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Mamma clandestina denunciata dopo il parto
Ho letto e sono rimasta basita per questa storia riportata da Repubblica: Il parto della vergogna, in cui una mamma è stata tanuta lontana dal suo bambino (appena partorito) per questioni legate al suo essere clandestina.
A Kante e Traore (i neo genitori del piccolo Abu) senza permesso di soggiorno, è stato tolta la possibilità -per questo e da parte dell'ospedale- di accudire il piccolo nei suoi primi dieci giorni di vita.
Kante non lo ha potuto allattatare e coccolare ed ogni genitore sa e conosce sulla pelle la delicatezza dei primi istanti di vita, del passaggio alla vita.Nessuna questione burocratica, può (a mio parere) interferire e addirittura compromettere aspetti così importanti e fondamentali per la salute e per la vita e nessun medico o struttura ospedaliera dovrebbero permetterlo.
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Sempre dagli aggiornamenti in merito di Repubblica:
Un fax alla polizia contro una madre clandestina della Costa d'Avorio. Ma la contestata legge non è ancora in vigore
*".... Un caso illegittimo, gravissimo, denuncia l'avvocato napoletano Liana Nesta. Delle due l'una - aggiunge il legale - o nell'ospedale napoletano Fatebenefratelli c'è un medico o un assistente sociale più realista del re che ha messo in pratica una legge non ancora approvata dagli organi della Repubblica; oppure qualcuno ha firmato un abuso inspiegabile ai danni di una madre e cittadina [...] *Siamo di fronte a un'iniziativa senza precedenti. Non è mai accaduto che una donna extracomunitaria, che si presenta al pronto soccorso con le doglie, ormai prossima al parto, venga segnalata per l'identificazione", spiega pacatamente Liana Nesta. E aggiunge: "Come se non bastasse, K. non ha potuto allattare suo figlio nei suoi primi giorni del ricovero: lo ha visto per cortesia di alcuni sanitari che glielo hanno adagiato tra le braccia, ma non ha potuto allattarlo..."
:bho: