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dubbi sul conto corrente "dedicato" per l'attività di CM
Ciao a tutti, ho un nuovo dubbio sul regime dei minimi: ho visto che ci vuole un conto corrente per l?attività ? ma ciò significa che, oltre a ricevere sul conto tutti i pagamenti, devo anche obbligatoriamente usare quel conto per tutte le spese? Cioè, se pago poniamo un biglietto di treno in contanti o con una carta di credito associata ad un altro mio conto, non posso più detrarlo anche se è a mio nome?
Altra domanda: e i soldi che ricevo sul conto, non posso poi ?smobilitarli? se non per delle spese? Quindi non posso investirli ad esempio in altri conti e simili?
Scusate l?ignoranza, ma ho scoperto solo da pochi giorni il regime dei minimi e sto cercando di capirlo più che posso?.
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Non è più obbligatorio avere un c/c da utilizzare esclusivamente per l'attività.
Se sostieni una spesa inerente la tua attività puoi dedurla dal reddito, indipendentemente da come la paghi.
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Quindi non è nemmeno vero che si è obbligati a ricevere tutti i pagamenti sul quel conto corrente...? A me è capitato di esser stato pagato con assegno... Grazie.
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Chiedo scusa, mi viene un dubbio.
Il pagamento in contanti, seppur poco consigliato, è esplicitamente vietato?
E se non lo fosse, mi confermato è è sufficiente scrivere "pagato in contanti" sulla fattura che forniamo al cliente?
grazie
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Ripensavo a questa cosa: perchè mai si dovrebbero ricevere i pagamenti tutti sul conto?! Io non penso proprio che sia vietato farsi pagare con assegno, perchè anche l'assegno è tracciabile... ci sarà un'uscita relativa dal conto del mio cliente e un entrata sul mio (solo se faccio il versamento in banca)... Poi non è il mio caso, ma se mi dovesse mai pagare un privato, dubito che mi faccia un bonifico... Ora, per la dicitura "pagamento in contanti" non so che dire e non so nemmeno se l'assegno sia considerato pari ai contanti... Ciao.
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Avere un c/c dedicato all'attività seppur non sia obbligatorio è dal mio punto di vista caldamente consigliato.
Ricordo che il limite per i pagamenti in contanti era di 12.500 euro e oggi, con la manovra di questi giorni, è stato portato a 5.000 euro.
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Grazie della risposta molto esauriente al mio quesito.
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@michelini said:
Avere un c/c dedicato all'attività seppur non sia obbligatorio è dal mio punto di vista caldamente consigliato.
Ricordo che il limite per i pagamenti in contanti era di 12.500 euro e oggi, con la manovra di questi giorni, è stato portato a 5.000 euro.Salve,
per conto dedicato intende che (tra l'altro) non devono risultare spese se non quelle per la professione? Quindi consiglia di avere due cc? Perchè?
E poi, devo apporre qualche dicitura sulle fatture nel caso in cui venga pagato con assegno (<5000?...grazie per questa info)?
Grazie in anticipo, saluti.
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@michelini said:
Avere un c/c dedicato all'attività seppur non sia obbligatorio è dal mio punto di vista caldamente consigliato.
Ricordo che il limite per i pagamenti in contanti era di 12.500 euro e oggi, con la manovra di questi giorni, è stato portato a 5.000 euro.Ma il mio dubbio è: se avessi un cc dedicato, e su quello mi pagassero una fattura poniamo per 15.000 euro, poi non vorrei lasciarli lì a marcire sul conto, magari vorrei spostarli su un conto deposito o investirli in altro modo; ma se lo facessi (ossia, se impiegassi i soldi entrati non per delle spese inerenti all'attività, ma per investimenti o altro), il conto a quel punto non sarebbe identico al mio conto corrente "normale"? A che pro dunque averne due?
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io credo che avere due conti serve solamente ad avere una gestione separata dei soldi, tra quelli privati(personali) e quelli relativi all'attività!
In questo modo, si riesce vedere immediatamente se l'attività è in positivo, oppure no, ma tutto ciò è solo ed esclusivamente ad uso personale.
nessuno potrà mai dire niente sui soldi che si spostano da un c/c ad un conto deposito, oppure su un altro c/c (personale), considerando il fatto che la società, il libero professionista, e la persona fisica sono sempre la stessa cosa.
Almeno io credo che sia così!
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@carax said:
Ma il mio dubbio è: se avessi un cc dedicato, e su quello mi pagassero una fattura poniamo per 15.000 euro, poi non vorrei lasciarli lì a marcire sul conto, magari vorrei spostarli su un conto deposito o investirli in altro modo; ma se lo facessi (ossia, se impiegassi i soldi entrati non per delle spese inerenti all'attività, ma per investimenti o altro), il conto a quel punto non sarebbe identico al mio conto corrente "normale"? A che pro dunque averne due?
Puoi avere tutti i conti che vuoi e spostare i soldi tra di loro come meglio preferisci. Naturalmente le cifre devono essere verificabili e congrue con il reddito, se dichiari 15000 euro e fai giroconti per milioni... qualcosa non quadra.