• Super User

    No, di reddito (ricavi meno costi).

    In effetti esiste uno spazio di concorrenza avvantaggiata dal minor costo, ma a mio giudizio immediatamente controbilanciata dalla possibilità di maggior focalizzazione dell'imprenditore a tempo pieno.

    Paolo


  • User

    Allora, ho sentito l'Inps di MilanoFiori. La risposta è stata... strepitosa, direi...

    Secondo loro, leggete bene, un dipendente fulltime NON PUO' essere titolare di un'impresa individuale artigianale! Ma anche il commercialista che ho contattato mi ha detto in quel senso! Preciso che le attività svolte non c'entrano proprio nulla.

    Paolo, tu che sei commercialista, potresti confermarmi che esistono casi di dipendenti fulltime titolari di impresa individuale artigianale (sul cosiddetto tempo libero)?

    Mah... non so più cosa pensare...


  • Super User

    Non sarà iscritta all'albo artigiani (qualifica che effettivamente richiede la prevalenza), ma sarà impresa individuale regolare ed iscritta al registro imprese. Dunque solo formalmente non artigiana .

    Non conosco normative che impediscono la libertà di intraprendere... ce n'erano in Unione Sovietica.....


  • User

    Allora piuttosto che fare nel vago, ti faccio un esempio:

    1. il mio lavoro dipendente prevalente fulltime sarebbe commerciale nelle vendite di macchine industriali,
    2. la ditta individuale sarebbe estetica - ricostruzione unghie

    la ricostruzione delle unghie sarebbe da considere come attività artigianale, giusto?

    In poche parole, nella situazione sopraccitata, potrei aprire un'impresa indiv ed esser esente di pagamento di contributi Inps per motivo di lavoro dipendente prevalente?


  • Bannato User Attivo

    @Cirilo said:

    Allora piuttosto che fare nel vago...

    1. la ditta individuale sarebbe estetica - ricostruzione unghie

    Al volo.

    L'attività di ricostruzione unghie rientra tra quelle di estetica. E' attività artigianale. Per poter esercitare l'attività di estetica si necessita di specifici requisiti.


  • User

    salve a tutti!
    in riferimento alla doppia contribuzione, poco fa ho contattato il responsabile dell'uffico Inps locale e a domanda (doppia attività e doppio contributo) mi ha risposto che in linea teorica si sarebbe dispensati dal pagamento dei doppi contributi nel caso in cui vi sia un'attività prevalente(si pagano i contributi in base agli obblighi) e un'attività secondaria (si è esonerati). Tale valutazione "di prevalenza o secondarietà" è fatta dall'Inps sulla base di dati e indagini effettuate in ausilio alla camera di commercio; e fin qui ancora ancora ci siamo!
    Data la mia insistenza (effettivamente "punto ai fianchi" altrimenti qui nessuno da risposte certe e va a finire che "hai sprecato tempo, fiato e parole") riguardo alla "certezza" di tale valutazione di "secondarietà", il responsabile ha ammesso che non è escluso il pagamento dei doppi contributi..."o meglio non ha escluso il pagamento di un solo contributo", il che tradotto in base "Spicciolese" (il vocabolario italiano-Spicciolo e Spicciolo-Italiano è raro ma si trova! ahaha) si pagano doppi contributi tranne in qualche raro, ma raro caso, che se capito invito colui/colei beneficiario a condividerlo in questo forum (e a darmene notizia) per organizzare i dovuti festeggiamenti....
    Grazie per L'attenzione!


  • User

    Ops! forse sono andato fuori Topic...vabbè chiedo perdono!


  • Super User

    Condivido quanto postato da contabile per l'attività di estetica.

    Per tornare all'INPS vi espongo un caso esistente:

    • Un soggetto avvia una attività artigiana (sicuramente artigiana e con anche requisiti particolari) e si iscrive all'albo artigiani (oltre che al registro imprese) con l'aspettativa di lasciare in brevissimo tempo il lavoro dipendente a tempo pieno che conduceva.
    • le evoluzioni della vita non gli permettono di abbandonare quel lavoro dipendente che resta a tempo pieno e dunque prevalente;
    • vista altra prevalenza, sorge dunque una incompatibilità con l'attività artigiana, ma non certo con l'impresa individuale;
    • nel frattempo arriva la regolare iscrizione all'INPS artigiani con i modelli F24 precompilati per i versamenti dei fissi.
    • si procede a richiedere la cancellazione dall'albo artigiani "fin dall'origine" in quanto quell'incompatibile lavoro dipendente prevalente esisteva dunque sin dall'inizio e non era mai stato abbandonato come si sarebbe dovuto.
    • tale cancellazione "sin dall'origine" avviene.
    • l'albo comunica automaticamente all'inps l'avvenuta cancellazione
    • dopo istanza anchedelcontribuente, l'Inps non solo lo dis-iscrive dalla gestione artigiani, ma anche sgrava i contributi richiesti (e sollecitati in quanto non pagati).

    Direi un comportamento ineccepibilmente in linea con la possibilità di non avere doppia contribuzione che peraltro vedrei anche confliggere con l'impossibilità di avere due pensioni Inps alla veneranda età.

    Paolo


  • User

    Allora, ulteriori informazioni:

    Sembrerebbe che in questo caso di lavoro dipendente fulltime prevalente, NON si possa aprire una "ditta indiv. ARTIGIANALE", ma invece si potrebbe aprire una ditta individuale (che non sia artigianale).

    Non capisco proprio piu' niente!

    Purtroppo non trovo casi concreti per ottenere risposte...


  • User

    Scusa Paolo, e grazie per il caso concreto (avevo digitato il messaggio precedente di colpo e di fretta!)

    Per i requisiti per la professione di estetista, non ci sn problemi.

    Le clienti ci sono, il materiale c'è, il denaro per iniziare c'è, tutte le informazioni che mi servono ci sono, TRANNE quel punto dell'Inps, a cui non sa neanche rispondere l'Inps... 😐


  • User

    A proposito, se può esser utile a qualcuno, i requisiti per estetista sono qui


  • User Newbie

    Non so che dire...

    Sono un lavoratore dipendente ed ho aperto una ditta individuale inquadrata come servizi alle imprese.

    Prima di aprire la P.IVA ho chiesto piu' volte al commercialista se fosse possibile farlo e se avessi dovuto pagare doppia INPS: in pratica pago l'INPS tramite il lavoro dipendente e non con la ditta individuale.

    O il commercialista mi "tirato una sola" oppure si puo' fare.

    Alla fine dell'anno paghero' esclusivamente le tasse (oltre a quelle del lavoro dipendente) del mio fatturato. CIoe', se fatturo pago, se non fatturo non pago.... solo che poi si entra negli studi di settore (ma questa e' un'altra storia).


  • User

    Grazie a te Ispanico per questa conferma in +

    Una domanda che riguarda gli studi di settori: ci sono sanzioni/multe nel caso un soggetto non rispettasse i criteri determinati (livello di fatturato per mancanza di clienti ad esempio)?

    Ringrazio chiunque mi aiuterà a capire meglio questo aspetto (evidentemente mi informo cercando informazioni su internet)

    Ciao
    Cirilo