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Il corpo delle donne: La femminilità e la sua distorta rappresentazione.
Girano in questi giorni, anche su facebook, tre video intitolati: Il corpo delle donne.
Li inserisco qui di seguito in quanto -seppur con una certa lunghezza e lentezza- stimolano importanti riflessioni sulla femminilità e sulla visione distorta e limitante che si ha e si conserva, dovuta -anche- all'opera ed al coinvolgimento, in questo processo di svilimento, delle donne stesse.
La donna appare, infatti, in questo montaggio di immagini prese dai media, non solo vittima ma ancor più carnefice di se stessa, della sua natura e ruolo nella società moderna.
Prima parte:
Seconda parte:
Terza ed ultima parte:
Al polo opposto, sta la lettera del Papa Giovanni Paolo II alle Donne, scritta in vista e in occasione della IV Conferenza Mondiale sulla Donna a Pechino, che un'amica oggi mi ha inviato in segno di conforto e di cui riporto qualche stralcio anche se vale la pena di leggerla tutta :):
Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.
Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.
Ne ho preso solo una piccola parte e non la più rappresentativa. Credo che in questa lettera si possano leggere concetti, responsabilità, valutazioni e stimoli seri anche al di la dell'appartenenza e provenienza religiosa dello scritto (per questo ve la propongo, sicura di non offendere o di non comprendere diversi punti di vista).
Perdonate la lunghezza del tutto ma -come avrete compreso- si tratta di un discorso che ho veramente a cuore ...