• Super User

    Google spinge per i Cost Per Acrion (CPA)

    **Il programma lanciato recentemente per gli inserzionisti Adsense, CPA, ovvero Cost Per Action, non st adando i risultati sperati. **

    Chi ha avuto modo di provarlo non ha guadagnato un gran che, se non proprio nulla.

    Proprio per questo alcuni utenti adsense selezionati (non sono compreso) hanno ricevuto una comunicazione, in cui gli si spiega che fra gli annunci adsense dei pripri siti, potrebbero mischiarsi degli annunci CPA. Il formato sarà lo stesso, ma si riceverà una "lauta remunerazione" solo in caso di conversione.

    La cosa che fa strano è che per testare questa nuova formula, l'implementazione o l'eliminazione dal proprio circuito, di questi particolari annunci, non sarà a discrezione dell'intestatario del sito e dell'account Adsense, ma di Google stesso...

    Che ne pensate?


  • User

    Penso che il futuro sta nel CPA. Ormai piu' nessuno e' disposto a pagare senza vedere un risultato tangibile. Stara' ai publisher implementare al meglio questa soluzione (con landing pages finalmente a regola d'arte). 🙂


  • User Attivo

    non mi sembra che la barilla paghi gl ispot in tv in base alla varizione di vendita pasta a seguito di una campagna pubblicitria tradizionale (esempio tv).
    La pubblicità fa + cose:

    • notorietà di marca (esisto?)
    • posizionament odel brand (come sono?)
    • vendite (ti piaccio, mi compri?)

    Visto che una buona campagna, anche online, cura tutti e tre gl iaspetti, perchè mi devi pagare solo il terzo??


  • User

    @mauro1978 said:

    non mi sembra che la barilla paghi gl ispot in tv in base alla varizione di vendita pasta a seguito di una campagna pubblicitria tradizionale (esempio tv).
    La pubblicità fa + cose:

    • notorietà di marca (esisto?)
    • posizionament odel brand (come sono?)
    • vendite (ti piaccio, mi compri?)

    Visto che una buona campagna, anche online, cura tutti e tre gl iaspetti, perchè mi devi pagare solo il terzo??

    Escludendo il rafforzamento di un brand che richiede grandi investimenti e certamente non riguarda chi investe solo in Adwords, perche' se vendi qualcosa, prodotto o servizio, sia una CPC che una CPA implicano un primo click che comunque ti porta in una landing page. Senza action pero' sono soldi sprecati. Il CPC conviene solo a quei siti che non vendono nulla ma la loro principale fonte di ricavi rimane la pubblicita'.

    Secondo me per uscire dal circolo vizioso del "mi pubblicizzo per guadagnare di piu' con la pubblicita'" ci vuole un attimo di coraggio e le CPA sono la soluzione. Basta darsi da fare e esplorare, ma mi rendo conto che il mercato italiano in fatto di conversioni non sia ancora pronto ad andare oltre una certa soglia.


  • User Attivo

    @mauro1978 said:

    non mi sembra che la barilla paghi gl ispot in tv in base alla varizione di vendita pasta a seguito di una campagna pubblicitria tradizionale (esempio tv).
    La pubblicità fa + cose:

    • notorietà di marca (esisto?)
    • posizionament odel brand (come sono?)
    • vendite (ti piaccio, mi compri?)

    Visto che una buona campagna, anche online, cura tutti e tre gl iaspetti, perchè mi devi pagare solo il terzo??

    Più o meno quello che penso io. Esempio una nota marca di bevande con sede ad Atlanta mette un banner con il nome registrato della bevanda più famosa. Anche se nessuno fa click sul banner o entra nel sito ad acquistare mechandising vario si fa pubblicità lo stesso.
    Secondo me si andrà verso il cpa per poi ritornare verso (le origini) il pay per impression.


  • Super User

    @valent said:

    Più o meno quello che penso io. Esempio una nota marca di bevande con sede ad Atlanta mette un banner con il nome registrato della bevanda più famosa. Anche se nessuno fa click sul banner o entra nel sito ad acquistare mechandising vario si fa pubblicità lo stesso.
    Secondo me si andrà verso il cpa per poi ritornare verso (le origini) il pay per impression.

    Bè, si forse le grandi aziende potranno tornare al pay per impression, se mai se ne siano allontanate (a proposito, ricordate quando la nikon impostò fra le sue key della campagna adwords alcune key "sexy" solo per dare un certo taglio al suo brand ?!?!?!), ma le piccole medie imprese hanno bisogno di risultati tangibili, qundi pay per click e pay per action. IMHO ; )

    Per questo anche io ritengo che il futuro sia il cpa, e lo dico con un minimo rammarico perchè da utente adsense so che un click è un'obbiettivo più facile di una conversione.


  • User Attivo

    @GGiudici said:

    Escludendo il rafforzamento di un brand che richiede grandi investimenti e certamente non riguarda chi investe solo in Adwords, perche' se vendi qualcosa, prodotto o servizio, sia una CPC che una CPA implicano un primo click che comunque ti porta in una landing page. Senza action pero' sono soldi sprecati. Il CPC conviene solo a quei siti che non vendono nulla ma la loro principale fonte di ricavi rimane la pubblicita'.

    Scusa un attimo, con il pay per click la pubblicità in internet è già molto più efficace e conveniente di quella fatta sfruttando altri mezzi di comunicazione. Ogni utente che clicca è già interessato all'argomento (è come se in tv uno va a guardarsai il canale di media shopping). Se poi perdi il cliente per scarsa qualità del prodotto, grafica orribile, ecc, ecc sono affari tuoi. Personalmente non spingo più di tanto i CPA anche perchè nel mio settore non ci sono siti con un buon rapporto qualità/prezzo.
    Inoltre non vedo il motivo per cui io dovrei sobbarcarmi tutto il lavoro di sponsorizzazione del tuo prodotto. O paghi in proporzione oppure il prodotto te lo vendi da solo! E dalle prove che ho effettuato le conversioni, per quanti sforzi si possan fare, sono davvero poche.


  • User

    @mypersonaltrainer said:

    Scusa un attimo, con il pay per click la pubblicità in internet è già molto più efficace e conveniente di quella fatta sfruttando altri mezzi di comunicazione. Ogni utente che clicca è già interessato all'argomento (è come se in tv uno va a guardarsai il canale di media shopping). Se poi perdi il cliente per scarsa qualità del prodotto, grafica orribile, ecc, ecc sono affari tuoi. Personalmente non spingo più di tanto i CPA anche perchè nel mio settore non ci sono siti con un buon rapporto qualità/prezzo.
    Inoltre non vedo il motivo per cui io dovrei sobbarcarmi tutto il lavoro di sponsorizzazione del tuo prodotto. O paghi in proporzione oppure il prodotto te lo vendi da solo! E dalle prove che ho effettuato le conversioni, per quanti sforzi si possan fare, sono davvero poche.

    E' conveniente per i molti siti che campano con Adsense, per nessun altro. Dal punto di vista della vendita la CPA e' l'unica garanzia che il tuo prodotto sia venduto. Se non e' valido, fallira' solo e esclusivamente in una CPA, poiche' una CPC puo' ingannare chiunque.

    Il mio esempio e' sempre lo stesso. Tu sei un concessionario e hai diversi dipendenti che lavorano per te. Li pagheresti in base ai clienti che riescono a far entrare nella tuo autosalone (compresi bambini, nullatenenti, gente senza patente) o in base alle auto che vendono?


  • User

    Quello che è stato detto è tutto giusto, riassumendo si può dire che nella maggiorparte dei casi il CPA è benvisto ed apprezzato dagli investitori AdWord, mentre il CPC è apprezzato dai publisher in quanto fa campare moltissimi siti di piccole/medie dimensioni.

    Ora...a Google servono sia gli investitori che i publisher e quindi deve in qualche modo accontentare entrambi. Seondo me se Google si orienterà maggiormente verso il CPA lo farà gradualmente e comunque dando la possibilità ai piccoli publisher di mantenere il CPC, altrimenti migliaia di piccoli siti che guadagnano 100/200/300 dollari al mese abbandonerebbero AdSense a causa del crollo dei guadagni e all'incapacità di creare landing pages.

    Poi che nella fase di test Google decida in maniera unilaterale chi e come deve utilizzare i CPA è sicuramente un fatto un pò preoccupante...ma che secondo me durerà solo per la fase di test.

    Sarebbe interessante sapere che tipo di publisher Google ha "preso di mira" per il test...non sono sicuramente casuali...


  • Super User

    @mypersonaltrainer said:

    Tu sei un concessionario e hai diversi dipendenti che lavorano per te. Li pagheresti in base ai clienti che riescono a far entrare nella tuo autosalone (compresi bambini, nullatenenti, gente senza patente) o in base alle auto che vendono?

    Sono daccordo fino ad un certo punto.

    Succede questo che tu dici solo se forzi a tutti i costi il click dell'utente. Se l'utente che visita il tuo sito di auto, ci trova sopra un'annuncio che per lui è interessante e ci clicca, bè allora il sito della concessionaria alfa romeo di rimini ha appena ricevuto la visita di un utente profilato ed interessato al nuovo modello di Alfa in offerta. La logica di adsense di per se non fa una piega.

    Io la vedo così, ho un negozio in centro (il mio sito posizionato), ma non vendo nulla, per ciò affitto la mia vetrina a chi ha da vendere (annunci adsense).

    E' chiaro che i** siti che nascono per nascondere gli annunci allo stremo e per generare click involontari, se passano al sottile linea del Made For Adsense, corrono seri rischi**. In america a fine Maggio /inizio Giugno molti sono stati bannati per questo (principalmente per l'arbitrage, ma indirettamente anche perchè di fatto portavano visite non profilate ai siti degli inserzionisti).

    Teniamo conto che google è anche interessato a cosa fa l'utente quando attraverso il nostro annuncio passa al sito dell'inserzionista adwords, da lì si vede la qualità dei nostri click.:ciauz:


  • User

    Franseo, cio' che intendevo io e' proprio questo. Non dico che il CPC e' inutile, perche' come dicevo il bravo agente sapra' portarti clienti selezionati, che quando entrano nel tuo autosalone (tanto per continuare con l'esempio) sono a tutti gli effetti potenziali acquirenti. Ma troverai anche l'agente che se ne frega e pur di raccattare clienti prende i primi che trova.

    Ripeto, il CPC e' valido in un mondo perfetto. Purtroppo non lo e', e a tutti gli effetti per chi vende solo il CPA e' una sicurezza.


  • Super User

    Sì sì, credo che siamo daccordo, il CPA è una garanzia per l'inserzionista adwords, peccato che ancora i publisher adsense non siano pronti. Adsense CPC in teoria non fà una piega finchè i publisher si comportano eticamente, va da se che ci sono delle eccezioni (a loro rischio e pericolo).

    Ciao ciao


  • User Attivo

    @GGiudici said:

    Ripeto, il CPC e' valido in un mondo perfetto. Purtroppo non lo e', e a tutti gli effetti per chi vende solo il CPA e' una sicurezza.

    E grazie che per chi vende il CPA è perfetto ,scarica le sue inefficenze di offerta commerciale (offerta non competitiva), di processi di acquisto (troppi step, troppi dati), di sfiducia nella moneta elettronica, di pessima grafica, di down dei suoi server sulla mia schiena di publisher.

    Sono tutti capaci a fare bulicci con il ... degli altri

    EDIT: aggingo una cosa: capisco che il sito di e-commerca voglia scremare tra siti "buoni" e siti "cattivi" dove far adv e allora usa il CPA per escamotage (e non paga notorietà di marca e posizionamento...). Ma se tu e-commerce vuoi pianificare una campagna su un media che non conosci e quindi non sei in grado di fare un piano media decente per testate o siti che usi, il problema è tuo, non mio: o impari o ti affidi ad una agenzia media (ammesso che non facciamo porcate pure loro). Ma mentre impari, se posso i miei spazi non li prendi e vai a fare gli esperimenti sugli spazi di qualcun altro, perchè forse se le conversioni no narrivano non dipende dal publisher che ha fatto u nsito porcata ma da te che pianifichi con i piedi


  • User Attivo

    @valent said:

    Più o meno quello che penso io. Esempio una nota marca di bevande con sede ad Atlanta mette un banner con il nome registrato della bevanda più famosa. Anche se nessuno fa click sul banner o entra nel sito ad acquistare mechandising vario si fa pubblicità lo stesso.
    Secondo me si andrà verso il cpa per poi ritornare verso (le origini) il pay per impression.

    questo è vero, ma è vero anche che una grande azienda non avrebbe interesse a pubblicizzarsi su un sito *pincopallino, *quindi se dovesse pagare per l'ingombro della pubblicità (leggasi impression o a corpo) punterebbe solo su grandi portali che gli potrebbero garantire un certo ritorno di immagine

    io naturalmente preferirei che gli spazi pubblicitari mi venissero pagati ad impression o a corpo (accordi che sono riuscito a fare solo tramite contatto diretto) ma capisco il modo di agire di chi si fa pubblicità, che senso avrebbe per tizio che vende bibite gassate farsi pubblicità su un sito che parla di fitness o metodi per dimagrire (è solo un esempio)?. E' vero che si potrebbe arrivare ad una raccolta e distribuzione pubblicitaria molto più mirata e remunerativa, ma è vero anche che oltre il 90% dei siti rimarrebbe escluso dagli introiti pubblicitari


  • User

    @mauro1978 said:

    E grazie che per chi vende il CPA è perfetto ,scarica le sue inefficenze di offerta commerciale (offerta non competitiva), di processi di acquisto (troppi step, troppi dati), di sfiducia nella moneta elettronica, di pessima grafica, di down dei suoi server sulla mia schiena di publisher.

    Sono tutti capaci a fare bulicci con il ... degli altri

    No, non sono d'accordo. Scusa chi vende che interesse avrebbe a fare una pubblicita' attrattivamente scarsa? Se il fine ultimo e' vendere non capisco il tuo ragionamento :mmm:

    EDIT: aggingo una cosa: capisco che il sito di e-commerca voglia scremare tra siti "buoni" e siti "cattivi" dove far adv e allora usa il CPA per escamotage (e non paga notorietà di marca e posizionamento...). Ma se tu e-commerce vuoi pianificare una campagna su un media che non conosci e quindi non sei in grado di fare un piano media decente per testate o siti che usi, il problema è tuo, non mio: o impari o ti affidi ad una agenzia media (ammesso che non facciamo porcate pure loro). Ma mentre impari, se posso i miei spazi non li prendi e vai a fare gli esperimenti sugli spazi di qualcun altro, perchè forse se le conversioni no narrivano non dipende dal publisher che ha fatto u nsito porcata ma da te che pianifichi con i piedi

    Stesso discorso, non capisco che differenza ci sia fra una scarsa PPC e una scarsa CPA. :():


  • User Attivo

    "No, non sono d'accordo. Scusa chi vende che interesse avrebbe a fare una pubblicita' attrattivamente scarsa? Se il fine ultimo e' vendere non capisco il tuo ragionamento"

    Quindi ne deduco che secondo te tutti siti ecommerce, dal primo all'ultimo, sono ottim idal punt odi vista di mix commerciale, prodotti offerti, grafica, step di acquisto, velocità dei server???
    Se la risposta è no (ed è ovviamente no) capisci da solo. Io non dico che un e-commerce faccia VOLUTAMENTE azioni per non vendere o pubblicità no nadeguata, ma come ogni azienda ha inefficienze nei processi aziendali e non potrà sempre prsentare la migliore offerta di mercato o un'offera sempre centrata sul target. Ma se lui non è capace a gstire il suo mix di offerta il problema è suo, non mio. Mi sembra EVIDENTE


  • User

    @mauro1978 said:

    "No, non sono d'accordo. Scusa chi vende che interesse avrebbe a fare una pubblicita' attrattivamente scarsa? Se il fine ultimo e' vendere non capisco il tuo ragionamento"

    Quindi ne deduco che secondo te tutti siti ecommerce, dal primo all'ultimo, sono ottim idal punt odi vista di mix commerciale, prodotti offerti, grafica, step di acquisto, velocità dei server???
    Se la risposta è no (ed è ovviamente no) capisci da solo. Io non dico che un e-commerce faccia VOLUTAMENTE azioni per non vendere o pubblicità no nadeguata, ma come ogni azienda ha inefficienze nei processi aziendali e non potrà sempre prsentare la migliore offerta di mercato o un'offera sempre centrata sul target. Ma se lui non è capace a gstire il suo mix di offerta il problema è suo, non mio. Mi sembra EVIDENTE

    Si', ma se non sei capace a pubblicizzare graficamente il tuo prodotto perche' dovresti essere un mago con i link? Alcuni annunci testuali che girano su Adsense fanno pena: tradotti con babelfish da chissa' quale lingua, altri con errori di sintassi o grammatica. Non capisco perche' colleghi CPA con ecommerce. Spesso nella landing si tratta di raccogliere dati su un utente, non di vendere un prodotto fisico. Conti bancari, prestiti, account.

    Secondo me tutta questa chiusura verso il CPA viene dal ragionamento "apro un blog adsense-friendly e ci campo" che tanto sta rovinando la qualita' di internet. Non dico che il CPA sia la panacea per tutti i mali, ma per come e'strutturato molto piu' si avvicina alle esigenze di publisher e advertiser seri e professionali.