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Regime dei minimi e spese
Supponiamo il seguente caso (propostomi):
Come professionista (designer) iscritto ai minimi mi viene commissionato un lavoro che presuppone dei rilievi, dei controlli ecc. sul luogo di realizzo del progetto globale (ogni volta diverso).
Mi viene offerto: compenso fisso per realizzo del progetto: ? 1500,00 + spese a piè di lista di volta in volta sostenute (viaggio-vitto-alloggio ecc.)
Premesso che mentre per molte di queste spese è facile documentarle (fatture - scontrini - ecc.) per altre potrebbe essere più complicato (es. rimborso Km. fatti con propria vettura - spese varie) mi chiedo: l'importo delle spese che fatturerò diventano "imponibile"?
Cioè poniamo che la fattura sia 1500 (fisse) + 1500 (spese) - tot. 3000; dovrò calcolare la ritenuta d'acconto su soli 1500 euro o su tutti i 3000 euro?
I contributi INps (gestione separata) vanno essi pure calcolati si 1500 o 3.000 euro?
Nel mod. Unico che importo indicherò ipotizzando che la fattura di cui sopra sia l'unica dell'anno? Ovviamente fra le spese avrò anche quelle "di struttura" (telefono - carburante - ammortamenti - cancelleria ecc. poniamo, riferiti all'unica fattura, di 250 euro)
Ricavi ?
Costi ?
INPS ?
Imponibile ?
Tassazione: 20% su imponibile ?.
In sostanza vorrei capire se sul rimborso spese a piè di lista devo pagarci tasse perchè in tal caso dovrò fare una trattativa diversa con il mio committente (se ho capito qualcosa ho letto che tali spese si possono detrarre solo nel limite del 2%.. di quale importo in base all'esempio di cui sopra?
Ringrazio fin d'ora chi mi vorrà chiarire.
claudio
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Buonasera clagiord
I rimborsi spese esposti in fattura sono, per i lavoratori autonomi, reddito a tutti gli effetti.
Per essere considerati solo rimborsi spese esiste una specifica procedura.
Le spese di vitto e alloggio sono sostenute direttamente dal committente (a suo nome) che inizialmente non dovrà dedurle. L’importo delle spese viene comunicato al professionista che le addebita al committente in parcella. A questo punto il committente potrà dedurle dal suo reddito insieme al compenso della parcella e non saranno imponibili per il lavoratore autonomo. Questa procedura vale per i regimi che non sono “agevolativi” ma finora non ho letto che non sia valida anche per questi.
Se il committente non vuole o non può seguire questa procedura i rimborsi spese diventano imponibili e i costi che li hanno generati si possono dedurre, dimostrandone l’inerenza.
I costi su beni promiscui si possono dedurre per il 50% dei relativi importi (auto, telefono, ecc.) mentre quelli per omaggi, vitto e alloggio non hanno limitazioni particolari. Gli altri costi inerenti (consulente, spese per computer, locazioni, ecc.) si possono dedurre interamente.
In questo caso la ritenuta d’acconto si calcola sull’intero imponibile per € 3000.
Nel primo caso invece si calcola su € 1500.
Considerando il tuo esempio
ricavi € 1500
Costi € 250
Reddito netto € 1250
Inps € 334 (26,72% su € 1250)
Imposta 20% su € 916 = € 183
Se i ricavi sono di € 3000
Reddito netto € 2750
Inps € 735
Imposta € 403
Questo comunque è un calcolo teorico perché il reddito viene determinato con il metodo di cassa e poiché nel primo anno di attività l’Inps si paga l’anno successivo (saldo anno precedente e acconti anno in corso) sul reddito di quest’anno non hai contributi da detrarre.
Spero di essere stato chiaro.
Saluti