• Moderatore

    Roma matrona e gialla,
    come i lampioni e quella luce infetta nelle sere invernali;
    Città invocata e contesa, e serva e sovrana,
    come i tuoi figli sparsi al mondo, che sembrano sale e cenere nei campi
    mal coltivati.

    Roma lontana e impersonale,
    occhi di mille razze, le facce antiche eppure nuove;
    Paese senza ritorno, non ha porte per fuggire,
    come un sogno che non riesci a lavarti via la mattina,
    anche se strofini.

    Roma davvero reggi tanti cuori, davvero non puoi allentare il morso
    che ci stringe tutti?
    Saresti eterna altrimenti?

    Roma che accogli sorniona treni diretti verso altrove,
    e le rotaie non sono leggere;

    tu che avvolgi i raminghi della tua luce gialla,
    quasi sporca quasi fioca;

    Roma davvero ci vuoi servi di un fascino e
    di un'umanità senza tempo?

    Davvero vuoi schiantarci all'ombra dei tuoi colli? ....

    WWW

    ps: scusate l'intervento, spero di non aver infranto regole, nè aver rotto troppo le scatole.....
    scusami pikadilly ma ho colto la palla al balzo...
    spero non aver interrotto/intralciato nulla...
    besitos


  • Super User

    Complimenti ad entrambi 🙂

    (da un profano naturalmente, che poi passa Euro a far cazziatoni a tutti 😉 )


  • Super User

    Tranquillo WWW, questo thread non è padronale.
    Roma è così bella e affascinante che ogni volta che la sfioro impazzisco 🙂

    Grazie Andrez 😄
    Io non sono poetessa però non resisto quando qualcosa mi piace così tanto, ho vissuto Roma in un periodo strano e l'altro giorno, passandoci per andare al Convegno l'ho rivista un pò cambiata...ma sempre bella e dolce..:D
    Ce ne saranno di post in questo angolino, tutti per lei 😄


  • Super User

    Sbatte contro tutti i sentimenti come a volerli distruggere, impietoso sbriciola ogni ponte e mi travolge.

    E' quel fiume di lacrime che inonda tutto il mondo e che di me ne ha fatto puro buio.


  • Moderatore

    Er Salice Piangente

    • Che fatica sprecata ch'è la tua!
    • diceva er Fiume a un Salice Piangente
      che se piagneva l'animaccia sua
    • Perchè te struggi a ricordà un passato
      se tutto quer che fu nun è più gnente?
      Perfino li rimpianti più sinceri
      finisce che te sciupeno er cervello
      per quello che desideri e che speri.
      Più ch'a le cose che so' state ieri
      pensa a domani e cerca che sia bello!

    Er Salice fiottò: (1) - Pe' parte mia
    nun ciò né desideri né speranze:
    io so' l'ombrello de le rimambranze
    sotto una pioggia de malinconia:
    e, rassegnato, aspetto un'alluvione
    che in un tramonto me se porti via
    co' tutti li ricordi a pennolone.(2)

    1. Piagnucolò. 2) Penzoloni.

  • Moderatore

    Ma questo 3d potrebbe essere anche meno malinconico.
    E la cosa potrebbe non dispiacere.

    **La fine

    **Una regazza incontra un'amichetta
    Che nun vedeva da tant'anni ormai.
    Se mette a chiacchierà, senza avé fretta,
    De tante cose belle e de li guai.

    Je domanna co' calore:
    "Ce l'hai sempre er granne amore?".
    "E' già finito,
    Purtroppo è diventato mi' marito!".


  • User Attivo

    @WWW said:

    Er Salice Piangente

    • Che fatica sprecata ch'è la tua!
    • diceva er Fiume a un Salice Piangente
      che se piagneva l'animaccia sua
    • Perchè te struggi a ricordà un passato
      se tutto quer che fu nun è più gnente?
      Perfino li rimpianti più sinceri
      finisce che te sciupeno er cervello
      per quello che desideri e che speri.
      Più ch'a le cose che so' state ieri
      pensa a domani e cerca che sia bello!

    Er Salice fiottò: (1) - Pe' parte mia
    nun ciò né desideri né speranze:
    io so' l'ombrello de le rimambranze
    sotto una pioggia de malinconia:
    e, rassegnato, aspetto un'alluvione
    che in un tramonto me se porti via
    co' tutti li ricordi a pennolone.(2)

    1. Piagnucolò. 2) Penzoloni.
    • Er Salice fiottò: (1) - Pe' parte mia
      nun ciò né desideri né speranze:
      io so' l'ombrello de le rimambranze
      sotto una pioggia de malinconia:
      e, rassegnato, aspetto un'alluvione
      che lo zozzo che c?hai te porti via
      a galleggia? pe? campi. E ?r Cupolone
      che da sempre te tiene come specchio:
      ?Afoghete/anche stronzi!? ? a giunte mani ?
      Domine?ddio, barche ridacce! e rami e??

    Non so, ma l?avrei finita diversamente: più ispida, più dissacrante. Sicuramente più volgare, perché no? Io, da buon etrusco non ho amato mai i latini, figuriamoci i romani; per cui mi considero l?ultimo a dovergli fare, semmai, il verso. Ma al solito noto qua e là l?infedeltà metrica, l?impazienza di finire, la fragilità dell?ispirazione? (Forse conta più, di/per questo nuovo iscritto, il suo ?Tempio del Posizionamento? dove ? credimi, Andrez ? ho voglia di depositarci un pensierino per essere, lì/in quello spazietto che il sito predispone, irradiato ancor prima d?entrarci.) E tant?è ? mi vado rassegnando come il salice. Una cosa tuttavia vorrei dirla a WWW? Tu, WWW, fai/scrivi: Roma matrona e gialla | come i lampioni e quella luce infetta nelle sere invernali; Bene, a forza di leggere (nella migliore ipotesi) il Belli fino a Trilussa, t?è pur venuto naturale scrivere ? che so ? Che fatica sprecata ch'è la tua! | - diceva er Fiume a un Salice Piangente Voglio dire: la fai cadere bene eh, la voce del verso endecasillabo nella 3°, 6°, 10° sillaba (o anche nella 6°, 8° e 10°) ? non è vero? Perfetto! E che fatica titanica ti costa allora scrivere: Roma matrona e gialla!? Di lampioni, | di luce infetta, di sere invernali? Eccetera/eccetera. Non vedi che con l?endecasillabo quella tua specie di poesia può anche diventar certa poesia? No/no, ?immalinconito sotto la pioggia delle? irriverenze tue e di altri trilioni di poeti improvvisati d?oggi, anche famosi, c?è il deturpamento sistematico (leggi a tutto tondo) della musicalità poetica. La poesia ? arte nobile ? ha abdicato a favore della musica ? arte plebea? Per quanto riguarda pikadilly, poi, già ci conosciamo: non mi azzardo.
    eu.ro

    :vaiii::nonono::eheh:


  • Moderatore

    Insomma c'è da stare attenti a quel che si scrive pure nell'angolo della poesia?:?
    E perchè la mia metrica saltata merita un flame a carattere quattordici?
    L'arte plebea è oFF TOPIC?:(

    Scusate la presunzione.
    Solo rime baciate la prossima volta.
    O il silenzio, che non guasta all'artista, ma farebbe bene allo stolto.

    besitos

    P.S.= ...E che si tratta così un Guru?
    ..... non c'è più rispetto per il trascendente....:)


  • Super User

    Tranquillo WWW 🙂

    Ho letto molto volentieri il tuo Trilussa e la fine, come certo avranno fatto gli altri utenti.

    L'Arte nobile come quella plebea (ammesso e non concesso che la tua lo sia), quando merita un carattere 14 in area poesia significa che è apparsa interessante no? 😉

    Quindi nada silenzio o solo rime baciate e posta pure tranquillo le tue rime; le leggeremo con vero piacere, qualsiasi esse siano.

    ... anche quel trascendentale di Eu.ro, che coi suoi modi ...*trascendentali *, ci fa ri-riflettere sul tutto, parcellizzandolo e ri-mostrandocelo violentemente da un (molto) differente punto di vista :ciauz:


  • User Attivo

    :mmm:

    Roma matrona e gialla! Di lampioni? | Di luce infetta, di sere invernali? | Serva contesa. Sovrana invocata. | I figli tuoi, al mondo sparsi, sembrano | sale di cenere male/dispersa! | Sì, hai cultura di lontananze: mille | occhi di mille razze di mille? Hai | la faccia ancora nuova eppure antica. | (Come è il sogno che non mi lavo via | di mattina svegliandomi e strofino.) | Tu reggi cuori innumeri e mai il morso | allenti (non saresti eterna!). Intanto | che pesanti rotaie cerchiano il | viso sornione che hai di denti/treni | nella tua luce gialla e sporca, sempre. | Noi? ? i raminghi! Tu fioca e gialla! ? Roma? | (Davvero ci vuoi servi del tuo fascino?? | della tua humànitas fuori dal tempo?? | così ci schianti nei tuoi colli all?ombra?)

    Sto confrontando ? dal mio punto di vista insopportabilmente soggettivo ? la tua poesia ?sul tema?..? con questa ritrascrizione di quella che ti passo completa (questa volta). L?ho messa in endecasillabi perché ? mi sembra ? li maneggi nel tuo romanesco. Avrei voglia anche di fare una minima elencazione d?annotazioni al riguardo... Però che mi succede? Intuitivamente ? come un falco che piomba ? capisco d?essere insistente, fanfarone, indisponente, approssimativo, travisante (ho pensato che l?avessi scritti tu ? pensa ? quei versi sul salice!) ecc. Inoltre mi dispiace di non aver capito ? fin dal 23/12 ? che fossi un Guru (e che diamine!). Per il ?trascendente? infine (che però hai introdotto tu, sempre nel tuo post scriptum) ho cercato di rimediare ? come hai visto ? col mio topic; ma? Adesso vediamo un po? là come butta; certo è che? (Per me la vedo sempre male: tra il pipo/dritto e il peracottaro.) Ciao. eu.ro

    :vaiii::nonono::eheh:


  • Moderatore

    Non buttarti giù eu.ro.
    Il tuo essere insistente e fanfarone può essere considerata una virtù,
    se si pensa alla passione con la quale rimastichi i versi sgangherati di noialtri webmaster del forum gt.
    Ma il tuo rimasticare è quasi malattia da neoclassico!
    Spero che per ogni lazzo tu non pretenda di riformulare una risposta metricamente domata, utente per utente, spammer per spammer.

    Ma la metrica in poesia (che è come dire tutto, hai ragione) oggi è cosa rara.

    E chi ne aveva odio al liceo?

    E tutte le avanguardie che di volta in volta fanno a pezzi le regole estetiche?

    (tradotto per i webmaster: e i siti che non rispettano gli standard w3c e non passano la validazione? Eppure sono navigabili e magari hanno page rank e utenti e banner pubblicitari....)

    Insomma: la forma è tutto per l'estetica di una poesia, ma il gusto o la moda hanno pur sempre qualche importanza. Ha importanza il contenuto.
    (qui i webmaster di ogni età mi capiscono.... va bene il design, ma cosa scrivo tra i tag <p></p>???)

    Certo, accostare la poetica di un vasco rossi a quella di un leopardi è cosa complessa...
    Ma non tutto si riduce a quello.
    Un De andrè scriveva tutto in versi, mi risulta.
    Ma la canzone di marinella o via del campo sono 'canzoni' poetiche o 'poesie' cantate?

    O almeno, ci 'sembrano' poetiche perchè sono in versi o per le storie che ci raccontano?

    Quindi da un pò giudico le cose che vedo scritte sulla base di quello che riescono a trasmettermi.

    E trasmettere sarebbe al limite lo scopo del mio vario periodare in giro, online e offline.

    Ho dovuto gettare le costruzioni troppo vincolanti, mi capirai.

    Da poeta (peracottaro senza dubbio, quale se no?) ho un obiettivo soltanto.

    Intenerire il cuore della damigella, riempire di impeto e passione quello del prode guerriero.

    Anzi. Meglio.
    Riempire di passione la prima, e travasare in lei impeto e forza erculea.
    E intenerire come un agnellino il secondo.

    Se riesco mi sento un Omero.
    Se fallisco poco male. Di cantastorie sgrammaticati non è morto mai nessuno.

    Se tu ne soffri, mi dispiace. Ma spero di no :).

    Io venero i rimatori di scuola buona.
    Se puoi accettare i giochi di parole biascicati da uno sdentato, senza aver mal di pancia o schifo, allora saremo sicuramente grandi amici.
    😉
    So I hope.

    (Per chiunque moderi questo spazio: attenzione, il mio post non è off topic, se fate attenzione.

    Il tema era roma.
    La discussione mi da modo di conoscere eu.ro, e avere le sue pur giuste frustate.

    Da romano tiro subito fuori il coltello, prima di capire cosa succede.

    Ma poi "sgamo" (come si dice da noi) la situazione e la capovolto.

    Con un post sornione.
    Dimostrandomi opportunista; ma accomodante e di certo pigro, e disordinato,
    e arruffone.
    Peracottaro anche in prosa. Forse bugiardo, per rincuorare quello che avrei fulminato in prima istanza.

    Ma com'è Roma e come sono i romani?

    Lo dico io che l'ho nel sangue, prima che lo dicano altri, senza merito.

    Sorniona, opportunista, pigra, accomodante, disordinata e arruffona.

    Così i romani.
    Peracottari e burini, mammalucchi e leccacu...i.
    Schiavi del potente e prepotentemente sempre ignoranti.
    Ma infami. E indocili e vanagloriosi.
    E anche da dottori, noi di roma, si puzza sempre di popolo.

    Siamo quindi straordinariamente umani.
    Meravigliosi, di conseguenza. :figo:)


  • Super User

    ...com'è che si dice chapeau in romano ? :mmm:


  • User Attivo

    :bho:

    Ma, non so? ? che vuol dire ?neoclassico?? L?Alfieri che riscopre la tragedia? il Monti che traduce in endecasillabi l?Iliade? la ?Luigia Pallavicini caduta da cavallo? del Foscolo? Tutta roba illeggibile dal tempo del liceo!

    Questa di ?malattia da neoclassico?, comunque, non m?è nuova; tant?è che rispondo come sempre: una delle due?

    O è la solita formula (una delle infinite formule discriminatorie che usa chi ha/pensa di avere potere/un certo potere di fronte a chi suppone/teme che sia/divenga un disturbatore di quel suo stesso potere): cioè formula/formuletta che spacca e colloca, definisce e liquida, accudisce e imprigiona? (Come dire: dato questo cesto di mele, tu che gli stai davanti o sei un acquirente/un non acquirente normale, oppure sei un ladro di mele e io allora ti tengo d?occhio e chiamo il carabiniere.) Oppure?

    Oppure l?altra delle due: cioè io sono esattamente il contrario del ?malato? e il contrario del ?classico?. Il contrario del malato ? cioè il sano ? che dice al vero ammalato: ai tuoi ?versi sgangherati? prova a dare un ordine, ché ti suonan meglio e ti si capisce di più in giro. Oppure gli suggerisce: non lo faccio per ?rimasticarti? ? credimi; ma se tu dici tutto in un verso prima ?come i tuoi figli sparsi al mondo, che sembrano sale e cenere nei campi? e dopo in un altro verso inspiegabile ?mal coltivati.?, io ti propongo invece, secondo la mia sensibilità di lettura, una metrica sedimentata, più intelligente e ritmata: I figli tuoi, al mondo sparsi, sembrano | sale di cenere male/dispersa! E anche più logici: perché il sale non c?è nei campi e la cenere dopo la potatura e i falò (io lo faccio coi miei olivi sul lago) è benedetta come sale se però sparsa con equità.

    E dov?è in questo suggerire qua e là, a tempo perso e per gioco la classicità? La metrica, essendo metodo o codice, testando principi e regole compositive, tracciando le linee in definitiva del tuo criterio mentale dove è classica? La classicità sta nei contenuti poetici dei classici, e te li raccomando: per le pomposità, per le scemenze, per le ridicolaggini!? Io direi piuttosto che sono le caterve di nuovi poeti alla sans façon ad impinguare ?gusto e moda? di un neoclassicismo dilagato e digitale!

    Ed altre cose in numero logaritmico mi dici ed io biblicamente ti rispondo/troverò il tempo. Per ora non vorrei esagerare?

    Anch?io penso che in genere si pongano dovunque e comunque le condizioni di una grande/sicura amicizia. Vedi Inglesi e Francesi al tempo di Napoleone. O Americani e Nipponici al tempo di Hiroshima. O Egiziani e Israeliani al tempo di Moshe Dayan. Ciao, eu.ro

    :vaiii:


  • Moderatore

    Ok euro, ti do piena ragione su tutto.
    Tutto.
    Quella del malato neoclassico era una battuta buttata là, non offenderti. 🙂
    Vada per l'amicizia come l'hai prevista. 😉
    Però io faccio i Francesi, i Nipponici e al limite gli Israeliani prima di scappare passando per il mar rosso (era il mar rosso?).

    Perchè adoro perdere.
    :fumato:

    a dopo...


  • User Attivo

    Mio nonno materno – Ludovico – era solito dire in novenari (come vedi ho una tradizione metrica che mi sorregge, non aulica ma plebea): “Guàrdati da chi adora perdere | perché ti odorerà cadavere!”
    eu.ro

    P.S. WWW, ma se mi dài ragione in tutto, che mi metto a fare?… Vuoi che ti chiami il ‘furbetto stratega’?


  • User

    Io adoro Roma, la sua atmosfera classica e quella più popolare riescono a fondersi in un carattere unico dalle mille sfumature, in cui immergersi e perdersi per goderne appieno...
    Certo anche la mia Como però non è tanto male....(ho aperto il mio piccolo blog proprio per comunicare un po' delle 'mitiche' sensazioni che il suo lago sa regalare)
    ciao a tutti
    Luciana
    (comoinpoesia)