• User

    Geometra pagato in nero ora mi chiede 12.000 euro

    Salve a tutti, mi sono appena iscritto in preda a una crisi di nervi.
    Vengo subito al punto. Nel 2000 acquisto un piccolo casale (2 stanze, cucina bagno e salone) con il progetto per ristrutturazione approvato a nome del preced proprietario. Per le pratiche al comune mi rivolgo allo stesso geometra che firmò il progetto. Casualmente è il padre di un mio ex comp di scuola. Verbalmente mi chiede un certo importo per seguire i lavori (voltura concessione edilizia, direzione lavori, allaccio in fogna). Gli do un acconto e lui mi da per ricevuta un foglietto volante. Gli chiedo se devo firmare un incarico o qualcosa e lui mi fa "ma noooo facciamo sulla parola che così ti faccio lo sconto ecc..." Sulla concessione c'è scritto che i lavori devono iniziare il 21 maggio 2003 e terminare il 21 maggio 2005. La direzione lavori la fa solo nominativamente (mai visto in cantiere né mi ha mai proposto preventivi o cose del genere). Usando un eufemismo è stato a dir poco latitante costringendomi più volte a recarmi di persona in comune x risolvere rogne e rognette ... Arriviamo al "fine lavori" e lui mi chiede una cifra ben diversa dal pattuito, vuole 5.000 euro. Io gli chiedo di venirmi incontro perché nel frattempo mi ero separato con due bambini piccoli e non avevo quei soldi; chiedo inoltre di poter vedere le specifiche di tale importo. Lui si infuria e mi urla contro che mi avrebbe fatto scrivere dall'avvocato. Poi il nulla. Io non gli ho dato niente e lui non si è fatto sentire. Fino a ieri 8 agosto 2008. Ora ho in mano la lettera dell'avvocato in cui mi si intima di pagare 12.000 euro più balzelli e balzellini. Io non ho mai ricevuto né fatture né la parcella né alcuna specifica per la liquidazione di alcun importo. Non esiste alcun preventivo firmato e accettato da me. I lavori di casa li ho fatti in economia con amici e conoscenti che mi hanno aiutato. Solo il rifacimento del tetto è stato "fatturato" per 5000 euro poichè mi dovetti rivolgere ad una ditta. Quindi ufficialmente l'importo dei lavori è 5.000 euro.
    Ora mi chiedo varie cose: La prima è se sia intervenuta la prescrizione del credito del geometra (3 anni mi pare?). La seconda è la congruità dell'importo che mi chiede in relazione al tipo di impegno e all'importo fatturato.
    In ultimo, se si dovesse arrivare al decreto ingiuntivo e io non lo pagassi che cosa mi succederebbe?
    Sono dipendente e guadagno 1300 euro al mese di cui 600 per il mutuo, 250 rata macchina e 250 per i bambini. Vivo a casa della mia nuova compagna. Ho dei soldi da parte in seguito alla rinegoziazione del mutuo.
    Scusate l'attacco logorroico ma sto in panico totale. :arrabbiato:


  • User Attivo

    Ciao mik211071,

    da quello che racconti questo geometra ti chiede dei soldi ma non ha alcuna documentazione probatoria del vostro rapporto contrattuale, nè alcuna documentazione relativa all'attività asseritamente svolta, nè ha effettivamente svolto alcun tipo di attività perchè la casa te la sei messa su da solo.

    Bhè, forse te la faccio troppo facile, ma magari dovresti essere contento di poter resistere, e magari far pagare i danni per una eventuale lite temeraria, ad una persona scorretta come lui.

    Mi spiego, se questo signore vuole il pagamento di una parcella, deve provare innanzitutto l'esistenza di un contratto, in secondo luogo deve provare anche l'attività svolta e, non da ultimo, deve redigere una nota pro forma affinché tu possa controllare il lavoro effettivamente svolto per tuo conto e nel tuo interesse.

    Il mio consiglio spassionato, dunque, è quello di riflettere approfonditamente sulle possibili prove che questo geometra possa avere (es: documenti da te firmati, documenti depositati al comune per te con la sua firma ecc ecc).

    Una volta stabilito quante e quali carte ha questo signore, devi capire se, in effetti, egli riesca con tali documenti (ed eventualmente con testimoni) a dar prova dell'esistenza di un rapporto professionale tra di voi.

    Se così non è puoi stare tranquillo.

    Sappi, comunque, che se tu rispondi al suo avvocato dicendo che non riconosci la somma perché troppo alta, oppure dicendo che gli hai già dato dei soldi, oppure dicendo che non ritieni giusto dare dei soldi perchè non si è comportato bene, fai una cosa contro i tuoi interessi, poiché ammetti implicitamente che tra di voi ci sia stato effettivamente un contratto profesisonale. Quindi evita di scrivere alcunchè a chicchessia prima di aver stabilito in modo preciso e puntuale che posizione assumere rispetto alla vicenda.

    Ciao ciao


  • User Attivo

    ...dimenticavo: sulla base di quanto mi hai detto è davvero difficile che lui riesca ad ottenere un decreto ingiuntivo esecutivo.

    Normalmente il decreto ingiuntivo (che viene concesso inaudita altera parte) è accordato al ricorrente se fornisce prova di un credito certo, liquido ed esigibile (vedi, per tua maggiore comprensione, Articoli 633 n. 3 e 636 del codice procedura civile); inoltre, solo in casi eccezionali il giudice, su istanza del ricorrente, concede la provvisoria esecutività (art. 642 c.p.c.).

    Da quanto hai esposto, non mi pare proprio che ci siano gli estremi per subire un cedreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.

    Questo signore, in fin dei conti, per ottenere un decreto ingiuntivo nei tuoi confronti, deve provvedere ad emettere una parcella particolareggiata, deve ottenere il parere di congruità da parte dell'ordine di appartenenza (e considera che deve depositare copia di tutti gli atti del suo fascicolo professionale), deve depositare il tutto in tribunale con la richiesta di ricorso per decreto ingiuntivo, deve aspettare che il giudice provveda (e non è detto che conceda il decreto), deve fare copia autentica del decreto, te lo deve notificare....e solo una volta che ti viene notificato tu, a partire dal giorno della notifica, hai ben 40 giorni per decidere se opporti o meno allo stesso; se ti opponi si apre una causa ordinaria a tutti gli effetti...insomma, si fà prima molto prima a fare un paio di bei gemellini!

    Spero di averti tranquillizzato sufficientemente...un'ultima cosa, non commettere l'errore di rispondere al suo avvocato senza aver stabilito per filo e per segno come gestire la vicenda!

    Ciao ciao


  • User

    Uh! Anzitutto grazie per la risposta! Beh, si effettivamente lui ha presentato delle cose per me al comune e può provare di aver presentato la voltura della concessione edilizia, di aver fatto il direttore dei lavori e di aver provveduto alle pratiche necessarie per l'allaccio in fogna. Però non mi ha mai fatto avere una parcella e adesso se ne esce con sta cifra (12.000 euro). Ma non si prescrive dopo tre anni il credito dei professionisti (art. 2956 comma 2 c.c.)? Se dovessimo arrivare al decreto ingiuntivo cosa mi tolgono? La casa verrà assegnata ai minori e c'è già l'ipoteca del mutuo; la macchina? Il quinto dello stipendio (che però è già prosciugato dal mutuo dalle rate della macchina e dai soldi per i bambini)?
    Vorrei sapere nella peggiore delle ipotesi che mi succede ... prima di fare le valige e partire per Bali. Grazie ancora della pazienza. Mik


  • User

    Ah! Grazie!!!!! Mi hai tranquillizzato un po' ... sei un grande!
    Avevo scritto un'aggiunta prima di vedere la tua precisazione. Scusami ma sono in stato confusionale


  • Consiglio Direttivo

    Ciao mik211071 e benvenuto nel Forum GT
    Se posso darei la mia opinione, senza volermi sovrapporre naturalmente al nostro esperto marco, ma in qualità di professionista che conosce il settore in questione.

    Innanzitutto, anche se non è stata sottoscritta la lettera di incarico, il nominativo del geometra risulta nella domanda del permesso di costruire (immagino sia come progettista che come direttore dei lavori). Quindi per il geometra sarà molto facile dimostrare di essere stato incaricato.
    Per quanto riguarda il compenso di progettista, direttore dei lavori, e altro (elaborati permesso di costruire, allaccio in fogna, sicurezza???, ecc) lui, in caso non venga raggiunto un accordo con il committente, avrà facoltà di pretendere l'importo risultante dalla parcella professionale.
    Io personalmente non conosco quella dei geometri, ma "a naso" quei 12000 euro per il tipo di prestazione richiesta non mi sembrano eccessivi per l'immobile che hai descritto.
    Direi quindi di andarci con i piedi di piombo.

    Se vuoi, per avere una stima approssimata della sua parcella, puoi dirci quanto era l'importo totale dei lavori (quello vero)?

    Un'altra cosa: la legge non prescrive quante volte il direttore dei lavori si deve recare in cantiere; quindi il tutto è lasciato alla discrezione del professionista. Dovendo però il direttore dei lavori rispondere della corretta esecuzione dei lavori e la realizzazione degli stessi come da capitolato e da progetto presentato,avresti potuto fargli contestazioni se avevi problemi con le opere eseguite; ora, essendo passati anni dalla fine lavori, contestargli una non adeguata direzione dei lavori immagino sia più difficile.

    Ciao :ciauz:


  • User

    Ciao Lorenzo. Le mie intenzioni erano buone, lo volevo pagare ecc... però lui pretese di essere pagato senza parcella. Poi venni a sapere (tra l'altro dall'architetto del comune) che faceva parte delle categoria dei "trafficoni" e vabbè inutile recriminare su questo.
    L'importo totale dei lavori fu di circa 30.000 euro.

    In ultimo, non ho niente da dire sull'esito dei lavori (che seguii personalmente). Avrei da ridire sul suo (non) operato. Nel senso che un direttore dei lavori dovrebbe consigliare il committente, presentargli dei preventivi, evitare che estranei si introducano nella proprietà (ci fu un vicino squilibrato che entrava quotidianamente o quasi a prendere misure ecc...al fine di fare esposti ai vigili per ogni presunta irregolarità); e invece tutto questo non è mai avvenuto. Sentirmi, quindi, chiedere 5000 euro di parcella per seguire dei lavori che ne son costati 30000 e in più con le premesse di cui sopra mi sembrò anomalo, ecco.
    Immagino che ognuno di noi fatichi abbastanza per guadagnare 12.000 euro e lui non è che abbia faticato molto. Poi non parliamo di una ristrutturazione di un mega casale ma di una piccola casetta (a/4) con piano terra e primo così composta: PT cucina camera e bagno, P1 una grande camera che io poi ho diviso in due ma catastalmente risulta un solo vano. Il progetto di tale ristrutturazione era già stato fatto, approvato e pagato (dai precedenti proprietari) e lui ha solo dovuto volturare la concessione.
    Quindi il suo lavoro si può riassumere in direzione lavori e allaccio in fogna.
    Ma poi, oltretutto, non avendomi mai formulato una richiesta formale di pagamento in più di tre anni, non è che per caso il suo credito risulti prescritto?
    Un saluto a tutti e grazie infinite edlle risposte! 🙂


  • Consiglio Direttivo

    Ciao mik211071
    Beh... se le cose stanno così (e per un importo dei lavori di 30000 euro) quelle 12000 euro sono proprio esagerate. Quindi mi pare assurdo che tale geometra, per quell'importo lavori e per le prestazioni che ha svolto (anche se le avesse svolte bene), riesca a farsi accordare dal giudice tale parcella.
    Se si prendono in considerazione le 5000 euro (per la direzione lavori + imbocco in fogna) fatturate allora la parcella si avvicina a quella "normale".

    Per la prescrizione dopo tre anni sinceramente non saprei; attendiamo che qualcun altro nel forum ce lo confermi:

    Se tale prescrizione non ci fosse, comunque, potrai con il tuo avvocato contestare principalmente l'importo della parcella - esagerato - e, solo se riuscirai a dimostrarlo, la cattiva condotta del geometra.

    Ciao :ciauz:


  • User

    Piccola precisazione:
    Non è che io non lo abbia pagato cmq ... nel senso che c'è stato un primo acconto consistente e poi tanti altri piccoli interventi di piccola entità ma, a conti fatti, per un totale di circa 2 milioni (lire). All'epoca mi consultai con dei geometri e mi confermarono che era già una cifra congrua per ciò che era stato effettivamente svolto.
    L'errore da me commesso fu quello di darglieli in contanti. Per il primo dovrei avere un fogliettino volante come ricevuta. Per gli altri no perché (ahimè) confidavo nella buona fede e mi fidavo in quanto papà di un mio ex compagno di classe. Cmq al dunque il tipo mi chiese totali 5000 euro (verbalmente) che ora sono diventati 12.000. Avevo anche pensato di fare un esposto alla GdF per tentata frode o cosa del genere. I contanti non lasciano traccia e questo non gioca a mio favore ... ma neppure a suo favore (ricevute fiscali, fatture). E' un po' come se fosse la mia parola contro la sua no? Mi ripugna l'idea di fare l'infame ma sono anche stanco di subire prepotenze a destra e sinistra. Oltretutto io campo di stipendio e non ho niente da nascondere. Lui forse qche cosetta ce l'ha da nascondere visto che non è ricco di famiglia e con il lavoro onesto è difficile permettersi macchinoni, ville con piscina e viaggi oltreoceano tutti gli anni.
    Boh, più ci penso più mi si confondono le idee ... grazie ancora per l'attenzione che mi dedicate. Mik.


  • Consiglio Direttivo

    Beh... io penso che le strade percorribili siano diverse; sta al tuo avvvocato quali vale la pena percorrere, e quali no perchè rischiose.

    L'esosità della sua parcella e, cosa molto importante, che non abbia mai emesso parcella prima d'ora, costituiscono una via certamente percorribile; come si può pretendere di essere pagati se non si dice ufficialmente quanto come e quando essere pagati? Visto e considerato inoltre che la parcella di 12000 euro è gonfiata anche da presunti interessi?

    Se trovi il fogliettino volante da lui firmato potrebbe ritornarti utile per dimostrare che tu qualcosa glie l'hai già dato (nonchè come "minaccia fiscale" - per gli acconti si deve rilasciare tanto di fattura e non un foglio volante aummaumma).

    Per quanto riguarda l'esposto vero e proprio alla GdF per tentata frode direi però di lasciar perdere! Devi avere le prove che di frode si tratta. Ricorda inoltre che la tariffa professionale non prevede un tetto massimo; la Legge non impedisce di incaricare Renzo Piano per un imbocco in fogna e di pagare 100000 euro di parcella :). Fatti salvi i minimi tariffari (comunque derogabili in base ad una delle tante lenzuolate dell'ex ministro Bersani) l'importo della parcella viene pattuito tra le parti. Se ritrovi il "fogliettino" puoi segnalarlo per evasione fiscale, ma oltre a fargli beccare una sanzione, non credo che tu ne potresti avere un giovamento.

    Per quanto riguarda sue inadempienze contrattuali e/o deontologiche, ripeto, dovrai provarle e dovrai andarci con i piedi di piombo; cosa che purtroppo depone a tuo sfavore è che non hai mai segnalato al geometra ufficialmente e "nero su bianco" inadempienze inerenti il suo incarico di direttore dei lavori, se non addirittura la sua latitanza; segnalarlo adesso senza prove sufficienti potrebbe essere alquanto sospetto se non controproducente.

    Insomma; io credo che di elementi a tuo favore ce ne siano; dovrai però, con l'aiuto del tuo avvocato, selezionare solo quelli giusti. 😉

    ciao:ciauz:


  • User

    Grazie Lorenzo! Apprezzo i tuoi consigli. In effetti non mi interessa
    contestare ora le sue inadempienze. Quello che mi preme è solo uscir
    fuori da questo ginepraio. <br>
    Mi pare di capire che tutto ruota intorno al fatto che cmq non mi sia
    mai stata notificata una fattura o parcella. Che non esista un
    preventivo con annesso capitolato firmato per accettazione da me.
    Inoltre il fatto che il geometra abbia portato a conclusione la fine
    lavori (credo) testimonia implicitamente l'avvenuto pagamento no? Voglio
    dire che se un cliente ti chiede un determinato lavoro e non ti paga
    niente, immagino che tu professionista non vai al comune a denunciare
    la fine del lavori giusto? O quanto meno lasci la pratica a metà ...
    con i relativi problemi che ne derivano (decadenza della concessione?).<br>
    Cmq sempre grazie infinite per la disponibilità che dimostrate in questo forum!


  • Consiglio Direttivo

    Inoltre il fatto che il geometra abbia portato a conclusione la fine
    lavori (credo) testimonia implicitamente l'avvenuto pagamento no?Questo no! 🙂

    Voglio dire che se un cliente ti chiede un determinato lavoro e non ti paga niente, immagino che tu professionista non vai al comune a denunciare la fine del lavori giusto?Anche questo assolutamente no! 🙂

    Con la fine lavori il professionista certifica la data, la regolare esecuzione, ed autorizza al pagamento del saldo alle imprese esecutrici. Questo indipendentemente dal contratto in essere col committente.
    Di regola, infatti, contestualmente alla fine lavori il professionista presenta la parcella definitiva, esponendo gli acconti già pagati ed eventuali variazioni dovute a prestazioni non contrattate oppure differenze di parcella dovute ad un aumento dell'importo lavori.
    Il professionista quindi non può nella maniera più assoluta utilizzare la fine lavori come arma per farsi pagare il saldo.

    Per il resto mi pare tutto ok!.

    Ciao :ciauz:


  • User

    Ok, capito. Mi scuso per l'ignoranza ma faccio tutt'altro nella vita. Nel frattempo cercherò un bravo avvocato in questo settore. Anzi se ne conoscete qualcuno a Roma vi sarei grato se voleste indicarmelo nei modi che riterrete più opportuni. Un saluto a tutti, Mik.