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caparra confirmatoria
Buongiorno a tutti voi illuminati della contabilità,
sono un tecnico informatico dato che mi capita a volte che mi ordinino dei pezzi di ricambio ho pensato di utilizzare la caparra confirmatoria come garanzia.
Caparra e non acconto perchè dato che a volte si tratta di pezzi obsoleti, una volta ordinati faccio fatica a rivenderli anche con ebay, e poi l'acconto lo dovrei restituire la caparra invece no, è giusto quindi che io abbia una garanzia.
Poi l'acconto mi sembra di aver capito che lo dovrei fatturare, però io uso nelle fatture sia il 20% iva (beni coprati da ditte) che il regime del margine (beni comprati da privati) spesso al momento dell'acconto non so dove lo comprerò dato che per acquisti di pezzi di ricambio mi rivolgo spesso ad ebay.
Vorrei sapere quindi quali procedure sono da seguire quando si riceve una caparra confirmatoria.
Ho letto da qualche parte che devo emettere una ricevuta, questa ricevuta va numerata a parte e va inserita in un registro a parte?
Devo applicarci una marca da bollo da 1,81?
L'originale chi lo tiene? io o il cliente?
Se si trattasse di copia unica dovrei farla firmare al cliente?
La dicitura per quanto concerne l'IVA è "escluso articolo 15"?
A fine lavori una volta emessa la fattura finale l'importo della caparra confirmatoria va segnato come un acconto?
Il mio commercialista deve essere al corrente se emetto caparre confirmatorie? Ho letto qualcosa a riguardo di un' "imposta di registro 0,5%" ma non so di cosa si tratta
Saluti
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Si in effetti mi sono espresso male... il mio commercialista mi ha consigliato di non farle per il momento (sono un pò rognose), però lavorando spesso con acconti mi trovo praticamente costretto a farle. Comunque è chiaro che nel caso le faccia, il mio commercialista sarebbe il primo a essere avvisato!
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però se lo fatturo prima sarebbe un acconto anzichè una caparra... E poi c'è il problema che in questa fattura non saprei che aliquota applicarci (comprando su ebay spesso all'inizio non so se sarà regime del margine o 20% iva).
Riguardo alla soluzione scritta sopra è possibile per legge emettere una ricevuta come garanzia e poi farsela restituire?
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No non me l'ha proibito il commercialista, non penso che posso emettere una fattura come caparra confirmatoria, perchè o è una o è l'altra.
L'importo della caparra sarà soggetto a fatturazione solo quando verrà emessa la fattura a fine lavoro, non prima!
Nel caso emettessi prima una fattura facendola valere come caparra non sarebbe una caparra ma bensì un acconto, quindi la controparte potrebbe richiederne la restituzione.Riporto quanto trovato su internet:
"L'imputazione di una somma a titolo di caparra, anziché di acconto, o di anticipo, la sottrae all'imposizione IVA in quanto, proprio per la prevalente funzione di garanzia contro l'inadempimento, non può considerarsi principio di pagamento. Il suo importo è quindi soggetto a fatturazione solo quando diverrà a tutti gli effetti parte del pagamento, quindi al buon fine del negozio.
Per questa ragione, il non accorto utilizzo di termini solo apparentemente equivalenti come "anticipo" o simili, può comportare sensibili differenze nell'interpretazione anche fiscale del contratto."Questo tipo di documento ha una disciplina fiscale tutta sua, per questo può risultare antipatico ad un commercialista... Però sembra che sia molto efficace, più del normale acconto.
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Ok grazie del suggerimento
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La differenza tra acconto e caparre è sostanziale
La caparra ha funzione risarcitoria in caso di inadempimento da parte di uno dei contraenti. L?acconto, al contrario, non è altro che il pagamento
di una parte del prezzo e, secondo quanto dispongono le norme Iva, deve essere fatturato al cliente con Iva nel giorno stesso in cui è stato riscosso.
Spesso i due termini (caparra e acconto) vengono trattati come sinonimi e intercambiabili tra di loro.
È evidente che è necessario che sulla ricevuta che lei rilascia indichi «acconto» se ha effettivamente voluto considerarlo in conto pagamento.
Al contrario, se si è inteso stabilire contrattualmente una caparra, deve indicare semplicemente «caparra» e ciò indipendentemente dal prezzo
concordato.Qualora le parti si accordino per scomputare la caparra dal prezzo pattuito, la stessa va assoggettata ad Iva; infatti, nella prassi commerciale si
usa versare una caparra confirmatoria (non soggetta ad Iva), che, in caso di esatto adempimento, è considerata come acconto in fattura di vendita con applicazione dell'Iva.L'imposta di registro dello 0,50% sulla caparre mi risulta che sia dovuta solo per la registrazione obbligatoria dei preliminari di vendita di beni immobili.
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Altro dubbio... la caparra deve avere marca da bollo da 1,81 giusto? A quale delle 2 parti va il documento l'originale?