- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Consulenza Legale
- Dimissioni giusta causa art 2119
-
Dimissioni giusta causa art 2119
Salve,
ero dipendente di una società, un giorno un amico (?!?) che lavora presso un'altra società mi chiama perche' nella stessa stanno cercando nuovi dipendenti. Posto fantastico, ambiente ottimo e persone fantastiche.
Mi contatta il suo capo e mi fa una proposta economica netta in linea con quello che già prendevo.
Convinto dall'amico cambio società. Dopo alcuni mesi mi accorgo che la busta paga non e' in linea con quello che mi era stato promesso. Dopo un primo ragguaglio ancora non siamo in linea con il netto concordato. Le scuse sono delle piu' variegate : il consulente paghe non riesce a calcolare il lordo partendo dal netto perche' le variabili sono tante, e' un momento difficile... etc.
Posso avvalermi della "giusta causa" art. 2119 del c.c. e lasciarli da un giorno all'altro senza preavviso?
Grazie mille
un dipendente disperato...
-
Premesso che non so quanto ti convenga licenziarti se non hai già un altro posto, tutto dipende da come ti è stata fatta la proposta. Immagino tu abbia firmato qualche documento e sono quelli che devi prendere a riferimento. Se su quei documenti c'è scritta la realtà (ovvero una paga inferiore) allora sei in torto tu (che hai firmato), se invece su qui documenti c'è scritto che devi percepire di più, quello devi percepire (ovvero puoi ottenerli via giudice).
Se non c'è scritto il "quanto" penso manchi un termine essenziale del contratto, quindi è da ritenersi nullo o annullabile, quindi di fatto puoi andartene anche senza licenziarti.
In ogni caso sul contratto troverai scritto anche i tempi di preavviso e le panali nel caso non vengano rispettati, se hai un'opportunità fai due conti e vedi cosa fare.
Ovviamente attendi pareri più "esperti" prima di agire
-
Ciao. Mi spiace ma non puoi avvalerti delle dimissioni per giusta causa.
Le stesse sono tali quando eccepiscono l'esistenza di gravi inadempimenti agli obblighi nascenti dal rapporto di alvoro che siano addebitabili a parte datoriale.
A meno che Tu non abbia una promessa di assunzione ed un contratto di lavoro con contenuti economici superiori a quellid ella busta paga, non vedo i presupposti per le dimissioni per giusta causa.
Queste comunque Ti consentirebbero solamente di ottenere a Tuo vantaggio il pagamento dell'indennità di mancato preavviso. Null'altro.
OK?
Spero di esser stato utile.
Ciao.
-
Grazie mille per le risposte.
Purtroppo non ho ancora trovato un altro lavoro, ma lo sto cercando e come lo trovo pensavo di andarmene senza dare preavviso.
Comunque prima di iniziare a lavorare qui, ho firmato un pezzo di carta dove viene riportato il netto annuale e nient'altro. Quindi immagino che i termini contrattuali siano regolati dal ccnl metalmeccanici.Grazie ancora...
-
Ma il netto scritto corrisponde a quanto percepisci?
Sul contratto ci deve essere scritto a quale contratto nazionale rifarsi, una volta indentificato lo trovi facilmente su internet.
-
Una nota: i dipendenti tendono a ragionare sempre in termini di "netto percepito", mentre i datori di lavoro ragionano sempre in termini di "lordo".
La differenza è ovviamente sostanziale, e fonte di non poche incomprensioni e malintesi...
Il voler ragionare in termini di "netto", anche se umanamente comprensibile, è fuorviante. Due persone che percepiscono lo stesso "lordo", possono avere sostanziali (e sostanziose...) differenze in termini di "netto", a seconda dei loro carichi di famiglia, della loro età, del loro comune di residenza, della presenza o meno di altre detrazioni fiscali...
Il calcolo a priori del netto a partire del lordo non può che essere approssimativo e molto indicativo, e quindi da evitarsi...
-
Ciao. Resta fermo quanto detto in materia di dimissioni per giusta causa. In difetto, le dimissioni senza preavviso vedranno detratta la corrispondente indennità.
Ciao.
-
x Archimede2007 : sono stato sia datore di lavoro che dipendente e sinceramente quando ci si accorda sul lordo e' immediato farte la busta paga e quando ci si accorda sul netto e' sufficiente fare un calcolo (semplice) e ricavare il lordo (ovviamente le varie detrazioni figli a carico, familiari a carico etc. sono cose che non dovrebbero rientrare nei conteggi iniziali del datore di lavoro). E' una cosa che ho fatto in passato sia come datore di lavoro sia come dipendente da altre parti. Solo nella azienda in cui sono attualmente non c'e' modo di spiegargli le cose.
x saphur : non pretendo di vedermi riconosciuto la giusta causa, ma semplicemente vorrei potermene andare il giorno stesso in cui trovo un altro lavoro senza dover rimetterci un centesimo. Preciso che abbiamo firmato un accordo in cui c'e' la cifra netta annuale e nient'altro.
Grazie a tutti
-
@themax_7 said:
x Archimede2007 : sono stato sia datore di lavoro che dipendente e sinceramente quando ci si accorda sul lordo e' immediato farte la busta paga e quando ci si accorda sul netto e' sufficiente fare un calcolo (semplice) e ricavare il lordo (ovviamente le varie detrazioni figli a carico, familiari a carico etc. sono cose che non dovrebbero rientrare nei conteggi iniziali del datore di lavoro).
Ed è proprio questa la fonte di malintesi, in quel "non dovrebbero rientrare nei conteggi iniziali"...
Poni che tra questi fattori, "che non dovrebbero rientrare nei conteggi iniziali" ci sia:- la proprietà di un appartamentino affittato per 6000 euro all'anno (sai quanto vanno ad incidere 6000 euro di differente imponibile sul calcolo del netto?)
- il fatto che il lavoratore è residente in un comune diverso (con un'addizionale IRPEF maggiore)
Potrei citarti il caso del casino piantato in azienda perchè un certo dipendente vedeva che un suo collega (stesso identico contratto, stessa anzianità) aveva un netto sensibilmente maggiore...
Ho perso mezza giornata a spiegargli che l'altro:- risiedeva in altro comune, con addizionale IRPEF a 0
- aveva un botto di crediti d'imposta da ristrutturazioni 36%
- aveva due figli a carico (come l'altro), ma uno minore di tre anni
Ecc. ecc.
E l'obiezione che mi riproponeva sempre era "d'accordo, tutto giusto, ma mi pare impossibile che... non è giusto che..." ecc. ecc.
No, parlare di netto porta sempre e solo a casini.