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- Domini .co registrazione, estensione .co
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Infatti il mio scopo era capire se ci fosse un pregiudizio su queste estensioni. Vero, la maggior parte le prendono i Domain grabber lasciando vuoto il sito, ma considerando che il nome a dominio ha ancora la sua importanza, se fosse libero un nome interessante, non penso che, sviluppando il sito adeguamente, gli utenti possano avere un pregiudizio verso il .co, tra l'altro molto simile al .com.
Voglio dire: sarebbe molto meglio fare un sito: arte.co piuttosto che arteperte.com solo perché non si è trovato il dominio libero, tanto per fare un esempio.
Forse estensioni come .tv (utilizzata dalle reti tv) oppure .fm (utilizzata per i domini delle reti radiofoniche) apparirebbero ridicole su siti generici, ma un .co o un .cc direi molto meno.
Perché abbiamo assistito alla sviluppo del .biz e del .info (comunque estensioni minori e anche di valore più basso) e non potremmo invece assistere alla nascita di altre estensioni universali?
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Difficile dirlo se c'è un pregiudizio....per me può anche non esserci, ma io non sono tutti, non saprei dire se la maggioranza delle persone fa fatica oppure no a percepire un dominio .co rispetto a quelli più classici.
Di primo acchito sembrerebbe però un'estensione molto lineare (soprattutto perché richiama il .com) quindi potrebbe non apparire esotica o strana come un .ws o .tv....
Ciò che ho detto è dettato vedendo cos'è successo con gli altri.... appena usciti hanno registrato subito l'url=keyword e morta lì, pochi siti sviluppati etc.... probabilmente perché i player per i vari mercati già c'erano e avevano già il loro dominio (keyword friendly o no), tutti gli altri erano solo ''professionisti'' dell'url che andavano in cerca dell'url tattico.
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Grazie, infatti il punto è proprio questo: è chiaro che se radioroma fondasse un dominio tipo radioroma.fm sarebbe bellissimo, perfetto, direi, ma un dominio come poesie.fm, non solo è brutto, ma anche ridicolo. Invece penso che questa nuova estensione sia molto differente dalle precedenti, proprio perché "neutra" e molto simile al .com.
Ma ora vi domando: avete mai visto un .cc un .tk un .ws un .me e così via sviluppato decentemente e non tenuto in parking? probabilmente no, e allora come mai questi maledetti "domain grabbers " si ostinano in questo pazzo accaparramento di nomi a dominio? ma voi li spendereste mai, tanto per fare un esempio, mille, duemila euro per un hotelbologna.tk?
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Io sono un amante dei classici .com e .it quindi no, anche perchè dubito che un tk possa avere qualcosa in più della keyword da offrire ......
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Ma neanche per sogno spenderei tutti quei soldi per un tk.
Perché l'oro vale 32 euro al grammo?
Per un pregiudizio? Chiamalo come vuoi, è un dato di fatto, si tratta solo di rapporto fra domanda e offerta.
Lato domanda:
agli utenti non piace cliccare su tld strani, anche perché, dato che costano poco sono usati spesso da spammer, e quindi il webmaster che vuole investire sull'immagine del proprio sito non lo acquista.Lato offerta:
di tld come il tk ce ne sono un centinaio.Poca domanda + tanta offerta = prezzi bassissimi.
Per un sito italiano io prendo in considerazione solo .it, .com, .net, ed esagerando pure il .org.
Una volta mentre stavo per acquistarli il registrar mi ha offerto gratis per un anno il .info. Io ho rinunciato, non me ne faccio nulla.
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Lato domanda:
agli utenti non piace cliccare su tld strani, anche perché, dato che costano poco sono usati spesso da spammer, e quindi il webmaster che vuole investire sull'immagine del proprio sito non lo acquista.Questo è vero al momento, ma tra qualche anno? e poi non tutti i domini hanno lo stesso valore. Tu giustamente ora hai questo pregiudzio (che capisco, ovviamente), ma se i .co dovessero diffondersi, è ovvio che per un .co ben posizionato, si pagherebbe meglio che per un .it mal posizionato. Io parlo sempre di svilupparli i siti, non certo di lasciarli in parking.
Ma ti pongo un'altra domanda: tu quando navighi, capiti mai sui .cc o .tk o .ws? a me mai successo. Perché? perché sono tutti in parking. Non è che l'utente medio non si fidi, è che proprio non li conosce. Se tu digitassi - hotel venezia - e come primo risultato trovassi un hotelvenezia.tk, cosa faresti, non ci cliccheresti? se trovi un portale ben sviluppato, perché dovresti avere pregiudizi?
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@Web Hunter said:
Se tu digitassi - hotel venezia - e come primo risultato trovassi un hotelvenezia.tk, cosa faresti, non ci cliccheresti? se trovi un portale ben sviluppato, perché dovresti avere pregiudizi?
Si ma adesso non accade così.
Se i .com si riempissero di spam e i .tk di qualità potrebbero cadere quelli che tu chiami pregiudizi, ma ciò non accadrà almeno per i prossimi anni, perché chi ha comprato per esempio hotels.com spendendo una barca di soldi per sfruttarlo e recuperare l'investimento deve continuare a metterci della bella roba nel suo sito.
Chi invece fa spam è costretto a comprare domini a bassisimo prezzo, i tk, perché lo spam si fa con le quantità.
Se sei convinto di quello che dici, fai il domain grabber di domini .co, e se hai ragione fra qualche hanno sarai ricco.
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Salve, il .co potrebbe essere una scelta interessante per i siti in lingua inglese. Non mi fa assolutamente pensare a Colombia ma al Common Wealth ... sembra un dominio generico di tutti quei .co.uk, .co.in ...
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Io terrei in considerazione anche l'usabilità di un tld e penso che i .co possano creare confusione nell'utente portandolo a pensare ad un errore e quindi a scrivere .com; magari favorendo un mio concorrente.
Penso che l'utente comune poi, non pensi all'estensione ma semplicemente si fida di quello che Google gli propone (nelle prime posizioni).Valerio Notarfrancesco
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@vnotarfrancesco said:
[...]
Certo perchè alla fine uno clicca sulla serp non scrive l'indirizzo.
E' certo che se uno si prendere un dominio .co e ci sviluppa un sito con tutti i crismi può far bene. Il dubbio ce l'ho invece che funzioni la compravendita, a meno che non ci sia un'invasione di nuovi entranti in internet nei prossimi anni.... ma ha senso spendere 2000 euro per un .co senza pr etc perchè ha qualche keyword, piuttosto quei soldi li spendo per sviluppare il mio .com per dire... leincognite sono molte bisognerebbe riuscire a prevedere gli scenari futuri, in altre parole è una scommessa secondo me.
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@vnotarfrancesco said:
Io terrei in considerazione anche l'usabilità di un tld e penso che i .co possano creare confusione nell'utente portandolo a pensare ad un errore e quindi a scrivere .com; magari favorendo un mio concorrente.
Valerio Notarfrancesco
Su questo ti do ragione, è possibile lo scenario che descrivi, ma mi pare altrettanto evidente che possa accadere soltanto ai siti amatoriali: un sito turistico (hotel, agriturismi ecc) non ottiene link spontanei, ma solo frutto di scambi link, e lì ovviamente c'è il controllo del webmaster, per verificare la correttezza della estensione. Io sostengo questo: a parità di domini liberi, preferirei alberghi.co piuttosto che alberghiitaliani.com, in caso fosse mia intenzione salire per la keyword secca "alberghi".
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Hai ragione anche tu nell'esempio che riporti, io invece pensavo di più a situazioni nelle quali si detta l'indirizzo del sito web o meglio l'email per telefono o al passaparola. Al momento, se non trovassi un dominio .com, .it, .org, .eu libero valuterei anche i domini regionali.
Valerio Notarfrancesco
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Sono molto interessanti, le vostre idee. Sinceramente anch'io preferisco i domini nazionali per un sito monolingue oppure i classici .com, .net, e forse .info.
Pero devo dire che il .co mi interessa, specialmente trovando un nome importante non lo disprezzerei.
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C'è da considerare anche la targetizzazione geografica, i .co sono ccTLD (come gli .it, .de) e da Google vengono associati alla nazione e non c'è modo di cambiarla negli Strumenti per Webmaster come invece si può fare per un gTLD.
Questo non esclude totalmente la possibilità di posizionare bene un ccTLD in una nazione diversa, ma il lavoro che c'è da fare è più difficile, lungo e quindi costoso.
Visto che il nome del dominio è solo uno dei 200 parametri che Google considera per il posizionamento, e nemmeno uno dei più forti, io sceglierei senza dubbio un nome generico o simile ma associato ad un dominio nazionale o un gTLD rispetto ad un .co. Se poi questo è anche stato già preso e messo all'asta per specularci sopra, per me se lo possono anche tenere.
Valerio Notarfrancesco
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@vnotarfrancesco said:
C'è da considerare anche la targetizzazione geografica, i .co sono ccTLD (come gli .it, .de) e da Google vengono associati alla nazione e non c'è modo di cambiarla negli Strumenti per Webmaster come invece si può fare per un gTLD.
Questo non esclude totalmente la possibilità di posizionare bene un ccTLD in una nazione diversa, ma il lavoro che c'è da fare è più difficile, lungo e quindi costoso.
Valerio Notarfrancesco
Questo è probabilmente il solo svantaggio di un dominio .co però posso dirti una cosa: ho avuto modo di testare su dei domini.it ( domini comunque ben posizionati, anziani e anche in trust) delle pagine completamente in lingua inglese. Ho dato a queste pagine dei link da siti italiani e qualcuno da siti in lingua inglese, e mi si sono posizionate bene su Google .com. Quindi, la mia considerazione è questa: se addirittura hai un sito interamente in una lingua, anche se l'estensione è riferita ad una collocazione geografica ben definita, se lavori bene non avrai svantaggi rispetto a chi ha un .it. Il mio discorso è questo: tra hotelbelpaese.it e hotel.co scelgo il secondo. Forse avrò qualche svantaggio per la lingua, ma ne guadegnerò in keyword. Dominio + breve + parola chiave non sporcata da un'altra senza senso a livello di ricerca nel motore (bel paese).
E poi c'è da considerare questo: fino ad oggi un .co è stato associato alla Colombia, ma se da qui a qualche anno spunteranno in serp domini in altre lingue, Google potrebbe considerarlo come un .com, quindi libero da connotazioni territoriali. Inoltre, l'estensione del dominio è solo uno dei parametri per associarlo ad una lingua, c'è anche il Web master tool, l'indicazione della lingua del sito nell'html ma soprattutto ricevere link da siti in lingua italiana, anche da .it. Ed ecco che superi il vincolo di un' estensione territoriale.
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Web Hunter: condivido le tue idee. E vero che per google il nome del dominio conta ben poco ma sicuramente e una delle cose fondamentali per il cliente. Cioe il nome dev'essere facilissimo da ricordare, anzi dev'essere una cosa automatica.
A proposito anche tra i .com trovi delle scelte valide che saranno molto piu user friendly che il classico degli ultimi anni key1-key2-key3.tld che creano confusione perche c'e sempre il concorrente che registra un key3-key2-key1.tld.
E poi c'e da dire che - tranne pochi siti - il 99% di pagine potrebbero essere migliorate sia per contenuti sia per lato grafico. Di solito dopo 5 minuti non mi ricordo di aver visitato un sito specifico perche nel frattempo ne vedo altri 10, quasi uguali.
Quindi avere un bel dominio e ottimo e - se sviluppato veramente bene sotto tutti aspetti - ti fa avere anche tanti accessi diretti, di solito dalla gente che converte molto meglio rispetto a chi visita il tuo sito per la prima volta.
Riguardo il .co ... per me va bene per siti in inglese targetizzari al mercato di Common Wealth. E sicuramente e meglio di un .cx per il semplice fatt che la gente e abbituata a questa estensione grazie ai vari .co.uk etc.
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Salve a tutti ragazzi mi sono appena iscritto nel vostro forum e leggendo questo thread mi e venuta una domanda, magari banale per voi ma io non conosco la risposta.. come si fa a registrare e regolarizzare un estensione web come ad esempio quella di cui parlate .co?
Sia chiaro non intendo certo usare il .co ma e da un po' che mi frulla per la testa un altra estensione.
Grazie a tutti per l'aiuto, a presto.
Gianni.
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@vnotarfrancesco said:
C'è da considerare anche la targetizzazione geografica, i .co sono ccTLD (come gli .it, .de) e da Google vengono associati alla nazione e non c'è modo di cambiarla negli Strumenti per Webmaster come invece si può fare per un gTLD.
Questo non esclude totalmente la possibilità di posizionare bene un ccTLD in una nazione diversa, ma il lavoro che c'è da fare è più difficile, lungo e quindi costoso.
Visto che il nome del dominio è solo uno dei 200 parametri che Google considera per il posizionamento, e nemmeno uno dei più forti, io sceglierei senza dubbio un nome generico o simile ma associato ad un dominio nazionale o un gTLD rispetto ad un .co. Se poi questo è anche stato già preso e messo all'asta per specularci sopra, per me se lo possono anche tenere.
Valerio NotarfrancescoIn realtà questo problema non sussiste in quanto, già da diverso tempo, Google ha dichiarato [pcpro.co.uk/news/359704/google-approves-co-domain-for-international-use] di considerare l'estensione .CO come un gTLD dal punto di vista della geotargetizzazione. Pare che aziende del calibro di Armani (Armani.CO), Twitter (T.CO) e Overstock (O.CO) la stiano già utilizzando.
Scusate se scrivo gli url per esteso, ma, come nuovo utente, il forum non mi lascia usare i link attivi.
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Quando ho scritto il messaggio che hai citato il 04/2010 il problema esisteva perché mi basavo su un post pubblico di un ricercatore di Google, John Mou che 4 giorni prima scriveva:
@JohnMu said:As we find more and more websites that are using this ccTLD as a generic top level domain, we'll work to make sure that you can set geotargeting in Webmaster Tools. At the moment, this is not possible, as far as I know. Keep in mind that websites hosted on ccTLDs can still be relevant internationally, so if you are using the .co ccTLD for an international website, these will generally still be visible in international search results.
Hope it helps!
John
Google Employee
7/30/10
Se da agosto ad adesso le cose sono cambiate sarebbe meglio avere un link ufficiale ad una pagina del blog di Google oppure di un messaggio un suo dipendente o ricercatore perché altrimenti corriamo il rischio tutti quanti di credere agli annunci pubblicitari di società interessate solo alla registrazione dei domini e poi a scrivere nel forum del Google webmaster tool a chiedere come mai non si può cambiare la destinazione geografica per il nostro nuovo dominio, cosa che quest'estate ho purtroppo visto molte volte a causa delle campagne pubblicitarie poco chiare di alcuni registrant.Al di la di questo, come avevo detto ad agosto, non è impossibile posizionare, e bene, anche un ccTld per un audience internazionale, quindi anche se Google non ci permette la targetizzazione possiamo comunque lavorarci su anche se occorrerà più lavoro.
Valerio Notarfrancesco
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@__vnotarfrancesco__:
Io non uso Google Webmaster, ma qualche tempo fa ho letto che, da questo tool, è possibile utilizzare la geotargetizzazione per qualunque Paese, proprio come un gTLD. Se hai accesso al GWT, potresti gentilmente verificarlo? Penso che, al di là di post o link ufficiali, l'unica conferma sia proprio la verifica.
La mia fonte è questa: domainnamewire.com/2010/08/04/google-now-enables-international-targeting-of-co-domain-name/