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I ricercatori universitari possono avere la P IVA?
Buonasera a tutti, mi sono appena presentato nella sezione apposita e mi preparo a farvi qualche domanda, vista la mia ignoranza crassa in materia.
La mia situazione attuale è:
- ingegnere;
- docente a contratto presso l'università, da 4 anni;
- ex assegnista di ricerca;
- nessuna partita iva e quindi no iscrizione Inarcassa;
- credo di essere iscritto all'INPS, visto che il contratto universitario attuale e passato prevede il pagamento di alcuni contributi;
- oltre alle docenze, mi mantengo con le cosiddette prestazioni occasionali: perizie per il tribunale civile, perizie di parte per privati e perizie per la procura; non esercito altre attività;
-fino ad ora ho agito, come detto, con la prestazione occasionale, visto che in nessuno dei casi arrivavo ad una cifra singola superiore ai 5000 euro.
Adesso sorgono 2 problemi:
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il primo è che le consulenze con la procura diventano sempre meno occasionali e sempre più frequenti, per la qual cosa stimo un guadagno (per questa attività solamente) di 9-10000 euro l'anno già a partire dal 2008.
In virtù di ciò sto pensando di aprire la partita iva con il regime agevolato. -
il secondo è che a breve dovrei partecipare ad un concorso da ricercatore universitario. Un collega mi ha detto che lui ricorda che esiste una norma per la quale, nei primi 3 anni di attività (fino alla cosiddetta conferma), il ricercatore NON può avere partita iva.
Vi risulta?
In questo caso come dovrei fare? Aprirla prima e poi sospenderla?
Infine, se apro la partita iva, devo necessariamente pagare l'Inarcassa ... e con l'INPS come mi comporto?
Come faccio a capire quanto mi costa ogni anno l'Inarcassa?
Ringrazio sin da ora chi riuscirà a chiarirmi almeno uno dei dubbi amletici che ho postato.
Sottolineo che non ci capisco un'acca, e quindi fate finta di parlare ad un bambino .. quello che per voi potrebbe essere ovvio, per me potrebbe essere di difficilissima comprensione..:x
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Ciao Certola e Benvenuto nel Forum GT
Innanzitutto non so dirti se ci sia incompatibilità tra l'attività di ricercatore universitario e la libera professione.Quello che posso dirti è che in base alla legge biagi è vietata la prestazione occasionale se riguarda professioni disciplinate da albi.
Per cui ingegneri, architetti, avvocati, commercialisti, ecc non possono in sostituzione della partita iva rilasciare ritenuta d'acconto.Puoi leggere se vuoi il thread in evidenza sulle prestazioni occasionali, che trovi qui nell'omonima sezione del forum.
Per quanto riguarda inarcassa, se hai altra previdenza obbligatoria non sei tenuto all'iscrizione, ma dovrai solo versare il contributo integrativo del 2% che inserirai in fattura e fare la dichiarazione annuale.
In sostituzione di inarcassa, i contributi derivanti da attività professionale con partita iva dovrai versarli alla gestione separata inps.Ciao