• User Attivo

    Ribadisco quanto detto prima. Secondo me l'operatore si è sbagliato e si nota anche nel testo che si contraddice in più punti. Ad esempio, prima indica come corretta la procedura di apporre la marca sull'originale (che è sempre quello da consegnare al cliente) che dovrebbe essere invece tenuto dall'emittente, e poi indica, correttamente, che per inviare la fattura via mail i contribuenti minimi devono richiedere l'autorizzazione per assolvere l'imposta in modo virtuale. Ma allora perchè applicare la marca sulla copia che deve tenere l'emittente?
    Il punto mancante è altresì fondamentale, La risposta è data a titolo di interpello? Deve essere specificato alla fine della mail.
    Consideri che ad un cliente che aveva posto recentemente un quesito sul regime dei minimi, il funzionario dell'agenzia delle entrate aveva risposto che era sempre inapplicabile per chi aveva superato i 35 anni d'età, cosa che come ormai noto a tutti non risponde a verità. La circolare citata, che comunque è una circolare a non una norma di legge, non fa alcun riferimento a tale prassi, che nasce dall'esigenza di trovare un modo per spedire via email le fatture. In caso di controllo, secondo me, ciò potrebbe essere contestato indipendentemente da quanto scritto dal funzionario. Poi lei si regoli come preferisce, anche se capisco le sue perplessità. Saluti


  • User

    Ti ringrazio per il copia&incolla del mail.

    Fossi in te non considererei tale lettera alla stregua di un documento ufficiale (per esempio da poter esibire in caso di eventuali contestazioni).
    In effetti NON lo è.

    E, comunque sia, potrebbe trattarsi benissimo di un errore CONCETTUALE, quindi ripetuto due o "enne" volte dal funzionario che ti ha scritto.
    L'unica cosa che puoi fare per risolvere la situazione è riscrivere all'AdE chiedendo chiarimenti su quanto da loro rappresentato in risposta alla tua.


  • User

    Credo che questa mail mi sia stata inviata come risposta ad una richiesta che avevo fatto alcuni mesi fa (luglio). Chiedevo la procedura corretta per richiedere l'autorizzazione ad apporre il bollo virtuale.
    Se devo fare come preferisco è ovvio che preferisco lasciare le cose come stanno, visto che altrimenti mi troverei a dover richiedere indietro tutti gli originali delle fatture che ho già emesso.
    Però vorrei chiedervi qual è la norma/legge in cui è scritto che l'originale va al cliente e la copia al professionista che la emette, proprio per avere una pezza d'appoggio in caso di controllo.
    Sicuramente non è materia mia, ma non riesco a trovare il punto dove il testo si contraddice. Mi sembra di aver capito che la prima parte spieghi come si deve fare per emettere fattura con bollo cartaceo, la seconda invece come richiedere l'autorizzazione ad emettere il bollo virtuale. Dove sbaglio?
    Ringrazio anticipatamente per la pazienza e per le spiegazioni.


  • User

    Angelige, si potrei inviare un'altra mail, ma chissà quando mi rispondono! Pensa che la prima richiesta l'avevo fatta a luglio e mi hanno risposto solo ora a dicembre...e il loro servizio telefonico oggi sembra che non funzioni....


  • User

    @StudioCommercialista said:

    Ribadisco quanto detto prima. Secondo me l'operatore si è sbagliato e si nota anche nel testo che si contraddice in più punti. Ad esempio, prima indica come corretta la procedura di apporre la marca sull'originale (che è sempre quello da consegnare al cliente) che dovrebbe essere invece tenuto dall'emittente, e poi indica, correttamente, che per inviare la fattura via mail i contribuenti minimi devono richiedere l'autorizzazione per assolvere l'imposta in modo virtuale. Ma allora perchè applicare la marca sulla copia che deve tenere l'emittente?
    Il punto mancante è altresì fondamentale, La risposta è data a titolo di interpello? Deve essere specificato alla fine della mail.
    Consideri che ad un cliente che aveva posto recentemente un quesito sul regime dei minimi, il funzionario dell'agenzia delle entrate aveva risposto che era sempre inapplicabile per chi aveva superato i 35 anni d'età, cosa che come ormai noto a tutti non risponde a verità. La circolare citata, che comunque è una circolare a non una norma di legge, non fa alcun riferimento a tale prassi, che nasce dall'esigenza di trovare un modo per spedire via email le fatture. In caso di controllo, secondo me, ciò potrebbe essere contestato indipendentemente da quanto scritto dal funzionario. Poi lei si regoli come preferisce, anche se capisco le sue perplessità. Saluti

    Concordo con quanto da lei affermato. Sarebbe utile conoscere anzitutto l'oggetto del quesito.
    La sensazione è che l'operatore abbia risposto a una domanda SENZA depennare, per ragioni di comodità, una serie di informazioni non richieste
    (tra cui quella "incriminata", ripetuta per due volte).
    In quest'ottica, non vedo alcuna contraddizione quando viene esposto il caso della fatturazione con bollo virtuale, perché l'operatore a mio avviso ha semplicemente riportato nella risposta TUTTE le informazioni prese da qualche documento interno con un comodo copia&incolla, quindi tratta sia
    il caso del bollo fisico sia quello del bollo virtuale.

    Tornando al discorso principale, come dicevo a Emanuela l'unico modo per mettere in risalto, presso l'AdE, questo errore concettuale è di riscrivere all'Ente chiedendo chiarimenti su quanto rappresentato al riguardo.


  • User

    @Emanuela73 said:

    Angelige, si potrei inviare un'altra mail, ma chissà quando mi rispondono! Pensa che la prima richiesta l'avevo fatta a luglio e mi hanno risposto solo ora a dicembre...e il loro servizio telefonico oggi sembra che non funzioni....

    Hai perfettamente ragione: il fatto che ti abbiano risposto dopo circa 5 mesi è già esso stesso indice di sciatteria e di mancanza di rispetto verso la clientela.
    D'altro canto, la mia personale esperienza con il servizio telefonico è positiva, rispondono e anche con cognizione di causa (il che dovrebbe essere ovvio, ma in altri casi - vedi ad es. INPS - non lo è). Prova a richiamarli domani o dopodomani.


  • User

    @angelinge said:

    Sarebbe utile conoscere anzitutto l'oggetto del quesito.
    l'oggetto del quesito era una richiesta sulla procedura per apporre il bollo virtuale.
    Copio la mail che gli ho inviato (alla quale loro hanno risposto con la mail che vi ho incollato prima):

    Buongiorno,
    sono una libera professionista che ha aderito al regime fiscale di vantaggio
    di cui all’art. 27 commi 1 e 2 D.L. 98/2011 cosiddetto dei "superminimi")e sono
    a conoscenza della possibilità di apporre bolli virtuali sulle fatture che
    richiedono il bollo di € 1,81.
    Ho telefonato al numero verde dell'AdE e mi hanno consigliato di rivolgermi al
    vostro ufficio.
    Vorrei sapere:

    • la procedura da intraprendere per richiedere l'autorizzazione ad apporre il
      bollo virtuale in fattura;
    • esistenza o meno di una modulistica predisposta per effettuare tale
      richiesta;
    • modalità;
    • tempi;
    • costi.
      Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità
      Cordiali saluti

  • User

    @Emanuela73 said:

    Credo che questa mail mi sia stata inviata come risposta ad una richiesta che avevo fatto alcuni mesi fa (luglio). Chiedevo la procedura corretta per richiedere l'autorizzazione ad apporre il bollo virtuale.
    Se devo fare come preferisco è ovvio che preferisco lasciare le cose come stanno, visto che altrimenti mi troverei a dover richiedere indietro tutti gli originali delle fatture che ho già emesso.
    Però vorrei chiedervi qual è la norma/legge in cui è scritto che l'originale va al cliente e la copia al professionista che la emette, proprio per avere una pezza d'appoggio in caso di controllo.
    Sicuramente non è materia mia, ma non riesco a trovare il punto dove il testo si contraddice. Mi sembra di aver capito che la prima parte spieghi come si deve fare per emettere fattura con bollo cartaceo, la seconda invece come richiedere l'autorizzazione ad emettere il bollo virtuale. Dove sbaglio?
    Ringrazio anticipatamente per la pazienza e per le spiegazioni.

    Non sbagli, non c'è contraddizione. Quello che ha fatto l'operatore è il copia&incolla di un unico (?) blocco di informazioni che ha forse preso da qualche documento interno, dove vi erano ragguagli pure sul bollo fisico e quindi sul discorso dell'emissione/ricezione della fattura. Quest'ultima parte di informazione è concettualmente errata, pertanto chiederei tel. all'AdE da dove salta fuori.

    Per quanto riguarda la norma in cui è scritto che l'originale va al cliente e la copia al professionista che la emette, con ogni probabilità trattasi di vecchie disposizioni di legge; la norma esatta non la conosco, però sono sicuro di averla letta in qualche approfondimento fiscale di riviste del settore, che citavano la specifica norma.


  • User

    @Emanuela73 said:

    l'oggetto del quesito era una richiesta sulla procedura per apporre il bollo virtuale.
    Copio la mail che gli ho inviato (alla quale loro hanno risposto con la mail che vi ho incollato prima):

    Buongiorno,
    sono una libera professionista che ha aderito al regime fiscale di vantaggio
    di cui all’art. 27 commi 1 e 2 D.L. 98/2011 cosiddetto dei "superminimi")e sono
    a conoscenza della possibilità di apporre bolli virtuali sulle fatture che
    richiedono il bollo di € 1,81.
    Ho telefonato al numero verde dell'AdE e mi hanno consigliato di rivolgermi al
    vostro ufficio.
    Vorrei sapere:

    • la procedura da intraprendere per richiedere l'autorizzazione ad apporre il
      bollo virtuale in fattura;
    • esistenza o meno di una modulistica predisposta per effettuare tale
      richiesta;
    • modalità;
    • tempi;
    • costi.
      Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità
      Cordiali saluti

    Ok, quindi il resto delle informazioni riportate era superfluo. L'operatore doveva limitarsi a risponderti su quanto da te richiesto, ma all'AdE probabilmente usano procedure automatizzate per cui digitano qualche parola chiave e poi fanno copia&incolla di tutto quanto. Risposte personalizzate non ne danno, altrimenti non gli sarebbero sufficienti altri 5 mesi...


  • User

    Si, in effetti con questa risposta mi hanno solo confuso le idee...


  • User

    Ok, sono riuscita a contattare l'AdE. Mi hanno detto che la procedura corretta è: originale al cliente e copia a me. Quando gli ho fatto notare che sulla mail che mi hanno inviato LORO era scritto esattamente il contrario mi ha detto: "incredibile".


  • User

    Prova a chiamarli domani e chiedigli conto di 'sta cosa.


  • User

    Ottimo. Gli ha fatto presente che sei in regime dei minimi?


  • User

    Mi ha detto che non c'è una normativa in cui è scritto il contrario. L'unica normativa che c'è è quella che dice che la fattura viene emessa per il cliente ed è consegnata ad esso.


  • User

    @Emanuela73 said:

    Mi ha detto che non c'è una normativa in cui è scritto il contrario. L'unica normativa che c'è è quella che dice che la fattura viene emessa per il cliente ed è consegnata ad esso.

    Ok.


  • User Newbie

    Ciao a tutti,
    credo che il testo dell'email sia stato copiato e incollato da qui: guidafisco.it/art.asp?i=bollo-su-fatture-1-81&c=718

    Saluti


  • User Attivo

    Buongiorno, riapro il topic perché mi è venuto un dubbio banale che non so risolvere...
    Quando acquisto delle marche da bollo, mi faccio rilasciare dalla tabaccheria una ricevuta per poterle detrarre.
    Poi applico la m.da b. sulle fatture e la addebito al cliente con voce specifica in fattura.

    Domanda: avendole rimborsate il cliente, io posso detrarle comunque in sede di dichiarazione dei redditi?


  • Moderatore

    Il rimborso sarà ricavo e l'acquisto sarà costo.


  • User Attivo

    Ecco, era semplice :smile5: Grazie

    quindi se io non indico la m.da b. in fattura (non è un ricavo) non potrei scaricarla?


  • User Newbie

    Buonasera,

    riapro il topic per una questione in merito, e nel caso in cui il professionista operante nel settore sanitario inquadrato nel regime dei minimi perdesse la fattura originale ove vi è applicata la marca da bollo da 2 euro ma ha in suo possesso la copia inviata al cliente con la dicitura " imposta di bollo assolta sull'originale ID: n. codice identificativo marca da bollo" in questo caso come può operare all'originale mancante?

    Vi ringrazio in anticipo per le vostre preziose risposte., grazie!