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- Chi di voi fa web semantico?
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Guarda un 3D 'storico' che forse val la pena di leggere riguarda l'Information Retrival, cioè quella parolaccia inglese che io barbaramente ho tradotto 'riscatto dell'informazione'.
Ho usato la parola 'riscatto' perchè in un paese come il nostro, che ha la stessa libertà di stampa dell'isola di Tonga, mi sembrava l'unico termine adatto.
E' un discorso vecchissimo (2005) in cui alcuni mostri sacri della Seo italiana discutevano in questo stesso forum di ... cose che sono molto correlate con quanto abbiamo appena menzionato.
http://www.giorgiotave.it/forum/seo-focus/5830-information-retrieval-i-seo-me.htmlPoi naturalmente il loro approccio all'epoca era molto attento all'algoritmo e... molto ingegneristico, se mi passi il termine.
Ma è una lettura ancora valida, secondo me.
Perchè se cogli il significato dell'IR dal punto di vista degli algoritmi dei SE allora potrai chiederti qual'è il 'nodo semantico' in cui vorresti piazzare il tuo sito.
Una vola capito qual'è il 'nodo'... puoi dipanare tutti i sottoinsiemi logici ad esso collegati in modo da abbracciare e proporre 'precisamente quello che dovrebbe essere pubblicato nel tuo sito' per farlo essere il più attinente e rilevante per quel dato nodo argomentativo.
O almeno, per farlo essere realmente attinente con l'argomento che ti prefiggi di trattare.
Noi qui studiamo le pieghe della lingua per sviluppare tecniche 'avanzate' di approccio - semantico e non solo - al copywriting seo.
Oppure, se preferisci, hanno aperto questa sezione per limitare i danni che io e Leonov potevamo fare nelle altre sezioni, quelle da 'ingegneri'.
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In ogni caso lo scienziato e moderatore (e narratore, oltretutto) della sezione è lui, e sicuramente ha delle osservazioni in più - e diverse - da fare su tutto ciò.
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Leggo con sommo godimento le vostre parole - e l'impareggiabile divulgazione di WWW, che è un po' tecnico e un po' poeta (forse la vera chiave di volta per avere successo in questo campo).
All'eccellente ed esauriente collezione di consigli su codici e "sottostruttura" vorrei aggiungere soltanto un paio di osservazioni, forse più da "uomo della strada" - o comunque più da "utente finale".
Innanzitutto voglio sottolineare con forza un concetto espresso dall'esimio collega e forse scivolato troppo rapidamente nel flusso delle informazioni:
@WWW said:
Dovresti astrarti un pochino dal codice in se e per sè e invece riflettere sul ruolo di un 'produttore di contenuti' e sul suo valutatore meccanico - l'algoritmo - che alla fine dei conti è chiamato a soddisfare gli utenti finali che di quei contenuti sono i principali consumatori, e che sono certamente persone in carne ed ossa.
Pensare, progettare e realizzare un contenuto per il web significa, in ultima analisi, mettersi in contatto e in sintonia con un altro essere umano, da qualche parte nel mondo.
Ne consegue immediatamente che il codice è un mezzo, non è mai il fine del lavoro.
Strizzare l'occhio ai motori di ricerca (cioè produrre link, ancore, feed e ogni altra alchimia informatica) è un ottimo punto da inserire nella lista delle "cose da fare per salire in serp", ma non è affatto il primo o il più importante.
Che piaccia o meno, in principio sono le parole e la loro capacità di sedurre gli esseri umani.
Un motore di ricerca potrebbe anche, ipoteticamente, innamorarsi alla follia di un sito e della sua architettura nascosta di html normato o meno, ma se quelle pagine restano deserte, allora il lavoro del seo è fallito.
Viceversa, un sito dai contenuti forti o fortissimi - che attira utenti come il miele fa con gli insetti - potrebbe aver bisogno di un contributo di "sotto-struttura" molto marginale e basare la propria scalata unicamente su ciò che contiene e che viene servito agli utenti prima che ai bot.
[Non è un caso che le migliori guide al posizionamento insistano per interi capitoli sull'importanza dei contenuti, cioè la parte veramente difficile da gestire e rendere appetibile ai visitatori in carne ed ossa.]
Esempio pratico. In questa discussione, ad un utente che voleva far entrare in una Directory il proprio sito sulle bomboniere è stato suggerito di trasformare il sito stesso in una specie di Compendio generale - ed originale - sul mondo dei piccoli doni: può sembrare una follia (di certo è assai più complicato che infarcire le pagine di link), ma è nient'altro che la realizzazione pratica di un principio semplice: curare i contenuti.
E i contenuti sono parole, che racchiudono significati, che danno collettivamente una rete di nodi semantici.
Quella rete cattura gli utenti come fossero pesci nel mare (solo alcuni vengono presi, in funzione di quanto siano strette e solide le maglie della rete medesima) e dove ci sono i pesci, arrivano anche uccelli, che vengono a spiare e studiare la situazione (in questa metafora marinaresca gli albatros e i gabbiani sono i bot, gli spider e i crawler).
Il mio consiglio - ovviamente identico a quello del ben più esperto WWW - è dunque quello di leggere e approfondire il più possibile gli aspetti tecnici (occorre pur sempre tenersi al passo, foss'anche per spiegare ad un cliente cosa non è utile per le sue esigenze - in troppi si innamorano di nomi altisonanti e novità di grido), ma soprattutto di armarti di vocabolari generali e settoriali, buona letteratura e un bagaglio lessicale ricco e variegato.
Impara ad essere sempre a tuo agio in mezzo alle parole: se sarai in grado di solleticare attraverso quelle i lettori umani, anche le macchine dedite all'indicizzazione finiranno per accorrere in tempi brevi.
Si accettano ben volentieri altri suggerimenti, siano essi di natura tecnica o "letteraria".
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Bello questo thread datato 2009 e che in questo settore si parla, parla ma di concreto lato utente finale, chi dovrebbe sfruttare i cms, non si è fatto praticamente nulla. Tolti ovviamente i 4 o 5 plugin utilizzabili dagli smanettoni.
Esiste qualcosa di veramente interessante nel settore del web semantico e che mi sia sfuggito?
Grazie, Berti
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Non mi parlate di codici e plugin troppo complicati, perché non sono in grado di aiutarvi . In compenso, posso dare una mano a livello letterario: anzitutto, penso che se si scrive per un certo settore, sia importante leggere riviste specifiche di quell'ambiente (se scrivo di webwriting, devo leggere dei libri o delle riviste ad hoc, sennò scrivo da schifo).
Detto questo, molta importanza va data a quello che si sente per quel settore: se amo il webwriting, la tastiera si muove da sola (o almeno, quando scrivo mi succede così). Mostra il tuo cuore e attirerai (senza averci pensato).
Infine, dì addio alle frasi fatte e alle regole d'oro: è giusto seguire i consigli degli esperti, ma poi fai di testa tua (se non sbagli, non migliori). Se tutti scrivessero come insegnano i grandi maestri del copywriting, scriveremmo tutti uguale e finiremmo per annoiare gli utenti. Segui i consigli, ma a modo tuo.
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E' proprio qui il problema. Io non intendo copiare nessuno, ma capire la grammatica per poter comunicare con altri con lo stesso paradigma.
In questi quattro anni, da quando è partito il thread, siamo allo stesso punto con qualche dettaglio di rifinitura ma niente di significativo per l'utente finale.
Quattro anni in informatica corrispondono a 16 anni della vita normale. mi insegnavano così prima del anno 2000. Oggi il web a mio avviso galoppa molto più velocemente per cui i 4 anni li potremmo paragonare tranquillamente a 25 anni di vita normale. E questo vuol dire una generazione.E' possibile che il web semantico abbia suscitato così poco interesse in questi anni?
Ciao, Berti
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Beh, la spiegazione più semplice è che il web semantico è così importante che ognuno cerca di trattenere i propri "segreti" il più possibile: si pensa a migliorare la tecnica, ma naturalmente si cerca di diffondere il meno possibile eventuali novità.
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cantodinverno ho l'impressione che tu mi rubi le battute, qualche minuto fa ho scritto in un altro thread in merito ai microformati la stessa opinione, aspettando il primo big spender per tirare fuori i propri risultati. Bisogna però stare attenti a tenere nascosti i propri lavori e perdere il terreno contro i grossi.
Google ha speso alcuni $ per acquisire Freebase e gli azionisti chiedono risultati non solo promesse, per cui questo web semantico "eppure si muove".
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@iberti said:
cantodinverno ho l'impressione che tu mi rubi le battute,
Non ho letto la discussione... In ogni caso, scusami. E' normale che gli azionisti vogliono risultati, ma noi dobbiamo pensare anche al resto.
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Ti devi mica scusare, semmai sono io a doverti le mie scuse se mi sono espresso male, volevo solo dire che la pensiamo allo stesso modo pur provenendo da formazioni differenti (tu letteraria, io informatica).
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E' vero. Il buonsenso è una dote che si abbina a qualsiasi disciplina :).
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Leggo con interesse questo thread che avete riportato alla luce: anche io sono molto interessata alla materia.
Nonostante la mia formazione ingegneristica, tuttavia, riesco ad approcciarmi al suo studio soprattutto dal punto di vista "umanistico", pertanto credo mi sfugga ancora la complessità dell'applicazione della semantica al web, nonostante le eccellenti spiegazioni di WWW e leonov.
Proprio per avere un'idea più chiara del punto in cui siamo ora, almeno per quanto riguarda un grande player come Google vi segnalo quest'articolo che neanche a farlo apposta riprende le parole di iberti "Google e Semantica...eppur si muove" e l'articolo "Google Semantic Search: It?s Alive!" con altri esempi molto interessanti.
A che punto siamo?
Per quanto riguarda Google, la ricerca si spinge verso la semantica e si intreccia inevitabilmente con la social search, proprio per quel principio che si diceva per cui le persone costruiscono reti significanti di relazioni veicolate da contenuti.Parlando di Google, il futuro semantico è quello di legare insieme knowledge, social e link graph per dare risposte sempre più esaustive all'interno di Google stesso.
Ma non è il solo caso da osservare di web semantico.
Facebook va in una direzione analoga con il suo Graph Search, che aspira a dare risposte complesse...e lo può fare con tutti i suoi dati e relazioni già ben strutturati nel corso del tempo. Un buon articolo su tema lo trovate qui.Per tutti gli altri? Come già si diceva alcuni anni fa in questo thread trovare uno standard rappresentativo del linguaggio che permetta di fare letture complesse del web che non siano semplici match di parole non è semplice, tant'è che da più di 10 anni il W3C ci sta lavorando.
A noi non resta che continuare a studiare e osservare come si muove questo mondo complesso...che pur si muove!
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Buonasera. Argomento stupendo e ottima discussione. Come iberti, anche io vorrei sapere se mi sto perdendo qualcosa. Non essendo esperto guardo la cosa da una prospettiva che mi limita. Il web semantico che conosco è fatto di poche cose, sebbene interessanti: la sintassi di HTML5, Schema.org e microdata, le novità che Google ci propone come lo strumento di test per i dati strutturati e il recente evidenziatore per gli eventi, tutte cose che hanno il sapore di "marcatura".
Per quanto riguarda i plugin per cms ne ho usato uno con Joomla per un periodo limitato (se ben ricordo compatibile con TinyMCE), ma non ne sono stato entusiasta e attualmente preferisco scrivere direttamente il codice.
Dal punto di vista letterario il discorso è ancora più affascinante.
P.S. E' la prima volta che commento sul Forum, immagino debba presentarmi o completare il profilo o comunque qualcosa del genere. Sorry, adesso sbircio per informarmi.
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Benvenuto FDA :). Devi solo andare alla sezione per presentarti ed aprire un topic dove ti presenti. Eh, eh, noi letterari siamo sempre molto affascinanti (almeno a parole).
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Grazie del benvenuto, Cantodinverno. Regole lette, adesso apro il topic come da suggerimento.
Speriamo che la discussione sulla semantica faccia breccia.
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Speriamo proprio di sì.