• User Newbie

    @matadero said:

    ...il problrma rimane sempre la provvigione....per essere sicuro che un cliente che passa "da te" ha poi acquistato un servizio dovresti rilasciare una specie di voucher di prenotazione...a questo punti diventi ADV con tutto ciò che comporta....altrimenti come fai a sapere se il cliente ha effettivamente prenotato? Lo chiedi all'agenzia tutte le volte? :D:D
    Per questo chi non è adv lavora con canoni fissi per la pubblicità... Ciao

    Salve a tutti. Per quel che ne sappia io personalmente, esistono società informatiche che riescono a registrare i tracciati e i percorsi che gli utenti svolgono su internet. Ragion per cui se creo un portale di informazione turistica online, prendo contatti con queste società informatiche, e inserisco link delle strutture ricettive nel mio portale, queste società informatiche riescono a comunicarmi se il cliente è arrivato al sito della struttura passando per il mio portale, e la validità della commissione ha durata di 45 gg dal primo accesso ( se il cliente acquista anche dopo 30 gg, mi viene riconosciuta cmq la commissione). In concreto si tratta di affiliation marketing e sono molte le società che fanno leva su questa nuova tendenza di marketing per completare la loro visibilità sul mercato.


  • User

    @veke87 said:

    Per bypassare la storia di essere un adv... Non si potrebbe fare cosi:
    Fatturare la prenotazione come un servizio di gestione del database in quanto io inserisco una nuova riga nel db che devo ottimizzare ;).
    Ovviamente la cosa avrebbe un costo fisso.. e rientrerebbe nel contratto proprio come servizio di gestione del db ...
    Inoltre ad ogni prenotazione verra indicato che in caso di problemi riguardanti questa... il sito non si prende alcuna responsabilità su eventuali disguidi o cose così... che ne dite?

    Forse non vi è chiaro che se il servizio che fate è a costo fisso (pubblicità, gestione db, consulenza, promozione) potete fare quello che vi pare. Quello che non si può fare è riscuotere un importo in percentuale sul venduto perchè diventa una commissione su un prodotto turistico. E' come nel normale commercio, se prendi una commissione in percentuale devi essere per forza un rappresentante o comunque un mediatore.


  • User

    @Migu3l said:

    Salve a tutti. Per quel che ne sappia io personalmente, esistono società informatiche che riescono a registrare i tracciati e i percorsi che gli utenti svolgono su internet. Ragion per cui se creo un portale di informazione turistica online, prendo contatti con queste società informatiche, e inserisco link delle strutture ricettive nel mio portale, queste società informatiche riescono a comunicarmi se il cliente è arrivato al sito della struttura passando per il mio portale, e la validità della commissione ha durata di 45 gg dal primo accesso ( se il cliente acquista anche dopo 30 gg, mi viene riconosciuta cmq la commissione). In concreto si tratta di affiliation marketing e sono molte le società che fanno leva su questa nuova tendenza di marketing per completare la loro visibilità sul mercato.

    Si, anche Google Analytics permette di fare questo, ma è sempre necessario che il proprietario del sito dove viene effettuata la vendita (o prenotazione) metta il relativo codice di tracciatura nelle sue pagine, nessuno può spiare il traffico ed i visitatori di un altro sito senza qualcosa di tecnico dentro il sito stesso che trasmetta i dati, o peggio ancora, dentro il browser dell'utente (tipo Alexa toolbar).
    Lo vedo troppo complicato che ogni hotel o struttura ricettiva che contatti si mette a chiamare (e pagare) il suo webmaster per inserire il tuo codice di tracciatura, chi lo fa è solo per grandi/grandissimi numeri.

    L'unico vero controllo è quello verso il cliente, il cliente deve prenotare da te e devi essere tu a comunicare la prenotazione all'hotel. Tutto il resto sono perdite di tempo.


  • User Attivo

    @Migu3l said:

    Salve a tutti. Per quel che ne sappia io personalmente, esistono società informatiche che riescono a registrare i tracciati e i percorsi che gli utenti svolgono su internet. Ragion per cui se creo un portale di informazione turistica online, prendo contatti con queste società informatiche, e inserisco link delle strutture ricettive nel mio portale, queste società informatiche riescono a comunicarmi se il cliente è arrivato al sito della struttura passando per il mio portale, e la validità della commissione ha durata di 45 gg dal primo accesso ( se il cliente acquista anche dopo 30 gg, mi viene riconosciuta cmq la commissione). In concreto si tratta di affiliation marketing e sono molte le società che fanno leva su questa nuova tendenza di marketing per completare la loro visibilità sul mercato.

    E' un pò come le campagne di affiliazione.
    Portare clienti potenziali può essere inquadrato come procacciatore d'affari (anche se questa figura ha 2000 limitazioni...tipo incarico temporaneo e altre avevo letto...)
    Nel caso tu porti clienti ad un sito non ci sono problemi...è come la pubblicità...di solito per lavorare a percentuale bisogna essere agenti in qualcosa, a seconda dei campi, tipo lele mora che sarà inquadrato come agente e prende una percentuale sui lavori dei propri assistiti.
    Nel turismo essere agente significa essere agente di viaggi, cioè membro di un agenzia.
    Quindi deve risultare che tu porti gente sul sito non che fai da intermediario.
    IL confine è sottile e quindi non dovresti avere contatti con gli utenti ecc...
    Per la provvigione...inquadrarla come...provvigione per cliente che ha comprato un viaggio....non sò sinceramente in che campo rientrerebbe.

    Comunque questi sistemi (dai vecchi click sui banner con codice di affiliazione per iscriversi all'altro sito) ci sono da tempo...
    Il problema è che in Italia il campo turistico è molto delicato..


  • User Attivo

    @inox said:

    Forse non vi è chiaro che se il servizio che fate è a costo fisso (pubblicità, gestione db, consulenza, promozione) potete fare quello che vi pare. Quello che non si può fare è riscuotere un importo in percentuale sul venduto perchè diventa una commissione su un prodotto turistico. E' come nel normale commercio, se prendi una commissione in percentuale devi essere per forza un rappresentante o comunque un mediatore.

    Se è proprio cosi allora siamo apposto....


  • User Attivo

    @matadero said:

    Quindi deve risultare che tu porti gente sul sito non che fai da intermediario.
    IL confine è sottile e quindi non dovresti avere contatti con gli utenti ecc...
    Per la provvigione...inquadrarla come...provvigione per cliente che ha comprato un viaggio....non sò sinceramente in che campo rientrerebbe.

    Quindi il problema sta semplicemente nell'intervento o meno nella comunicazione con il cliente. Se il portale non fa altro che far comunicare i due soggetti, quindi non organizza il soggiorno del cliente, a questo punto non dovrebbero esserci problemi.
    Anche se poi chiede una commissione?


  • User

    :DMi sembra che tutti ci stiamo arrampicando sui vetri per evitare la legislazione delle agenzie di viaggio. Sono giunto alla conclusione che finchè non ci sarà una massa critica, gestire viaggi è un miraggio.
    Mi rimane però sempre il dubbio sulla prenotazione ristoranti. Senza occuparsi di trasferimenti o soggiorni dovrebbe essere diverso no? Non vedo problemi di eventuali assicurazioni se qualcosa va male. E qui la commissione potrebbe essere lecita senza essere agenzia?


  • User Attivo

    @arrivederci said:

    :DMi sembra che tutti ci stiamo arrampicando sui vetri per evitare la legislazione delle agenzie di viaggio. Sono giunto alla conclusione che finchè non ci sarà una massa critica, gestire viaggi è un miraggio.
    Mi rimane però sempre il dubbio sulla prenotazione ristoranti. Senza occuparsi di trasferimenti o soggiorni dovrebbe essere diverso no? Non vedo problemi di eventuali assicurazioni se qualcosa va male. E qui la commissione potrebbe essere lecita senza essere agenzia?

    La prenotazione ristoranti mi sembra qualcosa di "astratto"...nel senso...se io prenoto un ristorante anche a mio nome ciò non comporta necessariamente che io poi vada...non è che ho delle penali...è un modo di fare ma non ci sono regolamenti in merito....
    quindi penso che tu possa fare tutto quello che vuoi....e niente...nel senso che anche il ristorante non ha obblighi...ma ripeto è un caso particolare....non esiste una professionalità....

    Per l'arrampicarsi sui vetri...o sugli specchi 😉 ....ti comunico che qui la maggior parte degli utenti abbiamo regolare licenza di adv e diamo consigli in merito alle leggi turistiche 😉

    ciao


  • User Attivo

    @Faxio said:

    Quindi il problema sta semplicemente nell'intervento o meno nella comunicazione con il cliente. Se il portale non fa altro che far comunicare i due soggetti, quindi non organizza il soggiorno del cliente, a questo punto non dovrebbero esserci problemi.
    Anche se poi chiede una commissione?

    Allora:

    -intermediazione nel campo turistico è eclusività delle adv (a differenza di altri campi in cui non è necessaria una licenza particolare)
    -la provvigione normalmente è riconosciuta per un servizio svolto.
    Se svolgi un servizio turistico devi essere adv, altrimenti no.
    Se porti clienti a un sito non stai svolgendo un servizio turistico.
    IL problema rimane, per essere pagato a provvigione, come fai a sapere quali trattative sono andate a buon fine senza entrare nella trattativa?
    Te le segnala l'agenzia? Fidatiiiiiiiiiiiiiiii.......... 😄
    Il problema è questo....se la prenotazione non la fai tu come fai a sapere che è andata a buon fine????
    Per questo chi fà "pubblicità" si fà pagare per fissi...
    ...e 100 volte che lo ridico... 😄

    ciao


  • User Attivo

    @matadero said:

    Allora:
    IL problema rimane, per essere pagato a provvigione, come fai a sapere quali trattative sono andate a buon fine senza entrare nella trattativa?
    Te le segnala l'agenzia? Fidatiiiiiiiiiiiiiiii.......... 😄
    Il problema è questo....se la prenotazione non la fai tu come fai a sapere che è andata a buon fine????
    Per questo chi fà "pubblicità" si fà pagare per fissi...
    ...e 100 volte che lo ridico... 😄
    ciao

    La trattativa avviene attraverso il portale, che quindi è a conoscenza della conclusione, ma solo a conoscenza. Quindi si mette a disposizione un mezzo di comunicazione e null'altro, la trattativa avviene direttamente tra cliente e struttura alberghiera.


  • User

    @Faxio said:

    La trattativa avviene attraverso il portale, che quindi è a conoscenza della conclusione, ma solo a conoscenza. Quindi si mette a disposizione un mezzo di comunicazione e null'altro, la trattativa avviene direttamente tra cliente e struttura alberghiera.

    Detto così è semplice ma astratto. In pratica è impossibile da realizzare.
    Anche facendo da mediatore con voucher e tutto, gli hotels da una parte e gli utenti dall'altra cercano di bypassarti, anche dopo che tu li hai messi in contatto, figuriamoci se non sei un vero mediatore.
    Ci sono alberghi che telefonano al cliente e gli propongono di cancellare la prenotazione sul portale promettendo un risparmio, visto che poi non devono pagare le commissioni. Lo stesso gli utenti che vedono il prezzo sul portale e poi telefonano all'albergo chiedendo lo sconto perchè prenotano direttamente.
    La trattativa deve essere "blindata", altrimenti sposti solo aria.

    Cheers.
    Inox


  • User Attivo

    @inox said:

    Detto così è semplice ma astratto. In pratica è impossibile da realizzare.
    Anche facendo da mediatore con voucher e tutto, gli hotels da una parte e gli utenti dall'altra cercano di bypassarti, anche dopo che tu li hai messi in contatto, figuriamoci se non sei un vero mediatore.
    Ci sono alberghi che telefonano al cliente e gli propongono di cancellare la prenotazione sul portale promettendo un risparmio, visto che poi non devono pagare le commissioni. Lo stesso gli utenti che vedono il prezzo sul portale e poi telefonano all'albergo chiedendo lo sconto perchè prenotano direttamente.
    La trattativa deve essere "blindata", altrimenti sposti solo aria.

    Cheers.
    Inox

    Supponiamo di trovare il modo di blindarla.
    Se riesco a non intervenire direttamente nella trattativa, facendo quindi colloquiare struttura e cliente, chiedendo poi le commissioni sulle prenotazioni a buon fine, faccio un'attività di adv oppure no?
    La mia domanda non riguarda come controllare l'effettivo esito della prenotazione, bensì sulla possibilità o meno di chiedere commissioni senza essere adv, nel momento in cui non sono io a confezionare il pacchetto soggiorno per il cliente, ma direttamente lui ad usare il portale per effettuare una prenotazione.


  • User

    Si certo Matadero;),

    mi riferivo a tutti noi che facciamo domande in questi difficili inizi:D


  • User

    @Faxio said:

    Supponiamo di trovare il modo di blindarla.
    Se riesco a non intervenire direttamente nella trattativa, facendo quindi colloquiare struttura e cliente, chiedendo poi le commissioni sulle prenotazioni a buon fine, faccio un'attività di adv oppure no?
    La mia domanda non riguarda come controllare l'effettivo esito della prenotazione, bensì sulla possibilità o meno di chiedere commissioni senza essere adv, nel momento in cui non sono io a confezionare il pacchetto soggiorno per il cliente, ma direttamente lui ad usare il portale per effettuare una prenotazione.

    Guarda che non devi convincere nessuno, puoi fare come meglio credi e come pensi sia giusto e lecito. Se la trattativa si svolge nel tuo portale è come se si svolgesse nel tuo negozio, e quindi tu sei il mediatore.
    Ai fini fiscali, se tu chiedi una provvigione vuol dire che in qualche modo hai fatto una mediazione, puoi averla fatta anche al bar, ma se prendi soldi è per un servizio che hai svolto, e al fisco importa solo questo.

    Ricordo anche, che le agenzie di viaggio hanno anche un regime Iva diverso dagli altri, il famoso 74Ter che ha un calcolo dell'Iva diverso da quello classico. Anche se la mediazione pura è soggetta al calcolo normale dell'Iva, chi ad esempio confeziona pacchetti turistici da fornitori diversi o vende più servizi assieme (es. hotel+escursione) è soggetto al regime 74Ter.

    Cercate in rete la legge 217/1983 che mi sembra sia ancora quella che, all'articoo 9, definisce i requisiti per vendere servizi turistici ed essere quindi un agenzia, anche se poi ogni regione ha proprie regole per la domanda di apertura di una attività di questo tipo.

    Tutto questo, non per difendere la categoria o scoraggiare nessuno, semplicemente...a domanda, rispondo.


  • User Attivo

    @inox said:

    Guarda che non devi convincere nessuno, puoi fare come meglio credi e come pensi sia giusto e lecito. Se la trattativa si svolge nel tuo portale è come se si svolgesse nel tuo negozio, e quindi tu sei il mediatore.
    Ai fini fiscali, se tu chiedi una provvigione vuol dire che in qualche modo hai fatto una mediazione, puoi averla fatta anche al bar, ma se prendi soldi è per un servizio che hai svolto, e al fisco importa solo questo.

    Cerco solo di capire se gli innumerevoli portali esistenti sul web, vadano tutti inquadrati come agenzia di viaggio.
    Mi pare di aver capito che la differenza sostanziale sia nella richiesta di un corrispettivo fisso (in questo caso si parlerebbe di semplice pubblicità), oppure di una commissione sulla prenotazione.
    Da quanto emerso dai diversi post, sembrerebbe che solo nel secondo caso si rientrerebbe nelle attività di adv.
    Da quanto dici tu, invece, il semplice fatto che la trattativa si svolga all'interno del portale, significa essere adv.
    Esistono portali che chiedono un canone fisso, ma la trattativa avviene all'interno del sito, esclusivamente tra i soggetti interessati, il portale mette a disposizione il solo canale di comunicazione. A questo punto, anche loro sono adv?
    Non voglio cavillare, semplicemente la questione non mi è chiara, ovviamente per mia ignoranza.


  • User

    @Faxio said:

    Cerco solo di capire se gli innumerevoli portali esistenti sul web, vadano tutti inquadrati come agenzia di viaggio.
    Mi pare di aver capito che la differenza sostanziale sia nella richiesta di un corrispettivo fisso (in questo caso si parlerebbe di semplice pubblicità), oppure di una commissione sulla prenotazione.
    Da quanto emerso dai diversi post, sembrerebbe che solo nel secondo caso si rientrerebbe nelle attività di adv.
    Da quanto dici tu, invece, il semplice fatto che la trattativa si svolga all'interno del portale, significa essere adv.
    Esistono portali che chiedono un canone fisso, ma la trattativa avviene all'interno del sito, esclusivamente tra i soggetti interessati, il portale mette a disposizione il solo canale di comunicazione. A questo punto, anche loro sono adv?
    Non voglio cavillare, semplicemente la questione non mi è chiara, ovviamente per mia ignoranza.

    Nessun problema, ma ti consiglio comunque di rivolgerti ad un professionista per verificare anche le normative regionali della tua zona.
    Per quanto ne so io, la differenza è esclusivamente fra compenso a percentuale (che prefigura la mediazione che possono fare solo le adv) e compenso fisso a canone o anche variabile per il servizio reso, come nel caso in cui fai pagare la sola "presenza" sul portale oppure se anche fai pagare un tot per ogni richiesta inviata, ma indipendentemente dal buon fine e dal valore del servizio prenotato.

    Naturalmente, in giro c'è tanta gente che fa come gli pare, anche se tutti quelli che fanno business hanno regolare licenza, soprattuto all'inizio molti fatturano la commissioni indicandole come promozione web o pubblicità.
    Gli unici rischi sono:

    1. Che alcuni albergatori non accettano perchè capiscono che non sei un professionista, e in caso di problemi non dai nessuna tutela, quindi tutte le rogne ricadono sull'albergo (le agenzie ad esempio devono avere obbligatoriamente una polizza assicurativa per la responsabilità civile)
    2. Il primo cliente che si rivolge alla APT per lamentarsi della camera non trovata quando arrivano in albergo (non sono pochi, ti assicuro) e gli chiedono da chi ha prenotato scatta la verifica se sei in regola. Sai, se non sei un adv, gli alberghi ti mettono in cima alla lista degli overbooking giornalieri, tanto non gli puoi dire niente perchè sei tu quello non in regola.
    3. Alla prima verifica fiscale devi arrampicarti sugli specchi per dimostrare che non sono provvigioni ma "pubblicità calcolata in base ai risultati procurati".

    Penso di non poterti dire altro in proposito, altrimenti se sapessi tutto che lo pago a fare il mio consulente?

    In bocca al lupo.


  • User Attivo

    Sono stato questa mattina in provincia dal responsabile per il turismo, e tra le altr cose, per curiosità, ho chiesto sulla questione dei siti per prenotazione.

    Lui afferma (e tra l'altro è una persona molto competente) che al momento che tu lavori a percentuale diventi mediatore e , nel campo turistico, devi essere adv.

    Se lavori a canone fisso fai solo pubblicità.

    Questo confarma i miei piccoli dubbi.

    Quindi anche se non entri direttamente nella prenotazione, emettendo vaucher ecc, basta che lavori a percentuale e nel turismo devi essere adv.

    State attenti perchè molti hanno il dente avvelenato con internet!!!

    Ciauzzz!!!


  • Bannato User

    come fa departures.it a pagare i suoi procacciatori ?

    non è la stesa logica che se trovo un utente su internet e ho un contratto di procacciatore con un agenzia e gli bypasso il cliente...
    l'agenzia effettua la transazione e io fungo da intermediatore ?

    in realtà una persona fisica che effettua un operazione di procacciamento..
    non finalizza la transazione...

    la "accompagna" alla finalizzazione...
    poi è onere dell'agenzia pagare il procacciatore.

    Che sia un servizio turistico o un bene di lusso... credo che la logica sia la stessa...

    semmai chi si permette di organizzare / produrre / servizi senza licenza... non è in regola..

    credo in ogni caso che la giurisprudenza sia abbastanza ambigua... da permettere il dilagare di vendite "non corrette"...

    e di parole se ne possono sprecare tante...


  • User Attivo

    Non ho capito bene come lavora departures.it
    Loro sono agenzia, pure IATA.
    Dici che hanno dei procacciatori?
    Anche fosse che problema c'è?
    Un procacciatore trova un cliente e l'agenzia fà il resto....lui guadagna in collaborazione temporanea (altrimenti è agente) a cliente, teoricamente non a prenotazione.
    Il punto è che loro sono agenzia e quindi possono fare quello che volgiono. Possono usare i procacciatori per trovare nuovi clienti.

    La differenza che molti siti che lavorano con strutture ricettive a percentuale saltano l'adv. Se "mandassero" clienti ad un'agenzia probabilmente potrebbero farlo. Ma loro li mandano direttamente dai consumatori ai servizi/strutture finali....capisci che in questo passaggio c'è una mediazione.
    O la struttura prende direttamente la prenotazione o se arriva attraverso altri canali che si fanno pagare a "cottimo" nel campo turistico deve esserci per forza un agente di viaggi.
    Poi penso che l'adv possa utilizzare procacciatori, campagne pubblicitarie ecc..per trovare nuovi clienti.
    L'importante che il tutto passi attraverso un agenzia.


  • User Newbie

    Io credo che in Italia, la grande confusione che oggettivamente esiste, derivi da un enorme buco legisltativo che consente alle aziende di bypassare eventuali normative restrittive. Anch'io sono alla ricerca di una risposta circa un mio progetto di vendita on-line di servizi turistici, ma ancora non ho capito se l'AV è necessaria oppure no. Faccio alcuni esempi per definire il problema ed esporvi meglio i mei dubbi:

    SERVIZI TURISTICI (ST)
    Expedia fa una chiara differenziazione tra Pacchetti turistici e Servizi turistici: "I Servizi di Viaggio non rientrano tra i Pacchetti Turistici poiché la scelta dei Servizi di Viaggio è strutturata nel Sito, così come una tradizionale agenzia di viaggio, in modo che siano gli Utenti a combinare, a seconda delle loro specifiche necessità, la destinazione, la data, il volo (compagnia aerea, prezzo, ecc.) con l'hotel (categoria, collocazione, ecc.) ovvero con l'autonoleggio della macchina, potendo infatti scegliere tra una serie pressoché infinita di combinazioni, non rientrando pertanto quest'ultima nella definizione di combinazione "prefissata" idonea a configurare un Pacchetto Turistico ai sensi della normativa vigente."

    Diamo per assodato che nel nostro progetto (chiamiamolo X) vendiamo servizi turistici (camera di albergo, escursione, guida, transfert, etc.) combinabili autonomanente dagli utenti e quindi, essendo non pre-confezionati, non si tratta di Pacchetti turistici.

    VENDITA ONline ST: a quale titolo?
    EXPEDIA:"In particolare Expedia verifica la disponibilità dei vari fornitori dei servizi di viaggio a pubblicizzare e vendere i loro prodotti sul Sito e successivamente rende gli stessi prodotti accessibili all'Utente secondo le leggi ed alle condizioni applicabili ai singoli fornitori."
    OPODO ITALIA srl, alias OPODO: "Opodo agisce come intermediario tra Voi e terzi fornitori, quali compagnie aeree, hotel, compagnie di assicurazioni, società per il noleggio di auto e altri (i "Fornitori"). Nel momento stesso in cui effettuate una prenotazione sul Sito, e il prodotto o servizio da Voi richiesto è disponibile, il contratto verrà concluso tra Voi ed il Fornitore. Opodo non è parte del rapporto contrattuale".

    Expedia e Opodo si dichiarano apertamente intermediari, ma sottolineano che i contratti di vendita riguardano esclusivamente Utenti e Fornitori

    BOOKING:"Il nostro scopo è quello di facilitare le prenotazioni alberghiere online mettendo in contatto diretto utenti ed albergatori."

    Booking non si dichiara ne intermediario ne AV online. Come corollario vi è una grossa differenza rispetto ai precedenti casi: Booking non trattiene ne percentuali ne importi interi, a differenza di Expedia e di Opodo, fatturando successivamente solo ai Fornitori, dopo aver verificato le "intermediazioni" gestite (arrivi effettivi, noshow, etc.)

    LINK srl, alias RESERVER: "Reserver.it è un portale di prenotazioni alberghiere online; le disponibilità delle stanze di ciascuna struttura presente nel portale è inserite direttamente dagli alberghi. All'atto della prenotazione, vi verrà richiesto il pagamento in carta di credito della prima notte di soggiorno." - "La Link srl non è un tour operator nè una agenzia di viaggi: attraverso i propri siti non propone pacchetti di viaggio ma offre ai singoli alberghi e bed and breakfast affiliati i migliori strumenti online per poter acquisire clienti e proporre singolarmente le proprie offerte."
    *LINK srl dice apertamente di non essere un TO e neppure un agenzia. Intrattiene però rapporti commerciali sia con glu utenti (la prima notte di permanenza) che con i fornitori (ai quali rigira il pagamento della prima notte di permanenza decurtato dalla provviggione sulla transazione). *

    Come OPODO ITALIA srl, anche LINK srl è una società italiana (con sede a Napoli o Roma credo), così come lo sono VENERE (modello stile booking) e bbplanet (modello ibrido che non prevede la disponibilità on-line e dove i rapporti commerciali sono tra bbplanet e fornitori).
    **
    CONCLUSIONI

    Vista così (e tenendo in stretta considerazione tutte le argomentazioni sostenute all'interno del forum) BOOKING, LINK, VENERE, etc. sembrerebbero FUORI LEGGE, visto che operano da intermediari ma senza alcuna autorizzazione di agenzia di viaggi, instaurando rapporti contrattuali e fiscali non previsti dalla legislazione.

    Limitandoci solo all'Italia (booking è Olandese), è possibile che queste aziende operino a questo livello senza essere certe della legalità del loro modello di business?

    Vista così, l'unico in regola (in Italia) sembrerebbe OPODO, che è autorizzato come AV... e gli altri sono "delinquenti"???

    Chi ne sa di più si accomodi... io faccio davvero fatica 😉