- Home
- Categorie
- Società, Web e Cultura
- GT Fetish Cafè
- La mia micia appesa a un filo
-
La mia micia appesa a un filo
[CENTER]
[/CENTER]L'abbiamo trovato/a non più di 7 giorni fa. O meglio, il micio/a è stato trovato abbandonato in un prato (in un sacco!) in zona Tuscolana, da un mio amico: sapendo che ero in cerca di un cucciolo di tigrato per 'far compagnia' alla mia gatta, questa persona ha subito pensato a me e nel giro di 12 ore mi sono ritrovato il micetto a casa.
Si tratta di un micio che aveva non più di 20 giorni in quel momento.
E' stato subito portato dal veterinario, ovviamente. Ma dato che stava bene il medico ci aveva rinviato di una quindicina di giorni prima di procedere con le vaccinazioni di rito, che non possono essere fatte su cuccioli troppo giovani.
Essendo molto piccolo non se ne sapeva nemmeno il sesso: sembrava maschio all'inizio, anche se oggi propenderei per il contrario. E' molto probabile che - se vorrà il fato - diventerà una bella micia tigrata.
Non sapendo il sesso del micio (ma d'ora in poi userò il femminile) non si era nemmeno pensato al nome.
Pertanto vi parlo di un'anonima micetta tigrata di appena un mese di vita (scarso): come ce ne sono milioni in Italia, insomma.Questo periodo dell'anno è il peggiore per i cuccioli randagi: da soli non passano l'inverno.
Il randagismo felino è abbastanza diffuso nel mio quartiere (Roma est, Quadraro) e nella zona in cui è stata trovata la micia ci sono diverse 'comunità' di randagi che stanno per'altro benissimo.Il punto è che per i cuccioli nati a fine estate l'inverno è una falce abbastanza certa, mentre solo i nati nella primavera sono abbastanza 'adulti' per affrontare la vita randagia nel seguente inverno.
Insomma: tra i gatti esiste la libertà ma esiste anche la selezione naturale.
I soriani (cioè i 'tigrati', anche noti come 'gatti europei') sono fra i più resistenti alle avversità: ma anche i meno richiesti, proprio perchè 'è una razza non razza', fin troppo comune.Ora: vivo con i felini dal 1984, quasi senza soluzione di continuità.
Mi ritengo 'esperto'... anche se non mi era mai capitato un cucciolo così piccolo, nè mi sarebbe capitato se non fosse stato per quegli stronzi che l'hanno abbandonata.
E' infatti noto il fatto che le 'mamme' dei gattini siano solite scacciare i cuccioli dopo lo svezzamento: ma non prima, però!
Di solito, quando si adotta un micio presso strutture o privati, si aspettano almeno i 40-45 giorni di età.
Insomma: un caso di emergenza era 'giunto a fagiolo' per accrescere la mia 'famiglia'.
Tutti gli abitanti del mio appartamento si sono mobilitati per affrontare 'la cosa': biberon, 'pannolini per gatti' e turni di monitoring per 'controllare' le reazioni della mia gatta nera di fronte al 'nuovo arrivato'.[CENTER]
[/CENTER]Il risultato è che in 5 giorni (120 ore, non di più) il cucciolo era diventato 'uno di noi', a tutti gli effetti.
Senza nome, senza sesso riconosciuto e senza saperne nulla sul suo stato di salute.[CENTER]
[/CENTER]Sembrava del tutto sano: ma naturalmente il nostro giudizio non poteva essere del tutto obiettivo.
Se non altro perchè, appunto, nessuno aveva mai 'gestito' un micio di 3 settimane, e non avevamo quindi 'canoni di paragone' veramente validi.
Le preoccupazioni iniziali erano state fugate dal giudizio del veterinario, subito interpellato.
In realtà, a ripensarci ora, c'era dei piccoli segnali 'sospetti': il micio dormiva fino a 6 o 7 ore di seguito, quando invece avrebbe dovuto 'poppare' ogni 3-4 ore, per stare nella norma.
Ma insomma, nulla di veramente 'visibile' almeno in apparenza: mangiava, dormiva e 'cacava' con regolarità, sgambettava per casa e in pochissimo tempo era riuscito a infiltrarsi nei nostri cuori.
Venerdì in serata il micio aveva reagito in modo strano alla poppata: sembrava non riuscisse più a chiudere gli occhi, si muoveva con estrema lentezza e voleva 'dormire' senza fare la sua solita passeggiatina per il salotto.
Nella nottata, invece, la situazione è 'rapidamente peggiorata': dopo un attacco intenso di diarrea il cucciolo è cascato in uno stato di shock terribile, portandoci tutti dal veterinario in piena notte, e 'di corsa'.
Tremori, stato di svenimento/coma: il veterinario ha definito quella situazione come uno 'stato catatonico', connotato da afasia (impossibilità di parlare=il micio faceva dei miagolii muti, se non era proprio incosciente) e aprassia (cioè impossibilità di movimento, appunto).
Con estrema franchezza ci ha detto la frase 'classica' dei veterinari, per mici così piccoli e (ora lo sappiamo) così malati.
"Vediamo se passa la nottata".
Una frase che - devo dirlo, anche se forse è difficile esprimerlo per quello che è stato 'veramente' - ci ha gettato in uno stato di sconforto inaspettato quanto 'incredibilmente' doloroso.
Perchè tutta quella 'natura' di cui eravamo consapevoli - selezione della specie compresa - era passata in secondo piano nel momento in cui la quotidianeità di vità con il 'poppante' aveva risvegliato in tutti.... un senso di tenerezza che potete benissimo immaginare.Insomma... si è pianto, ovviamente. Abbiamo atteso l'alba, ragionando dei migliaia di gatti soriani (e non) che 'non ce la fanno': e sono tantissimi tra i randagi!
Abbiamo provato a discutere dell'efferatezza della stessa natura, 'mamma gatta' in primis.
E' noto infatti che le gatte scelgano, all'interno della cucciolata, solo i cuccioli più forti, molto spesso emarginando i più deboli ed escludendoli dalle poppate.
Dodici ore per provare a convincersi che 'quel cucciolo' non era 'destinato' a farcela, al di là del nostro calore e delle nostre cure.'Passata la nottata' il gattino sembrava inveceessersi ripreso, tanto che nel pomeriggio il veterinario ce l'ha riconsegnato col sorrriso sulle labbra.
Illudendoci molto, inutilmente.
Dopo poche ore (praticamente alla prima poppata una volta rientrati a casa) il cucciolo sembrava esser tornato allo stato catalettico, anche se meno grave rispetto all'emergenza della notte precedente.
Torniamo di corsa nell'ambulatorio per animali.
Questi medici ripartono con le terapie di 'emergenza', flebo, cuccia termica, antibiotici sistemici.
Bombola ad ossigeno al 200% (mai avrei pensato di vedere un cucciolo attaccato ad una bombola ad ossigeno, come fosse una persona in carne ed ossa).**La prognosi?
**Ignota, per la verità. Alle nostre domande, la mattina di sabato, il veterinario ci aveva spiegato che la diagnostica per cuccioli di gatto sotto i 30 giorni è pura speculazione.
Analisi del sangue, non si possono fare (troppo poco sangue!).
Tac e radiografie... si possono fare, ma sono di difficilissima interpretazione.
E sono costose, come ha insistito il medico - per il quale naturalmente un soriano di 3 settimane in fin di vita è solo 'un altro nella lista' degli sfortunati.
Soprattutto i sintomi erano talmente 'terminali' da poter far supporre di tutto.Infezione polmonare, infezione gastrica grave (i tipici 'vermi').
Insufficienza al sistema immunitario dovuto alla mancanza del latte felino ('scarsa assunzione di colostro'= il colostro è un enzima che mamma-gatta passa ai cuccioli con il latte, e non si può somministrare altrimenti).
Danni genetici 'indeterminati' che erano riusciti ad intaccare il sistema neurovegetativo (il micio, quando non era svenuto, tremava come colto da attacchi epilettici).Sabato sera eravamo di nuovo tristi, per farla breve. Ma ancora meno fiduciosi.
'Avrà danni permanenti?', 'Abbiamo sbagliato qualcosa?', 'Potevamo intervenire prima?'.
E ancora: 'Perchè il veterinario ce l'ha restituito così presto, senza prevedere una ricaduta?'.Domande del genere hanno fatto parte della nostra reazione - 'pessima', per la verità.
E ancora: "Come abbiamo fatto ad innamorarci del micio così velocemente?".Vaffanculo, dopo soli 5 giorni di convivenza stavamo già piangendo 'uno della famiglia'...
La 'ricaduta' di sabato pomeriggio, subito dopo il primo ricovero, ci ha sconfortato parecchio.
Davamo il cucciolo 'per spacciato', a quel punto.
Anche perchè le cure continuavano ad essere 'generiche', in mancanza di una diagnosi precisa.
E invece...
Domenica la micetta era in forma.
Potenza dei felini.
Non sono medico e di medicina ci capisco quasi zero.
A occhio direi però che noi umani riusciamo a riemergere 'con molta difficoltà' dagli stati catatonici, e non è improbabile che le conseguenze si protraggano in maniera permanente.
Invece la micia miagolava e saltava di nuovo. Con la flebo, magari, e dopo un'intera bombola ad ossigeno.
Qui devo dire che.. il ruolo dei veterinari è stato fondamentale, al di là della diagnostica impossibile e delle affrettate 'dimissioni' di sabato pomeriggio.
Nel senso che l'ambulatorio si è dimostrato ottimo per quello che era il suo ruolo: saper reagire in stile 'pronto soccorso' di fronte ad un caso grave quanto 'sconosciuto'.
Ancora non sappiamo 'quale' fosse il problema del cucciolo, ma evidentemente i vari interventi fatti sui sintomi sono riusciti nell'intento.Gli antibiotici hannno funzionato? Probabilmente.
La flebo ha 'spurgato' il gatto che era preda di una forte infezione batterica? Forse.
Oppure semplicemente la terapia intensiva (l'ossigeno e il calore) hanno scongiurato la 'normale' morte per 'insufficienze varie' che si porta via migliaia di soriani ogni anno.Invece questo no, pare.
Ieri la micia aveva una 'vita' che non aveva mai mostrato, nemmeno i primi giorni a casa, quando apparentemente stava bene.
Mi ha letteralmente massacrato la mano, con i dentini che solo 72 ore prima non aveva nemmeno.
[.. e infatti l'ultima speculazione medica che mi sono concesso, dopo 4 giorni di discussioni e consulti, è che una sorta di 'febbre di crescita' abbia contribuito a far degenerare una situazione clinica già abbastanza precaria, al di là di tutto il nostro impegno...]Di più. Al cucciolo è stato offerto dell'omogeneizzato, iniziando lo svezzamento.
Insomma, per 'tagliare' questo lunghissimo post 'di sfogo', anche ieri sera la micia sembrava aver ripreso vita.Stamattina siamo andati di nuovo dal veterinario, per portarla a casa dove continueremo le cure di antibiotici e proseguiremo lo svezzamento.
E mi sento molto meglio anch'io, devo dire.
Senza quella puzza di 'latte e cacca' tipica dei poppanti questa casa sembrava essersi paralizzata.
Anche la nostra gatta nera deve aver capito che 'era successo qualcosa' al cucciolo (di cui è comunque ancora 'gelosa'; ma anche 'curiosa').Ovviamente siamo ancora 'scossi' e spiamo la micia ad ogni mossa, nel timore di rintracciare i segni di un nuovo cedimento: la nostra paura è tutt'altro che dissipata e sinceramente non saremo tranquilli finchè non la vedremo crescere e ingrassare come sua 'sorella', che non ha nemmeno due anni ma sembra già una pantera.
Ma da come gioca nella mia mano ora, mentre scrivo qui, direi che questa gattina senza nome sia tornata di prepotenza nella schiera dei soriani 'che ce la fanno'.
[CENTER]
[/CENTER]Non ha ancora un nome e già mi ha dato una bella lezione: i sentimenti sono rapidi, rapidissimi nel bene o nel male.
E la vita, al di là dei ritrovati della scienza e il fatalismo tipico della genetica, è in ogni caso appesa ad un filo; non basta essere fortunati, insomma, occorre proprio avere 'culo' (e mi perdonino i modsenior per le espressioni saporite).
Spero con tutto il cuore che la 'cat-model' di questo set fotografico avrà la tenacia per rimanere con noi, e regalarmi ancora centinaia di scatti del genere.
Forse, dopo questo weekend infernale, il cucciolo merita di avere un nome.
I GTers hanno proposte?
Credo sia femmina.
-
Speriamo sia femmina, verrebbe da dire.
E speriamo possa tirar fuori tutta la sua forza, per lei e per tutta la sua famiglia che di lei ha bisogno. Che dirti? C'è così tanta emozione nel tuo racconto che è impossibile non farsi coinvolgere.
Immagino, per aver provato la sensazione, di avere quel frugoletto tra le mani; preferisco non indugiare nei ricordi del dolore di vederli star male, perché è una terribile sensazione che conosco bene.
Ho avuto otto gatti nella mia vita: Chicca, Micky, Theo(dor), Piccolo, Nala, Hakeem, Nemi, Nanà. Adesso è rimasta solo Nanà.
E poi anche cinque cani, più due-tre delle mie zie, e dunque parenti stretti anche loro: Lady, Duska (suppongo si scrivesse così... in casa si pronunciava Diusca, però), Nicla, Elga, Camilla, più Nilo, Scilla.
Anche qui i superstiti sono pochi, solo Elghina e Camilla.Tutto questo zoo ha vissuto in casa con me, motivo per cui conosco bene cosa vuol dire legarsi a dei cuccioli e come, man mano che impari a conoscerli, questo processo diventi più rapido e struggente. Con gli anni si finisce spesso per dire basta perché non si è più capaci di sopportare il fatto che non vivono quanto noi.
Tu sei ancora giovane però, caro Www, e il tuo cuore deve ancora prenderne di graffi, per cui arrenditi a quel musetto e a quel pelo così soffice che se solo fosse ruvido come carta vetrata farebbe meno male.
Arrenditi perché io credo che sarà forte; lo spero con tutta me stessa.Qualche nome te l'ho passato, in attesa di quello giusto.
-
Ciao WWW, sono felicissimo per te e per la micetta, e spero che si riprenda e cresca in una bella gatta adulta, nonostante il "trattamento" dei suoi primi padroni (persone come quelle dovrebbero essere chiamate in tribunale).
Purtroppo io non ho mai avuto animali visto che vivo (per la maggior parte del tempo) in un'appartamento di città non piccolo, ma sicuramente non grande abbastanza per un'animale e senza spazi esterni, quindi preferisco evitare questa sofferenza a qualsiasi animale.
Come nome ti consiglio Afrodite, che, all'intero della Mitologia Greca, era la dea dell'amore. Un nome più che appropriato direi!
-
Dimenticavo di dire che Micky, uno dei mici di cui sopra, lo trovammo che aveva ancora gli occhi chiusi e credo anche il cordone ombelicale ancora attaccato. Ce la fece e crebbe bene, anche se penso fosse solito considerarsi un po' cagionevole: non aveva la decisione e la regale sensualità tipica del felino; era piuttosto incline all'autoprotezione e schivava un po' i suoi colleghi di casa, che gli proponevano giochi troppo fisici.
Ma forse questo era solo carattere.Però ce la fece. A volte ce la fanno.
-
Grazie Nimue!
Non farti troppo 'vecchia', signorinella. Sai di certo che 'ogni volta è la prima volta' in questo genere di cose.
Oggi è venuto a casa un veterinario di 70 anni, ritenuto un 'luminare' da mia madre e pertanto spedito ad offrire il suo 'consulto'.
Come ti ho scritto su FB, ieri pomeriggio la micia ha avuto un nuovo grave attacco epilettico, arrivando di nuovo ad uno stato catatonico simile a quello del primo ricovero.
Però... ieri non me la sono sentita di portarla nell'ambulatorio.
Per una serie di motivi:
- dal punto di vista farmacologico non hanno più 'fantasia': al di là di antibiotici e flebo non avrebbero potuto fare tanto di più.
- una volta ricoverata, la micia avrebbe dovuto affrontare la crisi - e il momento successivo - praticamente da sola. Invece a casa ho potuto 'assisterla' e incoraggiarla tutto il tempo.
- Volevo comunque un 'secondo parere', possibilmente meno generico del primo. Portarla dai 'soliti' che senso avrebbe avuto?
- Non sta a me intervenire sulla natura. Ma se avesse dovuto affrontare il viaggio più lungo della sua vita, la micetta chi avrebbe voluto al suo fianco, a stringerle la zampa?
Beh, forse ho fatto male. Ma ieri abbiamo affrontato la crisi insieme e dopo un paio d'ore la gatta ... miracolosamente, si è ripresa.
L'ho tenuta al sole, carezzandola tutto il tempo che è stato necessario. Finalmente, dopo due ore di completa catatonia, è riuscita a chiudere gli occhi e addormentarsi, spossata dall'attacco.
Al risveglio ha impiegato un'oretta per riprendere le funzionalità, come il miagolio e l'appetito.
Oggi è di nuovo in salute!!
Non ti nascondo che anche ieri, vederla in quello stato quando pensavamo di aver scampato la fase peggiore.. beh, è stato pesante.
Ma c'è di buono che oggi il veterinario anziano ed esperto ci ha fatto finalmente una diagnosi!
Diagnosi che sarebbe positiva: sostiene che esistano degli acari le cui larve possono causare attacchi epilettici transitori nei mici.
Ovviamente ho appena comprato l'antibbaterico prescritto e stavo giusto cercando il coraggio per procedere con la somministrazione: speriamo che sia 'solo' questoe che la micetta non sia geneticamente spacciata!
D'altra parte lui ha confermato il fatto che il cucciolo sembra in buona salute, sotto tutti i profili 'visibili'.
Lo stomaco gonfio e sintomi descritti (oltre che - forse - i 50 anni di professione) l'hanno subito portato a pensare a questi maledetti acari: mi auguro che il 'luminare' abbia ragione.Oggi sta benissimo, in ogni caso.
La mia scommessa (e l'assistenza infermieristica ultra-premurosa) è stata premiata: se i gatti hanno 7 vite questa micia nè ha già bruciate almeno 3, due sotto i miei occhi e nelle mie mani.Ma è viva, mangia, dorme... ed è dolcissima.
Anche la 'sorella' grande sta imparando a volerle bene, e segue tutte le operazioni con attenzione maniacale: insomma le premesse per la microcomunità felina ci sono tutte, anche se decisamente i tuoi numeri sono 'al di là delle mie attuali possibilità'.
Fra l'altro, a proposito dei nomi, la questione si complica: il 'luminare' ha avuto il sospetto che invece due lievissimi punti di pelo nero possano far pensare ai futuri zebdei della bestiola, che potrebbe a sorpresa essere 'maschio'...
Al momento lo/la chiamiamo in tutti i modi possibili e immaginabili, per non creargli troppa confusione.
-
Bello Afrodite!
Mi diranno che è lungo, però mi piace il richiamo greco alla dea dell'amore.
-
Quoto anche io Afrodite, che mi pare davvero perfetto. E non è lungo. È stato il primo pensiero ma subito scacciato perché è davvero un nome perfetto.
Per cui, inevitabilmente, sarà maschio.Ci sarebbe sempre Eros, in tal caso. ...che poi è anche il commercialista per cui lavoro...
La mia vita tra gli dei...
-
Eros pure sarebbe bello... ma qui a Roma è sinonimo di Ramazzotti, però.
Era uno di Cinecittà est, una volta, prima di fare i miliardi.
Anyway, stimolato dalla tenera Nimue, sto ripassando la saga di Avalon, per l'ennesima volta.
-
@WWW said:
Anyway, stimolato dalla tenera Nimue, sto ripassando la saga di Avalon, per l'ennesima volta.
Ma non si parlava di mitologia greca?
Mah, questo sincretismo mitologico comincia a confondermi... []
Dico la mia:
-
Se Femmina: Ippòlita, Pentesilèa (entrambe amazzoni), Mulàn (eroina guerriera cinese), Vibrìssa (nome da strega, ma in realtà è il singolare del nome che denota i baffi dei gatti), oppure ancora Golconda, Cordelia, Selina (vero nome di Catwoman) etc.
-
Se Maschio: Ercole, Achille, Spartaco, Neottolemo, Virgilio (non so perché), Soriano (è anche il cognome del protagonista di "Filomena Marturano", capolavoro di De Filippo), Càrpino (legno resistentissimo agli strali degli elementi), Leonida.
Ok, ho sparato un po' "ad mentulam canis". Sorry.
Però questi nomi mi piacciono davvero.
Saluti, tripla-W. E una carezza al cucciolo anche da parte mia.
-
-
Voto per Vibrissa...
...così c'è la speranza che gli passi la voglia di chiamare così una figlia...
By the way, ma non era carpìno? M'ero fatta questa idea...
EDIT: Ok, ammetto che la risposta era assolutamente prevedibile.
-
@Nimue del Lago said:
Voto per Vibrissa...
@Nimue del Lago said:
...così c'è la speranza che gli passi la voglia di chiamare così una figlia...
"Vibrissa" è un bellissimo nome per una bambina, uffa! []
@Nimue del Lago said:
By the way, ma non era carpìno? M'ero fatta questa idea...
Lo pensavo anch'io, poi... http://www.dispersoneiboschi.it/alberi.html
-
@Leonov said:
Ok, ho sparato un po' "ad mentulam canis".
'Golconda' è notevole. La sto considerando sul serio - a parte l'incognita sessuale.
Ma la tua perifrasi latina è sublime.
Poi vienimi a dire che aver studiato non fa la differenza.Fra l'altro non posso esimermi dal postare una citazione di un recente personaggio televisivo che ha rispolverato quell'antica espressione rinnovando il suo fasto.
Anche perchè voglio favorire un pubblico giovanile che magari ancora non si è dilettato con i latinismi...
Stasera la micia sta bene, e si è sciroppata tutte le medicine.
Incrocio gli zebedei in segno di auspicio...
-
Appunto un altro nome beccato per caso sul web: Yuffie.
-
Rapido aggiornamento sul micetto.
Tre giorni fa ha avuto un'altra crisi (stavolta io non c'ero).
Diciamo che ... a parte questo ennesimo episodio di catatonia il gattino sta benissimo.
E' in forte ripresa, la speranza certamente non ci manca.
Mangia (pesa 480 grammi... il doppio di quanto è entrato qui, 15 giorni fa) e gioca allegramente.Speriamo che vada tutto bene: le diagnosi convincenti ancora latitano, aspettiamo che cresca un pochino per portarlo da un neurologo per animali (è troppo giovane per fare analisi che possano essere ritenute valide!).
E' ormai svezzato - niente più poppate nè odore di latte-e-merda, ora il micio odora di vaniglia!!
Torna con prepotenza l'ipotesi che sia maschio: due macchie 'in zona' fanno pensare agli ammennicoli maschili.
Il toto-nomi è un po' disarticolato, quindi: la raccolta che avete regalato qui diverrà provvidenziale non appena avremo sbloccato il rebus (e quando noi 'genitori' avremo più serenità per discuterne, ovviamente).
Per il momento il micio si becca tutti i nomi che ci vengono in mente, tanto maschili quanto femminili (ognuno tifa per la sua 'versione', chiaramente).
La cosa complicata ora diventa tenere separati i due gatti: il piccolo cammina 'troppo' ormai, la gatta nera invece è ancora abbastanza gelosa.
Incrocio la coda in segno di auspicio.
-
Ero per l'appunto in pensiero in questi giorni, anche se ben fiduciosa.
Per il nome, al momento giusto verrà da sé.Mando un grattino al batuffolo.
-
Boh.
Il micio non ha più avuto ricadute (dopo quella segnalata sopra).
In compenso cresce, morde e inizia a fare il furfante (da buon soriano).
Per carità: è ancora microscopico e di una tenerezza disarmante (e fra parentesi io sono sveglio per la pappa della notte, che ancora stiamo 'facendo i turni' per controllare che 'non muoia' e abbia sempre pappa e assistenza a sua disposizione).
E' tornata con prepotenza l'ipotesi femminile: e il lato femminile dell'appartamento spinge per 'Dafne'.
Che è anche un bel nome per'altro... il fatto è che mi sa che la mia autorità in fatto di nomi ha poca capacità di penetrazione.
Ho trilioni di foto nuove del micio, appena mi organizzo ne posto alcune anche qua.
-
Ciao WWW!
Sono contento per il tuo (o la tua) gattino! Inizia a mostrare i primi segni di indipendenza e a evidenziare il suo ruolo fra voi a quanto pare!
Fagli due coccole anche da parte mia!
-
Non ha più avuto ricadute.
Ancora non è stata vaccinata ed è presto per dirlo, ma la micetta sta bene!!
Molto bene.
Sono un pessimo fotografo, in ogni caso.
Guardate com'è diventata intrepida, la ex-gattina in fin di vita.
Qui mentre si avventura nella mia cucina schifiltosa...
-
E'... bellissima!!! Ti prego falle due coccole anche da parte mia!
-
Ma, alla fine, in questo mondo di incertezze sessuali capitoline, si è scoperto se è un micio o una micia a godere delle tue coccole da un paio di mesi?
E quale nome ha avuto la meglio?
Un bacetto al felino.