• User

    dubbi su ritenuta d'acconto e imposta sostitutiva

    Salve a tutti, dopo un po di tempo in cui grazie anche al mio commercialista che si occupa di tutto quello che riguarda la mia posizione, torno a rompervi le scatole scusandomi da subito se la domanda è già stata posta.

    Partendo dal presupposto che ne capisco ben poco di tutte le regole relative alla partita iva, ma vorrei cercare di rendermi più indipendente rispetto al commercialista. vi pongo questo quesito.

    Al momento sono sotto i 30000 euro lordi all'anno e sono con il vecchio regime agevolato, quello in cui prendo e scarico l'iva e pago il 10% di imposta sostitutiva. A dicembre mi scade il regime agevolato e rientro in quello dei minimi, salvo proposte di lavoro oltre i 30000 euro (che al momento non esistono). So che in fattura dovrò indicare un 20% di ritenuta d'acconto, non avrò l'iva e dovrò pagare un'imposta sostitutiva del 20% su ricavi-costi....fin qui è giusto?

    Ora mi chiedo però, quale sia il significato della ritenuta d'acconto rispetto a quello che dovrei pagare (la sostitutiva del 20%); ovvero, io lascio a chi mi paga subito il 20% e poi devo pagare un ulteriore 20%? O nel 20% della sostitutiva è già compreso in parte quel 20% di ritenuta d'acconto?

    Se possibile mi fate un esempio concreto su un ipotetico 2000 euro al mese da mettere in fattura?

    E poi mi chiedo, lavorando per grosse aziende che magari hanno già delle ritenute d'acconto da versare ad altri, ok, ma se lavoro per il piccolo cliente privato non si romperà le palle a dover ricordarsi di versarmi le ritenute d'acconto al contrario di quanto avviene ora in cui mi fanno un semplice bonifico comprensivo di iva e tutto che poi mi gestisco io?

    Dimenticavo, sono un architetto iscritto all'ordine e quindi pago Inarcassa. (Non so se può avere qualcosa a che fare con la ritenuta d'acconto)..

    Un saluto a tutti


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Collega 🙂

    Andiamo per gradi:

    Al momento sono sotto i 30000 euro lordi all'anno e sono con il vecchio regime agevolato, quello in cui prendo e scarico l'iva e pago il 10% di imposta sostitutiva. A dicembre mi scade il regime agevolato e rientro in quello dei minimi, salvo proposte di lavoro oltre i 30000 euro (che al momento non esistono). So che in fattura dovrò indicare un 20% di ritenuta d'acconto, non avrò l'iva e dovrò pagare un'imposta sostitutiva del 20% su ricavi-costi....fin qui è giusto?Si, è esatto! 🙂

    ora mi chiedo però, quale sia il significato della ritenuta d'acconto rispetto a quello che dovrei pagare (la sostitutiva del 20%); ovvero, io lascio a chi mi paga subito il 20% e poi devo pagare un ulteriore 20%? o nel 20% della sostitutiva è già compreso in parte quel 20% di ritenuta d'acconto?

    se possibile mi fate un esempio concreto su un ipotetico 2000 euro al mese da mettere in fattura?I tuoi clienti "sostituti di imposta" (società, partite iva, condomini, associazioni, cooperative, ecc) ti trattengono il 20% del compenso che poi riverseranno. Al momento della dichiarazione dei redditi tu confronterai l'imposta sostitutiva da versare con le ritenute d'acconto subite ed avrai tre casi:

    A: imposta sostitutiva > delle ritenute subite --> Dovrai versare la differenza a conguaglio
    B: imposta sostitutiva = alle ritenute subite --> Nessun conguaglio
    😄 imposta sostitutiva < delle ritenute subite --> Sei andato a credito e potrai recuperarlo o con la compensazione di altre tasse o contributi (purtroppo i contributi inarcassa non sono compensabili), oppure chiedendo il rimborso.

    e poi mi chiedo, lavorando per grosse aziende che magari hanno già delle ritenute d'acconto da versare ad altri, ok, ma se lavoro per il piccolo cliente privato non si romperà le palle a dover ricordarsi di versarmi le ritenute d'acconto al contrario di quanto avviene ora in cui mi fanno un semplice bonifico comprensivo di iva e tutto che poi mi gestisco io?I committenti privati non sono "sostituti di imposta"; in questo caso dovrai fatturare senza indicare la ritenuta d'acconto.

    dimenticavo, sono un architetto iscritto all'ordine e quindi pago Inarcassa. (non so se può avere qualcosa a che fare con la ritenuta d'acconto)..Non cambia nulla; continuerai a inserire il 2% di inarcassa in fattura come facevi prima.

    Ciao :ciauz:


  • User

    Più chiaro di così....:ciauz::gthi:

    Giacchè ci sono, un'altra domanda, con questo nuovo regime dei minimi, non percependo l'iva, deduco che non posso neanche scaricarla dagli eventuali acquisti che dovrò fare, quindi se per esempio compro un pc e lo pago 2000 euro, tolgo l'iva che quindi sarà persa e posso scaricare solo il rimanente costo ammortizzandolo in tot anni? Giusto? In pratica posso scaricare le stesse cose che scarico adesso senza l'iva?

    Grazie mille per le risposte celeri e precise.

    Saluti


  • Consiglio Direttivo

    No! L'iva non va persa, ma dedotta come costo. Quindi scaricherai l'intero costo da te pagato comprensivo di iva, al 100% o 50% a seconda che l'utilizzo sia esclusivo o promiscuo.

    Per gli ammortamenti, col regime dei minimi si scarica tutta la spesa nella dichiarazione dell'anno corrente, e non in tot anni, come accade con gli altri regimi.

    Quindi, se spendi 2000 euro iva compresa dedurrai 2000 se al 100% o 1000 se al 50%. 😉


  • User

    Chiarissimo, grazie mille:):ciauz:


  • User

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