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Gestione fiscale di un servizio come Fiverr.com
Salve a tutti,
Avete presente il sito americano fiverr.com? E' una sorta di portale per l?acquisto e la vendita di prestazioni al prezzo fisso di 5 dollari. Come funziona? Brevemente, un utente apre un annuncio in cui scrive cosa si offre di fare per 5 dollari, chi è interessato ordina la prestazione. Il sito fa da intermediario in quanto riceve il pagamento dal committente, si prende una percentuale e da il resto al prestatore a prestazione conclusa.
Anche in Italia stanno nascendo i primi siti che offrono un servizio simile, e mi chiedo il modo in cui sia possibile gestire fiscalmente questo secondo la legge italiana. Infatti se il committente fosse un'azienda si potrebbe applicare una prestazione occasionale, ma qui si tratta più che altro di privati... e in ogni caso va sottolineato per per motivi di privacy l'identità di committente e prestatore resta nascosta.
Il problema è che è comunque il sito a ricevere il costo della prestazione e poi a ridistribuirlo, quindi da un punto di vista legale il sito diventerebbe il committente che sarebbe tenuto a fornire ricevuta di prestazione occasionale con ritenuta d'acconto del 20% o no?
Oppure si potrebbe impostare il tutto come semplice sito di annunci, dichiarare la percentuale guadagnata regolarmente con p.iva e lasciare agli utenti stessi l'eventualità di dichiarare i loro guadagni in base alla loro posizione fiscale?Attendo una risposta dagli "esperti". Grazie in anticipo.
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A mio parere il rapporto tra i privati per la prestazione offerta riguarda solo loro. E saranno loro ad emettere ricevuta occasionale o fattura secondo la loro situazione.
La società o ditta che gestisce il sito incassa i soldi per conto dell'offerente ma è solo un giroconto finanziario.
A livello fiscale il gestore del sito emetterà fattura per provvigione al privato che offre la prestazione e la cosa si chiude così.
Il tutto è bene sia specificato nel contratto di adesione al servizio che gli utenti confermeranno in fase di registrazione.
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Grazie della risposta Fab. Quindi basterebbe fatturare solamente le commissioni percepite e specificare nel regolamento che sono gli utenti che offrono il servizio a dover emettere ricevute o fatture in base alla loro posizione fiscale.
Ora però, mettendomi dall'altra parte, mi chiedo: un privato senza p.iva cosa dovrebbe fare se volesse offrire una prestazione del genere e stare in regola?
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dovrebbe emettere una ricevuta per prestazione occasionale rispettando i requisiti dell'occasionalità.
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@fab75 said:
dovrebbe emettere una ricevuta per prestazione occasionale rispettando i requisiti dell'occasionalità.
Già, però sul sito per motivi di privacy gli utenti non conoscono la reale identità di venditori e acquirenti, in questo caso come si potrebbe fare?
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Riprendo in mano questa discussione, anche se molto vecchia, perché interessa anche me.
Vorrei iniziare a fare qualche piccolo lavoro di traduzione/proofreading tramite feverr.
Ho già un lavoro come dipendente e non possiedo partita iva. Dato che i committenti sarebbero "anonimi" e che non ho possibilità di emettere fattura,come devo comportarmi?
Gli import sarebbero molto bassi, parliamo di 4 euro e spiccioli a prestazione. Ma vorrei comunque essere in regola.
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Riuppo la discussione,anch'io vorrei sapere come fare ad essere in regola con i guadagni su fiverr,viste le problematiche già dette dagli altri utenti.
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@Luigi85 said:
Riuppo la discussione,anch'io vorrei sapere come fare ad essere in regola con i guadagni su fiverr,viste le problematiche già dette dagli altri utenti.
L'unica è sentire un commercialista, nulla è irrisolvibile rimanendo nella legalità.
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@Luigi85 said:
Riuppo la discussione,anch'io vorrei sapere come fare ad essere in regola con i guadagni su fiverr,viste le problematiche già dette dagli altri utenti.
Riuppo. Qualcuno puó aiutarci?
Vorrei iniziare ad offrire servizi saltuari di webdesigning sulla piattaforma di fiverr restando in regola con il fisco.