• User Attivo

    @Giordano said:

    si tratta di una 15 di prestazioni annuali, necessarie in quanto la moglie possiede diversi attestati che il marito non possiede..

    15 prestazioni all'anno tagliano definitivamente le gambe a qualsiasi ipotesi di "occasionalità".


  • User Attivo

    @Archimede2007 said:

    15 prestazioni all'anno tagliano definitivamente le gambe a qualsiasi ipotesi di "occasionalità".

    guarda l'occasionalità ricorre allorchè vi siano al massimo 30 prestazioni in un anno e al massimo 5.000? di fatturazione.. questo non lo dico io ma la normativa: http://www.portaldiritto.com/prestazione-occasionale.htm

    quello che mi chiedevo è se 15 giorni lavorati in un anno possono essere applicati anche al coniuge che presta attività lavorativa per l'azienda del marito... ovviamente non si possono dedurre i compensi.... grazie


  • User Attivo

    @Giordano said:

    guarda l'occasionalità ricorre allorchè vi siano al massimo 30 prestazioni in un anno e al massimo 5.000? di fatturazione.. questo non lo dico io ma la normativa: http://www.portaldiritto.com/prestazione-occasionale.htm

    No.
    Leggi attentamente: intanto in quell'articolo di parla di 30 GIORNI COMPLESSIVI nell'arco di un anno, e non di 30 PRESTAZIONI.
    E quella del "massimo 5000 euro" in un anno è un'emerita sciocchezza.

    Chiariamo per l'ennesima volta: il limite di 5000 euro/anno è solo un limite di reddito PREVIDENZIALE oltre il quale bisogna regolarizzare la propria posizione all'INPS, iscrivendosi alla gestione separata. Punto.
    Vuoi fare UNA SINGOLA prestazione occasionale da 100.000 euro? Buon per te, puoi farlo, è regolarissimo.

    Sempre restando su quell'articolo, è anche un'emerita sciocchezza il fatto che il lavoratore "occasionale" possa svolgere "qualsiasi lavoro"... no, la prestazione deve essere di LAVORO AUTONOMO. Metti (per esempio) un "occasionale" dietro al bancone a fare il commesso o il barista, e l'ufficio del lavoro ti crocefigge.

    Un articolo molto più preciso che spiega bene il meccanismo lo trovi qui:

    http://abcdiritto.it/lavoro-autonomo-occasionale/

    Per il resto: la definizione di "occasionalità" resta legislativamente un po' vaga (e quindi, da un certo punto di vista, sei nelle mani dell'accertatore).

    Comunque neanche il più mite e remissivo degli accertatori, in piena giornata di grazia, sarà propenso a ritenere "occasionali" 30 prestazioni fornite allo stesso soggetto nell'arco di un anno.

    Per darti un'idea, un'ente pubblico con cui collaboro ammette come "occasionali" al massimo TRE prestazioni all'anno fornite dallo stesso soggetto, ed intervallate almeno da TRE MESI una dall'altra. Non trovi da nessuna parte una legge che dica un tanto, ma visto che questo ente doveva mettere dei paletti per stabilire cos'è "occasionale", così ha deciso.

    Si possono quindi forse allargare un po', se si crede... ma da qui alle 30 prestazioni all'anno è ovvio che ce ne corre!


  • User Attivo

    beh forse mi sono espresso male sicuramente io

    volevo intendere con prestazione i giorni lavorati in un anno presso il committente come lavoro autonomo.. infatti si tratta di coniuge del datore di lavoro in possesso di requisiti necessari per corretto svolgimento dell'attività..

    il lavoro è autonomo in quanto questa persona (coniuge del titolare) un paio di volte al mese si reca in azienda (quella del marito appunto) a fare queste pratiche consulenziali.. il compenso sarebbe di 50? a prestazione.. tutto qua

    volevo solo sapere se tra marito e moglie l'occasionalità può ricorrere

    grazie


  • User Attivo

    Art. 54 (autonomo) e art. 60 (impresa).
    Ciao.:ciauz:


  • User Attivo

    Riprendendo il discorso, i compensi percepiti dai familiari, di cui agli art. 54 e 60 Tuir, per il lavoro prestato o l'opera svolta non sono deducibili e non costituiscono reddito per i percipienti (perciò non soggetti neanche a ritenuta).
    Per lavoro prestato o opera svolta si intendono i rapporti di lavoro subordinato, co.co.co-pro e collaborazioni occasionali.
    Mentre, se la prestazione è resa, ad esempio dal coniuge, in quanto professionista o eventualmente titolare di impresa (pertanto, titolari di partita iva), i compensi sono naturalmente deducibili.
    A tale proposito, se mi è permesso, posto un link.
    Ciao.:ciauz:
    http://www.fisconelmondo.it/attualita/articolo/indeducibili-i-compensi-pagati-ai-familiari


  • User Attivo

    @serdep said:


    PERTANTO la moglie PUò OCCASIONALMENTE COLLABORARE facendo ricevute di prestaz occasionale ma non è possibile portare in deduzione i compensi percepiti dal suddetto coniuge...? ciao


  • User Attivo

    Certo che può collaborare.:ciauz:


  • User Newbie

    Domanda: sono un architetto e tra poco aprirò p.iva. Se emetto fatture a mio marito (medico libero professionista) il quale si scaricherà il costo, ed io ovviamente dovrò fare dichiarazione dei redditi e ci pagherò le tasse: in questa operazione c'è convenienza fiscale? :dull:


  • User Attivo

    In uno scherzo del genere, bene che vada vai in pareggio; più spesso, capitare di pagare più imposte di quanto non riesca l'altro a recuperare.
    Di guadagnarci, non se ne parla neppure: il fisco è riuscito a trovare il modo di eliminare questo meccanismo elusivo già negli anni '60.


  • User Newbie

    Posso sapere qualcosa di questo meccanismo elusivo degli anni '60?