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- Pillola del giorno dopo:perchè i medici si rifiutano? è solo per morale cattolica?
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Ciao Ale, ciao Every si concordo in tutto con voi.
L'uomo ha il 50% di responsabilità .... sulla carta.
Parliamoci chiaro, anche se è assolutamente difficile riconoscerlo, voi conoscete ragazze madri? Io si. E sapete quale è il motivo?
"amore sono incinta!" " A si, ma io non sono pronto. Vuoi portare avanti la gravidanza?" " Si" "Io non voglio" "Ma io lo voglio" "Problemi tuoi, lo riconoscerò e darò gli alimenti perchè la legge me lo impone"Questo per me non è un padre. Anche se sulla carta lo è.
ed io, sinceramente, mi sento responsabile per MIO figlio. Il mio obiettivo è quello di trovare un VERO PADRE.
Sarà per questo che non sono mai riuscita a pensare veramente di avere un figlio??Mia madre mi dice sempre "Figlia impara ad essere responsabile. Se sbagli paghi e i cocci sono solo i tuoi"
Come darle torto?**Ma il problema su cui voglio focalizzare l'argomento non è questo.
La mia domanda è:
E' mai possibile che in Italia (ora alzo un polverone ) cattolico sulla carta ma sempre più spesso laico sul comportamento, ci siano cosi tanti medici obiettori di coscienza. Ripeto solo a Livorno 1 su 10, se non sbaglio, prescrive la pillola del giorno dopo.E' possibile che sia SOLO un discorso religioso? O c'è dell'altro??**
Del resto i medici non dovrebbero svolgere la loro attività per aiutare il paziente in difficoltà valutando i pro e i contro e fornendo l'aiuto migliore sia a livello psicologico sia a livello fisico?Ho letto che la pillola del giorno dopo può causare conseguenze a livello fisico.
Ma quanto è alto questo rischio? E' cosi alto da far desistere moralmente un medico dal prescriverla?[url=http://lanazione.quotidiano.net/pisa/2008/04/06/78228-pillola_rivolta_medici.shtml] Tratto da La Nazione: la risposta dei medici
Non sa il dottor Damone che lo stesso codice prevede che ’la prescrizione di un accertamento diagnostoico e/o di una terapia impegna la responsabilità professionale ed etica del medico’
Non è l'unico farmaco ad avere controindicazioni. Quasi tutti i farmaci hanno controindicazioni. E perchè proprio per questo dichiarano queste cose??
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@deborahdc said:
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E' mai possibile che in Italia (ora alzo un polverone ) cattolico sulla carta ma sempre più spesso laico sul comportamento**
Scusa Deborah, ma a me non risulta proprio che sia così.
Inoltre ci tengo a farti notare che l'Italia è un paese laico sulla carta (ti invito a dare un'occhiata alla nostra costituzione) ma cattolico sul comportamento.
@deborahdc said:** E' possibile che sia SOLO un discorso religioso? O c'è dell'altro??**
Del resto i medici non dovrebbero svolgere la loro attività per aiutare il paziente in difficoltà valutando i pro e i contro e fornendo l'aiuto migliore sia a livello psicologico sia a livello fisico?Ho letto che la pillola del giorno dopo può causare conseguenze a livello fisico.
Ma quanto è alto questo rischio? E' cosi alto da far desistere moralmente un medico dal prescriverla?
Si, è solo un discorso religioso. L'obiezione di coscienza riguarda solo ed esclusivamente un discorso religioso.
Le conseguenze di cui parli tu penso che riguardino l'uso della pillola del giorno dopo in contemporanea all'uso della pillola anticoncezionale, perchè in tal caso la donna dovrebbe assumere in breve tempo una dose troppo eccessiva di ormoni. Infatti se ti rechi da un medico (non obiettore) e chiedi di prescriverti la pillola del giorno dopo, lui oltre ad altre domande ti chiederà se fai uso della pillola, in tal caso molto difficilmente ti farà quella prescrizione per i motivi sopra elencati. Ma questo non ha nulla a che vedere con il discorso che hai fatto tu, perchè ribadisco che l'obiezione di coscienza è una scelta di tipo religioso.
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Ok Ale. So che conosci bene il mondo dei medici e quindi parli con cognizione di causa.
Ma allora seguendo questa logica nei consultori dove si rifiuta la pillola del giorno dopo si dovrebbe rifiutare anche la pillola anticoncezionale.
Se la vogliamo mettere cosi "priviamo una vita" lostesso. Un secondo prima o un secondo dopo, ma la priviamo lo stesso.
Oppure no?
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Si, io credo che nei consultori nei quali si rifiuta la pillola del giorno dopo, si rifiuti anche la pillola anticoncezionale.
Scusa Deborah, ma cosa intendi con il termine "priviamo una vita"?
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Sembra sia proprio solo per morale cattolica che la rifiutano.
Vi passo la nota di wikipedia dall'interessante lettura così com'è:
La pillola del giorno dopo è un farmaco utilizzato come metodo di intercezione post-coitale (ossia contraccezione di emergenza) durante le 72 ore successive a un rapporto sessuale.
Il principio attivo è il progestinico levonorgestrel, una sostanza presente anche in molte pillole contraccettive, impiegata però in un dosaggio 20-30 volte maggiore (750 microgrammi).
Non va confusa con la pillola abortiva Mifepristone, nota come RU-486, dalla quale invece si differenzia sia per i tempi di assunzione, sia per i meccanismi di azione.
**Funzionamento**
** La pillola del giorno **dopo è un metodo di contraccezione d'emergenza che ha lo scopo di prevenire la gravidanza, in caso di rapporto sessuale non protetto o in caso di mancato funzionamento di un metodo anticoncezionale, bloccando l'ovulazione. In seguito alla sentenza del T.A.R. del Lazio n. 8465/2001 la ditta produttrice della pillola del giorno dopo è stata obbligata a scrivere nel foglio illustrativo che il farmaco impedisce l'impianto dell'ovulo eventualmente fecondato, ma nel 2005 il Dipartimento di Salute Riproduttiva dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che “la contraccezione di emergenza con levonorgestrel ha dimostrato di prevenire l’ovulazione e di non avere alcun rilevabile effetto sull’endometrio (la mucosa uterina) o sui livelli di progesterone, quando somministrata dopo l’ovulazione”, escludendo quindi un effetto intercettivo su un eventuale ovulo fecondato.** Tipi di pillola del giorno dopo **
Esistono due forme principali di contraccezione ormonale d'emergenza:- La versione originale, denominata anche metodo Yuzpe, sempre meno in uso, implicava alte dosi di estrogeni e di progestinico in due dosi a 12 ore di intervallo. Questo metodo è considerato meno efficace e in genere meno tollerato del farmaco contenente solamente il progestativo.
- Il metodo più recente prevede una dose di 1,5 milligrammi di un progestinico, il levonorgestrel. Il nome commerciale con cui viene distribuito in Italia è NorLevo. Questo metodo è conosciuto per essere più efficace (più del 32% se assunto in tempo), più sicuro e meglio tollerato del metodo Yupze, è disponibile negli Stati Uniti e in Canada con il nome di plan B, in Gran Bretagna e in altri paesi con il nome di Levonelle.** Efficacia **
L'efficacia della pillola del giorno dopo dipende dalla tempestività con cui viene assunta dopo il rapporto sessuale a rischio. È dimostrato da uno studio dell'OMS che l'assunzione del farmaco entro le prime 24 ore dal rapporto a rischio ha un'efficacia del 95%, che scende al 9% entro le prime 72 ore.
Se invece la pillola viene assunta dopo che l'impianto dell'embrione in utero è già avvenuto, essa non disturba la prosecuzione della gravidanza.
** Avvertenze **
Laddove la pillola del giorno dopo venga assunta tardivamente, cioè a impianto dell'embrione umano nell'utero già avvenuto, essa non influisce in alcun modo sulla successiva gravidanza; per il suo meccanismo di funzionamento, tuttavia, la sua assunzione è controindicata nelle donne che hanno già fattori di rischio elevati per gravidanze di tipo extrauterino.
Il levonorgestrel viene smaltito dall'organismo prevalentemente per via epatica, un uso ripetuto o addirittura frequente potrebbe quindi causare danni al sistema epatico. Pertanto la pillola del giorno dopo deve essere utilizzata solo in casi di particolare necessità e non può sostituire la contraccezione tradizionale.
In alcuni casi è causa di modesti effetti collaterali come nausea, vomito, perdite ematiche, astenia, cefalea, ecc., questi effetti non si presentano comunque nel caso non ci sia un processo di fecondazione o di impianto in atto.** Situazione legale a livello internazionale **
** Unione Europea **
Dal 2002 una Risoluzione del Parlamento europeo sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi raccomanda ai governi degli Stati membri e dei paesi candidati di agevolare l'accesso alla contraccezione d'emergenza a prezzi accessibili[1].** Stati Uniti **
Dal 2006, per decisione della Food and Drug Administration, la pillola del giorno dopo è liberamente venduta tra i medicinali da banco e quindi non solo nelle farmacie ma anche nei supermercati. Tutte le donne che abbiano compiuto i 18 anni possono acquistarla senza prescrizione medica. Permane per le minorenni l'obbligo di presentazione della ricetta.** Italia**
La pillola del giorno dopo può essere venduta solo dietro prescrizione medica con ricetta non ripetibile. Per poter assumere il farmaco è quindi necessario rivolgersi a un medico generico o a un ginecologo. In Italia il diritto all'obiezione di coscienza è concesso per legge solo nell' interruzione volontaria di gravidanza, ma la FNOMCEO ha ammesso la possibilità di appellarsi alla "clausola di coscienza" (equivalente all'obiezione) per il medico contrario alla prescrizione per motivi etici, in accordo a quanto previsto dall'art.22 del Codice Deontologico secondo cui il medico a cui vengano richieste prestazioni che contrastino con i propri convincimenti scientifici o etici, ha il diritto di rifiutarsi, pur essendo tenuto a fornire all'utente ogni utile informazione e chiarimento. Tale interpretazione riprende anche un parere del Comitato nazionale per la bioetica che si è espresso in tal senso.** Francia **
È disponibile nelle farmacie senza la necessità di prescrizione medica. È inoltre disponibile gratuitamente nelle scuole anche per ragazze minorenni, senza l'obbligo di dichiarare la propria identità.** Spagna **
Analogamente a quanto disposto in Italia, la pillola del giorno dopo è disponibile previa prescrizione medica. Tuttavia, poiché la legge spagnola permette ai Comuni libertà di scelta rispetto a tali ambiti regolamentari, in alcuni centri, tra i quali Madrid, la distribuzione della pillola del giorno dopo è libera e gratuita.** Svizzera **
Dal 2002 è disponibile nelle farmacie senza la necessità di prescrizione medica.** Regno Unito**
È disponibile senza la prescrizione medica in tutto il territorio britannico, alcune città come Manchester hanno iniziato in via sperimentale la distribuzione gratuita.
La pillola del giorno dopo è inoltre disponibile senza prescrizione medica nei seguenti paesi: Sudafrica, Albania, Algeria, Belgio, Canada (Québec), Cile, Danimarca, Finlandia, Grecia, Israele, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Svezia.** Il dibattito etico e medico sul meccanismo di azione e sull'obiezione di coscienza **
La contraccezione post-coitale che utilizza gli estro-progestinici o soltanto il progestinico (levonorgestrel) ha l'effetto di ritardare l'ovulazione o di impedirla.
Secondo la Food and Drugs Administration infatti le pillole per la contraccezione d'emergenza non sono efficaci se la donna è gravida, poiché appunto queste agiscono solo ritardando od inibendo l’ovulazione, alterando il trasporto degli spermatozoi e degli ovociti nelle tube, in modo da inibire la fertilizzazione, oppure alterando l’endometrio e inibendo in tal modo l’impianto.La Chiesa cattolica ha mosso numerose obiezioni all'utilizzo di questo farmaco sostenendo come, in base a determinate considerazioni intorno al funzionamento del farmaco, esso abbia una funzione abortiva, se non di fatto almeno nelle intenzioni.
Benché non si abbiano evidenze che vi sia un'efficacia dopo l'ovulazione, alcuni studiosi sostengono infatti che il suo effetto sia invece principalmente di tipo antinidatorio, avvicinando in questo modo l'azione del farmaco alla pratica abortiva.
Inversamente numerosi autori affermano che la "pillola del giorno dopo" previene la gravidanza ed aiuta a prevenire la necessità dell’aborto, e che di per sè non può essere considerata una forma di aborto.In Italia questo dibattito ha avuto una particolare fortuna, considerando la contraccezione d'emergenza un forma di aborto infatti, gli ambienti cattolici vorrebbero, se non vietarla, farla rientrare nell'ambito della Legge n.194 del 22 maggio 1978, ovvero sottoporre le donne che vorrebbero assumerla a tutti i controlli previsti in quel caso, e comunque rendendolo inutilizzabile visto che la legge prevede in questo caso un tempo di attesa di 7 giorni prima dell'intervento.
In Italia si è quindi sviluppato un dibattito intorno all'esistenza o meno del diritto da parte degli operatori sanitari cattolici di ricorrere all’obiezione di coscienza, cioè di rifiutarsi di prescrivere la pillola alle donne che la richiedono.
A questo proposito nel 2004, su sollecitazione dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Venezia il Comitato nazionale per la bioetica si dichiarò a favore della possibilità da parte dei medici di effettuare obiezione di coscienza, se questa non pregiudica per questioni di urgenza la salute della paziente.Va detto però che la posizione del Comitato nazionale per la bioetica non ha alcun valore vincolante ed è stata spesso contestata. Attualmente, nel programma di governo dell'Unione è presente l'intenzione di togliere l'obbligo della ricetta per la contraccezione d'emergenza in modo da allinearsi alla maggioranza dei paesi europei.
Se da un lato da parte degli ambienti cattolici si rivendica il diritto all'obiezione di coscienza, dall'altro c'è chi ritiene, ad esempio i radicali e in generale la sinistra laica, che la struttura o il medico che neghi il diritto all'accesso a questo farmaco, specialmente se non c'è la possibilità per la paziente di rivolgersi altrove, commetta reato di omissione di soccorso e abuso d'ufficio.
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Andrez, ti ringrazio sentitamente per l'estratto da te riportato.
Ci tengo comunque a ribadire che l'obiezione (o clausola) di coscienza non è valida per i farmacisti.
Come al solito l'Italia si distingue.
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@gaetanuzza said:
Scusa Deborah, ma cosa intendi con il termine "priviamo una vita"?
Se usi la pillola anticoncezionale non vuoi un figlio, quindi "non vuoi mettere al mondo una nuova vita che altrimenti ci sarebbe".
Non parlo ne del termine religioso ne del termine morale ma solo un dato di fatto. Pura logica.
Purtroppo o per fortuna, vedi te, non sono ne una religiosa ne una moralista. Ho una concezione tutta mia della religione ma questo è un altro discorso.
Nella mia vita, c'è sempre una logica: una causa porta a un effetto. Sono molto [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Illuminismo]illuminista in questo.
E cerco sempre di comprendere cosa porta una persona a compiere l'azione ...
Sarà deformazione professionale?Ecco perchè ho cominciato questa discussione.
Mi sembra troppo "particolare" che sia solo un motivo religioso.
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Una discussione davvero spinosa.
Secondo me l'obbiezione di coscienza, si, si riferisce solo ed esclusivamente una questione religiosa.
Mi trovo assolutamente daccordo con l'intervento di gaetanuzza dove dice che ormai almeno in Italia la "morale" è SOLO quella cattolica. Io non sono cattolica e di certo non mi sento un'immorale e sono una cittadina italiana come un qualunque cattolico, ma ad oggi i miei diritti non vengono rispettati.
Credo anche che sia assurdo che negli ospedali PUBBLICI ci siano così tanti obbiettori di coscienza e se uno decide per certe pratiche debba sentirsele rifiutate seppure legali in Italia. Per altro troverei corretto che un medico nel momento in cui mi reco da lui mi dicesse se è obiettore o no e questo non credo che accada. Sto molto riflettendo sulla cosa da un bel po' di tempo e se avessi necesittà di andare da nuovi medici, sarebbe una delle prime domande che farei, se lo fossero mi alzarei e me ne andrei.
E' ovvio che chi decide di usare un contracettivo non vuole avere figli ma secondo me dire che si priva una vita è davvero esagerato e scusami debora ma anche molto tanto cattolico! Questo per far capire che per quanto si può avere una propria idea, la morale cattolica è molto radica in tutti noi.
A questo punto anche ogni volta che un uomo si masturba fa una strage di innocenti visti tutti gli spermatozoi che si sarebbe potuti riversare nel corpo femminile e dare vita a tante vite.Per altro mi chiedo, la pillola del giorno dopo serve a intercettare la fecondazione non ad aspellere un embrione, infatti in molti la confondono con la pillola abortiva RU486 che invece è un vero e proprio aborto chimico. A conti fatti secondo me la pillola del giorno dopo NON è un aborto. Questa confusione la fanno anche i politici, o forse non si confondono mischiano solo le acque, ma questa è un altra storia.
Allora mi chiedo, se uno il figlio non lo vuole meglio la pillola del giorno dopo o un aborto dopo qualche mese? A me sembra così scontata la risposta.
Ma soprattutto mi chiedo perchè non si fa informazione sessuale nelle scuole? Perchè non si spiega a ragazzi e ragazze quali sono i metodi contraccettivi? Perchè arriviamo addirittura a fare vaccini alla ragazzine per evitare il cancro al collo dell'utero ma non gli spieghiamo che non si possono avere rapporti indiscrminati con chiunque e che ne va della propria salute?
In Italia si è sempre pronti a puntare il dito, ma mai a dare un aiuto concreto e informazione per prevenire certi "mali"!
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Intervengo giusto per dire la mia, che è solo un'opinione come le altre.
Credo che quando si parli di "morale" necessariamente si parli di religione, perchè la morale non nasce "atea" ma "religiosa".
Bisogna distinguere allora tra etica e morale, perchè la prima si che è di carattere laico o comunque non trascendentale, mentre la morale nasce come una serie di comportamenti personali e sociali in relazione al "sacro".
Quindi, non è che la Chiesa si è impossessata arbitrariamente del termine "morale". Anche Platone e Aristotele parlavano di morale come comportamenti in relazione al sacro.Per quanto riguarda invece il tema di questo 3d, la pillola del giorno dopo ha "anche" funzionalità di tipo abortivo, in quanto nel caso in cui un embrione sia stato fecondato non gli permette di attecchire, rientra nella facoltà del medico obiettare.
I farmacisti, se non sbaglio, possono obiettare ma devono indicare il modo di procurarsi il farmaco (non medicinale, perchè i medicinali curano e di curativo in un trattamento abortivo non credo che sia molto).
E qui, una piccola tirata di orecchie a Vampiretta, biologicamente un aborto è la soppressione di una vita umana, non dico persona perchè con questo termine si entra in questioni filosofiche e giuridiche in cui non voglio entrare, ma biologicamente, quindi molto illuministicamente e non religiosamente, questo è.Saluti.
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Sembra invece che "Morale" nasca da un termine laico, e non religioso.
Il termine morale in funzione di sostantivo deriva dal latino moralia ed ha lo stesso significato di etica, oppure è essa stessa interpretata come oggetto dell'etica.
In questo caso la morale rappresenta la condotta diretta da norme, la guida secondo la quale l'uomo agisce.
Il termine morale in funzione di aggettivo deriva dal greco ηθικος (moralis in latino) ed assurge a valore di ciò che è attinente alla dottrina etica, oppure significa ciò che è attinente alla condotta e quindi suscettibile di valutazione e quindi di giudizio.Vorremmo anche da laici poter usar il termine moralità, cioè come assieme di convenzioni e valori di un determinato gruppo sociale in un periodo storico (o semplicemente di un individuo), che è concetto ben distinto da moralismo, con il quale si intende la corruzione della moralità e rimandando ad etica per la filosofia morale, cioè per la disciplina filosofica.
Sono lieto di vedere un alto rispetto di questa morale nei miei figli, agnostici, non battezzati e tutt'ora fuori dai sacramenti.
Alessandrog:
la pillola del giorno dopo ha "anche" funzionalità di tipo abortivo, in quanto nel caso in cui un embrione sia stato fecondato non gli permette di attecchire, Bisogna che ti leggi meglio il topic, > ** Funzionamento**
** La pillola del giorno **dopo è un metodo di contraccezione d'emergenza che ha lo scopo di prevenire la gravidanza, in caso di rapporto sessuale non protetto o in caso di mancato funzionamento di un metodo anticoncezionale, bloccando l'ovulazione. .../... nel 2005 il Dipartimento di Salute Riproduttiva dell?Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che ?la contraccezione di emergenza con levonorgestrel ha dimostrato di prevenire l?ovulazione e di non avere alcun rilevabile effetto sull?endometrio (la mucosa uterina) o sui livelli di progesterone, quando somministrata dopo l?ovulazione?, escludendo quindi un effetto intercettivo su un eventuale ovulo fecondato.** Efficacia **
L'efficacia della pillola del giorno dopo dipende dalla tempestività con cui viene assunta dopo il rapporto sessuale a rischio. È dimostrato da uno studio dell'OMS che l'assunzione del farmaco entro le prime 24 ore dal rapporto a rischio ha un'efficacia del 95%, che scende al 9% entro le prime 72 ore.
Se invece la pillola viene assunta dopo che l'impianto dell'embrione in utero è già avvenuto, essa non disturba la prosecuzione della gravidanza.
Rammentando che la Chiesa si oppone duramente anche al profilattico, ragionevolmente definibile (spero converrai) non abortivo, se illuministicamente il Dipartimento di Salute Riproduttiva dell?Organizzazione Mondiale della Sanità dimostra e quindi ritiene non abortiva la pillola del giorno dopo, meglio evitare religiose tirate d'orecchi
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Ciao Andrez,
sapevo per via di frequenti chiacchierate con una cara amica ginecologa quanto sopra avevo espresso. In particolare sull'attecchimento dell'embrione, qualora fosse stato fecondato, che veniva reso impossibile dai componenti di questa pillola.
Sempre da Wiki, dice anche che (fonte: FDA (1997) Prescription Drug Products: certain combined oral contraceptives for use as post-coital emergency contraception. Federal Register 62, 37: 8610-8612; FDA (1999) Approves Progestin-Only Emergency Contraception. The Contraception Report, 10(5) 8-10.)
oppure alterando l?endometrio e inibendo in tal modo l?impiantoSe non c'è nessuna azione abortiva, nessun problema dunque, se c'è i dubbio possono pure essere sollevati.
Per quanto riguarda invece il discroso di "Morale" ed "Etica", se hanno lo stesso significato dovremmo capire perchè si usano due termini diversi.
Wiki, è utile ma non è esattamente il massimo per alcune questioni.Un autore che adoro, C.S. Lewis (quello delle Cronache di Narnia per capirci) scriveva in merito all'etica:
Alcuni dicono che comportarsi bene, se non significa fare ciò che giova a un determinato individuo in un determinato momento, significa tuttavia fare ciò che giova all'insieme del genere umano; e che quindi in questo non c'è niente di misterioso. Gli esseri umani, in fin dei conti, non sono privi di senno, e capiscono che si può essere veramente sicuri o felici soltanto in una società nella quale ognuno agisca correttamente; per questo cercano di comportarsi bene. Ora, è verissimo che sicurezza e felicità possono derivare soltanto dall'onestà, equità e gentilezza reciproca degli individui, classi e nazioni. E' una delle verità più importanti del mondo. Ma come spiegazione del nostro modo di sentire riguardo al giusto e all'ingiusto, alla ragione e al torto, è fuor di proposito. Se io chiedo: ?Perché dovrei essere altruista?? e voi rispondete: ?Perché giova alla società?, io posso ribattere: ?Perché dovrei curarmi di ciò che giova alla società, quando non giova a me personalmente?? ; e voi allora dovrete dire: ?Perché bisogna essere altruisti?, il che ci riporta al punto di partenza. Dite una cosa vera, ma non fate un passo avanti.
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@Andrez said:
Sembra invece che "Morale" nasca da un termine laico, e non religioso.
Il termine morale in funzione di sostantivo deriva dal latino moralia ed ha lo stesso significato di etica, oppure è essa stessa interpretata come oggetto dell'etica.
In questo caso la morale rappresenta la condotta diretta da norme, la guida secondo la quale l'uomo agisce.
Il termine morale in funzione di aggettivo deriva dal greco ηθικος (moralis in latino) ed assurge a valore di ciò che è attinente alla dottrina etica, oppure significa ciò che è attinente alla condotta e quindi suscettibile di valutazione e quindi di giudizio.Vorremmo anche da laici poter usar il termine moralità, cioè come assieme di convenzioni e valori di un determinato gruppo sociale in un periodo storico (o semplicemente di un individuo), che è concetto ben distinto da moralismo, con il quale si intende la corruzione della moralità e rimandando ad etica per la filosofia morale, cioè per la disciplina filosofica.
Grazie Andrez per aver chiarito la cosa! Ho passato anni a studiare la filosofia morale e mi stavo preoccupando...
(magari in tutti questi anni avevo travisato gli studi su Platone e Aristotele, su Kant e molti altri.)
Anche Platone e Aristotele parlavano di morale come comportamenti in relazione al sacro
Scusa Alessandro, mi spieghi qualcosa di più in merito a questa tua affermazione?
Per quanto concerne la distinzione tra i due termini: etica e morale mi permetto di dire che essi non sono effettivamente sinonimi, in quanto la morale ha a che fare con la sfera delle azioni umane, mentre l'etica è una disciplina che prende in esame quello che riguarda la morale. Infatti l'etica non è una sola: esistono le etiche applicate (etica laica, etica religiosa, etica del dovere eccetera).
In aggiunta a quanto giustamente detto da Andrez, il termine etica ha origine nella lingua greca, dove éthos prendeva il significato di comportamento. Già nel mondo greco vi furono dei problemi riguardo al termine, in quanto una piccolissima differenza di grafia (ma non di pronuncia) diede origine a due termini che avevano due signifficati QUASI uguali: uno rimandava al comportamento individuale, e uno invece accentuava il legame di questo comportamento con la società. Comunque, il termine graco fu tradotto dal latino con un solo sostantisvo: mos, moris (usato peraltro da Marco Tullio Cicerone integrando entambe le sfumature del termine greco).
E' da qui che è nata l'ambiguità del termine, che in ambito filosofico si trova ancora oggi, dal momento che si ha a che fare con due discipline separate: etica filosofica e filosofia morale.
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@Alessandrog said:
I farmacisti, se non sbaglio, possono obiettare ma devono indicare il modo di procurarsi il farmaco (non medicinale, perchè i medicinali curano e di curativo in un trattamento abortivo non credo che sia molto).
Non mi risulta, infatti da quanto ho letto sul sito ufficiale della federfarma (federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani) :
Per obiezione di coscienza servirebbe modifica legge
Se si vuole dare al farmacista la possibilità di rifiutare la consegna di un farmaco per motivi di coscienza e' necessario che sia modificata la legge attuale che obbliga il farmacista, dietro presentazione di ricetta medica, a consegnare il farmaco o a procurarlo, se non disponibile, nel piu' breve tempo possibile.
Da un punto di vista scientifico sarebbe comunque difficile individuare a quali farmaci applicare la eventuale obiezione di coscienza: il farmacista obiettore potrebbe rifiutarsi di consegnare non solo, ad esempio, la pillola del giorno dopo, bensi' anche molti altri farmaci che contengono lo stesso principio attivo, come la comune pillola anticoncezionale o medicinali per problemi ormonali.
Nel discorso rivolto oggi alla Federazione Internazionale dei Farmacisti cattolici, Benedetto XVI aveva dichiarato l'obiezione di coscienza dei farmacisti un "diritto riconosciuto" quando si tratta di fornire medicine "che abbiano scopi chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia".(fonte: federfarma.it)
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Che io sappia ora la legge non permette l'obiezione del farmacista, quindi per ora il problema della consegna del farmaco a chi lo richiede con ricetta medica, non sussiste.
Se modificheranno le cose e vorrò acquistarla, semplicemente andrò in una farmacie che non obbietta
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@Alessandrog said:
E qui, una piccola tirata di orecchie a Vampiretta, biologicamente un aborto è la soppressione di una vita umana, non dico persona perchè con questo termine si entra in questioni filosofiche e giuridiche in cui non voglio entrare, ma biologicamente, quindi molto illuministicamente e non religiosamente, questo è.
Credo che già dalle risposte degli altri si evince a cosa mi riferivo.Cmq per non lasciare dubbi, non ho detto che l'aborto non è la soppressione della vita. Ho detto che la contraccezione non lo è, cioè l'evitare che spermatozoo e ovulo vengano a contatto. E visto che sembra la pillola del giorno dopo essere una forma estrema di contraccezione e non di aborto, a quello mi riferivo.
Sinceramente in alcuni casi, assolutamente iniziali (parliamo appunto di ore), io non ritengo che come l'ovulo venga fecondato, se si fa in modo non attecchisca ci sia strettamente un aborto. Se pensiamo a quanti ovuli fecondati nella vita di una donna non attecchiscono e vengono naturalmente espulsi, dovremmo pensare che una donna ha continui aborti. Ma questa può essere una mia personalissima opinione che magari poco entra nella faccenda.
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@Every said:
Che io sappia ora la legge non permette l'obiezione del farmacista, quindi per ora il problema della consegna del farmaco a chi lo richiede con ricetta medica, non sussiste.
Se modificheranno le cose e vorrò acquistarla, semplicemente andrò in una farmacie che non obbietta
Si però pensiamo a chi vive in un piccolo centro, dove la farmacia obietta, e magari non può in facilmente accedere ad un altra farmacia. :(): Sostanzialmente non avrà più il diritto di scelta. Mi viene anche da pensare a ragazzi molto giovani.
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Bhè, biologicamente quando un ovulo è fecondato, già si viene a creare un nuovo DNA di un individuo, quindi di un essere umano, pur se nella suo stato appunto embrionale.
Dopo un secondo o dopo dieci anni, sono solo fasi diverse e non realtà diverse.
E per quanto riguarda l'esempio, credo che sia di diversa questione, una morte naturale da uno che ti spara.
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Ma può essere, probabilmente sbaglierò io ma è la famosa questione etica di cui si dibatte, dopo quanto tempo solo mere cellule, puro dna diventano qualcosa di più.
Cmq non confondiamo le acque o chi ci legge non capisce un tubo. Si parla della pillola del giorno dopo che è catalogata come contraccezione. Se non ho capito male.
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@Vampiretta said:
Si però pensiamo a chi vive in un piccolo centro, dove la farmacia obietta, e magari non può in facilmente accedere ad un altra farmacia. :(): Sostanzialmente non avrà più il diritto di scelta. Mi viene anche da pensare a ragazzi molto giovani.
Spero che in una farmacia sia obbligatorio (quando decideranno cosa fare) che fra i farmacisti che ci lavorano, almeno UNO non sia obbiettore.
Pero' il diritto di scelta rimane comunque e....giovane o no... ti organizzi per procurartela. Del resto, se il "molto giovane" si è organizzato l'incontro amoroso .... dovrà farlo anche per il "dopo"
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@Every said:
Spero che in una farmacia sia obbligatorio (quando decideranno cosa fare) che fra i farmacisti che ci lavorano, almeno UNO non sia obbiettore.
Pero' il diritto di scelta rimane comunque e....giovane o no... ti organizzi per procurartela. Del resto, se il "molto giovane" si è organizzato l'incontro amoroso .... dovrà farlo anche per il "dopo"
Mi auguro anche io che ci sia almeno un farmacista non obbiettore, ma se pensi che così non è neanche oggi negli ospedali pubblici figurati nella farmacia privata.Ad oggi negli ospedali non ho capito se non c'è l'obbligo che ci sia una medico non obiettore o non si rispetta la regola, fatto sta che in molti ospedali puoi sbatterti contro le pareti ma trovi medici che non te la danno.
Bhe scusami, ma visto che anche se è considerato un contraccetivo per la propria funzione sul corpo della donna, non è di certo un metodo contraccetivo consigliato come metodo sistematico. Insomma non è come andare a comprare il preservativo di cui è normale che se uno vuole fare sesso protetto debba organizzarsi per trovarlo e dunque comprendo che se serve si "affatichi" un po'. Anche se sarebbe bene mettere certi mezzi alla portata di tutti ma è un altro discorso.
La pillola del giorno dopo è un emergenza, in teoria non sai che dovrà servirti. A volte capita quando il preservativo si rompe. Allora prima di fare l'amore, oltre a "pregare" che tutto vada bene mi devo anche girare le farmacie e informarmi che mi possano vendere la pillola del giorno dopo? E poi ci lamentiamo dello stress... Sinceramente lo trovo un po' assurdo. Se c'è una farmacia aperta, la legge italia prevede quel farmaco, li devo trovarlo. Mettici il commesso, mettici il farmacista non obiettore, mettici chi ti pare ma non vedo perchè non devono darmelo.
Credo che quando si scelga di fare certi lavori, fermo restando la libertà di scelta propria, bisogna anche mettersi in gioco verso gli altri e verso l'impegno che quel lavoro comporta.