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La Torre di Babele
Oggi girando su Wikipedia mi sono imbattuto nella voce riguardante la Torre di Babele. La pagina era molto interessante e ben fatta, presentava alcune possibili "alternative storiche" che spiegherebbero le reali origini di questo mito e delle possibili interprtazioni. Tuttavia mi è venuta una domanda riguardante questo pezzo:
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra"".
Personalmente ho interpretato la metafora della "Torre alta quanto il Cielo" una metafora della ricerca umana della perfezione, quindi della similitudine a Dio. Per quanto questo possa essere impossibile, mi ha stupito il modo in cui la Genesi lo ha presentato. Il messaggio che esce da queste righe è "Non provateci neanche, è impossibile. Altri ci hanno già provato e Dio li ha fatti fallire, Dio non vuole."
Ma perché questo? Se è vero la perfezione è impossibile, è altrettanto ero che nella sua ricerca c'è comunque spazio per migliorarsi ed apprendere più cose. Anche se la meta è impossibile, i vari passaggi che facciamo per cercare di arrivari possono comunque istruirci.
L'Approfondimento di Wikipedia spiega il brano così:
La narrazione dà conto del progetto di Dio affinché gli uomini si dividessero la Terra e la popolassero; nel contempo spiega mitologicamente l'origine delle differenze di linguaggio tra gli uomini.
Però non sono molto d'accordo. Perché Dio avrebbe voluto portare a termine il suo progetto facendo fallire un progetto umano? Non sarebbe come dire "Io vi do la terra, ma voi mi lasciate la perfezione ed il regno dei cieli.". Non mi sembra un messaggio molto rassicurante...
Scusate la lunghezza del post, ma semplicemente non riesco a dare un senso a questo messaggio...
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L'interpretazione della Bibbia per un cristiano, dal tempo di Martin Lutero in poi, è personale, anche se vale meno di quella della comunità riunita.
Questo brano della Genesi è veramente difficile da interpretare, ti cito quello che ho trovato sul sito della Diocesi di Como:
http://www.diocesidicomo.it/gestione/doc_man/DocViewer?id_doc=11339&versione=1
questo per loro il messaggio finale:
[LEFT]"Abbiamo visto come in realtà il testo sia infinitamente più ricco: a un primo livello, il racconto ha un forte valore di critica politica. Attaccando la torre di Babilonia, il testo genesiaco denuncia le grandi superpotenze dell?epoca. La torre è simbolo di un potere che rende schiavo l?uomo, impone una sola autorità e un solo progetto culturale, annulla le differenze tra gli uomini, usa la tecnica come strumento di autorità, piega la religione ai propri fini. Queste sono, alla luce del nostro testo, le radici dei totalitarismi di tutti i tempi, compreso l?imperialismo culturale ed economico oggi dominante, realtà alle quali Dio dice ?basta?.[/LEFT]
A livello religioso, la torre ?la cui cima tocchi il cielo? indica una religione posta al servizio del potere, una umanità che vuole usare Dio per i propri fini, distruggendone alla radice i disegni.
[LEFT][LEFT]Gen 11,1-9 può essere così considerato come il ?volto sociale? del peccato di Gen 3. Se il progetto di Dio è l?unità nella diversità (Gen 10), quello dell?uomo è l?annullamento delle differenze e lo stabilirsi del proprio potere.
La storia di Babele termina, come si è visto, con una nota di ?non-finito?; gli uomini avranno la perenne tentazione di ricostruire la torre. Eppure la storia della salvezza non si arresta e, come vedremo nella prossima scheda, riparte con la chiamata di Abramo (Gen 12,1-4a).
Quand?è che l?umanità ritroverà l?unità perduta? Per i cristiani l?anti-Babele è la Pentecoste (At 2,1-11) quando il dono dello Spirito fa sì che popoli diversi possano riunirsi in un?unica fede. Così in Cristo e nello Spirito si ricrea l?unità[/LEFT]perduta; si rilegga a questo riguardo il bel testo di Ef 4,4".[/LEFT]
Sarebbe interessante parlare di:
**La torre è simbolo di un potere che rende schiavo l?uomo, impone una sola autorità e un solo progetto culturale, annulla le differenze tra gli uomini, usa la tecnica come strumento di autorità, piega la religione ai propri fini. **
Io penso che oggi la torre assomigli all'etica politica.
[LEFT]ciao
marlomb[/LEFT]
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Curioso il fatto che ci sono non poche chiese cristiane che superano di non pochi metri la torre di babele, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 90m mentre per esempio le 3 più alte chiese al mondo superano i 150 metri.