• User Newbie

    Dubbi: Ingegnere lavoratore dipendente e regime dei contribuenti minimi

    Salve a tutti,
    sono un ingegnere dipendente full-time di un'azienda privata, ed eseguo pertanto i versamenti obbligatori all'INPS.

    In aggiunta a ciò mi sono da poco iscritto all'albo degli Ingegneri per poter avere la possibilità di eseguire delle (per ora) saltuarie perizie tecniche (es: una al mese)

    Da quanto ho letto nei vari forum ho capito che la produzione di perizie tecniche in virtù dell'appartenenza ad un albo professionale, NON PUO' ESSERE GIUSTIFICATA COME PRESTAZIONE OCCASIONALE.

    Detto ciò, sto pensando di orientarmi verso il regime dei contribuenti minimi e marginali.

    Questi i miei dubbi:

    1. Nel regime dei contribuenti minimi e marginali è obbligatoria l'apertura della partita IVA (con i conseguenti costi di gestione che comporta) oppure si può anche non aprire ed emettere delle fatture/ricevute utilizzando il proprio codice fiscale?

    2. Qualora fosse obbligatoria l'apertura della partita iva, sapreste darmi una stima dei costi annui complessivi ipotizzando un introito annuo non superiore a 5000?

    3. Se apro partita iva, è obbligatoria l'iscrizione ad Inarcassa pur essendo lavoratore dipendente e versando già contribuiti all'INPS?

    Grazie


  • Consiglio Direttivo

    Ciao misterchain e Benvenuto nel forum GT. 🙂

    1. è un regime fiscale con partita iva;

    2. se intendi i costi per il commercialista: da zero - se fai da solo - a qualche centinaio di euro;

    3. non puoi iscriverti ad inarcassa - il lavoro dipendente costituisce un classico motivo di esclusione - ma devi in alternativa versare i contributi alla gestione separata inps con aliquota ridotta del 17%.


  • User Newbie

    Grazie Lorenzo-74, sei stato molto gentile.
    Solo un chiarimento: Vuoi dire che nel mio caso specifico avrei come oneri (fatte salve le spese eventuali del commercialista) solamente il versamento alla gestione separata INPS del 17% dei ricavi meno costi? Pensi che dovrei considerare spese di altra natura?


  • Consiglio Direttivo

    Ovviamente le tasse, ossia l'imposta sostitutitiva del 20% sul reddito (contribuenti minimi).
    Esiste un altro adempimento quale il versamento del contributo integrativo del 2% ad inarcassa (anche se non sei iscritto) che comunque dovrai riportare in fattura e quindi sarà a carico del cliente, oltre alla denuncia del volume d'affari e del reddito professionale sempre ad inarcassa.

    Per il resto non mi pare ci siano altri oneri. 🙂


  • User Newbie

    Mi confermate che se non supero i 5000 euro annui NON SONO TENUTO AD ISCRIVERMI ALLA GESTIONE SEPARATA INPS?

    Grazie


  • Consiglio Direttivo

    No, quello vale per le prestazioni occasionali. Con partita iva non esiste quella fascia di esenzione.


  • User Newbie

    Ciao Lorenzo-74,
    scusami ancora se ti disturbo per qualche chiarimento, ma vista la tua profonda competenza in materia, cerco di fugare tutti i miei dubbi..

    In particolare ho una domanda:
    CHE COSA PUO' SUCCEDERMI SE INVECE DI APRIRE LA PARTITA IVA (con tutto quello che ne consegue...ovvero iscrizione alla gestione separata inps, versamenti inarcassa, ecc..) DICHIARO LA PRESTAZIONE COME OCCASIONALE? Lo chiedo perchè almeno per un pò vorrei testare la rispondenza del mercato relativamente al tipo di perizie che vorrei svolgere, ed anche perchè questo tipo di comportamento è stato quello adottato da un mio amico ingegnere iscritto all'albo, il quale, dovendo anche lui fare delle perizie, è stato consigliato dal proprio commercialista di dichiarare per il primo anno le sue prestazioni come occasionali...
    Col senno del poi, il mio amico dice di aver fatto bene, infatti svolse in quell'anno solamente 7 perizie...direi che l'esiguo numero giustifica pienamente la definizione di prestazione occasionale!

    Insomma, in che tipo di problemi potrei incorrere?

    Grazie dell'aiuto.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao,
    direi che 7 perizie non sono assolutamente da considerare "occasionali" (magari 2/3 si), oltre al fatto che l'iscrizione ad un albo di per sè non permetterebbe di dichiarare quei compensi come occasionali.
    Cosa posso dirti: sta a te decidere se rischiare o no. In caso effettuassero un controllo potrebbero contestarti l'evasione contributiva, e teoricamente anche l'evasione dell'iva.


  • User Newbie

    Ciao Lorenzo-74,
    mi appello nuovamente alla tua estrema lucidità :bigsmile: per un ulteriore dubbio:
    Chi apre p.iva MA NON E' ISCRITTO AD INARCASSA perchè già iscritto ad altra forma pensionistica obbligatoria (nel mio caso, come ti avevo già scritto, sono lavoratore dipendente e verso già contributi obbligatori all'INPS) è tenuto comunque al versamento del un contributo minimo (che se non sbaglio dovrebbe essere pari, per l'anno in corso, a 375 euro) oppure è tenuto a versare solo il 2% del volume d'affari?
    Te lo chiedo perchè da quanto ho potuto leggere in rete sembrerebbe che il contributo minimo è previsto solo per gli iscritti Inarcassa

    Grazie


  • Consiglio Direttivo

    @misterchain said:

    mi appello nuovamente alla tua estrema lucidità

    :figo2:
    Ma che lucidità... purtroppo è da qualche anno che ho a che fare con inarcassa e quindi l'esperienza l'ho conquistata sul campo.

    Per rispondere alla tua domanda i contributi minimi riguardano gli iscritti; quindi tu dovrai versare l'effettivo 2% che hai inserito nelle fatture.
    Ciao


  • User Newbie

    Ciao a tutti,
    sono nuovo del forum (anche se cercando informazioni ci ero capitato spesso...) e mi sembra questa sia la discussione adatta per il mio dubbio.

    Sono ingegnere, dipendente a tempo indeterminato; in gennaio 2010 ho aperto P.IVA con regime dei minimi (in aggiunta al lavoro dipendente).
    Ho emesso fatture riportando l'imposta sostitutiva e il contributo Inarcassa del 2% (4% da quest'anno). Non ho un commercialista per l'esiguità dell'attività (circa 5000 euro di fatturato nel 2010).
    I miei dubbi principali sono questi:

    1- se non emetto fatture in un particolare mese è obbligatorio emettere F24 a 0 euro per l'imposta sostitutiva? Se un mese non l'ho fatto, cosa devo fare?
    2a- ero convinto di non dovermi iscrivere alla gestione separata INPS; ora mi sembra di capire che invece devo farlo. E' vero? Come ci si iscrive?
    2b- non ho mai riportato in fattura il contributo INPS (ovviamente...non lo sapevo!); posso continuare a non riportarlo?
    2c- come calcolo (se obbligatorio) il contributo INPS e quando e come va versato?

    Scusate per tutte queste domande da parte di un nuovo iscritto e grazie a tutti per le informazioni che date sul forum!


  • User Attivo

    Scusi se mi permetto, ma credo che sia per lei opportuno rivedere la sua deicisione e rivolgersi ad un commercialista. Tra l'altro nel suo caso i costi saranno decisamente contenuti. Saluti