• Super User

    Caos Gestione Separata

    Ho un po' di difficoltà a decidere cosa fare per non rimetterci troppo e chiedo soccorso!
    Mi scuso se le domande saranno diverse e numerose.

    Allora, mi sono iscritto alla Gestione Separata INPS nel luglio 2007 quando ho aperto la partita IVA come consulente fiscale "generico".
    Ora mi devo iscrivere alla CNAPDC in quanto mi sono iscritto all'Albo, ma vorrei capire che fine fanno i soldi versati all'INPS.
    La CNAPDC mi ha spiegato che di ricongiungerli non se ne parla, e che per fare la totalizzazione servono almeno tre anni di contribuzione alla Gestione Separata.

    Prima domanda: oggi come oggi sono ventitrè mesi circa che sono iscritto alla Gestione Separata, in precedenza avevo circa quattordici mesi di contributi versati come collaboratore a progetto... facendo una semplice somma, potrei dire che i tre anni li ho superati, ma da qualche parte avevo letto che i contributi alla Gestione Separata hanno una forma di calcolo temporale particolare: in pratica un anno di contributi è riconosciuto come tale se si versano tot contributi, altrimenti si deve ridimensionare.
    Per intenderci, se il minimo annuo è 1200 e io verso in tutto 200, mi vengono riconosciuti due mesi e non dodici.
    Se questa cosa (che ricordo vagamente, non escludo di essermela sognata) è vera, allora ai trentasei mesi non ci arrivo affatto. :mmm:
    Potrei pensare di restare iscritto all'INPS (oltre che alla CNPADC) il tempo necessario per raggiungere i famigerati trentasei mesi?

    Seconda questione: se non è possibile fare nulla con questi contributi, allora li posso almeno richiedere a rimborso? Un'impiegata dell'INPS simpatica quanto la scoliosi mi ha detto che non si può e quindi sono persi per sempre, ma la cosa, oltre a farmi venire il mal di fegato, mi sembra troppo strana, perchè allora non è più un contributo previdenziale, è una tassa a tutti gli effetti! 😮
    Posso chiedere il rimborso oppure davvero no?

    Ho altre domande, ma già ottenere risposte a queste mi chiarirebbe non poco le idee!

    In definitiva, la questione principale è: quei soldi versati all'INPS da qualche parte li voglio rivedere: o nella pensione o come rimborso! Cosa devo fare?? :bho:


  • Super User

    Ribadisco la mia richiesta di soccorso! 😮


  • Consiglio Direttivo

    Ciao OEJ.
    Ahiahiahi, sono nella tua stessa situazione. Anche io ho meno di tre anni di contribuzione alla gestione separata inps riferiti a quando lavoravo come cococo. Leggendo la rivista Inarcassa (alla quale sono iscritto) ne emerge che a quei tre anni scarsi di contribuzione posso dirgli tranquillamente "ciao ciao".

    Sono curioso anche io di sapere se esiste qualche scappatoia per recuperare quel periodo! 😞


  • Super User

    Se si potessero versare contributi volontari... si potrebbe pagare quel tanto che manca ad arrivare ai fatidici tre anni... sarebbe la soluzione meno indolore.
    Ma non so se sia praticabile...


  • User Attivo

    Scusa, ma quando bene arrivi a tre anni di contributi... cosa cambia?
    Al momento di andare in pensione, in un LONTANISSIMO futuro, SE ci sarà ancora l'INPS, o andrai in pensione con il fondo dei professionisti, o dei parasubordinati, o (se sarà possibile e conveniente) farai il ricongiungimento.

    Ma direi che ti stai preoccupando con 30/40 anni di anticipo...


  • User Attivo

    Ah, la scappatoia per recuperare i contributi versati all'INPS mi risulta esser una sola: emigrare all'estero e rinunciare alla cittadinanza italiana... allora, in queste condizioni, è possibile richiedere il rimborso.

    Se qualcuno vuol fare l'esperimento... 😄


  • Consiglio Direttivo

    @Archimede2007 said:

    emigrare all'estero e rinunciare alla cittadinanza italiana... allora, in queste condizioni, è possibile richiedere il rimborso 😄
    Grazie Archimede... :lol:
    Infatti, forse ci stiamo preoccupando con 30 anni di anticipo, però in genere prima si ricongiungono i contributi e meno si spende, almeno da quanto credo io per sentito dire.
    E poi, già andremo in pensione a settantanni; se poi ci perdiamo per strada anni di contributi... :rollo:


  • Super User

    Io non solo mi preoccupo per la pensione (meglio preoccuparmene ora che quando sarà troppo tardi!) ma oltre questo sono seccato alquanto... ho sempre pagato regolarmente i contributi di tasca mia, per poi scoprire che l'INPS se li incamera come se niente fosse e alla faccia mia?

    Comunque, ho contattato il servizio mail dell'INPS, speriamo mi diano qualche risposta in più...


  • User Attivo

    Scusate, ma la mia filosofia è differente...
    OGGI ho già abbastanza problemi da affrontare, da potermi permettere di ignorare quelli che mi si porranno tra almeno vent'anni (i vent'anni sono riferiti a me: per voi si tratta di ancora più tempo, credo...)
    Anche perchè, provate un po' a guardare alla storia dell'INPS degli ultimi 30 anni: qualcosa è rimasto forse uguale? Esiste un mago Otelma che, trent'anni fa, sarebbe stato capace di predire quale sarebbe stata la miglior politica previdenziale per una certa persona? No, non esiste. La legislazione è cambiata in corsa mille e mille volte, e quindi fare previsioni e progetti trent'anni fa non avrebbe avuto senso... e non ne ha oggi, perchè SICURAMENTE tra 20 o 30 anni le norme saranno differenti rispetto ad oggi.
    Per coem la vedo io (che sono particolarmente pessimista): tra 30 anni l'INPS (se esisterà ancora...) non garantirà più pensioni ragguagliate ai contributi effettivamente versati, ma verserà una sorta di "minima" a tutti quanti si troveranno in determinate condizioni... ovvero, fino ad oggi era uno strumento che, in qualche misura, doveva garantire al lavoratore il mantenimento circa dello stesso stile di vita e la sopravvivenza di tutti, tra trent'anni si limiterà a garantire la sopravvivenza di tutti (falcidiando comunque chi sarà sopra una certa soglia di reddito...)
    Quindi, non mi faccio illusioni: a parte qualche elemosina per malattia ed assegni familiari, io personalmente dall'INPS non vedrò mai un centesimo, ed i miei "contributi" attuali li vedo come elargizioni alle sempre capienti casse dello stato.
    Accettarlo senza farsi il sangue amaro è uno dei segreti della felicità...