraibile e/o del costo eventualmente non deducibile? (so che l'eventuale iva indetraibile diviene un costo)Ex. pc dal costo di 500 euro + 100 euro iva destinato ad uso promiscuo
(50% iva detraibile, 50% costo deducibile).A tal fine quale è il costo da tenere in considerazione ai fini dell' eventuale ammortamento?
500 euro (non considero l'iva) => tutto spesabile nel 2010
550 euro (costo intero + 50% iva) => ammortamento
275 euro (costo + 50% iva non detraibile / 2) => tutto spesabile nel 2010GRAZIE!
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Ciao Skumpic
se il bene lo utilizzi promiscuamente il 50% dell'iva diventa indetraibile e si somma al costo del bene. Di conseguenza il 3° caso è quello corretto e ti detrai 275,00 euro come bene inferiore a 516,46 euro.
P.S. se il pc non viene usato promiscuamente il costo di € 500,00 puoi detrartelo sempre nel corso dell'anno come bene ammortizzabile inferiore ai 516,46 euro.
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Ti ringrazio per il chiarimento Siantona.
Quindi se ho capito bene in un caso "analogo" dove il costo del bene strumentale è di 550 euro + 110 euro ivaA) se destinato ad uso promiscuo:
550 + 55 = 605 / 2 = 302,5 euro che sono deducibili tutti nel periodo d'imposta in cui si è sostenuta la spesaB) se destinato ad uso esclusivamente lavorativo:
550 euro ammortizzabili secondo la percentuale prevista dal legislatore.Nel primo caso (A) il bene deve essere registrato nel registro dei beni ammortizzabili (mi pare si chiami libro dei cespiti) ?
Sto cercando di informarmi perchè ho letto che la tenuta di tale registro non è più obbligatoria per i professionisti ma non mi è molto chiaro quale sia l'alternativa a tale registro.
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La tenuta del libro cespiti non è effettivamente più obbligatoria se si riportano le relative informazioni sui registri IVA, ma personalmente la ritengo una soluzione molto scomoda e, anzi, sinceramente non ho mai visto nessuno che si sia servito di tale semplificazione (che finisce, anzi, per complicare la vita).
Personalmente riporto tutti i beni, inclusi quelli di valore modesto, nel libro dei beni ammortizzabili, perchè sempre di ammortamento parliamo (ammortamento integrale, per l'esattezza), ma so che non tutti i colleghi sono concordi.Per il resto, a quanto già segnalato da Siantona posso solo aggiungere che l'ammortamento integrale è comunque un'opzione e non un obbligo, dunque valuta liberamente se impiegarlo, o magari se impiegarlo per una tipologia di beni e non per un'altra.
Per esempio, se per quest'anno hai redditi bassi e/o applichi imposte sostitutive all'IRPEF e per gli anni prossimi prevedi redditi molto più alti e/o aliquote ordinarie, può essere più conveniente lasciarti da parte il più possibile quote di costi storici di beni strumentali da dedurre per gli anni venturi, e quindi ricorrere all'ammortamento ordinario anche per i beni di valore modesto.
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Confermo quanto scritto da OEJ che il libro dei cespiti ammortizzabili non è più obbligatorio. Tuttavia oltre ad essere consigliato credo sia anche molto utile perchè ti permette velocemente di risalire al bene e a tutta la "storia" (vedi ad esempio valore iniziale, eventuali variazioni del costo, ammortamenti eseguiti, valore del fondo ammortamento esistente e cosi via). La sua tenuta poi è molto semplice.
Puoi anche utilizzare un foglio excel che ti calcolo in automatico le quote.
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Vi ringrazio entrambi per la chiarezza e la gentilezza.
Grazie anche per la "dritta" sulla valutazione della maggiore convenienza dell'ammortamento rispetto alla "deduzione integrale".
Effettivamente il primo anno si punta a "coprire le spese"