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    Aprire partita iva ha senso ? E quanto costa ?

    Salve a tutti e grazie per tutte le preziose informazioni fornite negli altri topics, sia agli autori, che a coloro che hanno risposto. Dopo attenta lettura degli stessi, però, ho ancora qualche dubbio...

    Se un ragazzo di 25 anni volesse LAVORARE (il come e con quale profilo tassativo, è da discutere), semplicemente, come LIBERO PROFESSIONISTA (non laureato, ma con parecchi anni di comprovata esperienza, anche da dipendente presso altre aziende), considerato che il lavoro consisterebbe in attività di consulenza informatica, programmazione, manutenzione tecnica eventuale di hardware e software, progettazione e sviluppo di sistemi e soluzioni, amministrazione di reti e databases, managing e gestione di risorse informative...insomma, un po' tutta la situazione informatica "allargata", cosa dovrebbe fare, e soprattutto, quanto costerebbe il tutto ?

    Se non ho capito male, bisogna andare da un commercialista, aprire P.IVA come libero professionista (77220 ?) e incrociare le dita, mettendosi a lavorare come si deve.

    Chiaro, ma tutto ciò cosa comporta ?

    1. Quali utilizzi ha REALMENTE quella partita iva ? (si possono acquistare con la stessa beni materiali ad uso strumentale ?)

    2. Bisogna comunque rilasciare ritenuta d'acconto in forma di RICEVUTA o di FATTURA ? Ha senso una FATTURA con la dicitura "RITENUTA" ?

    3. Quante e quali tasse ci si troverà a pagare ?

    4. Quanto costa tenere aperta quella partita iva (se non ho capito male non ci sono più costi d'apertura) ?

    5. Esistono dei minimi/massimi economici che non bisogna superare ? O ci sono solo nel caso in cui si utilizzi un Regime Agevolato ? E in questo caso, quali sono le tassazioni relative ?

    In breve...se ipoteticamente si guadagnano 30mila euro annuali, sugli stessi va scalcolata l'IVA, e siam d'accordo. Ma è anche necessario calcolare inps, irpef, inail e quant'altro o no ? Se il professionista lavora da solo, e soltanto su chiamata/richiesta è necessario tutto questo ? E se invece intendesse aprire un ufficio, giusto per avere un "posto aperto al pubblico", cosa cambierebbe, economicamente e fiscalmente ?

    Ringrazio sin d'ora chi vorrà / potrà rispondermi e mi scuso per la trafila-questionario ma davvero, qui in Italia pare si faccia del tutto per evitare alla gente di lavorare in maniera chiara e semplificata...sigh ! :mmm:

    Per fortuna però esiste GiorgioTave.it 😉


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Lorthedar.
    Anche se il tuo quesito è estremamente generico e quindi per alcune domande le risposte potrebbero essere più di una, provo a darti qualche informazione:

    Se non ho capito male, bisogna andare da un commercialista, aprire P.IVA come libero professionista (77220 ?) e incrociare le dita, mettendosi a lavorare come si deve.Esatto! Sul codice attività non saprei; in caso consulta la sezione "Problemi Fiscali del Web"

    1. Quali utilizzi ha REALMENTE quella partita iva ? (si possono acquistare con la stessa beni materiali ad uso strumentale ?)Ovvio. Potrai portare in deduzione le spese documentate con fatture ed inerenti l'attività svolta. Potrai detrarre l'iva delle fatture di acquisto, in tutto o in parte a seconda della percentuale di inerenza (se sarai soggetto ad iva)
    1. Bisogna comunque rilasciare ritenuta d'acconto in forma di RICEVUTA o di FATTURA ? Ha senso una FATTURA con la dicitura "RITENUTA" ?In qualità di libero professionista dovrai emettere FATTURE e scontare le ritenute che il cliente sostituto di imposta (quindi non privato) ti verserà. Unica eccezione, se scegli il regime agevvolato per le nuove attività.
    1. Quante e quali tasse ci si troverà a pagare ?Dipende dal regime fiscale scelto:
      Ordinario: pagherai l'irpef e l'irap secondo scaglioni di reddito che spesso variano di finanziaria in finanziaria
      Agevolato per le nuove attività: imposta sostitutiva del 10%
      Minimi: imposta sostitutiva del 20%
      Ti conviene comunque approfondire leggendo sia l'area FAQ Fisco e Leggi, sia i post contenuti in questa sezione e relative sottosezioni.
    1. Quanto costa tenere aperta quella partita iva (se non ho capito male non ci sono più costi d'apertura) ?Non ci sono tasse legate all'apertura, al mantenimento o alla chiusura della partita iva. Dovrai ovviamente pagare le tasse e i contributi previdenziali alla gestione separata.
    1. Esistono dei minimi/massimi economici che non bisogna superare ? O ci sono solo nel caso in cui si utilizzi un Regime Agevolato ? E in questo caso, quali sono le tassazioni relative ?A parte i regimi agevolati, come giustamente tu hai premesso, non ci sono limiti minimi o massimi di reddito. Anche se però esistono gli studi di settore: se il reddito da te dichiarato non risulta congruo ti verrà richiesto di adeguarti pagando più tasse

    In breve...se ipoteticamente si guadagnano 30mila euro annuali, sugli stessi va scalcolata l'IVA, e siam d'accordo. No; l'iva la calcoli sull'imponibile delle fatture, quindi sui compensi; no sul reddito; con la dichiarazione iva calcolerai infatti il saldo iva risultante dalla differenza dell'iva da versare allo Stato (quella delle tue fatture emesse) con l'iva detraibile degli acquisti.

    Ma è anche necessario calcolare inps, irpef, inail e quant'altro o no ? Ovvio; a parte l'inail alla quale non sarai soggetto.
    Il calcolo dei contributi da versare alla gestione separata sarà comunque effetuato in funzione della dichiarazione dei redditi che compilerai (o ti farai compilare) ogni anno.

    Se il professionista lavora da solo, e soltanto su chiamata/richiesta è necessario tutto questo? E se invece intendesse aprire un ufficio, giusto per avere un "posto aperto al pubblico", cosa cambierebbe, economicamente e fiscalmente ?Non cambia nulla, a parte che potrai scaricare qualcosina in più, considerando alcune spese al 100%, e non più al 50% in caso di uso promiscuo dell'abitazione.

    Per fortuna però esiste GiorgioTave.it ;)Per fortuna, è vero 😄

    Ciao :ciauz: