• User

    TFR -rivalutazione e imposta sostitutiva 2007

    Salve a tutti,
    qualcuno può darmi avere chiarimenti circa CHI dovrà rivalutare il TFR e pagarne la relativa imposta sostitutiva DOPO la riforma? Per quanto sia chiaro che nel caso il cui il dipendente di una piccola azienda (meno di 50 dipendenti) abbia scelto di mantere il TFR presso la stessa sarà il datore di lavoro a rivalutare e pagare l'imposta sostitutiva (il datore di lavoro "gode" dei benefici della quota dovuta al dipendente, potendo in qualche modo disporre, fino al momento della liquidazione, degli importi accantonati), ho dei dubbi circa il TFR versato presso la tesoreria dell'INPS o presso i fondi. In questo secondo caso il datore di lavoro non dispone della quota accantonata, e non gode dei benefici di un capitale, seppur non suo, non lo "amministra". Quindi perché, mi chiedo, dovrebbe garantirne la "salvaguardia rispetto a fenomeni inflattivi"? Ritengo che la norma posta in essere dal 4° comma dell'art. 2120 del Codice Civile sia stato scritto a tutela del capitale del lavoratore IN QUANTO "amministrato" - fino alla cessazione del rapporto di lavoro - dal datore di lavoro. Se il soggetto che amministra questi depositi per conto del lavorato è un terzo soggetto, non dovrebbe forse essere quest'ultimo a garantire la salvaguardia del capitale nel tempo? E se su questa quota di salvaguardia grava un'imposta (l'imposta sostitutiva sul TFR, appunto) non dovrebbe essere sempre questo terzo a versarla?

    Gatanera


  • User Attivo

    Magari posso esserti di aiuto con un esempio (sperando di non dire sciocchezze!): se il dipendente decide di trasferire il suo TFR ad un fondo pensione (esterno) il datore di lavoro disporrà del TFR (di quel dipendente) accumulato fino a quel momento (TFR maturato) e su quello dovrà garantire la rivalutazione prevista per legge (annualmente 1,5% + 75% dell'inflazione ?). Per il TFR "maturando" invece il datore di lavoro non risponderà più: questa componente crescerà (si spera) in base ai rendimenti che i gestori del fondo riusciranno a realizzare (e in base ad eventuali minimi garantiti, ma che dipendono dai regolamenti del fondo e quindi da fondo a fondo (di solito non sono previsti)).

    corvojoe11


  • User

    Grazie... 🙂
    ma:
    a) c'è una qualche risoluzione che conferma quanto hai detto o è un'opinione?
    b) e, premettendo che trovo plausibile la tua risposta per quanto riguarda i fondi pensionistici privati, nel caso il tfr sia versato presso la tesoreria dell'INPS (i datori di lavoro con più di 50 dipendenti NON possono conservare il TFR in azienda anche se il lavoratore ha fatto questa scelta), credi davvero che l'INPS si sobbarcherà la spesa della rivalutazione nonché tutti gli adempimenti relativi al versamento di acconto e saldo dell'imposta sostitutiva?
    se hai qualche riferimento di legge, puoi passarmi gli estremi? (io non ho trovato nulla che chiarisca cosa fare, finora!)


  • User Attivo

    Non ho riferimenti normativi precisi (tranne i principali); la mia considerala come un'opinione, un confronto, non è il mio campo nè debbo confrontarmi con i tuoi stessi problemi, non possedendo io un'azienda.
    Credo devi far riferimento alla legge finanziaria 2007 (quella dello scorso anno, non quella che forse approveranno di questi tempi). Per molti punti di sicuro ti rimanderà al Dec.Legislativo del 5 dicembre 2005, n. 252, che disciplina le forme pensionistiche complementari. Infine leggiti la circolare Inps n.70/2007. Ti dico leggiti perchè io qualcosina l'ho letto ma tempo fa....quindi potrei sbagliare! :bho::?

    Nel caso specifico che mi hai detto (TFR che rimane in azienda con almeno 50 addetti), come dicevi il TFR deve essere trasferito dal datore di lavoro al Fondo tesoreria per l?erogazione del TFR (credo mensilmente); questo è gestito dall?INPS (per conto dello Stato) che assicura le stesse prestazioni previste dal citato art. 2120 del cc. Per il lavoratore il cui TFR sarà trasferito al Fondo Tesoreria, non vi è nessun cambiamento; l?interlocutore del lavoratore resterà il datore di lavoro: credo, ma non ne sono sicuro, che l'azienda paghi per poi rifarsi sull'INPS attraverso conguagli rispetto alla quota che mensilmente versa al Fondo Tesoreria.

    Spero di esserti stato di aiuto. Cerca cmq altre conferme, le mie sono solo conoscenze accademiche.

    Corvojoe11


  • User

    Grazie Corvojoe 🙂
    quindi anche tu sei dell'idea che per quanto riguarda il TFR in tesoreria sarà il datore di lavoro a rivalutare e pagare l'imposta sostitutiva. Figuriamoci se poteva esser diversamente... ti tolgono i liquidi ma i costi li lasciano invariati. Vabbé. Tra l'altro, le quote che sono state versate per i primi 6 mesi del 2007 erano già aumentate di una rivalutazione teorica "a titolo di ritardato pagamento" (NB: non era assolutamente possibile versare PRIMA, non era stato stabilito "come"...)... ce la prenderemo nel... 2 volte, ci scommetto.
    confermo che il TFR è versato mensilmente alla tesoreria INPS, che il datore di lavoro "anticipa" tutte le prestazioni (anticipazioni, liquidazioni) e poi recupera dalle quote già versate in tesoreria: ossia nel mese 1 versa 100 per Tizio, nel mese 2 altre 100, nel mese 3 che liquida Tizio, recupera da tesoreria 200.


  • User Attivo

    Non vorrei ci fossimo fraintesi. Il dipendente farà riferimento sempre al datore di lavoro (per lui non cambia niente); l'azienda farà da tramite: mensilmente avrà sia un debito che un (eventuale) credito verso il Fondo Tesoreria.
    Ogni mese:

    • Deve versare le quote di TFR dei dipendenti al Fondo Tesoreria (è un debito, non essendo quelli soldi dell'azienda).
    • Deve (eventualmente) dare al dipendente ciò che gli spetta secondo l'art 2120 cc (liquidazione finale o anche anticipo se richiesto) (è un credito, essendo d'ora in poi in capo all'INPS il dovere di liquidare quelle posizioni)

    Praticamente il debito mensile l'azienda ce l'ha sempre, mentre il credito non è detto. Pertanto credo che mensilmente l'azienda liquida gli eventuali TFR con i soldi che dovrebbe versare al Fondo Tesoreria. Qualora ciò che deve tirare fuori (per conto dell'INPS) è maggiore di quello che deve versare all'INPS stessa, allora dovrebbe intervenire il Fondo Tesoreria per la parte eccedente.

    Es:
    gennaio. Azienda deve versare 1000 per TFR; non deve liquidare nulla per TFR dipendenti --> versa 1000 al Fondo.

    febbraio. Azienda deve versare 1000 per TFR; deve liquidare 700 per TFR dipendenti --> versa 700 ai dipendenti; versa inltre 300 al Fondo.

    marzo. Azienda deve versare 1000 per TFR; deve liquidare 1500 per TFR dipendenti --> versa 1000 ai dipendenti; sarà il Fondo a versare il rimanente 500 ai dipendenti.

    Questa è la mia interpretazione: l'azienda provvede solo a girare i soldi, ma il suo saldo è sempre nullo. La passività (e quindi la rivalutazione) è in capo all'INPS. In realtà non credo tu possa parlare neanche di "anticipazione"; il conguaglio è fatto mese per mese......in teoria non dovresti mai andare sotto (però forse in pratica non è così!)

    Ribadisco che le mie sono opinioni, interpretazioni; prendi anche questo post come spunto critico per avvicinarti alla verità! ;):D

    CorvoJoe11


  • User

    Ah, tu dici che quindi non credi sarà l'azienda a rivalutare? Sarebbe un bel colpo, se fosse così... ci credo poco, purtroppo... ma magari sono solo pessimista.
    E' che nessuno ne parla in giro perché sarà un problema del prossimo anno..., per questo il fondo da rivalutare è ovviamente quello del 2006, quindi quello comunque "in possesso" del datore di lavoro.
    Non sono d'accordo, comunque, per la tua ipotesi che il datore di lavoro non "anticipi". Il meccanismo è questo: verso in DM10 il tfr accantonato mensilmente, recupero in DM10 il tfr liquidato, per totali. Se ho più recuperi che versamenti, scalo dai contributi. Premesso che l'INPS non ha neppure i dati per calcolare il tfr del dipendente (potrebbe averceli per la rivalutazione, in realtà, tramite E-MENS), è comunque il datore di lavoro a gestire il calcolo della liquidazione. Mi sembra poco agevole una liquidazione del TFR in parte dal datore di lavoro e in parte dall'INPS... è più logico che sia il datore di lavoro a fare i conti, se ci pensi. Mah... staremo a vedere, secondo me prima o poi il casino salta fuori, e ne parleranno.
    Grazie delle opinioni, cmq 🙂
    Denise


  • User Attivo

    Ciao Denise. Forse per pagare le prestazioni ai dipendenti si procederà con l'anticipo dell'azienda...probabile che hai ragione.... Cmq sul fatto che la rivalutazione così come la liquidazione del resto del capitale sia una passività in capo all'INPS tramite il Fondo Tesoreria te lo do quasi per certo (diciamo al 90% :446:). Quindi dovrebbero essere soldi che ci mette l'INPS (salvo vostro anticipo). Credo che anche l'OIC si sia espresso su questa linea recentemente (anche se si riferiva alla valutazione secondo i principi IAS).
    Dai che adesso che salta sul il polverone troverai risposte più certe!
    E grazie a te....per fornirti la mia opinione ho dovuto dare una bella smossa ai miei neuroni! :mmm: Poverini.... 🙂 😉

    CorvoJoe11


  • User

    Ahahha, beh, dài, speriamo... 🙂
    grazie a te del confronto, cmq!
    ciao!