• User Attivo

    Società offshore sito web estero legale?

    Vorrei chiedere agli esperti del forum, se la costituzione da parte di un residente in Italia, con lavoro da dipendente, di una società offshore residente a Cipro o Panama, che si occupi di siti web, e tragga quindi guadagno da questi, tipo marketplace, vendita e servizi (posizionamento, vendita banner, link etc...) sia legale?

    Ovviamente i siti della società offshore sarebbero con estensioni .com o .net (niente .it) ed ovviamente i siti web sarebbero realizzati in lingua inglese e si rivolgerebbero quindi ad un pubblico straniero non residente in Italia.

    Per il discorso dei pagamenti per la vendita dei servizi si appoggerebbe a Paypal.

    Mi chiedevo se il proprietario della società offshore (ma di nazionalità e residente italiano) ma che risulterebbe anonimo nella costituzione della società, si avvalesse di webmaster stranieri per la gestione della società ed in particolare dei siti web. Sarebbe in regola?

    Leggendo sul web ho notato che queste società offshore sembrano essere in regola e perfettamente legali anche in Italia, purchè chi le getisca non operi in Italia.

    Mi date qualche parere a riguardo?

    Grazie infinite agli esperti che vogliano darmi un consiglio.


  • Super User

    Ciao Klubin,

    la risposta più semplice è che sono legali finchè non violano la legge.
    Nel senso che la costituzione di siti, come da te preciato, è lecita, ma il fatto che si tratti di siti su server esteri, o con gestori esteri, ecc..., non esime dal dover rispettare le leggi italiane.
    La giurisprudenza ormai è concorde nell'affermare la giurisdizione italiana nel momento in cui l'evento danno si verifica in Italia. Ad esempio, se c'è diffamazione verso un italiano, la giurisdizione è italiana. E così via.
    Essendo la tua domanda troppo generica non saprei che altro dirti.

    L'estensione del dominio non ha alcun pregio ai fini della giurisidizione, ma solo al fine di risolvere dispute sulla titolarità del dominio.
    Il fatto che il sito si rivolga ad un pubblico non italiano non ha alcun pregio, perchè un italiano può imparare l'inglese, e finchè il sito è accessibile anche in Italia, è soggetto anche alle leggi italiane.

    Tengo a precisare che non sono un esperto di diritto internazionale, e che per quanto riguarda gli aspetti fiscali devi chiedere nell'apposita sezione del forum.


  • User Attivo

    Grazie per la risposta celere, anche se a dir la verità non ha risolto i miei dubbi.
    Dovei potrei scrivere sul forum per una parere tecnico e fiscalmente valido?

    Mi chiedevo in che modo una società di questo tipo potrebbe essere illegale?
    Premesso e considerando che operebbe secondo la netiquette e quindi non infrangendo la legge, vendita di servizi elargiti prontamete ai visitatori, si pensi ad un sito di annunci, un visitatore paga una quota per l'inserimento sul sito web del proprio annuncio....

    Grazie


  • Super User

    Ciao Klubin,

    non capisco cosa intendi per "parere valido":?
    Il mio è un parere legale, se sia valido o meno non saprei dirtelo, visto che l'applicazione delle leggi è demandata ai giudici. Inoltre non credo che spetti a me dire in quali modi qualcosa può essere illegale. Io, al massimo, in presenza di una descrizione di un fatto, posso dare un parere sulla sua legalità o meno sulla base delle leggi vigenti.
    Se tu parli di società che "opererebbe... non infrangendo le leggi" (la netiquette non c'entra con le leggi), allora non c'è problema. Un sito di annunci non è particolarmente complicato, dal punto di vista legale. Basta inserire l'informativa privacy, un disclaimer, e seguire la normativa in materia di ecommerce.


  • User Attivo

    Ciao scusa non avevo visto la risposta...
    Non intendevo offenderti 🙂

    Solo intendevo dire se una società estera offshore che opera sul web con siti web rivolti ad un pubblico estero possa essere legale o se va incontro a esterovestizione, nel caso il titolare fosse residente su suolo Italiano (nonostante i server siano stranieri).

    Nel caso contrario mi chiedevo se una società italiana (dal punto di vista fiscale) operasse nel mercato per dire statunitense, sempre in riferimento al web, quindi con server in Usa e sito in lingua inglese quale legislazione dovrebbe seguire? Quella italiana o americana?...


  • User

    Per la parte fiscale che mi pare sia quella che ti interessi di più (dato che parli di esterovestizione) se sei residente in Italia devi dichiarare i redditi in Italia ovunque questi siano prodotti (art 3 TUIR).
    I redditi prodotti dalla società straniera controllata, essendo questa residente in un "paradiso fiscale", ti verranno tassati "per trasparenza" (quindi a prescindere dalla effettiva ripartizione degli utili) con aliquota pari a quella media gravante sul tuo reddito e comunque non inferiore al 27%.
    Vedi art 167 tuir, anche per l'eventualità di esperire interpello.


  • Super User

    Ciao Klubin,

    nessun offesa, ci mancherebbe, cercavo di capire.
    L'esterovestizione non so che impatto giuridico possa avere, ma non credo che sia impedito ad un italiano utilizzare server stranieri. Di fatto la maggior parte dei servizi di hosting si servono di strutture presenti all'estero.
    Se vuoi un parere qualificato dovresti chiedere ad un legale esperto di diritto internazionale, quello che posso dirti io è che negli ultimi anni si è fatto uno sforzo notevole per amalgamare la legislazioni dei vari Stati, al fine di avere una normativa uniforme per l'utilizzo del web. In particolare la legislazione europea è sostanzialmente uguale in tutti gli stati membri.
    Il problema è che la legislazione applicabile può essere diversa a seconda dei casi. Non è possibile fare un discorso in generale.
    Quello che forse ti può essere utile, è verificare la legislazione del paese al quale il sito è rivolto (se in inglese quella USA), e adeguarti ad essa, fermo restando che hai comunque l'obbligo di rispettare anche le legislazioni degli altri paesi. Non è così difficile, visto che le normative sono abbastanza uniformi. Ad esempio, in materia di privacy, è preferibile adeguarsi alla legislazione europea (sempre tenendo conto di quella USA), perchè è più restrittiva di quella USA.
    Poi si dovrebbero analizzare i singoli aspetti, ma è troppo complicato per fare un discorso del genere qui.
    Per la parte fiscale ti ha risposto Skumpic, se hai altri dubbi scrivi nella sezione fiscale del forum.