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...non prendiamoci in giro, siamo pieni di filosofi che passano le giornate a riempire le pagine dei forum con le loro tesi... ma poi in concreto non vendono mai nulla (non come dici tu business... non aspettano nulla, semplicemente non vendono). Per non parlare dei siti "specializzati" a dir poco ridicoli, il bello è che se la "suonano e se la cantano" da soli...
Chiedetevi piuttosto perché le società e i grandi del settore non scrivono mai.... almeno non sui siti italiani.
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Eccolo qui un filosofo nichilista.
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@alex111 said:
...non prendiamoci in giro, siamo pieni di filosofi che passano le giornate a riempire le pagine dei forum con le loro tesi... ma poi in concreto non vendono mai nulla (non come dici tu business... non aspettano nulla, semplicemente non vendono). Per non parlare dei siti "specializzati" a dir poco ridicoli, il bello è che se la "suonano e se la cantano" da soli...
Chiedetevi piuttosto perché le società e i grandi del settore non scrivono mai.... almeno non sui siti italiani.
Hai provato ad inviare un'offerta firmata a mezzo raccomandata con una cifra di base congrua per poter affermare con certezza che non vendono nulla? Sembra una ca..ata ma guarda che la dimostrazione di serietà nell'approccio é tutto in un mercato immaturo
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@business said:
Hai provato ad inviare un'offerta firmata a mezzo raccomandata con una cifra di base congrua per poter affermare con certezza che non vendono nulla? Sembra una ca..ata ma guarda che la dimostrazione di serietà nell'approccio é tutto in un mercato immaturo
Ti quoto in pieno.
Il problema nasce dal fatto che chi vuole acquistare i domini non vuole spendere. Se Fund.com viene venduto a 10 milioni di dollari, non si può cercare di acquistare, faccio un esempio, investimento.it a 5.000 euro.
Chi vuole un .it premium, lo deve pagare da .it premium.
Anzi visto che ci siamo, per un dominio come investimento.it, o mutui.it, secondo voi quale sarebbe il prezzo giusto?
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Proprio sulle valutazioni sono convinto che non essendoci in Italia ancora un mercato liquido é opportuno affidarsi alla valutazione di Società indipendenti come Sedo o altre conosciute a livello internazionale in modo che si stabilisca un buon sistema di riferimento accettato da tutti o quasi. Altrimento io dico 10'000 euro, un altro dice 50'000 e poi c'è anche quello che al massimo ti da 100 euro perché dice che é un dominio senza contenuti.
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@perslata said:
Eccolo qui un filosofo nichilista.
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io qualche dominio .it ce lo ho, e da quello che so io di domini .it (solo domini, non siti sviluppati con un bel business model) che passano di mano sopra i 5-8k euro ce ne sono pochi all'anno, e in transazioni pvt che non sono rese note.
Il fatto è che il mercato è illiquido, poco ampio, con pochi soldi e con pochissimi scambi.
Ricordiamoci poi che molti premium soo stati registrati per l'equivalente di 15 o 20 euro negli ani 1997-1999 da titolari privati, che non li hanno usati per 10 anni: questo significa che queste persone forse non hanno molta impreditorialità o non sono attrezzati per usare i loro domini, quindi quando fanno delle richieste di prezzo per vendere i domini dovrebbero ricordarsi della sitauzione oggettiva: chi vuole comprare non è uno con l'anello al naso o una vacca da mungere, e quindi non è disposto a pagare tutte le fantastiche ipotizzabili potenzialità di un dominio buono ma su cui ancora tutto il lavoro (in termini di investimenti, tempi di sviluppo e aleatorietà dei risultati) va fatto.Sinceramente, se Tizio ha registrato un dominio anni fa per poco, non è mai stato capace di usarlo e dopo qualche anno di totale inutilizzo (o di scarso utiizzo) lo può vendere a 3-5k euro, due conti di fattibilità dovrebbe farseli, perchè forse la prossima offerta no arriverà prima di 6-8 mesi
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Vero anche questo. Infatti la mia idea di offrire links spontanei a siti/domini premium con contenuti validi servirebbe, se applicata, a rendere più sicuri e meno aleatori i vantaggi di utilizzare un dominio premium invece di uno qualsiasi. Un webmaster/seo vorrà registrare/comprare un buon dominio perché saprà di ricevere particolari attenzioni anche da directories e portali importanti.
Si potrebbe sviluppare una directory dei domini/siti premium e gestirla in modo da far risaltare la qualità del dominio e la pertinenza del nome ai contenuti stessi. Lascio immaginare i particolari a chi ha iniziativa e vuole progettare una directory originale secondo questo modello.
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Ripeto, questa discussione non vuole essere la solita lamentela sulle difficoltà del mercato italiano dei domini a decollare, ma é uno spunto per fare qualcosa di concreto.
Lo sviluppo di directories focalizzate sui domini premium potrebbe essere interessante. Chi ha già un sito può creare una directory per domini premium all'interno del proprio sito. Chi gestisce una directory può favorire siti con domini premium oppure creare una sottodirectory dedicata ai premium.
Di solito un links verso un dominio premium con buoni contenuti difficilmente si trasformerà in un link rotto e comunque é meno probabile che sparisca rispetto ad un sito qualsiasi. Quindi una tale directory risulterebbe stabile e funzionale nel tempo, oltre che favorire i siti premium.
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Un'idea simile è portata avanti da un netwotk di domainer che possiedono nomi di importanti città .com (associatedcities.com) fanno incontri, publicizzano eventi, si fanno pubblicità, insomma si danno da fare.
Credo che la tua idea non sia per niente male anzi.....