• Super User

    A me sembra di sognare.... non ho chissà quali interessi nel difendere Berlusconi ma gli antiberlusconiani in Italia fanno davvero ridere.

    Voi credete davvero che esiste un politico o imprenditore italiano che non abbia commesso quei reati ?

    povera italia...


  • User Attivo

    Flep, la differenza sostanziale è che se lo fa il Commendator PincoPalli è un reato, e si spera che la GdF prima o poi lo becchi, se lo fa il Cavalier Berlusconi Primo Ministro (o ovviamente il signor Prodi Primo Ministro) è un po' diversa, perchè è ovvio che prima o poi ci scappa la legge salva-qualcuno, la legge ad personam.

    Ovvero, come è chiaro da qualche millennio: Quis custodiet ipsos custodes?


  • Super User

    @etimo said:

    Flep, la differenza sostanziale è che se lo fa il Commendator PincoPalli è un reato, e si spera che la GdF prima o poi lo becchi, se lo fa il Cavalier Berlusconi Primo Ministro (o ovviamente il signor Prodi Primo Ministro) è un po' diversa, perchè è ovvio che prima o poi ci scappa la legge salva-qualcuno, la legge ad personam.

    Ovvero, come è chiaro da qualche millennio: Quis custodiet ipsos custodes?

    Hai perfettamente ragione e condivido, quello che però non mi piace è l' accanimento troppo accentuato nei confronti di Berlusconi, delle sue aziende e della sua vita privata.


  • User Attivo

    Travaglio mi sembra tanto il portatore sano di verità.

    Si atteggia come le cose le sapesse solo lui. COme se tutto quello
    che dice fosse vero ed ineluttabile. In realtà si vede benissimo
    che tenta sistematicamente di attaccare sempre e solo Berlusconi.

    Che alcune volte colpisca nel segno forse è vero, ma non si capisce perchè
    un giornalista affermato anche all'estero se la prenda sempre e solo
    con un bersaglio specifico. Molte magagne le hanno fatte anche Prodi
    e i suoi compagni, ma nessuno ne parla. Come mai?
    Sono degli intoccabili? o mi volete far credere che gente che sta in
    politica da 30 anni non ha assolutamente colpa del fatto che in Italia
    le cose vanno come vanno?

    I disastri che ha combinato Prodi da presidente dell'Iri sono evidenti ma
    sembra che non sia un fatto grave ed anzi addirittura gli fanno fare
    il presidente del consiglio...


  • Super User

    Flep, perseguire chi delinque non è accanimento.
    E non è nè di destra nè di sinistra.

    Anacronistico è stato per chi ha opinioni di destra lasciarsi rappresentare da individui del genere.

    Essere anti berlusconi in questo frangente è tutt'altro che ridicolo ma doveroso, indipendentemente dalla posizione politica.
    Se vogliamo voltare pagina, questo è il primo passo, rifiutare queste figure va fatto da destra e da sinistra.

    E non è nemmeno vero che tutti gli imprenditori in Italia abbiano quelle condizioni; hai mai sentito cose del genere per Montezemolo ad esempio?

    Sembra che possa anche 'scendere in campo'; dovesse farlo vedrai comportamenti ben diversi nei suoi confronti, semplicemente perchè non ha rapporti con la mafia e non ha processi, così come nulla del genere successe per uomini politici di destra onesti del passato.

    Edit.

    Molte magagne le hanno fatte anche Prodi
    e i suoi compagni, ma nessuno ne parla. Come mai?Se ne parla eccome e Travaglio stesso lo fa; mi sembra che ti debba meglio documentare 🙂


  • User Attivo

    @Flep said:

    quello che però non mi piace è l' accanimento troppo accentuato.

    Troppo accentuato? Scherzi ? A parte Travaglio (che proprio per questo viene (cfr sopra) definito inaffidabile, schierato, fazioso ecc.) non c'è praticamente nessun altro giornalista che segue queste faccende in modo decente.

    Per cose infinitamente minori in qualsiasi paese civile scoppia un caso mediatico, e la persona è costretta a dimettersi.

    In qualsiasi paese civile basta che una una persona menta pubblicamente su qualsiasi particolare insignificante per essere cacciato a calci e messo alla gogna. Non sto a farte esempi, ma ci sono stati casi ad esempio di gente che ha mentito sulla colf al nero e per questo si è dovuta dimettere.

    Qui abbiamo un Berlusconi condannato per falsa testimonianza e nessuno si sogna di dire nulla.

    Accanimento troppo accentuato? Se permetti, non esiste un troppo accentuato quando ci si propone a governare, e a rappresentare l'Italia di fronte al mondo.

    Hai presente cosa scrivono i giornali di tutto il mondo su Berlusconi? Credi che quando **tu **vai all'estero le varie prodezze di Berlusconi giovino alla tua immagine di italiano?

    Poi certo, benvenga un anti-Travaglio che tiri fuori le magagne di Prodi con lo stesso zelo. Penso che anche Prodi abbia le sue magagne. Non arriveranno per numero e importanza a quelle di Belrusconi ma anche lui ha le sue magagne.

    E a costo di sembrare un accanito bigotto, da mesi sostengo che Sircana (portavoce di prodi, foto del travestito ecc.) si sarebbe dovuto dimettere.

    Non per la storia del travestito (per quel che mi concerne ognuno è libero di prenderlo/metterlo in ogni qualsivoglia orifizio) ma per la menzogna che ha detto al riguardo.

    Caro mio, vuoi fare il politico? allora impara a prenderti onestamente le responsabilità di quello che fai.


  • Super User

    Credo fermamente che molti degli accanimenti su Berlusconi da parte di alcuni politici e non è dettato anche da un forte sentimento di invidia.

    Se dovesi scegliere di chi fidarmi, mi fiderei di un mezzo **** come Berlusconi piuttosto che di un invidioso filo-comunista 🙂


  • User Attivo

    Originariamente detto da Berlusconi imageimage
    C'è qualcosa che non va o no in tutti questi giornali che stanno dalla loro parte? C'è qualcosa che non va o no se tutte le mattine la radio del Sole 24 Ore attacca il governo? Allora apriamo gli occhi!
    Già Berlusconi ha il dente avvelenato contro Confindustria, ti immagini se davvero Montezemolo "scende in campo" ? :eheh:

    Sarebbe davvero interessante.


  • Super User

    Lascia stare l'invidia Flep, che parliamo di onestà qui 🙂

    A te e pure a Sgozzapolli; ... ragazzi non possiamo andare avanti così!

    Non si può difendere un pregiudicato a tutti i costi solo perchè si è lasciato che divenisse leader della nostra parte politica.

    Per tollerare lui poi si finisce per dover tollerare ogni altra forma di reato.
    E si lascia che si devasti l'Italia e gli italiani, che oramai c'è odio e rancore anche nei sassi.

    Guarda facciamo una sfida io e te ... e pure Sgozzapolli 🙂

    Pierfrancesco su ha riportato una lista agghiacciante.
    Ha fatto una bella ricerca non c'è che dire.
    Completa e documentata.

    Sfidiamolo a fare lo stesso per Casini e Fini
    E poi per Prodi e D'Alema e Bossi.

    Sappiamo bene che troverà ben poco per ognuno di essi!!

    Qualche denuncia per qualcuno scontento forse, magari qualche finanziamento al partito non proprio regolare, ma finirà là.

    • Per Prodi troveremo il tipico caso IRI; vogliamo studiarlo per bene e capire davvero cos'è successo?
    • Per Fini forse qualcosa della moglie ma poca roba.
    • Per Bossi qualche bustarella, forse alcuni insulti di troppo e fine.
    • Per Casini non ricordo proprio; l'unica potrebbe essere che è un cattolico divorziato ...ma andremmo a livelli davvero infimi qui.

    Che sappiamo tutti che governare anche cercando di farlo nel miglior modo possibile non è facile e quando si fanno scelte, anche oneste, a qualcuno piacciono e ad altri no, ed è inevitabile che a chi non piacciono possa passare per la testa di querelare e denunciare.

    Ma fondamentalmente, sappiamo bene che nè Fini nè Casini, nè Prodi nè Bossi [e tanti altri] hanno situazioni simili e fondamentalmente sono politici onesti.

    Bisogna accettare una buona volta che nessuno mai si è accanito contro Fini, Bossi e Casini e se l'hanno fatto per Berlusconi il motivo c'è eccome.
    Bisogna accettare una buona volta che Berlusconi è* sceso in campo* quando oramai solo la politica lo poteva salvare, e non solo dal carcere ma anche dalla bancarotta, che nel 1993 la sua situazione presentava un disavanzo di 4 mila miliardi... e non il contrario.

    La realtà è che qualcuno è un pregiudicato mentre invece gli altri sono uomini politici con idee diverse ma fondamentalmente onesti.

    ...sono però quei politici onesti che in altro topic consideriamo tuttavia inadeguati a risolvere gli attuali problemi del Paese, che occorre voltare pagina, e se non ne sono capaci, se ne vadano a lavorare e si trovi qualcun'altro in grado di farlo.

    Ma IMHO sono fondamentalmnete onesti.

    Pierfrancesco, vuoi tentare ? 😄


  • Super User

    @Flep said:

    Credo fermamente che molti degli accanimenti su Berlusconi da parte di alcuni politici e non è dettato anche da un forte sentimento di invidia.

    Se dovesi scegliere di chi fidarmi, mi fiderei di un mezzo ***** come Berlusconi piuttosto che di un invidioso filo-comunista 🙂

    Questa è davvero una cosa molto grave da dire...a questo punto mettiamo salvatore rina al governo
    Accanimento contro berlusconi ? Lo ripeto non ho mai visto una persona innocente darsi tanto da fare per non essere giudicato
    Invidia o non invidia l' accanimento è giustificato...chi sbaglia paga...tranne che qui in italia

    ConfindustriaOnestamente sono ridicoli....5 anni fa appoggiarono berlusconi l' anno scorso prima delle elezioni hanno cambiato bandiera...ora c'è l' hanno con tutti:D

    Pierfrancesco, vuoi tentare ?:D Tento ma come detto da te non troverò molto;)


  • User Attivo

    Non credo che si troverà molto su Prodi semplicemente perchè quella
    contro Berlusconi è una vera e propria campagna voluta dai magistrati.
    Nessun magistrato toccherebbe mai Prodi, visto che fa parte del partito
    che gli ha dato il posto.NOn dimentichiamoci che si diventa magistrati
    attraverso un concorso pubblico, vale a dire tramite raccomandazione.

    In Italia non si è lasciato che Berlusconi divenisse leader....
    La gente vota e sceglie, non è che sono tutti degli idioti, che votano a casaccio.
    Ne è una dimostrazione sia il voto del 2001, sia quello più recente che ha visto
    una sostanziale parità. Va detto che durante mani pulite furono beccati
    moltissimi imprenditori, tranne Berlusconi. Il fatto è strano. Proprio quando il
    cavaliere decide di scendere in campo inizia la gogna giudiziaria.
    Fino ad allora era onestissimo e nessuno aveva niente da dire.Nel
    momento in cui è diventato un avversario politico lo hanno attaccato.Il
    fatto poi che uno abbia subito dei processi non significa che è colpevole.

    Se si indagasse su come faceva il partito comunista a mantenersi e ad essere
    un gigante mentre altri partiti avevano strutture molto semplici è un
    mistero. Non credere a finanziamenti da parte dell'URSS è arduo.
    Vedere gente che ha preso soldi da chiunque e fa anche la morale
    è il massimo del minimo. Prodi ricopre incarichi politici da oltre trentanni:
    come mai sempre lui? che razza di genio è? non mi sembra il più sveglio
    del quartiere....e poi se l'italia sta come sta è colpa anche sua, no?
    O di berlusconi che si faceva i fatti suoi?

    Travaglio non lo seguo molto perchè mi sta profondmente antipatico.
    E quando a lo vedo interloquire con Santoro scambiandosi quegli sguardi
    languidi sospetto forttemente di una loro relazione segreta.

    Andrez, mi spieghi perchè Berlusconi è pericoloso?
    La tanto paventata dittatura che ci sarebbe stata non c'è.Si parla male
    sempre e solo di Berlusconi.Ma davvero credi che il pericolo derivi da lui?
    non sono molto più pericolose le faine che manipolano la realtà da dietro?

    Imprenditori come Benetton, De Benedetti e altri vari che hanno rubato aziendde italiane per quattro soldi, perchè le hanno avute?
    Perchè Cragnotti che non si sa che lavoro abbia mai fatto, era proprietario
    della Cirio e l'ha fatta anche fallire? sta gente dove li prende i soldi?
    Chi glieli ha fatti i favori a questi potenti di cui non ne parla mai nessuno?

    Se uno vuole essere obiettivo deve dire tutto.Ma la colpa può mai essere
    sempre e solo di Berlusconi?ora al governo ci sta Prodi, ma perchè si parla sempre e solo del cavaliere?non è che si vuole distogliere l'attenzione
    dai problemi seri?quelli veri? e poi anche se uno fosse un bandito,
    ma la gente lo voglia eleggere, secondo me ha tutto il diritto di essere eletto.
    Il potere è del popolo. Questo vuol dire che può essere eletto chiunque.
    Anche Riina, se la maggioranza lo vuole(certo non me lo augurrerei mai,
    ma rispetterei la decisione democratica).

    Voglio solo citare un piccolo esempio: Deaglio fece un pastrocchio stando a
    sentire delle menate che gli raccontò un tizio americano col cervello in pappa
    pubblicando quel film documentario semplicemente ridicolo e prendendo una
    cantonata pazzesca, solo per colpire Berlusconi e vendere un sacco di copie.

    Ma la gente sta veramanete fuori?


  • Super User

    Sono daccordo con sgozzapolli 🙂

    Credo che la differenza sostanziale tra destra e sinistra è decisamente la magistratura. Tutti i magistrati in Italia sono eletti dopo concorsi truccati dai partiti di sinistra e questo lo sanno anche i muri ( Ho una sorella di centro-destra che sta tentando di diventare magistrato ) e Di Pietro è la prova che più prova non c'è !

    Se la destra fa intrugli, prima o poi viene alla luce. Rendiamoci conto che un uomo che non parla neanche l' italiano ha incriminato l' intero sistema imprenditoriale italiano durante mani pulite.

    La sinistra ne fa anche peggio, ma ha la magistratura nelle mani e quindi chi si mette a indagare un politico che gli ha dato il posto di lavoro ?

    Io sono fermamente convinto che se questo vizio di cacca dell' italia di fare raccomandazioni su raccomandazioni, di trovare lavoro tramite partito politico, cugino, fratello, zio, nonno e bisnonno faccia veramente schifo e di certo non è uno stato fondato sulla meritocrazia.
    Se per ipotesi (utopia) questo 'umma umma' venisse improvvisamente tagliato, il 50% degli italiani sarebbe costretto a meritarsi davvero la sedia che occupa.

    Detto questo, si può facilmente capire perchè Berlusconi è sempre attaccato.
    Perchè gli 'umma umma' tengono in mano l' italia e uno stato liberale farebbe davvero tanto male a quel 50% che si vedrebbe nella cacca e per cui fa quello che spesso non condivido: si rifugia da chi crea il rifugio per deboli.

    Banche decisamente schierate a sinistra che fanno tutti i pastrocchi possibili per far credere ai loro clienti che quella banca è la banca del 'popolo' hahaha
    e la gente gli crede pure...poi possono inquolarli fino alla morte bAh

    Classico esempio ?

    La COOP sei tu ! hahahahahaha
    Azienda italiana fortemente schierata a sinistra che da una tessera ad ogni socio facendogli credere che non sono un numero e basta, addirittura li invitano alle riunioni COOP che chiunque abbia una tessera COOP può partecipare ma lla fine della piramide c'è tanta di quella cacca ma tanta di quella cacca che solo un vero romagnolo che vive in Romagna può effettivamente capire. Posti di lavori dati tramite tessera COOP hahaha

    ragazzi finiamola di raccontarcela, la sinistra si permette di fare magagne finchè vuole perchè ha in mano la magistratura. D'altronde l' Italia è comandata dall'ignoranza e fino a che non ci sarà uno come Berlusconi che avrà un mandato per governare almeno 20 anni....l'italia non si ripulisce da schifo che è diventata.

    Ecco perchè si attacca Berlusconi, perchè è troppo scomodo, ma veramente troppo scomodo....


  • Super User

    @Sgozzapolli said:

    Non credo che si troverà molto su Prodi semplicemente perchè quella
    contro Berlusconi è una vera e propria campagna voluta dai magistrati.
    Nessun magistrato toccherebbe mai Prodi, visto che fa parte del partito
    che gli ha dato il posto.NOn dimentichiamoci che si diventa magistrati
    attraverso un concorso pubblico, vale a dire tramite raccomandazione.

    Questa scusami ma è una cavolata non esiste nessuna campagna voluta dai magistrati queste sono le idee che mette in testa berlusconi...a questo punto farei una legge...un politico puo avere un numero max di complotti altrimenti qua non ne usciamo più:D concorso pubblico lo dice la parola stessa...non è sicuramente per raccomandazione...certo esistono le raccomandazioni ma addirittura fare un affermazione del genere....

    In Italia non si è lasciato che Berlusconi divenisse leader....
    La gente vota e sceglie, non è che sono tutti degli idioti, che votano a casaccio.
    Ne è una dimostrazione sia il voto del 2001, sia quello più recente che ha visto
    una sostanziale parità. Va detto che durante mani pulite furono beccati
    moltissimi imprenditori, tranne Berlusconi. Il fatto è strano. Proprio quando il
    cavaliere decide di scendere in campo inizia la gogna giudiziaria.
    Fino ad allora era onestissimo e nessuno aveva niente da dire.Nel
    momento in cui è diventato un avversario politico lo hanno attaccato.Il
    fatto poi che uno abbia subito dei processi non significa che è colpevole.

    Non è esatto berlusconi è indagato da prima che entrasse in politica...è provato che è entrato in politica proprio per poter evitare processi et simila

    Se si indagasse su come faceva il partito comunista a mantenersi e ad essere
    un gigante mentre altri partiti avevano strutture molto semplici è un
    mistero. Non credere a finanziamenti da parte dell'URSS è arduo.
    Vedere gente che ha preso soldi da chiunque e fa anche la morale
    è il massimo del minimo. Prodi ricopre incarichi politici da oltre trentanni:
    come mai sempre lui? che razza di genio è? non mi sembra il più sveglio
    del quartiere....e poi se l'italia sta come sta è colpa anche sua, no?
    O di berlusconi che si faceva i fatti suoi?Mah supposizioni tue con una proprio idea degli ultimi 30 anni italiani

    Travaglio non lo seguo molto perchè mi sta profondmente antipatico.
    E quando a lo vedo interloquire con Santoro scambiandosi quegli sguardi
    languidi sospetto forttemente di una loro relazione segreta.:lol:

    Andrez, mi spieghi perchè Berlusconi è pericoloso?
    La tanto paventata dittatura che ci sarebbe stata non c'è.Si parla male
    sempre e solo di Berlusconi.Ma davvero credi che il pericolo derivi da lui?
    non sono molto più pericolose le faine che manipolano la realtà da dietro?Berlusconi....quando è salito al governo ha messo gli amici suoi in rai e nel giornale piu letto (corriere della sera)...ha cacciato chi aveva osato contrastarlo piu dittatura del diktat bulgaro non c'è...uso criminoso...in italia porre domande è fare un uso criminoso

    Se uno vuole essere obiettivo deve dire tutto.Ma la colpa può mai essere
    sempre e solo di Berlusconi?ora al governo ci sta Prodi, ma perchè si parla sempre e solo del cavaliere?non è che si vuole distogliere l'attenzione
    dai problemi seri?quelli veri? e poi anche se uno fosse un bandito,
    ma la gente lo voglia eleggere, secondo me ha tutto il diritto di essere eletto.
    Il potere è del popolo. Questo vuol dire che può essere eletto chiunque.
    Anche Riina, se la maggioranza lo vuole(certo non me lo augurrerei mai,
    ma rispetterei la decisione democratica).Se riina si presenta come un onesto cittadino...è ovvio che viene votato

    Voglio solo citare un piccolo esempio: Deaglio fece un pastrocchio stando a
    sentire delle menate che gli raccontò un tizio americano col cervello in pappa
    pubblicando quel film documentario semplicemente ridicolo e prendendo una
    cantonata pazzesca, solo per colpire Berlusconi e vendere un sacco di copie.Mi spiace ma le mie affermazioni sono su fatti provati e fonti piu accertabili di film contro berlusconi 😉


  • Super User

    Se dovesi scegliere di chi fidarmi, mi fiderei di un mezzo **** come Berlusconi piuttosto che di un invidioso filo-comunista imageMmh, ... è più che lecito uno spirito anticomunista come uno antifascista e qualcuno possa cercare di fare il possibile per impedire ai comunisti (o ai fascisti) di governare, ma mettere il Paese in mano ad un pregiudicato come Riina no, non si può.

                              Confindustria:                                 Onestamente sono ridicoli....5 anni fa appoggiarono berlusconi l' anno scorso prima delle elezioni hanno cambiato bandiera...ora c'è l' hanno con tutti![image](http://www.giorgiotave.it/forum/../images/smilies/icon_mrgreen.gif) Non mi sembrano ridicoli; 5 anni fà c'era D'Amato, un uomo di Berlusconi in Confindustria, poi non è stato rieletto (qualcosa è cambiato là) ed il nuovo ha idee un tantino diverse.
    

    perchè quella contro Berlusconi è una vera e propria campagna voluta dai magistrati. E perchè mai contro Berlusconi e non contro Fini o Casini?

    • secondo la tua tesi per 5 anni il posto ai Magistrati l'avrebbe garantito Berlusconi, come mai si sarebbero comunque accaniti contro di lui proprio in quei 5 anni e non lo farebbero ora per Prodi?

    Poi, ... commento questa e poi più:

    Proprio quando il cavaliere decide di scendere in campo inizia la gogna giudiziaria.
    Fino ad allora era onestissimo e nessuno aveva niente da dire.Nel
    momento in cui è diventato un avversario politico lo hanno attaccato.
    Sgozzapolli, qui apprezziamo discutere fatti, non favole.
    Questa è stata raccontata mille volte, ovviamente da Berlusconi stesso in primis, e tu ci hai creduto.

    Non so quanti anni hai, ma io mi ricordo molto bene e, come ho scritto sopra con tanto di link [che forse ti è sfuggito] è vero esattamente il contrario.

    Nel 92 Berlusconi non aveva nessuna intenzione di fare politica e non l'aveva mai fatta.

    Ma con mani pulite apprese che era questione di mesi poi l'avrebbe atteso il carcere.
    Oltre la bancarotta, in quanto fininvest perdeva oltre 4 mila miliardi.

    Da lì, i suoi avvocati [Previti ecc. che poi nominò Ministri] gli mostrarono come unica soluzione lo scendere in campo.

    ... e subito iniziò a raccontarla all'opposto.

    Attenzione, queste non sono ipotesi nè opinioni, è la realtà.

    Dovremo prima o poi accettare questa realtà, ed imparare a pretendere che chi ci rappresenta sia onesto e predichi l'onestà, non il malaffare, l'evasione, l'impunità e così via.


  • Super User

    Scusate, ma devo chiudere image

    I toni sono ampiamente oltre il feeling di Società Civile ed invece di sviluppare argomenti in modo obiettivo si è arrivati agli sfoghi ed agli slogan propagandistici.

    Una per tutte; se Riina con qualche mezzo fosse eletto dalla maggioranza, lo raccontate a qualcun'altro che sarebbe democrazia, significherebbe semplicemente lo Stato in mano alla mafia e non sarebbe certo quella Società Civile che cerchiamo di esprimere qui.

    Se pensate che questo sia lecito, sorry, non venite in questo angolo di Società Civile a scriverlo ma meglio altrove.

    Ed anche a terminologie, qua e là siamo già arrivati ai livelli da stadio.

    Vi prego di riflettere un attimo e ricordare perchè esiste e che fine ha il Forum Società Civile, poi domani magari tentiamo di riaprire.

    image


  • Super User

    Il Forum GT è un'area tecnica nella quale discutere ed approfondire tesi e concetti in modo razionale ed obiettivo, cordiale e pacato.

    Nelle sue varie Aree, da Posizionamento a Flash, si invitano gli utenti esperti a documentare le proprie affermazioni riportando dati e fonti e gli inesperti e praticoni ad astenersi dal postare inesattezze, leggende e vanterie varie spacciandole per buone.
    Questa pratica è diffusa in ogni Area ed ha portato all'attuale livello tecnico del Forum GT nonchè al suo mitico feeling.

    Una parte degli utenti accetta feeling e linea editoriale, li fa propri e partecipa attivamente alla crescita del Forum.
    Altri, preferendo il pressapochismo ed il sensazionalismo, lo slogan facile e la pratica di discutere le altrui tesi non con dati (che non possiedono) ma con battute e sarcasmo, sono via via allontanati dal ForumGT e vanno ad alimentare le fila dei tanti forum ricchi di grida, flame e sberleffi evidentemente così di moda oggi.

    Questo vale anche e soprattutto per l'Area Società Civile.

    Siamo orgogliosi di quest'Area ma oggi abbiamo dato una pessima immagine di noi stessi scrivendo forse una delle sue pagine più brutte.
    Non tutti evidentemente hanno compreso lo spirito sia del ForumGT che di quest'Area ed approfittano di questa aperta disponibilità.

    Questo pone in pessima luce l'intero Forum ed evidentemente non può essere accettato.

    Siamo dunque costretti anche qui a definire nel dettaglio Regole Specifiche, cosa è consentito e cosa no.
    E farle fermamente rispettare.

    Innanzitutto la posizione primaria del Forum GT è quella di rispettare le leggi e pretendere che chi scrive sul forum le rispetti.

    E' evidentemente una scelta, può essere condivisa o meno ma deve essere rispettata.
    Chi non trova le condizioni per condividerla o rispettarla è bene che cambi Forum.

    GiorgioTave è un Forum laico, che rispetta le religioni e le fedi, tollera che sacerdoti facciano politica ma li condanna se delinquono o coprono delinquenti.

    Il Forum GT non fa distinzioni di razza tra gli uomini ma di maturità; crede cioè che esistano persone colte, mature e civili ed altre stupide ed incivili indipendentemente dalla loro razza.

    Il Forum GT non ha una posizione politica specifica e rispetta le soggettive ideologie del suo staff e dei suoi utenti.

    Nell'Area Società Civile è concesso discutere anche aspetti politici, ricordando l'eterogeneità degli utenti e senza mai mancare ad essa di rispetto.

    Non è consentito presentare slogan, concetti 'sentiti dire', leggende, propaganda ed indottrinamenti presentandoli come autorevoli o veritieri.
    Come in ogni altra parte del ForumGT, chi posta tesi o fatti deve farlo in modo documentato e citando dati e fonti.

    Se non si hanno riscontri oggettivi od adeguate conoscenze è bene astenersi dal presentare e sostenere tesi bizzarre e fantasiose potenzialmente offensive per la dignità di altri utenti e dell'immagine del ForumGT stesso.

    Questa è la posizione del Forum GiorgioTave, la sua Linea Editoriale.
    Può piacere o meno ma va applicata.
    Chi non trova le condizioni per condividere ed applicare questi concetti è bene che cambi Forum.


    Relativamente a questo topic.

    Avevo chiesto qui di riportare e discutere dati e riscontri oggettivi e non personali passioni ed umori.
    Avevo pregato di fare ricerche, postare riferimenti, in modo da rendere le vostre tesi più supportate e farne dei documenti.
    Andare insomma oltre la battuta da bar.

    Sono in effetti stati riportati fatti che evidentemente non sono piaciuti e quella che è seguita è stata una gazzarra indegna di quest'Area e di questo Forum.

    Che prestigio danno al nostro ForumGT concetti come: "gli 'umma umma' tengono in mano l' italia e uno stato liberale farebbe davvero tanto male a quel 50% che si vedrebbe nella cacca" ?
    Cosa vi può essere di costruttivo qui da discutere e sviluppare?

    Qui ripeto, non dobbiamo convincere nessuno, le opinioni di tutti vanno rispettate e le differenze di pensiero considerate con pari dignità.

    Qui si riportano i fatti documentandoli e se quelli non piacciono si possono contestare con altri fatti, dati e riscontri, non con favole e slogan propagandistici.

    Nello specifico, i dati riportati dimostrano che Berlusconi Silvio è stato più volte processato.

    Se questo ForumGT sostiene la piena legittimità e dignità di ogni posizione politica, non altrettanto può fare per chi ha infranto la legge, pesantemente e ripetutamente e di questo fa pure vanto.

    Lo spirito di questo ForumGt e quindi dell'Area Società Civile è ben altro e non può qui esservi spazio per tesi propagandistiche tendenti a legittimare con sofismi chi infrange la legge; come già detto non tollereremo mai un Riina che con qualsiasi metodo riesca a mettere le mani sull'Italia. Non sarebbe una Società Civile quella ma solo mafia.
    Il concetto di dover accettare anche un Riina è pura propaganda, sappiamo bene da che fonte provenga e non lo accettiamo.

     Questa è la posizione del Forum GiorgioTave, la  sua Linea Editoriale.
    

    Può piacere o meno ma va rispettata ed è nostra ferma intenzione farla rispettare.

    Deve essere chiaro:

    • editeremo senza preavviso ogni altro post che non rispetti questa linea.
    • chi non trova le condizioni per condividere ed applicare questi concetti è bene che cambi Forum.

  • Super User

    Procedimenti giudiziari contro Prodi

    Il caso Moro
    Il 10 giugno 1981, prim'ancora di affermarsi come politico, Romano Prodi fu chiamato a testimoniare davanti alla Commissione Moro perché aveva dichiarato di aver partecipato per gioco, il 2 aprile 1978, ad una seduta spiritica durante un pranzo familiare in una casa di campagna di alcuni amici (tra cui Mario Baldassarri e Alberto Clò, quest'ultimo propositore del gioco e proprietario della casa dove erano ospiti, oltre ai suddetti, il fratello di Clò, le relative fidanzate, e i figli piccoli dei commensali). I commensali raccontarono agli inquirenti che nel corso della seduta iniziata per gioco, alla domanda dove è tenuto prigioniero Aldo Moro?, il piattino utilizzato avrebbe composto varie parole: prima alcune senza senso, poi Viterbo, Bolsena e Gradoli. Aldo Moro, rapito 17 giorni prima, il 16 marzo 1978, era al momento tenuto prigioniero dalle Brigate Rosse. Il professor Prodi, in seguito alla seduta, si recò a Roma il 4 aprile, e raccontò dell'indicazione al proprio conoscente Umberto Cavina, capo ufficio stampa dell'on. Benigno Zaccagnini.

    Ecco le parole di Prodi, dai verbali della testimonianza:

    «Era un giorno di pioggia, facevamo il gioco del piattino, termine che conosco poco perché era la prima volta che vedevo cose del genere. Uscirono Bolsena, Viterbo e Gradoli. Nessuno ci ha badato: poi in un atlante abbiamo visto che esiste il paese di Gradoli. Abbiamo chiesto se qualcuno sapeva qualcosa e visto che nessuno ne sapeva niente, ho ritenuto mio dovere, anche a costo di sembrare ridicolo, come mi sento in questo momento, di riferire la cosa. Se non ci fosse stato quel nome sulla carta geografica, oppure se fosse stata Mantova o New York, nessuno avrebbe riferito. Il fatto è che il nome era sconosciuto e allora ho riferito.».
    L'informazione fu ritenuta attendibile, al punto che quattro giorni dopo, il 6 aprile, la questura di Viterbo, su ordine del Viminale, organizzò un blitz armato nel borgo medievale di Gradoli, vicino Viterbo, alla ricerca della prigione di Moro. Tuttavia, fu trascurata un'altra indicazione che la moglie dell'onorevole Moro avrebbe ripetutamente fornito, relativa all'esistenza a Roma di una "via Gradoli" (Francesco Cossiga, all'epoca Ministro dell'interno, in seguito smentì energicamente la signora Moro). Fallito il blitz conseguente alla seduta spiritica, il 18 aprile i vigili del fuoco, a causa di una perdita d'acqua, scoprirono a Roma, in via Gradoli 96, un covo delle Brigate Rosse da poco abbandonato, che si sarebbe rivelato come la base operativa del capo della colonna romana delle BR, Mario Moretti, il quale aveva preso parte all'agguato di via Fani.

    Il caso venne riaperto nel 1998 dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo e le stragi, dalle parole del Presidente di Commissione se ne evincono i motivi:

    «Non è assolutamente credibile che il nome Gradoli sia venuto fuori in una seduta spiritica in cui sarebbe stato evocato lo spirito dell'onorevole La Pira, affinché rivelasse il luogo in cui Moro era tenuto prigioniero. Ho dovuto invece ritenere che il nome Gradoli fosse filtrato nell'ambiente dell'Autonomia bolognese, e che il riferimento alla seduta spiritica, fosse un singolare, quanto trasparente espediente di copertura della fonte informativa».
    Il fine della Commissione era perciò accertare se la vicenda della seduta spiritica fosse in realtà un'architettura per celare la vera fonte del nome "Gradoli" (per esempio un informatore vicino alle BR) e anche cercare di capire se il nome "Gradoli" fosse stato comunicato con tanta celerità alle forze dell'ordine con lo scopo di salvare Moro. L'allora presidente del consiglio Prodi, dati gli impegni politici di poco precedenti alla caduta del suo governo nell'ottobre 1998, si disse indisponibile per ripetere l'audizione, si dissero disponibili Mario Baldassarri (esponente di AN e viceministro per l'Economia e le Finanze dei governi Berlusconi II e Berlusconi III, al tempo del rapimento di Moro docente presso l'Università di Bologna, vedasi audizione relativa) ed Alberto Clò (economista ed esperto di politiche energetiche, ministro dell'Industria nel governo Dini e proprietario della casa di campagna dove avvenne la seduta spiritica, al tempo del rapimento di Moro assistente e poi docente di economia all'Università di Modena, vedasi audizione relativa), anche loro presenti alla seduta spiritica: entrambi, pur ammettendo di non credere allo spiritismo e di non aver più effettuato sedute spiritiche dopo quella, confermarono la genuinità del risultato della seduta (alla critica sul fatto che qualcuno avrebbe potuto guidare il piattino Clò sostenne che la parola "Gradoli", così come "Bolsena" e "Viterbo", si erano formate più volte e con partecipanti diversi) e dichiararono che né loro, né, per quanto ne sapevano, nessuno dei presenti (partecipanti al gioco del piattino o meno) aveva conoscenze nell'ambiente dell'Autonomia bolognese o negli ambienti vicini alle BR.

    Presidenza dell'IRI e vendita della SME

    Romano Prodi e l'allora Ministro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Luigi Granelli, subito dopo la firma dell'accordo IRI-CNRLe vicende riguardanti la vendita, risalente al 1993, da parte dell'IRI delle proprie società alimentari, facenti capo principalmente alla finanziaria SME, è stata oggetto d'indagini da parte della magistratura, quindi Romano Prodi, in quanto presidente dell'IRI durante la privatizzazione, è stato oggetto d'investigazione, insieme al consiglio d'amministrazione dell'IRI.

    L'IRI, durante il primo mandato di Prodi, nel 1985 fallì nell'intento di cedere la SME a privati. Dopo aver ottenuto per l'intero assetto della società solo l'offerta d'acquisto della Buitoni di Carlo De Benedetti, con essa siglò una intesa preliminare, da far approvare dal proprio Cda e dal governo. L'accordo prevedeva la vendita dell'intera partecipazione dell'IRI, pari al 64% del capitale, della SME e la cessione della Sidalm, a un prezzo in linea con quanto stabilito dalle perizie effettuate su richiesta dell'ente pubblico a soggetti terzi. Tale accordo non portò però ai suoi effetti. Nonostante l'approvazione all'unanimità del consiglio dell'IRI, fermamente intenzionata ad uscrire dal settore alimentare, decisione appoggiata anche dal Comitato interministeriale per la Politica Industriale (CIPI), quanto stabilito saltò perché, alla fine, venne meno l'appoggio del governo, presieduto allora da Bettino Craxi, che vedeva come ministro per le Partecipazioni statali Clelio Darida, con cui il presidente dell'IRI aveva fino alla stipula dell'accordo relazionato sulla vicenda. Vi fu così un primo rinvio della decisione, causato dall'arrivo di una offerta anonima superiore del 10% di quella di De Benedetti poco prima dei termini a disposizione, seguita da una ulteriore offerta, da parte di Barilla, Berlusconi e Ferrero, davanti un'altra scadenza e da quelle di altri imprenditori. De Benedetti volle portare la questione con l'IRI in tribunale perché si sentì discriminato e pensò di poter far valere come contratto l'accordo firmato con Prodi. Dalla sentenza di primo grado, che diede torto alla Buitoni, scaturì il Processo SME, che vede imputati Silvio Berlusconi e altri per corruzione di giudici. Ciò nonostante, la sentenza in appello venne confermata, seppur criticandone le motivazioni addotte, e così anche in cassazione.

    Toccata da problematiche giudiziarie, da dispute politiche e senza un esplicito assenso governativo, la questione della privatizzazione della SME venne nei successivi anni messa completamente da parte, nel 1988 un nuovo intervento del CIPI riconsiderò strategico il mantenimento del gruppo.

    A distanza di molto tempo Berlusconi, nel corso del suo processo per corruzione di magistrati, durante il suo mandato di presidente del Consiglio, è intervenuto in sua difesa con delle dichiarazioni spontanee che hanno richiamato l'attenzione di Prodi. Qui ha sostenuto di aver fatto un'opera meritoria con il suo intervento, risparmiando allo Stato un cattivo affare, introducendo dubbi sulla correttezza della cessione a De Benedetti e al valore reale della partita. Ciò ha portato a una reazione di Prodi, allora presidente della Commissione, con la pubblicazione di comunicati stampa e documentazione in difesa del suo operato [1].

    La vendita della SME avvenne solo tra il 1993 e il 1996, senza essere venduta per intero, ma suddivisa in varie parti. I procedimenti giudiziari che hanno coinvolto Prodi sono stati quattro, in tre è presente l'ipotesi di reato d'abuso d'ufficio. Il primo è iniziato dalle denunce contro ignoti di Giovanni Fimiani, un imprenditore condannato per bancarotta, che ha attribuito il fallimento delle proprie imprese al comportamento assunto dall'IRI. Richiamante l'intesa preliminare del 1985 per la cessione della SME dall'IRI alla Buitoni, venne archiviato nel 1997, ritenendo i magistrati privi di attendibilità le accuse di complotto ai suoi danni e i motivi avanzati dal denunciante sottostanti al fallimento delle proprie aziende. Per la vendita della Italgel alla Nestlé i magistrati convengono nell'archiviazione (1999), il reato ipotizzato viene escluso e si riconosce che il prezzo pagato dal compratore sia stato determinato secondo le procedure richieste.

    Gli ultimi due casi riguardano la cessione della Cirio-Bertolli-De Rica e di parte di questa dalla Fisvi all'Unilever, che portò a una sentenza d'assoluzione nell'udienza preliminare, e delle consulenze che Prodi avrebbe svolto per Goldman Sachs e General Electric durante il mandato all'IRI, indagini seguite in conseguenza di un articolo della stampa, che parlava anche di evasione fiscale, di cui la magistratura conviene nel disporre l'archiviazione nel 2002.

    Il caso Cirio
    Nell'ambito delle indagini per la vendita della Cirio-Bertolli-De Rica, Romano Prodi era indagato per abuso d'ufficio. Prodi era stato nel 1990 advisory director della Unilever NV (Rotterdam) e della Unilever PLC (Londra), gruppo che secondo le indagini aveva gestito la trattativa attraverso la Fisvi. Secondo l'accusa quindi Prodi avrebbe favorito la Fisvi, sebbene questa non avesse i mezzi finanziari per acquistare la Cirio-Bertolli-De Rica, in modo da agevolare indirettamente l'Unilever, aggirando così l'obbligo di conseguimento del miglior prezzo previsto dalle direttive CIPE.

    L'inchiesta fu nota dal 23 febbraio 1996 e portò a una sentenza di non luogo a procedere nell'udienza preliminare il 22 dicembre 1997, con la più ampia formula di proscioglimento «perché il fatto non sussiste». Il GUP Eduardo Landi citò nelle motivazioni anche la riforma dell'abuso d'ufficio, varata pochi mesi prima (il 10 luglio) su iniziativa dell'Ulivo e votata anche dalla coalizione avversaria.

    La riforma dell'abuso di ufficio era prevista nei programmi di tutte le forze politiche presentatesi alle elezioni del 1996. Il lavoro su questo argomento era già stato avviato da diversi gruppi parlamentari e dal Governo Dini fino alle elezioni dell'aprile '96. Il provvedimento nasceva quindi non per iniziativa governativa ma per iniziativa parlamentare. La riforma, fu, fin dal maggio del '96, oggetto di un confronto con i sindaci di tutti gli orientamenti politici che sollecitavano provvedimenti tesi a far superare difficoltà, resistenze e ostacoli che appesantivano il lavoro delle amministrazioni locali.

    L'abuso di ufficio, così com'era allora configurato, conferiva ai giudici un ampio potere discrezionale di giudizio nei confronti delle scelte degli amministratori locali, determinando sovente rallentamenti anche molto rilevanti delle attività delle amministrazioni, per questo la necessità di provvedere a questa riforma raccoglieva il consenso unanime degli amministratori locali sia di centrodestra sia di centrosinistra.

    Il giudice pronunciò una sentenza di non luogo a procedere con la più ampia formula di proscioglimento (il fatto non sussiste) e con l'acquisizione di una perizia d'ufficio che accertò la congruità del prezzo di vendita della parte della SME ceduta. La sentenza confermò la regolarità del procedimento seguito per la vendita ed il Giudice ha inoltre accertato che Prodi non aveva avuto rapporti con Unilever e aveva comunque già cessato il proprio rapporto con Goldman Sachs nel periodo in cui è avvenuta la cessione di CBD a favore di Fisvi, cui è seguita quella parziale per il settore "olio" in favore di Unilever.

    Alcuni hanno criticato tale riforma e la sua relazione con l'indagine su Prodi. I giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio definiscono «per certi versi imbarazzante» il fatto che tra le motivazioni ci sia un riferimento alla legge varata dall'Ulivo, ma riconoscono che tale riferimento «non fu affatto decisivo per quella sentenza» in quanto Prodi fu prosciolto perché il fatto non sussisteva. Secondo Silvio Berlusconi invece «Prodi s'è salvato grazie all'amnistia e alla modifica dell'abuso d'ufficio. Quelle sì che furono leggi ad personam, quando lui doveva rispondere davanti ad un GIP dei finanziamenti che le sue partecipazioni statali davano alla DC» (21 gennaio 2006). Tuttavia Romano Prodi non ha usufruito dell'amnistia e non è stato indagato per finanziamento illecito.

    Consulenze Nomisma
    In seguito alla sua prima elezione alla presidenza IRI nel 1982, a Prodi venne contestato di non aver abbandonato il ruolo di dirigente in Nomisma, configurando un potenziale conflitto di interessi.
    Negli anni successivi l'IRI stipulò alcuni contratti di consulenza con la società, che portarono a dubitare sulla trasparenza dell'operazione: in un primo processo, concluso nel 1988, Romano Prodi venne assolto con formula piena in quanto alla luce delle indagini non si configurava reato nel suo comportamento.

    Procedimenti contro Bossi
    Il 5 gennaio 1994, al processo Enimont Umberto Bossi ha riconosciuto la colpevolezza dell'amministratore del movimento Alessandro Patelli relativamente ad un finanziamento illecito ricevuto dallo stesso da parte di Carlo Sama della Montedison. Dopo aver restituito integralmente la somma di 200 milioni di lire, raccolti dalla base leghista, e dopo l'allontanamento dal partito di Patelli, è stato condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a 8 mesi di reclusione per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti.

    Bossi è stato in seguito incriminato del reato di vilipendio alla bandiera italiana per averla in più occasioni, il 26 luglio e il 14 settembre 1997, pubblicamente offesa usando, nella prima occasione la frase "Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo", nel secondo caso, rivolto ad una signora che esponeva il tricolore, Il tricolore lo metta al cesso, signora, nonché di aver chiosato "Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore". Per la prima affermazione, Bossi è stato condannato il 23 maggio 2001 ad un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. Per il secondo evento si è ricorso alla Camera, nel gennaio 2002, che non ha concesso l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bossi (allora ministro delle Riforme) per l'accusa di vilipendio alla bandiera, ma la Consulta ha annullato la delibera di insindacabilità parlamentare, nella sentenza 249 del 28 giugno 2006. All'inizio del 2006 la pena prevista per il reato di opinione è stata modificata, dall'originaria detentiva (che prevedeva fino a tre anni di reclusione), ad una pecuniaria (multa fino al massimo di 5000 euro). Il procedimento è pertanto pendente.

    Il giudice Francesco Paolo Casavola che lo assolse dichiarò::«L'idea che le commesse siano state affidate perché a richiederle erano il presidente dell'Iri e il suo assistente alle società collegate è verosimile, ma non assume gli estremi di reato».

    Una seconda questione venne sollevata riguardo ad alcune consulenze nel settore Alta Velocità svolte da Nomisma tra il 1992 e il 1993. Prodi era stato scelto a partire dal 16 gennaio 1992 come "Garante del Sistema Alta Velocità" dai vertici delle Ferrovie dello Stato, con il compito di effettuare le valutazioni di impatto economico e ambientale legate alla costruzione della nuova rete TAV italiana. Una seconda commissione ("Comitato Nodi") composta dal professor Carlo Maria Guerci, da Giuseppe De Rita e dall'architetto Renzo Piano e presieduta da Susanna Agnelli, venne incaricata di elaborare un piano di riqualificazione delle strutture e dei servizi delle Ferrovie.
    Prodi lasciò l'incarico di Garante il 20 maggio 1993 per tornare alla presidenza dell'IRI su richiesta dell'allora Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi. Nel 1996 un'inchiesta sulla questione portò a una serie di 40 perquisizioni della Guardia di Finanza e al sequestro di numerosi documenti riguardanti la TAV, operazione disposta dal PM di Roma Giuseppa Geremia, e ad un'imputazione per concorso in abuso d'ufficio verso Ercole Incalza (ex amministratore della TAV) ed Emilio Maraini (ex-dirigente Italfer). Prodi non venne coinvolto direttamente in questa seconda inchiesta.

    Procedimenti contro D' Alema

    Finanziamento illecito
    Nel 1985 Massimo D'Alema ricevette 20 milioni di lire da parte del miliardario barese Francesco Cavallari, che fu in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa[4]. I soldi erano destinati al Partito Comunista Italiano, di cui D'Alema era all?epoca segretario regionale pugliese. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato dal gip Concetta Russi. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema[5] quando il reato era destinato a cadere in prescrizione.

    A parer tutti questi processi sono quisquiglie a confronto di quelli a carico di Berlusconi 😉 Se poi vogliamo dire che è perseguitato dalla toghe rosse è un altra questione...


  • Super User

    Ottimo lavoro Pierfrancesco. 🙂

    Per ottenere la lode, avresti dovuto astenerti dal commento finale; che sia chi legge a decidere se sono quisquiglie o cos'altro.

    Poi, ... quella definizione di Toghe Rosse penso derivi dal fatto che spesso chi essendo di destra è stato inquisito, per difendersi, non trovando evidentemente di meglio, ha spesso accusato i Giudici di parteggiare per la parte politica avversa.

    Ma mi sembra che i Giudici ed i Procuratori aderiscano ad almeno 3 raggruppamenti con diversi orientamenti politici.
    Magistratura Democratica mi sembra fosse quello di sinistra.

    Credo sia possibile in quanto pubblici trovare le rispettive percentuali di adesione ai vari gruppi così da vedere se è confermabie il concetto di Toghe Rosse ed inoltre a quale dei 3 raggruppamenti hanno aderito i giudici che hanno condannato Berlusconi Silvio, nonchè a quale aderivano i Giudici che l'hanno assolto.

    Interessante indagine, non credi? 😉

    Infine, mi sembra di ricordare che quelle toghe rosse, in testa Di Pietro, durante mani pulite abbiano setacciato il PCI d'allora in cerca di tangenti ed abbiano pure trovato qualcosa spedendo Primo Greganti e qualcun'altro in carcere.

    Pierfrancesco, ... ci sei?

    Dai che finiamo in equa bellezza 😄


  • Super User

    Eheheh hai ragione sul commento personale evitabile 😄

    Andrez il problema è che in Italia la digitalizzazione e pubblicazione online dei documenti è una cosa sconosciuta spero comunque di trovare qualcosa in merito 😉

    EDIT

    Interessantissimo documento che parla della magistratura italiana dal 90 ad oggi

    La giunta MI-MD-Verdi

    La attiva partecipazione alla lotta comune, e la linea di alleanza con Unicost, non arrestarono il calo di MI che, nel 1992 perse “solo” 62 voti (ma l’incremento degli elettori determinò un ulteriore diminuzione di sei punti in percentuale). MI riuscì nel 1992 -per l’ultima volta- a raccogliere più voti di MD, ma scese al 24,85% (contro il 23,17 di MD, il 41% di Unicost il 10,63% dei “Verdi”).

    Nel 1992 di fronte ad alcune richieste di Unicost ritenute inaccettabili, gli altri tre gruppi MD,MI ed i Verdi diedero luogo ad una alleanza che portò alla presidenza prima Mario Cicala (MI), e poi Elena Paciotti (MD), alla segreteria generale Franco Ippolito (MD) e Marcello Maddalena (MI); vicepresidente fu Giovanni Tamburino esponente di spicco dei "Verdi".

    La alleanza MI-MD, rappresentava indubbiamente una radicale modifica delle prospettive del 1960, in quanto esprimeva la convinzione secondo cui l'evoluzione delle cose umane aveva, almeno per quanto riguarda la giustizia, tolto ragion d'essere (o comunque gran parte del suo fondamento) alle polemiche destra-sinistra; e che quindi ci si doveva confrontare con i problemi concreti sulla base di valori comuni. Si prendeva anche atto che le discussioni più vivaci e sentite all'interno del mondo giudiziario non muovevano più secondo le direttrici delle correnti (si vedano sul tema altri scritti di questo sito, come "tutte toghe rosse?", il documento sulle correnti, e gli stessi dibattiti sulle regole elettorali).

    La novità suscitò -come era logico- polemiche all’interno dei gruppi che aderivano alla giunta "anomala".

    In particolare, il componente del CSM Ernesto Staiano di MI promosse una ulteriore scissione, e quindi entrò in politica come deputato del “patto Segni” (passando poi a Forza Italia, quindi all’Ulivo, quindi di nuovo a Forza Italia).

    Il trend negativo di MI toccò il fondo con le elezioni del CSM del 1994 quando conseguì solo il 18% dei voti; il peso dell’insuccesso venne aggravato dalla assurda legge elettorale che assegnò ad MI tre seggi (contro quattro dei “Verdi” con il 16% dei voti). Decisivo per la perdita nel seggio nel II collegio (Roma) fu l’atteggiamento del candidato di MI in Sardegna che – a sorpresa- invitò gli elettori a votare scheda bianca e determinò la perdita di alcune decine di voti, ed una mini-scissione confluita poi in MD.

    Nel 1994 si ricostituì una Giunta MI-MD-Unicost con la presidenza di Antonio Abate (Unicost)

    Alle elezioni del CDC del 1996 MI confermò il risultato del CSM con il 18% circa dei voti, ed iniziò una certa ripresa che le consentì di conseguire il 22% dei voti e quattro seggi nelle elezioni del CSM del 1998.

    Presidente per un giorno: la crisi Almerighi Nell’ottobre del 1998 la ANM viveva uno dei suoi momenti più felici.

    La gestione associativa era unitaria e sotto la presidenza di Elena Paciotti il congresso nazionale del febbraio 1998 aveva registrato un pieno successo delle tesi della ANM sulla riforma costituzionale della giustizia, cui avevano dichiarato adesione il Presidente della Repubblica Scalfaro e i numerosi esponenti politici che avevano preso la parola al congresso.

    La elezione il 17 ottobre 1998 alla presidenza della ANM di un prestigioso esponente dei “verdi”, Mario Almerighi sembrava segnare un ulteriore punto positivo, perché dimostrava che il “comune sentire” del corpo giudiziario superava ormai le barriere di corrente.

    Mario Almerighi è un personaggio molto “scomodo”, quanto può esserlo un magistrato che pensa con la sua testa. Pretore d’assalto negli anni ‘60, aprì l’inchiesta da cui scaturì lo “scandalo dei petroli”. Di sentimenti di sinistra, è stato fortemente critico nei confronti delle scelte dei partiti di sinistra sul tema giustizia.

    La sua presidenza durò un giorno a seguito di un episodio di cui ancora non sono chiari i termini.

    La sera della elezione Almerighi ricevette una richiesta telefonica di intervista da Maria Antonietta Calabrò, uno dei giornalisti più preparati ed attrezzati che si occupano del mondo giudiziario, ed ebbe con lei una lunga conversazione da cui –secondo quanto afferma Almerighi- la dott.sa Calabrò avrebbe dovuto trarre una intervista da sottoporre alle preventiva approvazione dell’intervistato.

    Questo secondo contatto però non si verificava; e il 19 ottobre, il Corriere della Sera pubblicava in prima pagina un complesso di dichiarazioni in cui Mario Almerighi sembrava porre il veto alla nomina del sen. Ortensio Zecchino a Ministro della Giustizia, minacciando in caso di mancata accettazione del diktat, le dimissioni dei colleghi che operano al ministero.

    Almerighi smentì di aver espresso simili concetti, ma in un secco comunicato il Direttore del Corriere affermò che esisteva la registrazione, ed Almerighi diede le dimissioni.

    L’aspetto più inquietante della vicenda è che questa registrazione non è poi stata esibita dal giornale, neppure quando la consegna fu sollecitata dal Garante della riservatezza e nel corso della causa civile intentata da Almerighi.

    Le elezioni del febbraio 1999 Alle dimissioni di Almerighi seguirono vicende a dir poco sconcertanti.

    Il buon senso avrebbe voluto che la crisi venisse immediatamente chiusa con l’elezione di un altro presidente, nella collaborazione fra tutti i gruppi associativi, compresi i “verdi” che erano stati i primi ed i più duri a criticare l’intervista al Corriere del loro esponente.

    Invece la ANM si avvitò in discussioni e ripicche di difficile comprensione; Unicost ritenne che fosse giunto il momento di una sua presidenza e rifiutò ogni compromesso che consentisse ai “Verdi” di gestire tale incarico, anche solo per un breve ragionevole periodo, in modo che fosse evidente che la vicenda Almerighi non aveva rotto la buona collaborazione all'interno della ANM.

    Nel contempo Unicost si rivelò però anche incapace di governare la delicata crisi suscitata dalla sua stessa intransigenza. Due inspiegabili e inspiegate assenze nella rappresentanza di Unicost al CDC determinarono, nonostante la benevola astensione di MI, la delibera 19 dicembre 1999 di scioglimento del CDC. Si andò così–per la prima volta dal 1970- ad elezioni anticipate. Ma mentre nel 1970 le elezioni anticipate scaturirono da uno scontro aspro, ma aperto e chiaro, non altrettanto può dirsi delle cause che imposero nel 1999 il ricorso alle urne. Nelle elezioni del 7-8-9 febbraio 1999 MI risalì al 21,68% (contro il 38 di Unicost, il 28 di MD, il 12,5 dei Verdi), ed ottenne 8 seggi

    La giunta Martone: tre presidenti in un anno

    Dopo le elezioni Unicost avanzò nuovamente e con una certa arroganza la pretesa di ottenere immediatamente la presidenza per Antonio Martone, il più votato dei suoi eletti, minacciando in caso contrario una spaccatura della ANM.

    La presidenza Martone volle segnare una cesura rispetto alla precedente gestione della ANM. Ed assunse posizioni in larga misura non condivise dal suo stesso gruppo.

    Una prima occasione fu costituita dalla candidatura di Elena Paciotti ad eurodeputato nella liste dei Democratici di Sinistra, fatto senza dubbio spiacevole perché forniva spunti a chi vuol vedere nella storia recente della ANM un tassello della “congiura rossa”, ma ampiamente previsto e prevedibile nel momento in cui proprio Unicost aveva sollecitato Elena Paciotti a restare alla guida della ANM, ben oltre i limiti dell'originario mandato di un anno, così contribuendo alla identificazione della ANM con la figura certo prestigiosa e capace, ma pur sempre indiscutibilmente "rossa", di Elena Paciotti.

    Il giudizio negativo sul passaggio alla politica di un alto esponente associativo (preceduto per altro da Raffaele Bertoni già presidente per Unicost e da Enrico Ferri, presidente per MI) non doveva però -a giudizio degli altri componenti del CDC- coinvolgere la linea seguita dalla ANM durante la presidenza Paciotti; mentre il presidente sembrò voler coinvolgere nel giudizio critico tutta la pregressa gestione della ANM, e ciò non fu apprezzato.

    Ad altre difficoltà diede luogo il rapporto personale, che apparve ad alcuni personalistico, istaurato fra il presidente della Anm ed il Ministro della Giustizia Diliberto, nonchè la decisione del presidente di non intervenire in alcuna misura nelle discussioni sorte durante l’elaborazione della riforma costituzionale detta del “giusto processo”.

    Il malessere esplose in crisi quando il CDC convocato a Sorrento il 22 ottobre 1999 deliberò con 16 voti favorevoli, 8 contrari (espressi tutti da Unicost) e sei astenuti (4 Unicost e 2 MD) di tenere il congresso entro il marzo del 2000 con il tema “per raccogliere la sfida dell’Europa e per garantire l’effettività dei diritti e l’efficacia delle decisioni”. La decisione non fu gradita dal presidente della ANM, dal momento che la mozione sulla cui base si era costituita a febbraio la GEC prevedeva che all’esito del Congresso si dovesse procedere “comunque ad un avvicendamento complessivo dell’assetto di Giunta per assicurare il pluralismo nelle cariche associative”. Il 23 ottobre, dopo la lettura del dispositivo della “sentenza Andreotti”, il presidente diramò un comunicato sotto il titolo “Andreotti: Presidente ANM, si impone un dibattito” in cui affermava "Le sentenze di Perugia e di Palermo impongono che tra tutti i magistrati, giudicanti e requirenti, si apra un ampio e approfondito dibattito sul contenuto il modo d'esercizio e i limiti dell'esercizio della funzione giurisdizionale anche per tentare di realizzare una sintesi delle diverse sensibilità esistenti in magistratura”. “Per organizzare questo dibattito, che dovrà sfociare nel prossimo mese di giugno in un congresso nazionale e un'assemblea generale dei soci, chiamati anche a valutare i risultati dell'eventuale prova referendaria, ho convocato in via d'urgenza il Comitato Direttivo Centrale per venerdì e sabato prossimi".

    Il comunicato fu ritenuto da molti scorretto perché in esso non si dava minimamente atto della avvenuta indizione del congresso da parte del CDC né si ricordava come le (proposte contenute nel comunicato fossero già state bocciate poche ore prima dal CDC solo organo competente ad indire il congresso. Fu contestata anche la mancata consultazione con gli altri componenti della giunta (tutti presenti a Sorrento), che appresero del comunicato dai giornalisti.

    Un successivo CDC del 29 ottobre evidenziò l’isolamento del presidente. Nessuno appoggiò la proposta di revoca della delibera del 22 ottobre e di modifica della data e del tema del congresso.

    Le dimissioni del presidente intervenute nella notte sul 30 ottobre (e logicamente seguite dalle dimissioni degli altri due componenti di giunta di Unicost) aprirono una ulteriore difficile crisi della ANM, aggravata dal fatto che il presidente dimissionario, continuava ad esercitare il suo mandato con frequenti apparizioni televisive.

    Quindi il CDC del 7 novembre eleggeva una giunta di emergenza (presidente Cicala, segretario generale Castelli) chiamata a gestire la ANM fino al congresso.

    Il resto e cronaca dell’oggi.

    [1] Perciò i componenti della Giunta Esecutiva della Associazione Nazionale Magistrati, gli eletti nel CSM, i dirigenti delle correnti, hanno una rappresentatività che non può essere negata. Certo vi è un diffuso malcontento verso tutti gli organismi rappresentativi, o di governo autonomo; ma questo diffusa insoddisfazione non si esprime in atti di dissenso. Anzi nei momenti di difficoltà o di scontro i magistrati tendono a stringersi intorno al CSM ed alla ANM; come dimostrò la massiccia partecipazione dei magistrati allo sciopero del 3 dicembre 1991, che il Presidente Cossiga fece l'errore di osteggiare.Non credo di aver mai conosciuto un magistrato che non rifletta sul proprio ruolo professionale e non abbia un’opinione personale sui problemi della giustizia. Sono quindi numerosi i “liberi pensatori” che esprimono idealità “atipiche” cioè al di fuori o addirittura contrastanti rispetto alle convinzioni espresse dalle varie associazioni di giudici. Ad esempio in un referendum organizzato dall’ANM è emerso un 10% di suffragi a favore della separazione delle carriere. Molte di queste “voci atipiche” sono rilevabili dalla lettura della stessa rivista dell’ANM “La Magistratura”, che per obbligo statutario pubblica gli scritti di tutti i soci. Di questa realtà è doveroso dare atto. Così come è doveroso riconoscere la dignità delle opinioni espresse da singoli colleghi più o meno noti; siano essi Borrelli o Nordio. [2] Ritengo utile riportare l’ordine del giorno (che è pubblicato anche sul sito di MD con la copia del manoscritto originale):

    "L'Assemblea Nazionale di M.D. riunita a Bologna il 30 novembre 1969, di fronte a ripetuti recenti casi che hanno messo in pericolo in vari modi le libertà costituzionali di manifestazione e diffusione del pensiero, e provocato allarme e apprensione nell'opinione pubblica e nella stampa (la quale ha rilevato che i provvedimenti adottati hanno creato un clima di intimidazione particolarmente pesante verso determinati settori politici ai quali non può essere negata quella libertà);

    esprime la propria profonda preoccupazione di fronte a quello che può apparire come disegno sistematico, operante con vari strumenti ed a diversi livelli, teso ad impedire a taluni la libertà di opinione, e come grave sintomo di arretramento della società civile:

    chiede che i poteri dello Stato, ciascuno nell'ambito delle proprie attribuzioni, si impegnino con decisione per rimuovere le origini di tale fenomeno, mediante riforme legislative (abrogazione dei reati politici di opinione) e cambiamento di indirizzo nell'azione svolta, con particolare riguardo all'attività di p.s. di vigilanza sull'esercizio delle tipografie;

    chiede che l'A.N.M. indica nel più breve tempo possibile un convegno nazionale per dibattere i temi di questo o.d.g."

    [3] La proporzionale apparve nei momenti di maggiore contrasto, e di reciproca sfiducia, lo strumento più adatto per garantire chi dovesse trovarsi in minoranza. Oggi viene ancora propugnata dalla stragrande maggioranza dei magistrati (come dimostrato anche da un referendum); non mancano però voci critiche, specie nell'ambito di coloro che ritengono che meccanismi elettorali uninominali gioverebbero ad una "spoliticizzazione" della magistratura.


  • Super User

    Molto bene!

    Possiamo vedere che nel 1992 alla vigilia di mani pulite, la Magistratura era così orientata:

    • Magistratura Indipendente (conservatori-destra) 24,85%
      [MD] Magistratura Demcratica (sinistra) 23,17%
      [Unicost] Unità per la Costituzione (centro) 41%
      [Verdi] 10,63%

    Sappiamo inoltre che diversi Giudici che sono stati definiti 'toghe rosse' come ad esempio Di Pietro, fossero in realtà della corrente di destra. Qualcuno ricorderà che Di Pietro nel 93 fu contattato lungamente dallo stesso Berlusconi che lo spinse ad entrare in Forza Italia offrendogli il posto di Ministro della Giustizia, ma siccome il prezzo da pagare era interrompere le indagini sul Berlusconi, Di Pietro rifiutò.
    Difatti Di Pietro fa arrestare per tangenti Aldo Brancher il manager di Fininvest ed il 12 luglio Berlusconi Silvio invia un fax a Il Giornale di cui è proprietario ed ordina di attaccare Di Pietro; ma Montanelli [notissimo e rispettato intellettuale di destra, ufficiale fascista nel 1940] si rifiuta e verrà cacciato dal Berlusconi.

    Mi sembra che lo stesso Falcone aderisse alla corrente di destra, della quale faceva parte senz'altro Borsellino, molto vicino ad AN.

    Come già detto, Di Pietro (ed altre toghe rosse) indagarono pesantemente anche il PCI di allora mandando in carcere Primo Greganti, Marcello Stefanini e diversi amministratori locali del PCI Lombardia della corrente dei Miglioristi, pesantemente collusi con l'affarismo dilagante in quella regione di DC e PSI.

    Sintesi di questa prima fase:

    • **le Istituzioni dello Stato vanno rispettate, come le sue leggi.

    ***** chi delinque deve essere punito, chiunque esso sia **(illuminismo docet)

    • tra i Magistrati, qualcuno è stato condannato per corruzione e concussione con apparati mafiosi e dei partiti allora di Governo.

    • mani pulite fu portato avanti da un'ampia parte della Magistratura, in larga misura di destra ma anche di sinistra.

    • i Magistrati di Destra di mani pulite sono quelli che hanno pagato più pesantemente in attentati la reazione della mafia.

    • i delinquenti che sono stati indagati, processati e condannati nel corso di Mani Pulite erano prettamente collusi con i partiti di centro al governo in quel periodo e con la mafia.

    • se mani pulite non avesse agito in quel modo, presto lo Stato Italiano sarebbe finito completamente sotto il controllo della mafia.

    • nonostante anche alcuni Magistrati siano caduti nella rete della corruzione, è possibile ritenere che di fatto è la Magistratura che nel 92-93 salva l'Italia dalla mafia e non certo i partiti politici di allora.

    • Berlusconi Silvio ha evitato il carcere [e la bancarotta] solo entrando in politica, nominando i suoi avvocati Ministro della Giustizia e Presidente Commissione Giustizia e facendogli cambiare le leggi in modo retroattivo, oltre ad altri gravi interventi atti a garantirgli l'impunità, che il Parlamento da lui controllato ha approvato e la stessa Magistratura è stata costretta ad applicare.

    • Alcuni di questi provvedimenti sono stati successivamente annullati dalla Corte Costituzionale in quanto incostituzionali, ma grazie alla prescrizione ed alla scadenza dei termini, avevano nel frattempo raggiunto lo scopo.