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I tre poteri dello stato
Tenterei di aprire una spregiudicata discussione: chissà?...
Penso che oggi si debba incominciare a parlare più di ?processo di democratizzazione? che di ?democrazia?: questo dovunque, anche nei paesi/stati di indubbia tradizione democratica, comprendendoci ovviamente l?Italia. Dico questo non perché non creda in essa/democrazia nella sua accezione più ampia, sociale e costruttiva; ma perché proprio ci credo concependola come unico sviluppo dell?uomo civile, l?idea che ne ho/che nutro di essa è di tendenza, miglioramento e perfezione: cioè ? in sostanza ? una ?democrazia in progress?, dovunque guardi.
È dunque secondo quest?ottica dinamica che vorrei riconsiderare i notori/famosi ? per altro sedimentati ? ?tre Poteri dello Stato?/di ogni stato democratico (o di diritto): quali ? come tutti sanno ? la legislazione, la amministrazione e la giurisdizione (cioè i cosiddetti magistrati)
Qui vengo subito al punto? Che una determinata collettività organizzata in stato di diritto abbia/eserciti dei poteri mi va perfettamente bene: deve anzi avere ed esercitare POTERE questa collettività! Ma quale/come potere? secondo il criterio ternario di cui sopra? Io penso di sì e di no? Sì, nel senso che i suoi poteri si raggruppino effettivamente in tre; no, nel senso che i tre gruppi siano quelli di cui sopra.
Quali allora?... Li chiamerei per il momento così, conservando una certa assonanza ma posponendone l?ordine: popolazione, legislazione, amministrazione.
Ora si possono dare i significati più vari a una parola come ?popolazione? (per altro contemplata a tutto tondo dai nostri vocabolari ufficiali, eppure svilita da sociologi e politologi). Ma pur sempre rimane intesa per essa ? come accezione ? una collettività di diritto che racchiude in sé il primo potere: quello di giudicare/scegliere, secondo i dettami di una ?carta costituzionale? prefissata, la sua classe di legislatori. Tali legislatori d?altra parte racchiudono in sé il secondo potere: quello di giudicare/scegliere, ancora secondo quegli stessi dettami costituzionali, la loro classe di amministratori (o governanti).
E che fanno dei normali amministratori ? cioè a dire questo terzo potere ? se non giudicare/scegliere ogni cosa ancora/sempre secondo quei dettami e per tutto il tempo che dura il loro mandato? Niente altro che questo: giudicare/scegliere, scegliere/giudicare, giudicare/scegliere....
Si chiederà con ironia: chi giudica (assolve/condanna) quelli che infrangono le leggi?...
Nella mia vita di normale/comune cittadino (come me milioni d?altri cittadini) non ho fatto altro dalla nascita fino ad oggi (e continuando fino alla morte) che essere giudicato, dentro a ogni regola e fuori da ogni regola, da decine/centinaia di persone come me: le quali ? tutte ? non erano affatto dei magistrati. Genitori, insegnanti, medici, fratelli maggiori, compagni più influenti/meno influenti, confessori e padri spirituali, ufficiali dell?esercito e sott?ufficiali dell?esercito, vigili, carabinieri, leader di partito fino agli ultimi capi/cellule, datori di lavoro o dirigenti agli infiniti livelli (non parlo delle donne come compagne, mogli, amanti; non parlo di me stesso, che pure sono stato per me e per altri un formidabile/demente giudice ogni volta); insomma? Tutti m?hanno giudicato: assunto, condizionato, promosso, premiato, bocciato, escluso, sospeso, cacciato, sposato, divorziato (qui un?eccezione: era un giudice ma burocrate) contravvenuto, sanzionato, punito, recluso, inchiodato? Perfino amato (e che forse l?amore non implica scelta e giudizio, premio e punizione, gabbia o galera?!!). Bene, insisto: dove ho visto in faccia i giudici/magistrati?... dove ho incontrato o mi sono sbattuto con questa ?casta? di potere? Mai!
Si chiederà ancora con ironia: chi giudica (assolve/condanna) i criminali?
Rispondo candidamente, con immediatezza estrema e nudo come un verme: i criminali (pochissimi/contati rispetto alla popolazione cui appartengo) vanno giudicati/andrebbero giudicati ? come già avviene nelle democrazie più evolute ? da giurie popolari. Tanto che si ritornerebbe logicamente/geometricamente al ?primo potere? e si chiuderebbe così il cerchio alla perfezione.