- Home
- Categorie
- Società, Web e Cultura
- Società e Impegno Civile
- Donna, divorziata e con figli: è la nuova "papessa" degli Evangelici tedeschi
-
Donna, divorziata e con figli: è la nuova "papessa" degli Evangelici tedeschi
Storica decisione quella presa ieri dal Sinodo della Chiesa Evangelica Tedesca, che in seduta plenaria ha eletto ad Ulm un nuovo rappresentante generale della comunità religiosa; l'onore e l'onere sono toccati al Vescovo di Hannover - e fin qui nulla di strano.
Il fatto nuovo, straordinario, è che si tratta di una donna, per di più madre di quattro figli e divorziata (chissà cosa avrebbe pensato il severo Martin Lutero): Margot Kaessmann, inserita nel clero evangelico dal 1981 e alto prelato dal 1999, che con uno stile anticonformista, non convenzionale, molto attento alla società e alla sua evoluzione, ha conquistato negli anni il cuore e la mente di buona parte dei 25 milioni di credenti che si appresta ora a rappresentare e condurre come loro "buon pastore".
Capelli corti, sorriso aperto, la neo-"papessa" ha sempre mostrato grande schiettezza nel rapporto con i media e nell'affrontare il dibattito sulla sua vita privata non priva di momenti difficili: ha parlato senza problemi di un cancro contro cui ha combattuto in passato e soprattutto del divorzio e della lacerazione familiare, comportandosi con dignità e senza né vittimismo né ostentazione, forse mettendosi in ancora maggiore empatia con gli altri fedeli dalle vite sentimentali non meno precarie o disastrate.
A dispetto di quanto si possa pensare da questi pochi dati, poi, non si può dire che la signora sia una persona dalla moralità cedevole: proprio lei, tre anni fa, aveva tuonato ferocemente contro Madonna (la popstar) e il suo tour ammiccante con finte crocifissioni e altre ricercate provocazioni sui temi della religione.
Allo stesso tempo, si era schierata a favore degli obiettori di coscienza e della libertà di scelta durante uno spinoso processo ad un ufficiale dell'esercito che si era rifiutato di collaborare ad un progetto il cui scopo non troppo nascosto era aiutare l'avvio della guerra in Iraq.
Qualcuno ha definito questo passo della Chiesa Evangelica "una bonaria sfida alla Chiesa di Roma" (bonaria?), ma la signora Kaessmann pensa al momento solo ai suoi fedeli e ad un'opera di ri-evangelizzazione dei luterani tedeschi, cercando di riportarli alla lettura della Bibbia e a quella riflessione spirituale profonda, personale e non mediata che spinse Martin Lutero ad abbandonare il Cattolicesimo per incamminarsi sulla via di un nuovo credo.
Come interpretare tanti cambiamenti in un colpo solo? Segno inesorabile dei tempi? Fenomeno transitorio? Caso isolato? Speranza per un nuovo domani nei rapporti tra uomini e donne all'interno della fede cristiana?
Nell'attesa, felicitazioni e "in bocca al lupo" alla nuova rappresentante del movimento luterano.
-
(A proposito della Margot?)
Divagando in internet e non raccapezzandomici molto come al solito? Credo che questa noticina su uno dei sette peccati capitali (per me sei/uno è di troppo) l?abbia scritta Claudio Sabelli Fioretti.
Che cos?è l?invidia? Per me è pensare alla politica tedesca.
Loro hanno Angela Merkel. Una donna. Una cittadina della Germania Est. Noi no. Abbiamo Berlusconi. Un uomo. Un riccone.
Loro hanno come ministro degli esteri Guido Westerwelle. Gay dichiarato. Noi, al massimo, abbiamo un presidente di Regione.
Loro sono riusciti a nominare ministro delle finanze un portatore di handicap, Wolfgang Schaeuble, rimasto paralizzato dopo un attentato nel 1990. Noi, ai portatori di handicap, riusciamo a dare quasi solo barriere architettoniche.
Loro hanno come sindaco di Berlino dal 2001 Klaus Wowereit che dice: ?Ich bin schwul ? und das ist auch gut so?. Sono frocio e va bene così.
Loro hanno Philipp Roesler, ministro della sanità, vietnamita.
Loro hanno una società moderna
Loro hanno Margot Kaessmann, presidente della chiese evangeliche tedesche. E? donna, è divorziata, ha quattro figlie. La papessa protestante. Noi abbiamo Ratzinger.
Ciao, Leonov!... Dopo un anno, quanti grammi o tonnellate ci ritroviamo in più di saggezza?...
P.S. A me, una donna con vocazione teologica incuriosisce assai: m?aspetto da lei (almeno) la sostituzione dell?ormai consunto ?Dio/Padre? in ?Dea/Madre?. Che non vuol dire, ben inteso, la Madonna, eh... ? non cominciamo fin d?ora a fraintenderci!
eu.ro
-
Salute Euro, ben trovato.
È sempre molto interessante leggere i tuoi scritti e le opinioni che lasci nel Forum; il tuo ritorno non potrà che arricchire di nuova linfa preziosa la nostra comunità.
Quanto alla saggezza, non saprei proprio dire se la mia sia o meno aumentata: nell'ultimo anno si sono avvicendati alcuni cambiamenti importanti - qualcuno mi ha portato in dote perfino uno o due capelli bianchi - ma il bilancio netto della voce "saggezza" non mostra a mio parere escursioni degne di nota.
Sono invece cresciuti esponenzialmente l'affetto per i forumisti e la struttura, l'entusiasmo di lavorare al suo interno e il piacere di poter contribuire alla crescita del Forum al fianco di così tanti validi e splendidi compagni di viaggio.
Tornando in tema: se scorriamo l'impietosa lista citata, il confronto con la Germania è desolante, sebbene io mi conceda la possibilità di credere che non è tutto oro quel che luccica e che avere nel governo esponenti di minoranze sia un evento di certo indicativo, ma non necessariamente rappresentativo della società in questione.
I tedeschi hanno anche forti partiti di stampo neo-fasciata o neo-nazista, ma nessuno pensa per questo che i "germani" siano tutti o segretamente pronti a rimettere in piedi i campi di concentramento.
Allo stesso tempo, le notizie e i reportage su altre realtà sociali europee che arrivano con (colpevole) penuria nel nostro Paese raccontano quasi sempre un modo diverso di intendere la società stessa, i rapporti di forza al suo interno e il modo in cui la collettività, esprimendosi sia attraverso l'operato dei singoli sia attraverso l'adesione dei molti a regole comuni, indirizzi la propria spinta propulsiva o canalizzi i problemi.
Un modo che in massima sintesi ammiro e al quale aspiro.
Non so bene come esprimere l'idea di fondo - l'argomento è vasto, gli aspetti sono tanti e in ciascuno di questi le modalità di inveramento del concetto generale sono caratterizzate da alta specificità
In sostanza posso dire che alcune parti dell'Europa (Scandinavia, Germania, Francia ad esempio) mi piacciono perché lì vi sono assiomi di lapalissiana banalità - come "è giusto che tutti paghino le tasse", per dire - che non soltanto vengono diligentemente accolti, ma addirittura assimilati con piena consapevolezza e convincimento.
Gli amministratori di Parigi credono davvero che la città debba pensare prima di tutto a fare infrastrutture e alloggi popolari, per poi lasciare quello che resta agli speculatori, dunque si regolano naturalmente di conseguenza; a Berlino sono davvero convinti che riciclare la plastica e il vetro sia qualcosa di utile, importante e doveroso; a Stoccolma la trasparenza degli atti non è un vaneggiamento o una parola buona solo per pomposi discorsi retorici, ma un saldo principio pratico al quale si conforma con entusiasmo e linearità l'apparato burocratico.
Segni come questi, spiace dirlo, appaiono invisibili nel nostro Paese, che non manca certo di buoni amministratori e persone degnissime, ma non ha ancora assimilato così profondamente alcune semplici idee democratiche da farne un costume di massa invece che una scelta personale di pochi.
Ciò non toglie che anche per i tedeschi la nomina della "papessa" possa essere stato uno scossone, ma magari meno epocale di quanto lo giudichiamo o lo valutiamo noi con il nostro maschilismo strisciante e retrogrado.
Credo - e spero - avremo modo di riparlare della questione e di molte altre.
Saluti.
Ah, dimenticavo: avevo colto il riferimento alla "Dea Madre", ma effettivamente precisare la sfumatura semantica è stato da parte tua un gesto davvero gentile e cordiale, che spero di poter ricambiare.
-
Touché!... Avrei dovuto concludere così: ?... Che non vuol dire la Madonna ? lo sai meglio di me ? giacché non possiamo più fraintenderci in modo grossolano.? Ma attento: il fraintendimento fa parte di qualsivoglia giuoco dialettico in cui le parti giocano vivaci e tese, son provocatorie/son paradossali, finanche contraddittorie? E perciò stesso meglio esplorative ? altrimenti che giuoco dialettico sarebbe?
Infatti non mi devi fraintendere. Perché ?Dea/Madre? pesa molto di meno che ?Madonna? dal mio punto di vista che, almeno adesso, voglio estetizzante e ameno. (Magari anche chiaro/fresco/dolce alla maniera di quel Petracco che conosci: come vedo realisticamente ? cioè ? il paesaggio che mi culla andando con lo sguardo dal mio campo d?olivi sopraelevato verso la lingua azzurrina di lago che mi sta sotto.) Una dea/madre valchiriana ? se guardo bene ? è sicuramente più ?leggera?/meno estetica, ovvero non amabile, o comunque più temibile d?una madonna fiorentina ? non credi?
Per cui, in definitiva, essendo come mi dico di sovente più di animo mediterraneo che europeo, vedo con certo gusto il peggioramento e finanche decadimento di codesto nord che mi sta sopra la testa. (Sì/sì, per altri versi emancipatori e progressistici tanto elogiato ? d?accordo!...)
E tuttavia e tuttavia? Mi sembra che di saggezza ne hai addosso più di prima: naturalmente intendo la saggezza dell?agnostico. Eh sì, sei prudente, prendi distanza, stai nel mezzo/tendi? (?Non è tutt?oro quel che riluce?, ?di certo indicativo ma non necessariamente rappresentativo?, ?ma nessuno pensa per questo che?, e poi le notizie ?arrivano con penuria?, ?raccontano un modo diverso d?intendere?, e l?Italia ?non manca certo di buoni amministratori e persone degnissime, ma non ha ancora? ecc. ecc.) Intendimi ? sono perfettamente d?accordo.
Ma in più vorrei pregarti? Al fine di mettere al passo questa nostra ?italiaccia/berlusc? con la Grande/Germania che fa invidiare quel fior fiore d?intellettuale che ho citato sopra (non se n?eran visti quaggiù dal tempo di Aristotele)? ecco, vorrei pregarti di ospitare ? proprio in questo stesso post ? una mia proposta politica che ho fatto qualche settimana fa in altro forum con altro nickname: la seguente papale/papale? (Questo topic ? 0 commenti/92 visite ? l?ho intitolato ASTENUTI!!!)
"Può sembrare uno scherzo, ma non lo è. Pensateci bene: chi si astiene dal votare ad una elezione politico/amministrativa è un imbecille? un cane? un reietto? No, è un cittadino qualsiasi! Il quale esprime un giudizio - del tutto rispettabile - del tipo di questo: mi astengo dal votare chicchesia per il semplice motivo che non vedo/non conosco chi mi possa utilmente e fedelmente rappresentare - tutto qui. Ma poiché credo nel sistema democratico/elettorale, voglio che il mio voto di astenuto, insieme a quello di altre centinaia di migliaia di astenuti, abbia peso e visibilità. Quale? la seguente!... Un'aula parlamentare in cui seggi vuoti e cordonati siano assegnati in giusta proporzione percentuale a chi si è astenuto - come me - dal voto. Voi capite, se ciò fosse possibile ed avvenisse sul serio, che scenario si presenterebbe al mondo delle varie/possibili aule parlamentari di così mirabile efficacia al riguardo della credibilità o meno, della affidabilità o meno dell'intera classe politica rappresentativa in questione! Apro, dunque, questa discussione a chi ha il senso della originalità, della semplificazione e della ilarità intorno alla vita politica che stiamo vivendo in quest'inizio di Millennio.?
A presto, Leonov: ci sentiremo di sicuro. Un abbraccio amicale.
eu.roP.S. (Ma Andrez dov'è?)
-
Ri-Salve.
Per altre risposte rimando a data successiva, molto presto: come sempre, c'è tanto da dire e ribattere, tra precisazioni, fraintendimenti "casuali", fraintendimenti "strumentali" al gioco dialettico e diversioni di ogni tipo del discorso o del tema.
Una cosa, invece, posso farla subito, quindi non indugio oltre.
@euroroscini said:
Ma in più vorrei pregarti? Al fine di mettere al passo questa nostra ?italiaccia/berlusc? con la Grande/Germania che fa invidiare quel fior fiore d?intellettuale che ho citato sopra (non se n?eran visti quaggiù dal tempo di Aristotele)? ecco, vorrei pregarti di ospitare ? proprio in questo stesso post ? una mia proposta politica che ho fatto qualche settimana fa in altro forum con altro nickname: la seguente papale/papale?
Farò di più: poiché questa sezione non è la più adatta a dibattiti specificamente politici, copierò il post e ne farò - quasi fossi Demiurgo su piccolissima scala - un thread novello in zona più consona.
Ho delle argomentazioni da proporti sul tema (non correrai il rischio che la discussione resti a zero repliche), ma mi sembra più giusto che se ne parli in un filone dedicato, aperto anche alle opinioni degli utenti che aspettano di discutere di politica là dove appunto di quel tema si discetta abitualmente.
Il titolo sarà "Astenuti in Parlamento - una proposta politica"; sentiti libero di richiedere lì dentro cambiamenti su titolo e adeguamenti da me eseguiti: sarò felice di apportarli.
A presto rileggerci.
-
Rieccomi.
Non ho resistito alla tentazione e, oltre alla risposta "burocratica" del post precedente, provo a concedermi qualche altra riga di replica già adesso.
@euroroscini said:
Ma attento: il fraintendimento fa parte di qualsivoglia giuoco dialettico in cui le parti giocano vivaci e tese, son provocatorie/son paradossali, finanche contraddittorie? E perciò stesso meglio esplorative ? altrimenti che giuoco dialettico sarebbe?
È vero: su una forma di "fraintendimento controllato" si basano in sostanza tutti gli stratagemmi utilizzati per attuare quelle torsioni di un discorso che un interlocutore mette in campo allo scopo di portare il flusso a collimare con il proprio pensiero o a cozzare contro le affermazioni dell'avversario.
Schopenhauer ha evidenziato almeno 72 stratagemmi siffatti, all'epoca. Chissà che la lista non possa essere aggiornata.
Questa sfumatura quasi "strumentale" del fraintendimento porta però due buone conseguenze: vivacizza il discorso - il che non fa mai male - e arricchisce la parola stessa, che da mera vocalizzazione meccanica di un unico significato (come in una codifica esatta e non ridondante) si trasforma in un concerto polifonico, perfino dissonante, dal quale sia chi parla che chi ascolta esce rigenerato, quando non addirittura convinto di una nuova e diversa opinione.
Ben vengano dunque i piccoli, briosi "qui pro quo", involontari o consapevoli; tanto poi bastano altre due o tre parole di chiosa per far tornare i termini discoli nei ranghi e riaffermare il punto di vista di ciascuno su cosa significhi una frase o un nome.
@euroroscini said:
Infatti non mi devi fraintendere. Perché ?Dea/Madre? pesa molto di meno che ?Madonna? dal mio punto di vista che, almeno adesso, voglio estetizzante e ameno. [...] Una dea/madre valchiriana ? se guardo bene ? è sicuramente più ?leggera?/meno estetica, ovvero non amabile, o comunque più temibile d?una madonna fiorentina ? non credi?
Non credo in altri che nell'assetto geometrodinamico del nostro spazio-tempo, nel suo bilancio netto di materia ed energia e nelle equazioni deterministiche del suo svolgimento.
(Scusa, la battuta era servita sul proverbiale piatto d'argento: ho colto l'occasione.)
La "Dea Madre" che avevo in mente io non era nordica, celtica o scandinava - alla maniera di certe fate o streghe da ciclo arturiano - ma le attribuivo caratteri assai più "mediterranei": una Gaia (o Gea) dalla fisicità prorompente, probabilmente indiana (non nel senso di un esotismo gratuito), simbolo di una fertilità libera; matriarca, madre e guerriera, contadina e "cavaliera", Matilda di Canossa e Atena glaucopide, Venere molle e Cornelia con Gracchi al seguito.
Tra l'altro, trovo molto interessante il tuo interesse per la Madonna: considerata a lungo - anche dalla Chiesa - poco più che un mero e silente involucro fisico del Salvatore, un nome ai limiti del secondo piano, oggi è una figura che gli studi storico-teologici hanno reso decisamente più affascinante, anche grazie a robusti impulsi papali: è nota la deferenza che in tempi recenti Giovanni Paolo II ha riaffermato nei confronti della Madre di Dio, ultimo di una nutrita schiera di sostenitori del culto mariano.
Parliamone, se vuoi.
[Personalmente, però, ho sempre preferito Giuseppe il falegname: lui sì che mi dà l'idea di un personaggio da mettere sotto i riflettori, per chiacchierarne.]
@euroroscini said:
Per cui, in definitiva, essendo come mi dico di sovente più di animo mediterraneo che europeo, vedo con certo gusto il peggioramento e finanche decadimento di codesto nord che mi sta sopra la testa.
Beh, d'altra parte si ride anche di chi cade malamente per strada, magari in modo buffo.
Personalmente trovo che lo spettacolo della decadenza altrui non sia mai da guardare con favore, né con divertimento (non a lungo, in ogni caso): viviamo tutti sullo stesso sasso volante nel nulla e se il mio vicino inizia a star male, io mi preoccupo - per lui, ma anche e molto per le ricadute che la sua corruzione avrà su di me.
In che termini, più specificamente, la contemplazione del peggioramento del nord che io reputo "evoluto" (o semplicemente "normale") ti provoca sorrisi di gusto?
@euroroscini said:
E tuttavia e tuttavia? Mi sembra che di saggezza ne hai addosso più di prima: naturalmente intendo la saggezza dell?agnostico.
Se a tuo dire un agnostico sia saggio solo in quanto agnostico (e dunque anch'io per inclusione stretta), o se sia io ad essere più saggio, in quanto proprio io e solo secondariamente in quanto agnostico, lo ignoro (e sono certo tu lo chiarirai).
A questo punto però mi sorge un dubbio: se per te essere agnostico è cosa positiva, allora forse lo è anche essere saggio; se invece l'agnosticismo è una debolezza del pensiero e non un puntello, allora forse lo è anche la saggezza...
@euroroscini said:
Eh sì, sei prudente, prendi distanza, stai nel mezzo/tendi?
A dire la verità, ho pronunciato più che altro delle assolute banalità - e infatti parlavo appunto di Paesi in cui la placida, pacifica banalità di certe norme del vivere sociale non viene combattuta strenuamente dai cittadini, ma sostenuta e promossa.
Mi aspettavo quasi un tuo rimbrotto sul fatto che mi fossi schiacciato su posizioni anonimamente scialbe...
La locuzione "indicativo ma non rappresentativo" fa parte da tempo del mio registro espressivo: sono certo di averla usata già un anno fa (alla bisogna troverò il riferimento: è facile, con gli strumenti tecnici del Forum), così come altre formule.
Se in queste mie parole hai visto prudenza, credo sia normale: riallacciamo il discorso dopo un lungo silenzio, ci ritroviamo di nuovo e ci studiamo reciprocamente alla ricerca di avvenuti cambiamenti, piccoli o grandi...
Insomma, Euro: al primo appuntamento, fare un po' i ritrosi e i timidi è quasi d'obbligo.
E poi, diciamola tutta: sono fuori allenamento. Chiacchierate come quelle con te non sono facili da reperire in giro, ed io non sono uscito molto in questi mesi, ché qui avevo tutto quello che volevo e volevo tutto quello che avevo.
Ora ho anche te: non ti aspettavo, ma sei tornato e il cerchio si completa.
Il tempo di carburare e poi spero di poterti offrire di meglio che qualche frase da saggio, da banale o da "distante".
@euroroscini said:
A presto, Leonov: ci sentiremo di sicuro. Un abbraccio amicale.
Ricambio l'abbraccio e l'a presto.
Saluti.