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.com, .uk, .it: il dominio non fa la differenza
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"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src=" " type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="295"></embed></object> [/CENTER]La domanda posta a Matt Cutts è la seguente: come mai nelle serp della Gran Bretagna ai primi posti sono solitamente presenti siti con estensione .com anzichè .uk?
La risposta è: Google restituisce siti e pagine aventi *argomenti *attinenti alla "Gran Bretagna", l'estensione non ha alcun valore fintanto che vengono fornite agli utenti informazioni coerenti con la zona geografica di provenienza.
Lo stesso si può applicare nell'ambito italiano. Sembrerebbe quindi del tutto indifferente possedere un dominio .it piuttosto che un .com.
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Sono d'accordo.
Per es. il sito in firma su google.co.uk viene prima del sito co.uk in questa serp anche se il secondo è stato ottimizzato per il mercato UK.
Uno è 3° l'altro 5° su oltre 6milioni di risultati.Il contenuto è tutto, il suffisso del dominio è, tutto sommato (e giustamente), trascurabile imho.
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In realtà la questione è un po' più articolata, dato che questa modifica è stata introdotta in Giugno, come si evince dalla domanda posta.
Matt spiega che vi sono due esperimenti in atto ed i risultati .com così in alto dipendono generalmente da una di queste due modifiche all'algoritmo. E' una cosa recente, quindi.
Se guardate sul suo blog c'è parecchia gente che si lamenta di risultati non approriati quindi non è detto che l'algoritmo venga mantenuto così.
Comunque non credo che il problema .co.uk sia paragonabile ai .it per il semplice fatto della lingua.