• User

    Inquadramento fiscale ADSENSE e IVA: il mio contributo ed i vostri pareri!

    Ciao a tutti,
    insieme a voi vorrei provare ad affrontare per l'ennesima volta una tematica alquanto spinosa e dibattuta qui sul forum (ed in generale in rete):
    l'inquadramento fiscale del programma di affiliazione google adsense.

    Premetto di non essere un esperto della materia, ma un semplice ?appassionato?; ciò nonostante vorrei provare ad aggiungere il mio personale contributo alla questione, contributo che certamente non sarà determinante ma forse potrebbe suggerire qualche spunto di riflessione ? a chi ne capisce più di me?.
    Ho cercato di leggere ed informarmi, per quanto nelle mie possibilità, grazie soprattutto agli splendidi ed esaustivi interventi che ho trovato qui sul forum a firma di numerosi utenti che ringrazio sin da ora per il ?lavoro? svolto e per la chiarezza espositiva.

    La prima domanda che mi sono posto è se la semplice messa a disposizione di spazi sui nostri siti web possa essere qualificata come fornitura di servizi pubblicitari.
    A leggere i vari contributi parrebbe di si (non li posso linkare perchè questo è il mio primo post) poichè la nostra attività si configurerebbe come ACCESSORIA alla più estesa "campagna" Adwords.
    Rileggendo però con maggiore attenzione la risoluzione n. 6 del 11 febbraio 1998 (ometto di farlo) si può evincere che, affinchè una prestazione venga qualificata come ACCESSORIA, secondo la prassi dell' amministrazione è necessario:

    • che la prestazione accessoria sia subordinata alla principale (non esisterebbe senza quest'ultima),
    • che la prestazione accessoria completi o renda possibile l'operazione principale,
    • che entrambe le prestazioni (accessoria e principale) siano indirizzate alla realizzazione di un "unicum",
    • che la prestazione accessoria, per essere considerata tale, debba essere effettuata direttamente dal cedente ovvero per suo conto e a sue spese.

    Conclusivamente, sono accessorie solo le operazioni poste in essere dal medesimo soggetto in necessaria connessione con l'operazione principale alla quale, quindi, accedono e che hanno, di norma, la funzione di integrare, completare o rendere possibile la detta prestazione o cessione principale.
    Ora dando una rapida scorsa ai termini e condizioni del programma Adsense (niente link, problema di cui sopra), al punto 18.7 possiamo leggere:
    18.7 Nulla di quanto previsto dal presente Contratto potrà essere interpretato come diretto a costituire una partnership o joint venture di alcun tipo tra le parti, ovvero come diretto a costituire una parte come agente dell?altra per qualsiasi fine, e nessuna parte avra? l?autorità o il potere di vincolare l?altra, ne? di contrarre in nome di o di costituire alcuna responsabilità nei confronti dell?altra parte, in alcun modo e per qualsiasi fine.
    Da cui banalmente ricavo di non poter mai agire per conto di Google e come logica conseguenza nemmeno che il mettere a disposizione spazi sui nostri siti web possa essere qualificata come operazione ACCESSORIA alla veicolazione della campagna Adwords. Siamo e restiamo terzi rispetto ai rapporti che legano l'inserzionista al nostro committente (Google).

    Aspetto i vostri contributi e le vostre opinioni: probabilmente avrò preso una "solata" pazzesca 🙂 o forse ho solo digerito male il pranzo di Natale!

    Skumpic

    risoluzione n. 6 del 1risoluzione n. 6 del 11 febbraio 19981 febbraio 1998


  • User

    Bene, continuo oggi le mie riflessioni, sperando non risultino troppo ?tediose? per quanti hanno la pazienza di leggermi.

                                  Necessaria premessa (ed attendo i vostri pareri al riguardo) è ritenere che la nostra "prestazione" non si qualifichi come accessoria al rapporto tra Google e l'inserzionista (vedi post precedente)
    
                                  La mia seconda riflessione è inerente il tanto ?discusso? regolamento CE 1777/2005 il quale espressamente menziona la 
    

    ?Fornitura di spazio pubblicitario, compresi banner pubblicitari su una pagina o un sito web? tra le materie soggette ad IVA.
    Ad un'attenta lettura del regolamento a me pare che tale inciso sia riferibile agli operatori che tradizionalmente inquadrerei come concessionari pubblicitari (nel nostro caso Google).
    A mio avviso (e forse sarebbe il caso di leggere il regolamento in inglese) la frase ?Fornitura di spazio pubblicitario, compresi banner pubblicitari su una pagina o un sito web? non va interpretata come messa a disposizione di uno spazio web su cui tu potrai veicolare la pubblicità che raccogli, ma piuttosto come fornitura/invio/trasmissione di un ?messaggio pubblicitario? eventualmente veicolato via web (messaggio che potrebbe anche essere un banner).
    Anche perchè a rigor di logica la frase > ?Fornitura di spazio pubblicitario, compresi banner pubblicitari su una pagina o un sito web? dovrebbe poter essere accorciabile in
    ?Fornitura di banner pubblicitari su una pagina o sito web? senza che questo ne cambi il significato.
    In quanto publisher forniamo banner ?
    Letta diversamente infatti si potrebbe giungere all' assurdo di escludere i messaggi pubblicitari sonori dall' ambito del presente regolamento (che non occupano spazio, ma tempo. Si pensi ad esempio al fatto che in tv e alla radio gli spot si vendono ?a secondi?).
    Per banalizzarla ancora di più (o meglio dire per cercare di rendere meglio l'idea di quello che intendo dire, mi rendo conto da solo di essere stato piuttosto contorto) spesso al cinema, prima dell'inizio del film, si possono leggere messaggi del tipo ?questo spazio pubblicitario è libero, se ti interessa chiama il numero xyz?. Il numero è di colui che fornisce lo spazio e a seconda dei casi potrà essere il concessionario o eventualmente lo stesso proprietario del cinema.
    Insomma per concludere, secondo me, la situazione di chi "vende" i propri spazi direttamente e chi viceversa si affida a Google è completamente diversa.


  • User

    TENTATIVO DI RICOSTRUIRE IL COMPLESSO (almeno per me lo è) FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO ADSENSE E DEL PARALLELO CIRCUITO ADWORDS:

                                 La società PIPPO (inserzionista) affidandosi a Google decide di pianificare una campagna pubblicitaria aderendo al programma ADWORDS.  
    

    Google visualizzerà l'annuncio pubblicitario creato dall'inserzionista tra i risultati del proprio motore di ricerca, quando un utente di questo ricerchi qualcosa di attinente al contenuto dello stesso, e/o ogniqualvolta una persona (c.d. “navigatore del web”) acceda ad un sito internet, aderente al distinto circuito ADSENSE, in cui è trattato un argomento pertinente il contenuto del messaggio pubblicitario.
    Il publisher aderendo al programma ADSENSE si affilia alla cosiddetta “Rete Google” definita come

    “La Rete Google è la più grande rete pubblicitaria disponibile online e raggiunge oltre l'86% degli utenti Internet in tutto il mondo.” Al termine di ogni periodo di fatturazione all'inserzionista viene addebitato un costo dipendente da diversi fattori (numero di click, qualora l'inserzionista abbia aderito ad una campagna PAY PER CLICK, o numero di pubblicazioni, qualora abbia aderito ad una campagna PAY PER IMPRESSION).
    Parallelamente al publisher viene corrisposta una somma di denaro che rappresenta una quota dei ricavi di Google sugli agli annunci pubblicitari degli inserzionisti terzi che sono stati fruiti tramite il sito web del publisher (l'utilizzo del termine fruizione non è casuale poichè le campagne pubblicitarie sono condotte secondo una logica "pay per performance"). Anche in questo caso la remunerazione dipende da una somma di fattori - principalmente visualizzazioni e click - stabilita univocamente da Google, sconosciuta al publisher, nonché passibile di modifica in qualunque momento.

    Il publisher affiliandosi “alla rete Google” non instaura alcun legame partecipativo con Google (sembra un NOSENSE ma cosi è specificato al punto 18.7 del contratto, è probabilmente ho solo usato impropriamente i termini) mantenendo la propria autonomia ed organizzazione (se vogliamo vedere una micro-impresa nel tenere un blog).
    L'operazione richiesta al publisher per permettere la visualizzazione dell'annuncio (o se vogliamo per facilitare a Google l'adempimento della propria obbligazione nei confronti dell'inserzionista), ossia l'inserimento nelle proprie pagine web di un codice javascript, è resa a Google e non all'inserzionista e nemmeno forma oggetto del rapporto contrattuale tra Google e quest'ultimo.

    Conseguentemente la messa a disposizione spazi sui propri siti web NON equivale a fornire servizi pubblicitari