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- Anche gli ADS di Google indicati come malware
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Ma credo che i "dati personali" non siano inclusivi delle preferenze sulla navigazione internet. Credo che i dati personali siano nome, cognome, abitudini sessuali, religiose, ecc.
Poi non so , ma pare di ricordare così.
Però io affronterei il problema diversamente : visto che un buon 80 % dei siti web ha annunci Google, non saranno solo i tuoi visitatori ad essere preoccupati ma ...tutti quelli che visitano siti con AdSense ( 80 % ).
Il problema , a mio modesto avviso, non è di Google, ma degli anti-malware che hanno soprasseduto sul problema, infischiandosene.
Sul problema della domanda che l'utente non legge le note sulla privacy e si chiede "chi vi ha autorizzato a raccogliere i miei dati" secondo me non si pone : se non legge la nota sulla privacy non sa nemmeno che il log file del server registra il suo IP, le pagine visitate, il browser utilizzato, i colori ecc. e quindi...
E l'IP è un dato che consente l'identificazione del visitatore.
Diciamo pure, a mio avviso, che molti antimalware sono più invasivi di quello che si pensa : pensa che già molto prima che Google introducesse la pubblicità basata sugli interessi, Avira ha segnalato a dei miei visitatori che uno dei miei siti conteneva malware !!!! Ed era solo Google!
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archeota, lo chiedo per sapere se hai proprio deciso di rinunciare ad AdSense per questo motivo.
Facci sapere come evolve la questione con Avira, è una cosa interessante...Quoto quanto espresso da bluwebmaster; mi ritrovo anch'io in questo pensiero.
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@archeoita said:
L'IP consente l'identificazione della persona e i cookies consentono di riconoscere quella persona, in questo caso avviene una profilazione degli utenti e questo DEVE essere autorizzato espressamente dall'utente.
Personalmente su questo non sono d'accordo. Per me non sono dati personali perchè non consentono assolutamente la mia identificazione come soggetto... In effetti non ha alcun timore a navigare in Internet (attualmente sono anche senza antivirus :-)).
L'Ip "nasconde" molto bene l'identità di una persona a meno di ricerche espressamente autorizzate dalla magistratura. Oltretutto se consideriamo che il 95% degli Ip di navigazione è dinamico è davvero impossibile per Google associare una persona a determinati comportamenti... la profilazione è solo generale, come un comportamento anonimo e di massa, e non viene mai identificata la persona.
Diciamo che assomiglia molto più alla profilazione che fanno nei supermercati quando cercano di capire dove devono essere meglio posizionati gli oggetti per essere venduti di più, i dati dei comportamenti dei clienti vengono raccolti, ma non essendo alcun collegamento personale alle persone non c'è alcun problema di privacy...
Per me non rientra nella legge sulla privacy, mentre rientra certamente il secondo esempio che hai fatto, perchè ovviamente lì si conosce nome e cognome della persona...
Sarebbe interessante porre il quesito in ambito legale...
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Sorry doppio post.
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In ultima analisi credo che tu abbia fondamentalmente ragione, visto anche la tua esperienza in merito.
Tuttavia faccio qualche considerazione , personale ovvio.
L'IP è un dato personale: in giurisprudenza equivale a dire che per ogni visitatore del tuo negozio tu, a sua insaputa e con un cartello piccolo piccolo dietro la cassa che lo avvisa, prendi il numero di targa dell'auto che ha parcheggiato nel tuo parcheggio riservato!
Contrariamente al numero di targa però l'IP ti serve a ben poco se non c'è un procedimento legale perchè le compagnie telefoniche inoltrano solo ai magistrati i dettagli di chi ha utilizzato quell'IP in quel giorno e in quell'ora, mentre dalla targa , ahimè, oggi in Italia è ancora possibile, senza alcun procedimento o giudizio in corso, risalire alla persona e ai suoi dati.
Ora "raccogliere" i tuoi gusti, le tue frequentazioni dei siti web, a mio avviso e salvo miglior interpretazione, non costituisce una vera violazione della tua privacy, soprattutto se da qualche parte hai un avviso che lo fai.
E' come una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione che ha determinato in fatto e in diritto che non esiste violazione di Privacy per le telecamere installate nei condomini! Eppure è convinzione di molti che sia una violazione della privacy, ma la giurisprudenza l'ha smentita.
Il vero problema del web è che non esiste una regolamentazione vera nata specificatamente per internet,ma si deve ricorrere ai Codici esistenti che alla ben meglio possono solo metterci una "pezza" al vuoto legislativo spesso drammatico.
Senza considerare che la legge sulla Privacy è mal interpretata e lacunosa.
Anche alcuni programmi, per tornare sull'argomento, tracciano i visitatori di un sito determinando da dove proviene il visitatore, quanto tempo è rimasto e su quali pagine, la sua localizzazione, che SO ha installato, ecc.
Eppure per questi non ci poniamo il problema.
Problema che, a mio avviso, è insito nei programmi antimalware che sono troppo invasivi nella loro ricerca spasmodica di "intrusi" e rendono la navigazione spesso praticamente impossibile o difficoltosa.
Se Avira interviene sui siti che espongono AdSense, i "fortunati" possessori di Avira non potranno navigare sui siti AdSense : se solo oscurano gli ADS , a mio avviso e salvo miglior interpretazione, stanno commettendo un illecito sia nei confronti del publisher che di AdSense.
AVira dovrebbe difenderti dai veri "intrusi" ma per farlo non può generalizzare secondo me. Difatti credo che a breve apporteranno delle modifiche.
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Su questo ti do ragione.
Tuttavia penso che il 90 % dei navigatori , tutto sommato, non gli interessi gran chè che qualcuno raccolga quel tipo di informazioni.
Un conto è il malware un altro ...lo spyware, e se lo spyware non procura danni a molti, alla stragarnde maggioranza , non interessa gran che.
Riguardo la manleva inserita da Google sai non sono convinto che abbia un valore legale : se tu dai in affitto un tuo appartamento, il tuo inquilino non può inserire nel contratto d'affitto che il responsabile dei suoi comportamenti sei tu.
Se commette un reato la responsabilità è solamente sua. A meno che tu non sappia a priori che la casa sara finalizzata al delinquere, allora sei corresponsabile.
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Mah...
io rimango della mia opinione.
I dati sugli utenti raccolti dai siti AdSense non vengono utilizzati per identificare personalmente gli utenti, così come non vengono pubblicati annunci basati su dati personali. Inoltre, non vengono pubblicati annunci basati su dati o categorie di interessi sensibili, ad esempio quelle basate su criteri di razza, religione, orientamento sessuale, condizioni di salute o informazioni finanziarie sensibili, senza il consenso dell'utente.
D'altronde illustri giuristi sono rimasti "scornati" da sentenze della Cassazione... occorrerebbe un una sentenza, una causa portata a termine... finchè non ci sarà una cosa del gneere a me sembra plausibile che non occorra alcun consenso da parte dell'utente...