• Super User

    Mettiamo come presupposto il totlale controllo delle attività, del fatturato(con monitoraggio delle effettive conversioni) ed un contratto saldo.

    Se questi presupposti ci sono, se guadagnamo poco o solo il rimborso fisso mensile(anche questo particolare è importante 😉 ), evidentemente abbiamo sbagliato le previsioni.

    Ma se conosci il settore, ed hai un budget assegnato, se hai un minimo d'esperienza non puoi toppare.


  • Super User

    la sa lunga il collega karapoto eh eh eh 🙂

    ....converrai carissimo che analizzato un problema/opportunità ad un certo punto si è costretti ad addentrarsi in un maggiore dettaglio, dato che la generalizzazione comporta a giusta ragione punti di vista molto distanti (io ho in mente un ecommerce di ricotta fresca, tu hai in mente un'azienda di pavimentazioni....)....

    Se volete possiamo prendere per esempio un settore ed analizzarne le eventuali opportunità 🙂


  • User Attivo

    @Stefano said:

    ..........
    e concordo con ChiccoSmile** (è molto pericoloso)**.:yuppi:

    @Stefano said:

    Sottolineo questo anche perché mi è capitato che un cliente con oltre 100 richieste mail in 3 mesi mi abbia detto che nessuno era interessato (!?!?!), nonostante la media generale di conversione (acquisto) sia 4 su 10 mail.Grazie Stefano. Ecco la risposta.

    Quando un Seo (o Sem) arriva a questo risultato ha fatto il 100% del suo lavoro, ma poi .....

    Riflettete attentamente.

    O siamo idraulici o siamo panettieri (ad ogniuno il suo mestiere) ma facciamoci pagare


  • Super User

    @ChiccoSmile said:

    O siamo idraulici o siamo panettieri (ad ogniuno il suo mestiere) ma facciamoci pagare

    Forse stiamo facendo un pò di confusione e per certi versi la pensiamo tutti allo stesso modo.

    Io vedo quasta tipologia di lavoro come l'opportunità di guadagnare molto di più e non (badate bene) un espediente per vendere il lavoretto SEO.
    Ovvio che, se ritengo che il settore non sia abbastanza ricco, non abbia abbastanza mercato sul web, non conoscerlo abbastanza non sarei mai cosi stolto da avventurarmi in una simile impresa...
    Conclusione: ne deve valere la pena :fumato: altrimenti ti appoggio al 100%


  • Super User

    @alexs2k said:

    la sa lunga il collega karapoto eh eh eh 🙂

    ....converrai carissimo che analizzato un problema/opportunità ad un certo punto si è costretti ad addentrarsi in un maggiore dettaglio, dato che la generalizzazione comporta a giusta ragione punti di vista molto distanti (io ho in mente un ecommerce di ricotta fresca, tu hai in mente un'azienda di pavimentazioni....)....

    Se volete possiamo prendere per esempio un settore ed analizzarne le eventuali opportunità 🙂

    Grazie per il collega ma ancora non mi considero un seo/sem professionista 🙂

    Non possiamo fare esempi concreti perchè inevitabilmente dovremmo fare dei nomi.

    Potremmo fare degli esempi su ipotesi e sulle basi di ciò che sono i dati di mercato da incrociare con quelli generali delle attività sul web.

    Se poi si ha esperienza diretta nella nicchia di settore, si hanno dati ancora più precisi.

    Ed ecco che nasce la proposta alle entità che non sfruttano adeguatamente, o per niente, i sistemi di "promozione online".

    Se si vede un'ecommerce che magari ha un bagaglio di 10mila clienti, dei quali ha i dati personali, trai quali l'email, e non usa nessuna forma di comunicazione con l'utenza(leggasi newsletter ad esempio), vuoi mettere che se la metti su puoi ottenere un netto incremento del fatturato?

    Ipotizziamo di aver convinto all'acquisto un 1%(rimango basso volutamente), quindi 100 acquirenti, considerando il valore medio di ogni ordine possiamo facilmente fare delle previsioni in merito all'incremento del fatturato.

    Questo solo con una newsletter.

    Mettiamo che l'ecommerce non utilizza adwords, mettiamo che non ha mai provato a stringere accordi con altri siti, mettiamo che non ha pensato ad un sistema di affiliazione, che non ha posizionamento organico ecc ecc.

    Alla fine fai presto ad avere un quadro realistico di ciò che puoi aspettarti.

    A volte può essere rischioso ma si tratta di rischi calcolati.

    Se poi sbagli ne paghi lo scotto ma fai sempre esperienza che tornerà utile poi.

    Io, ripeto, non sono un seo professionista, ma conosco certi settori e so che i costi fissi sono sempre un limite quando si cerca di stringere un accordo.

    Se invece gli fai vedere che non vuoi spillargli soldi ma guadagnare in base a quanto sei in gamba, 9 su 10 chiudi il contratto e guadagni molto di più se sei bravo(ma devi esserlo davvero).

    Quindi, se si crede in se stessi, bisogna "rischiare" secondo me.

    Andando avanti è facile che il titolare dell'azienda vi faccia una proposta per entrare nell'organico, sia perchè non vuole perdervi, sia perchè sarebbe più economico avervi a costo fisso.

    A quel punto bisogna essere bravi nel chiedere uno stipendio equo o tenere sempre aperto il discorso dei premi di rendimento.

    Non dimenticate anche la questione esclusività.

    Non bisogna mai lavorare in esclusiva se questa fedeltà non è abbastanza ripagata.

    Questa è la mia esperienza.


  • Super User

    @Karapoto said:

    Grazie per il collega ma ancora non mi considero un seo/sem professionista 🙂

    Non mi considero neanche io un seo/sem professionista e forse non voglio neanche essere :D.... per collega intendevo "moderatore" 😉

    Io, ripeto, non sono un seo professionista, ma conosco certi settori e so che i costi fissi sono sempre un limite quando si cerca di stringere un accordo.

    Se invece gli fai vedere che non vuoi spillargli soldi ma guadagnare in base a quanto sei in gamba, 9 su 10 chiudi il contratto e guadagni molto di più se sei bravo(ma devi esserlo davvero).

    Quindi, se si crede in se stessi, bisogna "rischiare" secondo me.

    era questo che intendevo dicendo che non so se voglio essere un seo/sem professionista....

    fidati.... sei molto di più.... la tua creatività è orientata al business, il tuo obiettivo è intraprendere.... il resto è solo uno strumento di cui tu in prima persona potresti anche fare a meno 😉


  • Super User

    @Karapoto said:

    Io, ripeto, non sono un seo professionista, ma conosco certi settori e so che i costi fissi sono sempre un limite quando si cerca di stringere un accordo.

    Se invece gli fai vedere che non vuoi spillargli soldi ma guadagnare in base a quanto sei in gamba, 9 su 10 chiudi il contratto e guadagni molto di più se sei bravo(ma devi esserlo davvero).

    Quindi, se si crede in se stessi, bisogna "rischiare" secondo me.

    Si, se capisco bene quello che dici, ci può stare e può funzionare molto bene.

    Sottolineo solo una cosa: tu non gli stai chiedendo di fare SEO/SEM sul suo sito, ma di diventare il responsabile del suo e-commerce (manager?, socio?).


  • User Attivo

    @ChiccoSmile said:

    Quando un Seo (o Sem) arriva a questo risultato ha fatto il 100% del suo lavoro La mia opinione è da Sem professionista.

    @alexs2k said:

    .... opportunità di guadagnare molto di più Non vi auguro di provarci .... rimarreste moooooooolto delusi.

    All'inizio fuochi e fiamme, poi ...... era tutta paglia.

    O, perlomeno, non vi aspettate di "... guadagnare molto di più ...", l'idea è allettante, finchè rimane un'idea.


  • Super User

    Perdonami Chicco ma non credo che la mia o la tua esperienza possano rappresentare una realtà assoluta... il fatto che a qualcuno sia andata male non vuol dire che ad altri non potrà andar bene....

    Sono così tante le variabili e gli elementi da prendere in considerazione e da valutare che è impossibile stabilire regole generali....


  • Super User

    @ChiccoSmile said:

    Quando un Seo (o Sem) arriva a questo risultato ha fatto il 100% del suo lavoro

    Grazie ChiccoSmile
    :fumato:

    E' proprio questo che mi ha colpito di quel caso....
    Ma come, io ti porto più di una richiesta attiva al giorno, e su 100 richieste non riesci a vendere nulla?

    Quando tutti gli altri (e sono tanti) riescono a chiudere con 4 persone su 10?


  • Super User

    @alexs2k said:

    Perdonami Chicco ma non credo che la mia o la tua esperienza possano rappresentare una realtà assoluta... il fatto che a qualcuno sia andata male non vuol dire che ad altri non potrà andar bene....

    Sono così tante le variabili e gli elementi da prendere in considerazione e da valutare che è impossibile stabilire regole generali....

    Vero.
    Vai Alexs2k - Vai Alexs2k - Vai Alexs2k - Vai Alexs2k - Vai Alexs2k
    😉

    Un po come in tutte le cose, non è importante che cosa fai, ma come lo fai.


  • User Attivo

    @alexs2k said:

    Perdonami Chicco ma non credo che la mia o la tua esperienza possano rappresentare una realtà assoluta... il fatto che a qualcuno sia andata male non vuol dire che ad altri non potrà andar bene....

    Sono così tante le variabili e gli elementi da prendere in considerazione e da valutare che è impossibile stabilire regole generali....
    Ok, hai vinto!

    l'idea rimane allettante


  • User Newbie

    Salve a tutti,
    mi intormetto anche io.
    Ho avuto un esperienza simile, e non sapevo se farmi pagare a prezzo fisso o a percentuale, mi spiego meglio:
    Qualche settimana fa ho avviato una campagna con newsletter il cui prodotto, se solo se ne vendeva uno, portava un ricavo netto di svariate migliaia di euro. Pertanto non sapevo se:

    • Chiedere un compenso in percentuale?

    • Chiedere un compenso fisso?Alla fine ho scelto di farmi pagare un fisso, per tre motivi:

    • Gli sto sviluppando altri lavori,

    • Dobbiamo sviluppare altre camapgne

    • E' la prima campagna che faccio per lui e in generaleIn questa prima fase ho fatto un test per capire quale news risquoteva maggiore succeeso, cosi ho inviato tre newsletter con testi uguali ma con grafica diversa, ognuna a 400 clienti:

    • una con molte immagini e testo

    • una con poche immagini e testo

    • una con solo il logo e testoPremettendo che il target è molto alto, tra spam e indirizzi errati o obsoleti su 1200 contatti ne sono stati inviati quasi un migliaio. Il risultato è 8 contatti (rischiesta dettagliata del prodotto) di cui uno sembra intenzionato a farlo, in quanto la richiesta è in stato avanzato di lavorazione.

    Sinceramente ci ho pensato tanto e non sono tanto convinto della scelta che ho fatto, cioè di farmi pagare un fisso. Anche se pochi, gli ho procurato 8 contatti immediati di cui uno quasi in porto. La stessa ora dobbiamo inviarla con un formato unico al resto della mailing (altri 7-8 mila contatti).
    Vi assicuro che ne basta uno per ripagarsi di tutto e oltre!!

    Secondo me il problema non è tanto quello di sminuire la propria professionalità, vedo difficile invece che il cliente divida i propri introiti con uno pseudo-sconosciuto, con tutto quello che poi ne consegue, e cioè dare accesso a tutta una serie di documenti, fatture e quant'altro.

    Le prospettive di guadagno sono decisamente notevoli, e secondo me per un seo il pagamento in percentuale è meglio. Ma allora la mia domanda è questa:

    Se proprio devo farmi pagare un fisso, a quali parametri devo affidarmi per valutare il costo preciso?


  • User Attivo

    fatti pagare un fisso su ogni persona che contatta l'azienda. Se poi la persona non conclude non è colpa tua...il tuo lavoro sta nel far arrivare le persone.

    Questo è il mio pensiero...poi ovviamente non credo nessuno ti pagerà una cosa del genere! 😄

    esistono guide 3 metodi.

    Remunerazione a lavoro.
    E' praticamente come il volantinaggio...il tuo ruolo è far venire a conoscienza le persone del prodotto ( la coscienza del prodoto è già un grande passo...perché nonostante su quei 12000 poenziali clienti 11.999 non lo diventano qualcuno sicuramente potrebbe parlarne in giro e la voce si sparge...pubblicità indiretta...passaparola).
    Quindi ti fai pagare un fisso sul lavoro svolto...se credi di fare un buon lavoro puoi aggiungere che sopra tot clienti ricevi dei premi...insomma le varianti sono infinite.

    Il secondo metodo è farti pagare a contatti...quanti effettivamente rispondono alla "chiamata"...non sei più quello che fa volantinaggio..sei quello quello della fastweb che telefona e riesce a mandarti il promotore fastweb a casa! Poi sta al promotore fastweb procurarsi il cliente 😄
    quindi remunerazione un tot fisso a contatto, che sia andato a porto o meno.

    terzo tipo:
    percentuale vitalizia sulle ordiniazioni dei clienti che sono giunti tramite.

    il terzo tipo è al più alto rischio...dipende motlo anche dalle capacità della società!
    Pensa ai promotori che 10 anni fa andavano per i negozi di computer e promuovevano i cd verbatim! Quelli che hanno fatto contratto a percentuale ( e cmq fanno tutti così) ora girano in BMW...quelli hanno fatto fisso ora si mangiano le dita. Effetto contrario per quelli che pubblicizzavano traxdata ai negozi...la traxdata per anni non si è dedicata al mercato italiano (ha ripreso da qualche mese soltanto) ...chi aveva il contratto a percentuale ha guadagnato di meno rispetto al fisso!
    Nel lungo termine a percentuale conviene... il problema è il lungo termine, che essendo lungo ha un rischio maggiore! 😄

    Insomma...credo che la cosa non sia affatto semplice...molte volte occorre solo avere i gioielli di mamma e buttarsi! 😄


  • Super User

    @lapo said:

    Secondo me il problema non è tanto quello di sminuire la propria professionalità, vedo difficile invece che il cliente divida i propri introiti con uno pseudo-sconosciuto, con tutto quello che poi ne consegue, e cioè dare accesso a tutta una serie di documenti, fatture e quant'altro.

    Io credo che sia proprio questo il punto chiave.

    Un libero professionista lavora a prestazione: di solito il consulente, l'avvocato, ma anche il muratore o l'idraulico li paghi a servizio e non a risultato.
    Classicamente colui che guadagna a risultato NON è un professionista, ma un imprenditore.

    Se lavori a risultato in questo modo ("accesso a tutta una serie di documenti, fatture e quant'altro"), è più corretto chiamarlo cliente o socio?

    Non è una questione di termini, anzi, va benissimo anche perché mediamente guadagna più l'imprenditore del professionista.

    Il rischio, secondo me, è di proporre la modalità socio quando pensiamo che il cliente non accetterebbe la modalità professionista.... in questo caso possono essere dolori.

    In tutti gli altri casi concordo, puoi guadagnarci, eccome!


  • User Attivo

    @Stefano said:

    Io credo che sia proprio questo il punto chiave.

    Un libero professionista lavora a prestazione: di solito il consulente, l'avvocato, ma anche il muratore o l'idraulico li paghi a servizio e non a risultato.
    Classicamente colui che guadagna a risultato NON è un professionista, ma un imprenditore.

    Se lavori a risultato in questo modo ("accesso a tutta una serie di documenti, fatture e quant'altro"), è più corretto chiamarlo cliente o socio?

    Non è una questione di termini, anzi, va benissimo anche perché mediamente guadagna più l'imprenditore del professionista.

    Il rischio, secondo me, è di proporre la modalità socio quando pensiamo che il cliente non accetterebbe la modalità professionista.... in questo caso possono essere dolori.

    In tutti gli altri casi concordo, puoi guadagnarci, eccome!AHh! Ora ci siamo!
    Quoto 😄


  • Super User

    finalmente ci siamo allineati 🙂


  • Super User

    L'importante è saper identificare il cliente.

    Se si ha esperienza, e si è individuata la possibilità di guadagnare bene, proporre un contratto a % dovrebbe essere una strada da privilegiare, in pratica dobbiamo essere noi a cercare di imporla, seppure sia generalmente più facile da far accettare.

    Questo tipo di collaborazione è diversa dal classico lavoro su commissione, potremmo essere noi stessi a proporci ad aziende che nemmeno avevano pensato di puntare sul web o che, puntandoci, non stanno concludendo nulla per mancanza di esperienza.

    Allora si va con un progetto e lo si presenta.

    Se questo è valido, è molto difficile che l'azienda rifiuti la proposta.

    Se si crede nel proprio lavoro, è il caso di tentare.
    Chiaramente si cercherà di scegliere un'azienda che offra alti margini di guadagno 😉


  • User Attivo

    La tua idea di guadagno a percentuale è giusta e secondo me sarà una delle possibilità seo del futuro. Solo che questo seo non si chiamerà più seo ma web marketing. In realtà la figura di un professionista SEO scomparirà in America e scomparirà anche in Europa. Come avete giustamente notato la seo stessa non porta direttamente il guadagno ed è quindi dipendente dal modello di business e del suo marketing. Siccome per far salire il sito bisogna sfruttare sempre di più i meccanismi di marketing e migliorare sempre di più il modello di business del cliente ? un esperto SEO deve diventare per forza l?esperto di web marketing che è responsabile anche per le conversione. E? essendo responsabile anche per le conversioni può giustamente guadagnare sulle percentuali.

    In base alla mia esperienza il mercato attuale in Italia non è ancora pronto per capire questa cosa. C?è un sacco di gente che cerca pubblicità in generale su internet e per tale pubblicità conosce solo banner, immagini etc. Non sanno ancora neanche cosa sia la seo, non parliamo poi delle conversioni, landing page etc. Infatti finora si lavora soprattutto con clienti molto seri che sono molto avanti con la strategia business ma indietro con la conoscenza di internet oppure della seo stessa e con i clienti piccoli che sono in mercati poco competitivi, che hanno i siti facili da far salire su Google. Quindi il guadagno per % secondo me troverà la sua vera e propria applicazione nei prossimi anni, magari già dal 2008.


  • User

    Interessante questo tread. Lo leggo solo oggi, a distanza di un anno e passa, e lo trovo molto attuale. Ho visto nei vari interventi diverse opinioni e diversi modi di vedere la propria professionalità.
    Io credo che "oggi" un SEo-SEM potrebbe essere o diventare un perno importante nella gestione di un sito web di e-commerce.
    Se si paragona il lavoro di un SEO "virtuale" a quello di un VENDITORE/COMMERCIALE "reale" si potranno trovare molti fattori in comune.
    Certo, non tutti i venditori lavorano a percentuale. Molti sono assunti con stipendio fisso + provvigioni (bassissime).
    Ma molti commerciali lavorano solo a provvigione, guadagnando soldi (dopo anni di gavetta), e ritrovandosi negli anni (in base ai vari settori) con pacchetti clienti fidelizzati.

    Un'azienda di e-commerce oggi è disposta ad investire nel web solo se dal web può ricevere/ricavare profitti.
    E, a mio parere, la figura del SEO potrebbe rivestire un ruolo fondamentale. Se poi teniamo in considerazione il fatto che un SEO potrebbe gestire diverse realtà commerciali (e-commerce) nello stesso istante, va da se capire che il lavoro a percentuale offre buone prospettive di crescita e di know-out.
    Il lavoro a percentuale sarà per molti SEO, ma non per tutti, una miniera d'oro.