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Diario di un killer sentimentale - Luis Sepúlveda
Il titolo dell'opera presenta fin dal primo istante i temi principali: l'Amore, la morte, il denaro e l'atto stesso del raccontare.
"Diario di un killer sentimentale", appunto. La stringata precisione evocata in partenza detta anche lo stile successivo di dialoghi, descrizioni e scenari: ne emerge un "racconto breve" secco, essenziale, sobrio e disadorno.
Il lettore si ritrova catapultato al fianco di un sicario prezzolato, che in prima persona snocciola gli eventi della propria vita, quasi facesse un'asettica radiocronaca a beneficio di un pubblico presente ma nascosto.
L'assassino viaggia continuamente in tutto il mondo, ma in fondo non si sposta mai davvero: tutte le sue mete sono uguali, tutti i Paesi identici, simili ciascuno ad un ideale terreno di predazione.
A volte l'uomo si ritrova a parlare con la propria immagine riflessa in specchi, vetri o superfici lucide (sempre sagge, puntuali, sicure e impeccabili le risposte del fantasma) ed intavola con sé stesso riflessioni e dialoghi.
Il suo modo di vivere e le sue scelte personali e "professionali" gli negano ogni altra forma di interazione sociale, ad eccezione di una ragazza francese che egli ha abbordato per caso una sera, finendo intrappolato nelle maglie del suo cuore fino all'inevitabile separazione.
Momenti di azione serrata ed intrigo si alternano a ricordi tristi e solitari di questo amore finito, un rapporto precario fondato su trame e bugie (la ragazza del killer nulla sa circa l'insolita professione del suo compagno, il quale maschera abilmente le proprie frequenti "missioni" all'estero).
Non mancano gli stereotipi del genere noir: assassini disinteressati e freddi, committenti anonimi e inflessibili, donne silenziose, pazienti ma non sottomesse; continui e ben calibrati colpi di scena, puntuali sotto-trame dell'ambiente malavitoso, cifre da capogiro e traffici illeciti.
La vicenda cresce, si complica, collassa in un finale amletico, pirotecnico e allo stesso tempo crepuscolare, in cui l'uomo è chiamato a scegliere appunto tra Amore, soldi, morte e narrazione.
Buona prova letteraria di un autore affermato, che riesce ad immergersi con consapevolezza in un rispettabile e rispettato filone editoriale senza rinunciare a qualche tocco di originalità e stile.
Nota: la scheda è basata sul testo:
Sepúlveda, L.: Diario di un killer sentimentale. La Biblioteca di Repubblica; Novecento. RCS - MDS Books, Milano, I ed., 2002. Titolo originale: Diario de un killer sentimental (2000); traduzione di I. Carmignani.
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L'ho letto. Ma non mi ha entusiasmato più di tanto. Valutazione prettamente personale.