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APERTURA PARTITA IVA - REGIME AVEVOLATO & co.
Sono nuovissimo del forum, ma avendolo trovato molto interessante e in alcuni passaggi preciso e puntuale, ho deciso di registrarmi, partecipandovi e ponendo da subito (sperando in un aiuto) una questione:
IL MIO CASO.
Attualmente lavoro con un contratto a progetto presso un'agenzia di assicurazioni - tra l'altro sinceramente remunerativo - con un compenso di circa 22.000,00 anno.
Mi viene rilasciata una busta paga mensile con l'adeguata ripartizione dell'importo su base dodicesimi.
Ora, ponendo finalmente la domanda, chiedo se sia intelligente e possibile, aprire una partita iva per l'attività di amministratore condominiale; mi spiego... già da un po' di tempo gestisco le entrate ed uscite di un condominio, e piacendomi quanto faccio, avrei deciso di incrementare tale attività con altri condomini. ALcuni in prospettiva li avrei trovati (inizio forse teorico tra uno due mesi), ma sono decisamente in confusione su cosa è giusto fare.
Da notare poi che il compenso dell'amministratore condom. non è estremamente alto, anzi, e pertando l'apertura di una partita iva potrebbe essere distruttivo.. Ho sentito che dall'apertura in poi si susseguono una serie di obblighi importanti come il pagamento dell'inps in una misura minima ben superiore di tre volte al reddito che un solo condominio sarebbe in grado di dare, oltre che ad altre incombenze. in più ci sono le tasse che per quanto poche andrebbero a decimare l'eventuale guadagno nella misura vicina al 50%.
Ora ho sentito parlare di questo regime agevolato. In cosa consiste? E' giusto aprire partita iva senza nemmeno immaginare quale sarà il reale lavoro nell'anno dovendo pagare importi obbligatori senza neppure guadagnare? Quale sistema potrei adottare. E a cosa vado in contro.
Per chi avesse voglia e possibilità di rispondermi, gli aggiungo che nell'eventualità ci fossero dei problemi con la mia attuale attività (co.co.pro assicuratore), ci sarebbe la mia ragazza che non lavorando potrebbe sostituirmi nella nuova parallela attività addottando il regime fiscale agevolato che ancora non so come funziona ma per come ho capito debba essere abbastanza conveniente.
Grazie di cuore per l'eventuale risposta.
Manuel
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ciao m.manuel e Benvenuto nel Forum GT.
Purtroppo gran parte di quello che dici è vero; infatti, per tutta una serie di problematiche (ad es. minimo inps, eventuale adeguamento delle tasse ai minimi richiesti dallo studio di settore, ecc) le spese in generale possono non essere direttamente proporzionali alle tue entrate. E da tutto questo discorso è compreso anche il regime agevolato, in quanto anch'esso soggetto a contribuzione inps e a studi di settore.
Quindi devi valutare in prospettiva la possibilità di entrare a regime, raggiungendo un giro d'affari minimo per averne convenienza.
Per lo studio di settore avrai un anno di tempo per avviare l'attività (ma mi raccomando apri la partita iva a gennaio, altrimenti questo anno te lo bruci); per l'inps sarai comunque soggetto a contributi minimi.
Ciao
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Buonasera, ma l'amministratore non è considerato professionista e quindi con obbligo di iscrizione alla gestione separata? Quindi con pagamento dell'Inps in proporzione al reddito?
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ooppss.
hai ragione...
professionista, quindi iscrizione alla gestione separata inps e quindi no contributo minimo...
rimane in piedi lo studio di settore
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come immaginavo siete stati precisi e puntuali nella risposta; grazie..
ora vorrei però riprendere quanto da me scritto ed aggiungere questo:
diciamo che da collaboratore a progetto (con relativa busta paga a cadenza mensile di circa 1580 euro + 700 euro rimborso benzina) per un netto in busta di euro 1950 circa, decidessi di aprire partita iva anche per la stessa opera (in sostituzione al contratto a progetto). L'accordo potrebbe raggiungere un compenso da FATTURARE di euro 2500. (da notare che da quanto so il settore assicurativo - campo ove io opero - la fatturazione è esente iva, ma solo ritenuta d'acconto - mi scuso per i termini forse poco precisi e non da addetto ai lavori). A questo punto secondo voi avrei dei vantaggi fiscali anzitutto su questa base imponibile? perchè magari cosi facendo oltre ad avere dei vantaggi economici a fine anno, potrei tranquillamente unire anche l'attività di amministrazioni condominiali senza però l'onere iniziale di sobbarcarmi dei costi "fissi" (anche se ancora non riesco a capire quali sono) perchè ripartiti fra le due attività.
cosa ne pensate?