• User

    Queste cose valle adire ai contadini del Guatemala o ai minatori o a qualsiasi categoria di lavoratori che anni fa lavorava per poco o nulla.
    Vallo a dire a loro che non esiste un prezzo base sotto il quale non scendere....
    Vallo a dire a chi sa che proprio nei momenti in cui non c'è lavoro, si fa leva sui "piccoli".
    Dillo a chi ha buttato il sangue per arrivare a far valere il proprio lavoro. Poi tu non puoi usare come paragone il calcio mercato.
    Qui non vogliamo eliminare il libero mercato, lo vogliamo regolamentare (che è diverso).

    Vallo a dire a chi si è fatto una cultura di anni, leggendo, informandosi che il prezzo di un articolista non esiste...
    dicendo così hai eliminato in un solo secondo, un' intera categoria di persone che dà voce proprio ai blog e ai siti com il tuo.


  • User Attivo

    maeva tu hai ragione su tutto, quello che voglio dire è che in molti casi la retribuzione che è data è in base ai guadagni che ci sono, se un sito guadagna 5 euro al giorno non può pagarne 7 per un articolo, l'articolista non è obbligato ad accettarne 3 ma se non li accetta per guadagnarne 7 dovrà rivolgersi ai siti autorevoli e non sono molti in Italia quelli che si possono permettere di pagare 7 euro ad articolo..
    Morale? con una tariffa base (poi non hai specificato cosa intendi 1-2-3-100 euro) se oggi lavorano 1000 articolisti domani ne lavoreranno solo 20.
    Se parli di tariffa base dobbiamo anche parlare di qualità, tu hai ragione nell'ultima frase ma hai frainteso quello che volevo dire, io sono il primo a rispettare il lavoro delle persone.
    Come ci si dovrebbe difendere ad esempio da una persona che paghi e poi ti accorgi che ha copiato da un libro? Dopo che prendi 2 o 3 mazzate del genere non ti viene da pagare meno le persone fino a quando non sei sicuro del loro operato?
    Ci sono molti webmaster che vogliono fare i furbi ma ti assicuro anche molte persone che decidono di diventare articoliste senza averne le qualità, copiando da libri ecc e queste persone verrrebbero tutelate da una tariffa base..


  • User Attivo

    Concordo con Dalai Lama
    sono webmaster e gestisco siti web e nel frattempo sono anche articolista per una testata.
    Mi rendo conto che i budget di una testata nazionale e di un piccolo blog non sono minimamente paragonabili!!!

    Se io avvio un blog e mi servono degli articoli non posso permettermi di spendere 5 euro ad articolo o anche 3 perchè entrano in gioco molti fattori, rischio di non decollo del blog, introiti pubblicitari ridicoli al giorno d'oggi per noi "piccoli", concorrenza spietata da parte di aziende sempre più fameliche...

    Vuoi guadagnare di più con il tuo lavoro? Bene offriti a chi se lo può permettere di investire nelle tue reali capacità. Se sei così valida sicuramente non si lasceranno scappare la tua proposta.

    Chi magari non può sostenere tali spese si accontenterà di articolisti in erba che si accontentano di molto meno. Loro sono felici e magari anche noi (webmaster) lo siamo 😉 se magari gli introiti pubblicitari iniziano a salire ed il blog inizia a guadagnare.

    PS. l'azienda per la quale lavoro si è spostata in Cina per contenere i costi della produzione a discapito di una manodopera meno curata ma decisamente più abbordabile a livello di costo. Questo è il mercato!


  • User

    io ho iniziato a fare il blogger due anni fa. Ho scritto guide create da me (senza copiare) con foto e passaggi semplici. 30 visite al giorno. Ho riportato news da altri siti. 100 visite al giorno. Ora da qualche settimana sono sceso di nuovo alle 50 visite. Quello che voglio dire è questo: se non facessi il benzinaio, non mi guadagnerei neanche i soldi per pagarmi l'adsl con il mio blog. Ho la mia nicchia di utenti che mi segue ma facendo due conti, per guadagnare 1000 € al mese ci vogliono almeno 10000 visitatori unici. Io che guadagno 10 centesimi al giorno non posso pagare nemmeno 0.50 per articolo. Poi quello che mi fa rabbia è questo: i siti tecnologici che hanno più successo sono quelli che riportano news a volte molto brevi. I contenuti di qualità non portano visite. Però mi piacerebbe che mi pagassero 5 € a post. Ma chi se lo può permettere?


  • User

    @ Dalailama, klubin e alessio.

    Seguite una strada fuorviante. Non si discute solo del webmaster con scarso budget che mette su un sito. E che quindi non può permettersi di fornire retribuzioni stratosferiche.
    Si parla di un modo di intendere la professione giornalistica. Che riguarda, paradossalmente, big e piccoli quasi allo stesso modo.
    I grandi fanno la voce grossa: "non pretendere trattamenti civili, perché come te ce ne sono un milione e siamo in Italia".
    I piccoli utilizzano lo scudo del budget risicato. Ma non sempre è una giustificazione plausibile: da 1 ? a 3 ? per articolo c'è per esempio già una bella differenza (parlando di un pezzo di 250 parole). Eppure nulla.

    E' una situazione giusta e comprensibile secondo voi?


  • User

    La situazione è talmente variegata che è difficile semplificare tutto.
    Online da una parte troviamo grandi gruppi che gestiscono network e individui con piccoli blog e dall'altra abbiano persone che scrivono lavorando con partita iva e fatturando e altre che fanno tutto in nero.
    C'è un po di tutto insomma.
    Chiaro che la persona che gestisce due o tre blog non si rivolgerà a professionisti ma si accontenterà di chi gli fa spendere meno.
    Del resto le entrate pubblicitarie sono molto ridotte e solo i grandi gruppi possono permettersi di pagare decine di euro un articolo


  • User

    Questo è il mercato adesso che non ci sono regole: per cui si fa selvaggiamente ciò che si vuole.

    Legione ha ragione: è il modo di intendere la professione giornalistica. Si tratta di dare un minimo di regole ad un mercato che fa leva sulla penuria di lavoro.
    Io credo che ci sia un vuoto in questo senso, dove pescano tutti. Iniziamo insieme a colmare questo vuoto.
    Iniziamo ad intervenire laddove noi possiamo. Non si tratta di budget o blog piccoli o grandi.
    Si tratta di definire una base minima che garantisca tutti. Io non ho ancora parlato di questo prezzo base (anche se ovviamente ho già un' idea di partenza), perchè vorrei se ne potesse discutere insieme.
    Inoltre vorrei proposte: per esmpio potremmo creare un gruppo e discutere democraticamente il da farsi.
    Io vorrei approntare un documento che solleciti tutti ad una presa di coscienza della situazione. Il miglior modo per cambiare le cose è cambiare le cosicenze: rendiamoci comto che valiamo.

    Kublin forse non mi sono spiegata bene io non voglio guadagnare di più individualmente ( sembrerà strano non agire per prpri scopi), ma voglio dare dignità a tutta una categoria.
    E' un concetto più ampio. Voglio che tutti gli articolsiti si accordino per offrire un servizio di qualità ad un prezzo decente.

    Rispetto ed amo troppo questo lavoro per non fare questa battaglia


  • ModSenior

    Riporto per vostra conoscenza un messaggio di Anna Bruno all'interno di questa discussione.

    @FullPress said:

    Visto che è stato rinfrescato il thread, quoto bettacam in rappresentanza di tutti colro che come lei, come me, vivono di scrittura.
    Volevo solo aggiungere che dal 2007 tutti gli ordini professionali, compreso quello dei giornalisti, non può più applicare il tariffario minimo (mai tarifarrio fu così poco applicato come quello dell'Ordine dei Giornalisti). In questi giorni, però, nella Commissiona Nazionale del Lavoro Autonomo (Freelance) della Federazione Nazionale della Stampa (FNSI), il sindacato unitario dei giornalisti, si sta discutendo sulla possibilità di riproporlo, visto anche il gran numero di giornalisti freelance che hanno bisogno di maggiori tutele. Riporto questa notizia, non so a quanti qui può interessare, in qualità di membro della Commissione suddetta. Il tariffario, fortemente voluto da chi vive di giornalismo, è solo una delle proposte che la Commissione sta portando avanti. Il proliferare di falsi giornalisti, falsi articolisti, falsi scrittori, ha aperto un dibattito non da poco nella categoria.
    Proprio oggi su un forum di un sito noto ho letto un annuncio: cercasi articolista per copia e incolla...
    Non aggiungo altro.

    Un saluto
    Anna Bruno

    Valerio Notarfrancesco


  • User Attivo

    maeva discuterne è la cosa migliore, io ad esempio creerei una sorta di certificazione. Ad esempio un articolista deve passare alcuini test fatti da un'ipotetica commissione e se viene riconosciuto "idoneo" allora potrà non scendere sotto quella cifra. Sono giuste le garanzie nei confronti degli articolisti ma sono necessarie anche quelle nei confronti dei webmaster. Se un webmaster ad esempio si accorge di aver pagato un articolo in realtà copiato da un libro potrebbe segnalare il fatto all'ipotetica commissione ecc ecc (ho buttato giù un'idea probabilm non applicabile).
    Ora vi domando una cosa di cui ho discusso già altre volte: perchè gli articolisti che sono così sicuri del proprio lavoro rifiutano spesso di collaborare attraverso il paid to write? Se uno è sicuro della qualità del proprio lavoro non ha convenienza?
    Discutendo della cosa credo che siamo arrivati ad un punto comune, tutelare le persone serie, siano essi webmaster o articolisti..


  • User

    Approvo pienamente quanto detto e spero che questo possa essere solo il punto di partenza per giungere a qualcosa di concreto!


  • User

    D'accordo con Maeva, mi associo, sono disponibile al dialogo e mi piacerebbe se ci fosse un'area dove discutere di questo argomento. Ovviamente se venisse approvato un prezzo minimo, sarei solamente felice, visto che appartengo alla categoria che lavora con p.iva.


  • User

    Contentissima Fanny: adesso dobbiamo definire meglio la strategia da adottare per raggiungere i nostri obiettivi. Io ritengo che il primo e più importante passo sia quello di coinvolgere il maggior numero di articolisti possibile......

    Potremo per esempio raccogliere qui tutte le adesioni e poi una volta raggiunto un buon numero decidere come muoverci.... 🙂


  • User Attivo

    Volevo evidenziare anche il fatto che ci sono molti "articolisti" furbi, che fanno i copia e incolla di articoli oppure che scrivono in una maniera indegna, anche quando quello che si paga non è così da fame. Quindi vi consiglio di fare sempre gli opportuni controlli, perchè ce ne sono tanti che lavorano così.


  • User

    Gli opportuni controlli devono essere fatti anche e soprattutto da chi chiede un servizio a prezzo irrisorio, senza domandare quale sia la competenza in materia.
    Una regolamentazione giova a tutti.

    Sarà una tutela per tutti....


  • User Attivo

    Giusto, io metterei dei profili per ogni articolista con: argomenti trattati, esempi di articoli scritti ecc.. Ovviamente la tariffa base di cui si parla deve anche essere diversa per ogni argomento secondo me..Chi scrive guide illustrate non può avere la paga base di uno che parla di un flirt al grande fratello.
    Ripeto che a me mettere una tariffa base sembra molto banale..ad esempio una ricetta senza foto ha un prezzo, con più foto un altro ecc
    E' importante poi fare entrare nel vostro gruppo solo persone selezionate, a quel punto si che si possono chiedere certe cifre.
    Come ho detto prima, come fa un webmaster a pagare una persona in anticipo senza sapere se sparisce? magari gli manda l'articolo prova bellissimo e negli altri fa dei copia e incolla da libri e giornali (che tra l'altro potrebbero anche diventare violazioni dei diritti).
    Se le cifre si fanno importanti non si può più dare un nick e la mail di paypal e arrivederci ma si dovrà pretendere nome, cognome e indirizzo e la persona che scrive si dovrà prendere piena responsabilità del tutto.


  • User

    premetto che io non parlo di cifre importanti... quelle si definiscono sulla base del lavoro concreto di un articolista.
    Sto parlando di un minimo di tariffa base acui attenersi sotto la quale assolutamente non scendere...
    Voglio definire la base: non cifre astronomiche, ma il giusto.. Io vorrei discutere concretamente la mia idea di una tariffa base che dirò quando avremo raggiunto un buon numero.
    Si potrà poi dare un valore aggiunto all'articolo a seconda dell' innovazione che può apportare nel settore in questione. Ecco perchè ritengo sia giusta la competenza...

    Anche per parlare di una lite al grande fratello ci vuole un certo stile che sappia attrarre il lettore.... Un articolo di gossip (che io ho sempre sottovalutato) necessita delle giuste strategie per funzionare....


  • Consiglio Direttivo

    Salve a tutti. 🙂

    Comunico che la discussione è stata spostata in un'area più a tema – lì dov'era stata aperta originariamente risultava inadeguata e il suo destino sarebbe stato quello di essere chiusa o accorpata ad altri thread simili ma non identici.

    L'argomento è molto caldo e sentito – come è giusto che sia – e ciò inserisce il presente tra i filoni che tendono facilmente a "prendere fuoco": sono tuttavia certo che l'alta qualità della platea di utenti abituali frequentatori di GT riuscirà a generare un dibattito costruttivo specchio della vastità e della complessità della questione, senza lesinare sugli aspetti conflittuali ma conservando come fin qui accaduto le caratteristiche di rispetto e cordialità alla base del nostro vivere il Forum.

    Buon proseguimento e un grazie a Maeva per aver dato il la a questo interessante approfondimento.


  • User

    Gentili moderatori vi ringrazio per l'attenzione
    ma ho iniziato dato io il via alla discussione e l'ho messa in questa sezione non per sbaglio ma per uno scopo preciso.

    Si tratta di un nostro concreto impegno di articolisti, per cui a me interessa che questo appello sia letto dal maggior numero di articolisti possibile: sarebbe opportuno dunque che restasse nella sua posizione,
    nella sezione cerco e offro.
    E' fondamentale.


  • Consiglio Direttivo

    Salve Maeva. 🙂

    Comprendo le tue ragioni e le tue lodevoli intenzioni, tuttavia mi permetto di ribattere brevemente a quanto da te osservato :

    1. Il Regolamento di Sezione per l'area in cui avevi inserito originariamente il thread è molto chiaro su un punto:

    GiorgioTave concede agli utenti questi spazi Annunci in via Gratuita per richieste e offerte di collaborazioni di lavoro.

    Il che sembrerebbe escludere discussioni "generali" o dibattiti di metodo su come impostare un lavoro o su come stilare un contratto. Ciò non di meno:

    1. Esiste, nella sezione suddetta, una discussione affine a quella qui iniziata, ovvero questa, in cui si è cercato di avviare un progetto concreto di tariffazione minima per le collaborazioni in ambito SEO; ivi sono state riportate non solo proposte dettagliate di prezzi e criteri di qualità, ma anche obiezioni ai metodi adottati, ai principi usati e alle finalità dell'operazione. Quel dibattito, messo in evidenza, è ancora aperto e può essere aggiornato in qualsiasi momento.

    Trattandosi però di due mestieri non sempre sovrapposti (il SEO e l'articolista), veniamo al punto:

    1. La sezione nella quale si discute di articolisti e di tutto ciò che concerne questo mondo (compresi gli aspetti professionali, culturali ed economici) è quella in cui ci troviamo ora, indiscutibilmente; se il dibattito continuerà ad essere interessante e costruttivo come è stato fino a questo momento, puoi star certa che attirerà le visite da parte degli interessati, siano essi esperti con tariffario minimo deciso in proprio o neofiti in fase di apprendistato ancora incerti su come comportarsi.

    Ciò premesso, e per concludere:

    1. Nulla vieta di produrre, in seno a questo thread, una bozza di progetto analoga a quella presente e in evidenza in area Annunci; quando si saranno stabilite le linee-guida del programma ? sulle quali mi sembra tu stia raccogliendo varie adesioni ? sarà certamente possibile aprire una discussione nell'area Collaborazioni in cui si potrà passare a discutere concretamente di criteri di selezione, formazione del professionista e del suo cliente, aspetti economici ecc.

    Va da sé poi che ciascuno potrà scegliere di aderire o meno al vostro progetto e ai suoi principi operativi, come accade già oggi nel mercato libero di internet (anche su questi aspetti ci sono discussioni in evidenza in area Collaborazioni dove poter intervenire).

    Chiudo con un'opinione personale sul tema, a riassunto della complicata vicenda qui trattata: indipendentemente dalla prassi adottata per definire onorari minimi e tabelle professionali (poc'anzi si è fatto cenno a quanto sia difficile stilare un prezzario abbastanza fedele rispetto ai mille casi possibili di scrittura e composizione di un articolo), occorre dal mio punto di vista che l'operazione culturale sia rivolta in primo luogo ad educare il cliente.

    Le offerte a basso prezzo, la manovalanza disposta a scendere sotto la soglia da fame e i furbetti non saranno di certo fermati da standard comunque arbitrari ? basta pensare agli ordini professionali: quanti mentecatti e imbonitori si nascondono nelle file dei professionisti, che pure dovrebbero essere controllati dallo Stato e da organismi interni? ? né si potrà pensare di irreggimentare a viva forza un mercato che nasce molto più libero e "selvaggio" di altri: chi ci ha provato non ha ancora smesso di fallire.

    Se però si riuscirà, non senza sforzo e fatica, a insegnare ai clienti la qualità e il valore di un prodotto editoriale ben realizzato (uniti al principio che la qualità costa ma sulla distanza paga sempre), allora saranno gli stessi committenti ad operare una selezione sul mercato, arginando l'invasione degli articolisti sottocosto, dei copioni e di coloro che ignorano l'ortografia o la sintassi italiana.

    È in questo senso che intenderei il concetto di "battaglia culturale", in quanto gli addetti ai lavori si conoscono tra di loro e sanno giudicare piuttosto in fretta il valore di un "collega" o sedicente tale, mentre un esterno che offre lavoro potrebbe non essere in gradi di apprezzare la differenza o non saper valutare gli effetti benefici che un investimento iniziale più alto potrebbe portare.

    Che ne dici?


  • User

    portiamo questa petizione online. La metto su facebook nel mio profilo e la linko su blogger italiani. Facciamoci sentire visto che ho ricevuto offerte di 1 euro per scrivere post della lunghezza di "I promessi sposi"