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Pubblicata la prima ricerca italiana su Privacy e permission marketing
Il sondaggio analizza come e quando gli utenti web italiani decidono di concedere i propri dati personali e quali sono le reazioni principali nei confronti delle promozioni on line che richiedono la comunicazione di informazioni personali.
La ricerca è stata commissionata da uno dei leader storici del mail marketing italiano, Mag-News di Diennea, ed è stata realizzata nell?aprile del 2009 su un campione di circa 1000 navigatori abituali (persone che si connettono cioè almeno 1 volta a settimana) di età superiore ai 15 anni.
Quello che emerge chiaramente dal sondaggio è che gli italiani sono abbastanza informati e molto attenti alla propria privacy on line. I dati raccolti sul web non sono generalmente percepiti in maniera negativa, almeno fino a quando non si richiedono informazioni più specifiche legate alla sfera economica, alla composizione del nucleo familiare oppure non si fanno domande sul tempo libero, sul titolo di studi e non viene chiesto di indicare il sesso. Se queste richieste non sono adeguatamente motivate è molto probabile infatti che l?utente interrompa la compilazione o fornisca dati inesatti.
Interessante anche l?atteggiamento degli italiani nei confronti dello spamming. Malgrado il fenomeno sia ormai dilagante (solo il 3% dichiara di non esserne in qualche modo coinvolto), gli utenti di Internet non sono affatto rassegnati. Solo il 15% non reagisce a quella che ritiene essere una violazione della propria privacy, mentre 8 persone su 10 hanno protestato almeno una volta con chi spediva loro messaggi non richiesti o hanno cambiato indirizzo e-mail (quasi 3 su 4 intervistati), oppure ancora hanno aggiunto il mittente tra quelli filtrati dai sistemi antispam (quasi la metà dei casi).
Altri dati interessanti emersi dalla ricerca sono: la diffidenza verso i pagamenti on line con carta di credito (un intervistato su due dichiara di avere paura ad utilizzarla on line), la preoccupazione che qualcuno tracci i siti visitati durante la navigazione (un utente su tre).
Per quanto riguarda invece la conoscenza della legge sulla Privacy, gli utenti italiani appaiono abbastanza informati sui principi fondamentali, anche se un 20% circa del campione ammette la propria totale ignoranza in materia. Le parti della dichiarazione che vengono prese maggiormente in considerazione (e che comportano i maggiori tassi di abbandono) sono soprattutto la possibilità di trasferire dati a terzi e l?estensione a questi dell?autorizzazione all?invio di comunicazioni commerciali.
E? possibile scaricare gratuitamente il report completo collegandosi al sito Mag News all?indirizzo:
www.mag-news.it/privacy2009.htm