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Product Placement
E' da qualche tempo che sto soffermando i miei studi di marketing sul product placement cinematografico di servizi web. (inserimento di brand nelle pellicole)
Quali i lati positivi:
Varie ricerche hanno dimostrato che il product placement è più efficace dell'adv classico perchè si tratta di una esperienza trasformazionale, cioè rimane nel ricordo dello spettatore. (tant'è che questa tecnica in Italia prima del decreto Urbani era vietata e vista come pubblicità subliminale).
Se si riesce ad imbroccare la giusta contiguità di temi tra pellicola e prodotto si riuscirà ad innestare un feedback positivo interessantissimo.
Diversamente dalla solita adv, il product placement vede nella sua dimensione informativa una strategia simbolica, ossia associazione di prodotto a situazione di uso.
Ci sono 3 tipi di P.P. disponibili:
-screen placement: brand a livello visivo
-script placement: brand a livelloverbale
-plot placement: il brand assume ruolo in sceneggiaturaDa una ricerca di mercato sul film "Il mio nuovo strano fidanzato" in cui vi sono vari brand sponsorizzati si hanno tali risposte dal pubblico:
il 43% dichiara di non essere infastidito, il 41% si dichiara indifferente e solo l'8% ne è infastidito, ciò significa che è molto ridotta la parte di audience che rifiuta questo tipo di spot.
Quali i lati negativi
Se si manca la coerenza tra plot e brand si innesca un fenomeno negativo e di rifiuto dell'audince va quindi eseguito un attento screening dei vari film.Come applicarlo a prodotti web?
Varie le case histories di successo di promozione di prodotti web con il P.P.
Nel film "L'uomo che sussurrava ai cavalli" per trenta secondi si vede un pc collegato con il sito Equisearch.com un e-commerce specializzato per amanti dei cavalli. In pochissimo tempo il volume di vendite da tutto il mondo è aumentato del 400%.
Nel celebre telefilm "Will & Grace" si spinge sul sito www.polo.com che ha raddoppiato in poco tempo gli introiti vendendo oltre 3.000 magliette nelle ore successive alla puntata con il P.P.
I prezzi delle soluzioni P.P. non sono assolutamente fuori mercato per piccole e medie imprese, ovviamente il costo varia da quanto il brand è inserito nella pellicola, ma uno screen placement su un prodotto italiano può aggirarsi su costi che variano da 3.000 a 5.000 euro.** I nuovi orizzonti**
I nuovi orizzonti vedono inserito il product placement nel web, nelle community virtuali alla SecondLife o Habbo, in cui vengono brandizzate stanze, città e luoghi di associazione, con livelli di clikrate sul sito del cliente e di assimilazione di marca assolutamente eclatanti.
Inoltre si sta diffondendo il P.P. anche nel settore videoludico. Basta guardare i contratti miliardari di Intel e McDonald's per brandizzare The Sims o Nascar.Io penso che sia da studiare questo canale adv, in un momento in cui sembra apparire una certa saturazione dell'offerta adv sul web, trovare un canale così innovativo e di forte impatto sull'utente potrebbe avere ottimi risvolti sulle strategie di marketing del prodotto web.
Ciao cari
Pega
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Io penso che sia da studiare questo canale adv, in un momento in cui sembra apparire una certa saturazione dell'offerta adv sul web, trovare un canale così innovativo e di forte impatto sull'utente potrebbe avere ottimi risvolti sulle strategie di marketing del prodotto web.
Sicuramente il product placement è un canale adv alternativo. Può essere anche più contestuale se lo paragoniamo agli adv sulla TV generalista. Sicuramente piuttosto che sovvenzionare i film italiani con soldi pubblici vedrei di più un brand sponzorizzato da privati. Come risulta dai test il prodotto/brand non viene percepito come fastidioso. solo perchè viene inserito in associazione alla scena corrente.
Trovo difficile per molte aziende medio/piccole italiane piazzare i propri prodotti in questo modo. Alcune categorie merceologiche non troverebbbero spazio, cosi come molti servizi web. Sul web la spesa pubblicitaria è in crescita e permette anche di avere dei ROI (Ritorni sull'investimento) più facilmente calcolabili, immediati e tangibili.
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A me pare un'ottima idea e, a dire la verità, avevo pensato a qualcosa del genere.
E' una cosa leggermente diversa ma simile: mi ricordo che giravano dei filmati in flash carini, e che gli utenti stessi se li inviavano tra loro, veicolando in questo modo anche il marchio di chi li aveva realizzati.
Ho un libro interessante su questo, si chiama "L'economia delle esperienze".
Ne parla anche Mario Lupi nel suo blog
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Interessante questo argomento. Sono passati 3 anni dall'ultimo post. Com'è cambiata la situazione del PP in Italia? Esiste un mercato che vada oltre il classico PP da movie?
Nella speranza che qualcuno "rientri" in questo tread ringrazio anticipatamente per i vostri post.