• Super User

    Vorrei aggiungere una cosa che stamattina m' era sfuggita

    Novembre 99
    Berlusconi dichiara pubblicamente che di questa all iberian(societa con la quale secondo l' accusa ha "donato" 21 miliardi a bettino craxi) non ne conoscevo l' esistenza sfido chinuque a dimostrare il contrario

    Maggio 2001
    Dichiara davanti ai negozianti riuniti a roma "le società estere sono lecite ci fanno pagare meno tasse"

    Ecco un bell riassuntino di tutti i processi su berlusconi
    Traffico di droga
    Nel 1983 la Guardia di finanza, nell'ambito di un'inchiesta su un traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni di Berlusconi. L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.

    Dichiarazioni sulla P2
    Il numero di tessera della P2 assegnata al Cavalier Berlusconi è: tessera 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978.

    Nella relazione finale della Commissione parlamentare d?inchiesta sulla loggia P2 si legge: "...alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di la? di ogni merito creditizio...". Le due grandi banche, infatti, che danno credito a Berlusconi sono la Banca Nazionale del Lavoro e il Monte dei Paschi di Siena, dove durante gli anni ?70 la P2 è più attiva. Il Monte dei Paschi concede tra il ?70 e il ?79 70 miliardi di mutui fondiari a Berlusconi a tassi fra il 9 e il 9,5%.

    Il 10 Aprile 1978 Berlusconi inizia una collaborazione come editorialista sul maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, proprio quando la loggia P2 acquisisce, come dice la commissione parlamentare d?inchiesta "il controllo finanziario e gestionale del gruppo Rizzoli".

    Interpellato su Licio Gelli, Berlusconi risponde: "...Anch?io come 50 milioni di italiani, sono sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli. Anni di inchieste sono serviti solamente ad offrire alle varie fazioni politiche un terreno di lotta e di calunnie facile quanto strumentale."

    La corte d'appello di Venezia, nel 1990, dichiara Berlusconi colpevole di aver giurato il falso davanti al Tribunale di Verona a proposito della sua iscrizione alla P2 ed ha applicato l'amnistia, stabilita nel 1990, chiesta dal Procuratore generale. La Corte di Cassazione nel 1991 conferma la sentenza.

    Tangenti alla Guardia di finanza
    Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza. In primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate. In appello la Corte riforma la sentenza di primo grado concedendo le attenuanti generiche. Ciò fa scattare la prescrizione per tre tangenti; per la quarta (Telepiù) Berlusconi viene assolto in quanto le prove addotte vengono ritenute insufficienti (art. 530 c. 2 c.p.p.). La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne per i coimputati di Berlusconi (Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone), ma assolve Berlusconi.

    Processo All Iberian 1 (tangenti a Bettino Craxi)
    Nel 1998 la sentenza di primo grado lo condanna a due anni e quattro mesi per i 23 miliardi versati tramite il conto All Iberian a Bettino Craxi. La sentenza di Appello (secondo grado) sancisce che il reato è estinto per prescrizione e che «per nessuno degli imputati emerge dagli atti l'evidenza dell'innocenza». La sentenza definitiva (terzo grado, 22 novembre 2000, Corte di Cassazione) conferma la sentenza d'appello, e condanna Berlusconi al pagamento delle spese processuali. Ecco un estratto della sentenza definitiva:

    Le operazioni societarie e finanziarie prodromiche ai finanziamenti estero su estero dal conto intestato alla All Iberian al conto di transito Northern Holding [Craxi, ndr] furono realizzate in Italia dai vertici del gruppo Fininvest spa, con il rilevante concorso di Berlusconi quale proprietario e presidente. [...] Non emerge negli atti processuali l'estraneità dell'imputato

    Processo All Iberian 2 (falso in bilancio)
    Berlusconi è stato indagato per la rete di 64 società e conti offshore del gruppo Fininvest che, secondo l'accusa, ha finanziato operazioni quali la scalata di societa quotate in Borsa (Standa e Rinascente), senza informare la Consob; ha aggirato le leggi antimonopolio tv in Italia e in Spagna, acquisendo il controllo di Telepiù e Telecinco; ha pagato tangenti a partiti politici (come quella di 23 miliardi di lire per Craxi di cui sopra). La rete occulta della Finivest-ombra avrebbe spostato, tra il 1989 e il 1996, fondi neri per almeno 2 mila miliardi di lire. L'accusa per Berlusconi è di falso in bilancio. Il 26 settembre 2005 i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi e gli ex manager Fininvest Ubaldo Livolsi, Giancarlo Foscale e Alfredo Zuccotti dall'accusa di falso in bilancio, in quanto il fatto non costituisce reato: la riforma del diritto societario societari del 2001, approvata quindi dal Governo Berlusconi II, richiede per il reato di falso in bilancio una querela di parte.

    Caso Lentini
    Berlusconi è stato rinviato a giudizio per il versamento in nero di una decina di miliardi dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, 'in nero', per l?acquisto del calciatore GianLuigi Lentini. Nel contratto ufficiale depositato alla Lega Calcio si indicava il prezzo di 18 miliardi e mezzo di lire, ma altri 10 miliardi 'in nero' sarebbero stati pagati all'allora presidente della società granata Gianmauro Borsano. Circostanza ammessa dallo stesso Borsano e verificata attraverso lo svolgimento di rogatorie con la Svizzera. Il dibattimento di primo grado si è concluso con la dichiarazione che il reato è prescritto, grazie alla nuova legge della cdl sul falso in bilancio.

    Medusa cinematografica
    Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, assoluzione con formula dubitativa, confermata in Cassazione.

    Falso in bilancio nell'acquisto dei terreni di Macherio
    Berlusconi è accusato di appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio per l?acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è assolto dall'appropriazione indebita e dalla frode fiscale. Per i due falsi in bilancio contestati scatta la prescrizione. In appello è confermata l'assoluzione per i due primi reati; è assolto per uno dei due falsi in bilancio, per il secondo si applica l'amnistia.

    Lodo Mondadori
    Berlusconi era accusato (assieme a Cesare Previti, Attilio Pacifico, Giovanni Acampora e Vittorio Metta) di concorso in corruzione in atti giudiziari (art.319 ter del codice penale), per aver pagato i giudici di Roma in modo da ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice.

    Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Corte d?appello, su ricorso della procura, decide nel giugno 2001 che per Berlusconi è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari; in primo grado Cesare Previti è stato condannato, mentre per questo stesso episodio Berlusconi, grazie alla concessione delle attenuanti generiche, ha ottenuto la prescrizione del reato di "corruzione semplice" (poiché risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti generiche, scatta dopo 5 anni) ed ha evitato la condanna.

    I giudici della quinta sezione della Corte d'Appello hanno infatti ritenuto che nei confronti di Silvio Berlusconi è ipotizzabile il reato di "corruzione semplice", e non quello più grave di "corruzione in atti giudiziari",in quanto non sono stati provati i provvedimenti giudiziari oggetto della corruzione. Hanno inoltre confermato la concessione delle attenuanti generiche, dalle quali consegue la prescrizione per la riduzione dei termini di legge. La Corte di Cassazione ha infine confermato la sentenza d'Appello.

    Ecco un estratto della sentenza definitiva:

    Il rilievo dato [per concedere le attenuanti generiche] alle attuali condizioni di vita sociale ed individuale del soggetto [Berlusconi è nel frattempo diventato Presidente del Consiglio, valutato dalla Corte come decisivo, non appare per nulla incongruo

    Processo Sme
    Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo di primo grado si è concluso con condanne per Previti e Squillante, dopo che la Cassazione ha respinto la richiesta di spostare il processo a Brescia o a Perugia, per legittimo sospetto, reintrodotto appositamente per legge nell'ottobre 2002. Un'altra legge, il "lodo Schifani", votata nel giugno 2003, ha imposto la sospensione di tutti i processi a cinque alte cariche dello Stato, tra cui il presidente del Consiglio, ma è stata bocciata dalla Corte costituzionale perché incostituzionale. Stralciata la posizione di Berlusconi dal processo principale, il Tribunale di Milano ha ritenuto provati i fatti di corruzione, lo ha prosciolto per prescrizione sui soldi pagati a Squillante (capo A) e assolto per insussistenza del reato di corruzione ai fini della mancata vendita della SME (capo B). Previti invece viene condannato.

    Processo SME Capo di accusa A
    Per il capo di accusa A del suddetto processo SME Silvio Berlusconi viene prosciolto per prescrizione in ordine ad alcuni punti del capo medesimo, ed assolto in ordine ad altri. Di seguito il dispositivo della sentenza formulato il 10 Dicembre 2004 dai giudici della Prima Sezione Penale di Milano:

    Visto l'articolo 531 c.p.p. dichiara non doversi procedere nei confronti di Berlusconi Silvio in ordine al reato di corruzione ascrittogli al capo A) limitatamente al bonifico in data 06-07 marzo 1991 perché, qualificato il fatto per l'imputato come violazione degli articoli 319 e 321 c.p. e riconosciute le circostanze attenuanti generiche, lo stesso è estinto per intervenuta prescrizione; visto l'articolo 530 CO.2 c.p.p. assolve Berlusconi Silvio dal reato di corruzione relativo al bonifico in data 26-29 luglio 1988 contestato al capo A) per non aver commesso il fatto; visto l'articolo 530 c.p.p. assolve Berlusconi Silvio dagli altri fatti di corruzione contestati al capo A) per non aver commesso il fatto; Visto l'articolo 530 CO.2 c.c.c., assolve Berlusconi Silvio dal reato di corruzione a lui ascritto al capo B) perché il fatto non sussiste.

    Processo Sme-Ariosto (capo A, tangente al giudice R. Squillante)
    Con la sentenza del 10 dicembre 2004 i giudici di primo grado del Tribunale di Milano hanno riconosciuto che

    «il reato di corruzione del giudice Squillante è stato commesso da Berlusconi» (come da testo dalla sentenza)
    Questa conclusione è maturata anche grazie alle rogatorie internazionali giunte dalla Svizzera. Esse furono oggetto di aspro confronto, in quanto Berlusconi ha sempre sostenuto che fossero documenti falsificati. Durante il processo, il governo Berlusconi II varò una legge che introduceva norme più rigorose per accertare l'autenticità e la provenienza delle rogatorie internazionali, suscitando la reazione delle opposizioni che giudicavano tale legge un provvedimento inutile o addirittura escogitato ad arte per rendere più difficile alcuni processi.

    I documenti in questione provavano la sussistenza di versamenti di 434.404 dollari effettuati da un conto della Fininvest ad uno di Previti, dal quale infine giunsero ad un conto di Squillante.

    Al termine del processo i giudici, pur ritenendo che Berlusconi avesse commesso il fatto-reato imputatogli, gli concedettero le attenuanti generiche, che tra gli altri effetti dimezzano i termini di prescrizione di quel reato da quindici anni a sette anni e sei mesi; il reato commesso è risultato così estinto per prescrizione, situazione giuridicamente differente dall'assoluzione, anche se porta ad effetti pratici simili.

    Gli avvocati di Berlusconi hanno fatto ricorso in appello per ottenere un'assoluzione piena. Il 27 aprile 2007 i giudici hanno assolto Silvio Berlusconi per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste. Di seguito il dispositivo della sentenza: «La corte, visto l'articolo 605 cpp, in riforma della sentenza del tribunale di Milano in data 10 dicembre 2004, assolve Silvio Berlusconi dal reato a lui ascritto sub capo A) ai sensi dell'articolo 530 comma 2 del codice di procedura penale, per non aver commesso il fatto, e dal reato a lui ascritto sub capo B) ai sensi dell'articolo 530 comma 1 cpp perché il fatto non sussiste».

    Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
    Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.

    Tangenti fiscali sulle pay-tv
    Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l?Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.

    Stragi del 1992-1993
    La Procura di Firenze ha indagato per molti anni (fino all'agosto 1998) sui mandanti a volto coperto delle stragi:

    del 14/5/93 a Maurizio Costanzo (via Fauro, Roma)
    attentato agli Uffizi del 27/5/93 (via de' Georgofili, Firenze)
    attentato al Padiglione di Arte Contemporanea del 27/7/93 (Via Palestro, Milano)
    di San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano (Roma, 28/7/93)
    allo stadio Olimpico (dicembre 93 - gennaio 94)
    a Formello-Roma (attenato a Salvatore Cotorno, 14/4/94)
    La procura di Firenze iscrisse nel registro degli indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri (con il soprannome AUTORE 1 e AUTORE 2), considerati mandanti delle suddette stragi. Il Pm di Firenze chiese l'archiviazione del procedimento al termine delle indagini preliminari, accolta dal GIP territoriale benché "le indagini svolte abbiano consentito l'acquisizione di risultati significativi" e sebbene "l'ipotesi iniziale abbia mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità". A Caltanissetta Berlusconi e Dell'Utri furono iscritti nel registro degli indagati come mandanti delle stragi di Via D'amelio (Paolo Borsellino) e Capaci (Giovanni Falcone). Le indagini sono partite da:

    le dichiarazioni di Salvatore Cancemi
    i verbali relativi ai rapporti con Vittorio Mangano
    le dichiarazioni successive di Cannella e La Barbera
    le dichiarazioni di Pennino e Siino
    gli esiti delle indagini della Dia e del Gruppo Falcone e Borsellino
    Il 3 maggio 2002 il fasciolo viene archiviato, su richiesta dello stesso PM, perché il quadro indiziario risulta friabile. Ma "gli atti del fascicolo hanno ampliamente dimostrato la sussistenza di varie possibilità di contatto tra gli uomini appartenenti a "Cosa Nostra" ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli odierni indagati".

    Concorso esterno in associazione mafiosa
    La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi e Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Nel 1998 il procedimento è stata archiviato al termine delle indagini preliminari, che erano state prorogate per la massima durata prevista dalla legge. Dell'Utri, infine, è stato condannato a Palermo a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa; dagli atti risulta che Forza italia sarebbe stata fondata per fornire nuovi agganci politici alla mafia e che Berlusconi sarebbe stato messo da Dell'Utri nelle mani della mafia fin dal 1974.

    Diffamazione aggravata dall'uso del mezzo televisivo
    Silvio Berlusconi risulta attualmente indagato dalla procura di Roma per diffamazione aggravata dall'uso del mezzo televisivo, in relazione alla vicenda delle dichiarazioni dell'allora Premier in merito alle relazioni tra le cosiddette Cooperative Rosse e camorra durante una intervista rilasciata il 3 febbraio 2006 ad una emittente nazionale. L'iscrizione, atto dovuto da parte della procura, è stata necessaria in seguito alla querela presentata dal presidente della Lega Nazionale delle Cooperative Poletti.

    Telecinco (in Spagna)
    In Spagna, Berlusconi, con altri manager Fininvest, è accusato di violazione della legge antitrust, frode fiscale e reati vari (es. riciclaggio di denaro) per l'emittente Telecinco da lui fondata. Il processo è stato sospeso dal 2001 al 2006 (cio non comporta la prescrizione) per non interferire nelle relazioni fra Italia e Spagna, ma ad aprile 2006 è ripreso su ordine dei giudici ed è tornato nelle mani del famoso giudice Balthasar Garzòn Real che per primo ha avviato il procedimento.

    L'Audiencia Nacional ha assolto tutti gli otto imputati e ora, secondo Niccolò Ghedini (avvocato di Berlusconi), si procederà alla immediata archiviazione essendoci stata una assoluzione perché il fatto non sussiste.

    Compravendita diritti televisivi
    I PM Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale, che hanno collezionato 50.000 pagine di atti con rogatorie in 12 paesi, hanno richiesto il rinvio a giudizio per 14 indagati:

    Silvio Berlusconi (appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio)
    Fedele Confalonieri (falso in bilancio)
    Frank Agrama (uomo di "appoggio" Fininvest in America)
    David Mills (marito di un ministro del governo Blair)
    Daniele Lorenzano (capoacquisti Finivest)
    Erminio Giraudi (mercanti di carni a Montecarlo)
    Paolo del Bue (banchiere svizzero)
    Giancarlo Foscale e Candia Camaggi (cugino del Cavaliere e consorte, responsabili della finanza svizzera)
    altri dirigenti di Fininvest e Mediaset.
    Oltre a queste sono state stralciate (cioè verranno contestate in procedimento separato) le posizioni di Marina Berlusconi (assurta a presidente Mediaset) e Piersilvio Berlusconi, accusati di riciclaggio.

    Dall'indagine All Iberian nasce questo filone d'inchiesta su due società estere collegate alla Silvio Berlusconi Finanziaria (società lussemburghese), la Century One e la Universal One. Sui conti di tali società hanno lasciato l'ultima traccia i fondi neri "distratti su conti bancari in Svizzera, Bahamas e Montecarlo, [..] nella disponibilità degli indagati [..] e gestiti da fiduciari di Berlusconi". La cresta sulla compravendita dei diritti di film made in USA avveniva, secondo l'ipotesi accusatoria, in modo illegale: Mediaset non li comprava direttamente ma da società offshore (Century One e Universal One e altre come la Wiltshire Trading e la Harmony Gold) che a loro volta li cedevano ad altre società gemelle, facendo lievitare il prezzo ad ogni passaggio. La differenza tra il valore reale e quello finale consentiva di mettere da parte fondi neri.

    Berlusconi avrebbe intascato fondi neri (280 milioni di euro in dollari, lire, franchi francesi e svizzeri e fiorini olandesi) in nero, senza pagarvi le tasse e frodando i propri azionisti (falso in bilancio). Ma la difficoltà maggiore per i PM è stato capire come avvenivano tali operazioni, considerato che il premier ha lasciato tutte le cariche sociali nel 1993. Berlusconi avrebbe continuato a occuparsi delle società tramite prestanome. L'ipotesi accusatoria è suffragata dalle testimonianze di Carlo Bernasconi (capo della Silvio Berlusconi Communications), Oliver Novick (responsabile della Direzione Corporate Development) e Marina Camana (segretaria di Bernasconi che, secondo le rivelazioni dell'Espresso, ha raccontato proprio che le indicazioni per gli acquisti venivano da Arcore).

    Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici della Mediatrade spa, cioè la società controllata dal Gruppo Berlusconi che ha preso il posto, a partire dal febbraio 1999, Mediaset e la Maltese Ims nell'acquisto dei diritti TV. La procura avrebbe scoperto massici trasferimenti di denaro della Wiltshire Trading (società intestata ad Agrama) a favore di conti svizzeri di personaggi Mediaset (denominati "Leonardo", "Trattino", "Teleologico", "Litoraneo", "Sorsio", "Clock" e "Pache"). Questo nuovo filone nasce dalla testimonianza di un ex dirigente Paramount, Bruce Gordon, che definisce Agrama come "agente di Berlusconi" e "rappresentante Fininvest". Farouk Mohamed Agrama, detto Frank, è considerato l'interfaccia di Lorenzano (ex capoacquisti di Mediaset) in America.

    Secondo la procura l'accumulazione dei fondi neri sarebbe continuata anche oltre il 1999, fino al 2002 cioè quando Berlusconi era già Presidente del consiglio. Berlusconi e Mills sono accusati di corruzione in atti giudiziari. Si legge nell'atto notificato il 16 febbraio 2006:

    "Deponendo Mills in qualità di testimone nei processi 'Arces + altri' e 'All Iberian', accettava la promessa e successivamente riceveva da Carlo Bernasconi (manager Fininvest, morto nel 2001, ndr), a seguito di disposizione di Silvio Berlusconi, la somma di 600mila dollari, investita dallo steso Mills in unità del fondo Giano Capital e l'anno successivo reinvestita nel Torrey Global Offshore Fund, per compiere atti contrari ai doveri d'ufficio di testimone: come in effetti faceva affermando il falso e tacendo in tutto o in parte ciò che era a sua conoscenza in ordine al ruolo di Silvio Berlusconi nella struttura di società offshore creata dallo stesso Mills, struttura fuori bilancio utilizzata nel corso del tempo per attività illegali e operazioni riservate del gruppo Fininvest".
    Davanti ai giudici, in particolare, Mills "ometteva di dichiarare quanto a sua conoscenza in ordine alla proprietà e al controllo delle società offshore del Fininvest B group e di conseguenza non rivelava che delle stesse erano beneficiari Silvio Berlusconi, Carlo Bernasconi e Livio Gironi, e che il controllo sulle stesse era esercitato da fiduciari della famiglia Berlusconi"; inoltre "ometteva di riferire la circostanza del colloquio telefonico intercorso nella notte del 24 novembre 1995 con Silvio Berlusconi in ordine alla società All Iberian e al finanziamento da 10 miliardi di lire erogato tramite All Iberian a Bettino Craxi".

    Bugie ricompensate, secondo la Procura, con quei 600.000 dollari riciclati da Mills in fondi riservati.

    Ora con tutti questi procedimenti penali a carico non so voi ma io non gli affiderei il mio cane figuratevi la presidenza del consiglio

    Ah un appunto per chi magari crede sono di sinistra...sbagliato non sono ne di destra ne di sinistra in quanto non credo che i leader della sinistra siano in grado di governare il paese(prodi non ha il carattere per governare...non ha carisma...)ora come ora l' unico che mi vedrei bene è di pietro altri non ne conosco:D


  • Super User

    A me sembra di sognare.... non ho chissà quali interessi nel difendere Berlusconi ma gli antiberlusconiani in Italia fanno davvero ridere.

    Voi credete davvero che esiste un politico o imprenditore italiano che non abbia commesso quei reati ?

    povera italia...


  • User Attivo

    Flep, la differenza sostanziale è che se lo fa il Commendator PincoPalli è un reato, e si spera che la GdF prima o poi lo becchi, se lo fa il Cavalier Berlusconi Primo Ministro (o ovviamente il signor Prodi Primo Ministro) è un po' diversa, perchè è ovvio che prima o poi ci scappa la legge salva-qualcuno, la legge ad personam.

    Ovvero, come è chiaro da qualche millennio: Quis custodiet ipsos custodes?


  • Super User

    @etimo said:

    Flep, la differenza sostanziale è che se lo fa il Commendator PincoPalli è un reato, e si spera che la GdF prima o poi lo becchi, se lo fa il Cavalier Berlusconi Primo Ministro (o ovviamente il signor Prodi Primo Ministro) è un po' diversa, perchè è ovvio che prima o poi ci scappa la legge salva-qualcuno, la legge ad personam.

    Ovvero, come è chiaro da qualche millennio: Quis custodiet ipsos custodes?

    Hai perfettamente ragione e condivido, quello che però non mi piace è l' accanimento troppo accentuato nei confronti di Berlusconi, delle sue aziende e della sua vita privata.


  • User Attivo

    Travaglio mi sembra tanto il portatore sano di verità.

    Si atteggia come le cose le sapesse solo lui. COme se tutto quello
    che dice fosse vero ed ineluttabile. In realtà si vede benissimo
    che tenta sistematicamente di attaccare sempre e solo Berlusconi.

    Che alcune volte colpisca nel segno forse è vero, ma non si capisce perchè
    un giornalista affermato anche all'estero se la prenda sempre e solo
    con un bersaglio specifico. Molte magagne le hanno fatte anche Prodi
    e i suoi compagni, ma nessuno ne parla. Come mai?
    Sono degli intoccabili? o mi volete far credere che gente che sta in
    politica da 30 anni non ha assolutamente colpa del fatto che in Italia
    le cose vanno come vanno?

    I disastri che ha combinato Prodi da presidente dell'Iri sono evidenti ma
    sembra che non sia un fatto grave ed anzi addirittura gli fanno fare
    il presidente del consiglio...


  • Super User

    Flep, perseguire chi delinque non è accanimento.
    E non è nè di destra nè di sinistra.

    Anacronistico è stato per chi ha opinioni di destra lasciarsi rappresentare da individui del genere.

    Essere anti berlusconi in questo frangente è tutt'altro che ridicolo ma doveroso, indipendentemente dalla posizione politica.
    Se vogliamo voltare pagina, questo è il primo passo, rifiutare queste figure va fatto da destra e da sinistra.

    E non è nemmeno vero che tutti gli imprenditori in Italia abbiano quelle condizioni; hai mai sentito cose del genere per Montezemolo ad esempio?

    Sembra che possa anche 'scendere in campo'; dovesse farlo vedrai comportamenti ben diversi nei suoi confronti, semplicemente perchè non ha rapporti con la mafia e non ha processi, così come nulla del genere successe per uomini politici di destra onesti del passato.

    Edit.

    Molte magagne le hanno fatte anche Prodi
    e i suoi compagni, ma nessuno ne parla. Come mai?Se ne parla eccome e Travaglio stesso lo fa; mi sembra che ti debba meglio documentare 🙂


  • User Attivo

    @Flep said:

    quello che però non mi piace è l' accanimento troppo accentuato.

    Troppo accentuato? Scherzi ? A parte Travaglio (che proprio per questo viene (cfr sopra) definito inaffidabile, schierato, fazioso ecc.) non c'è praticamente nessun altro giornalista che segue queste faccende in modo decente.

    Per cose infinitamente minori in qualsiasi paese civile scoppia un caso mediatico, e la persona è costretta a dimettersi.

    In qualsiasi paese civile basta che una una persona menta pubblicamente su qualsiasi particolare insignificante per essere cacciato a calci e messo alla gogna. Non sto a farte esempi, ma ci sono stati casi ad esempio di gente che ha mentito sulla colf al nero e per questo si è dovuta dimettere.

    Qui abbiamo un Berlusconi condannato per falsa testimonianza e nessuno si sogna di dire nulla.

    Accanimento troppo accentuato? Se permetti, non esiste un troppo accentuato quando ci si propone a governare, e a rappresentare l'Italia di fronte al mondo.

    Hai presente cosa scrivono i giornali di tutto il mondo su Berlusconi? Credi che quando **tu **vai all'estero le varie prodezze di Berlusconi giovino alla tua immagine di italiano?

    Poi certo, benvenga un anti-Travaglio che tiri fuori le magagne di Prodi con lo stesso zelo. Penso che anche Prodi abbia le sue magagne. Non arriveranno per numero e importanza a quelle di Belrusconi ma anche lui ha le sue magagne.

    E a costo di sembrare un accanito bigotto, da mesi sostengo che Sircana (portavoce di prodi, foto del travestito ecc.) si sarebbe dovuto dimettere.

    Non per la storia del travestito (per quel che mi concerne ognuno è libero di prenderlo/metterlo in ogni qualsivoglia orifizio) ma per la menzogna che ha detto al riguardo.

    Caro mio, vuoi fare il politico? allora impara a prenderti onestamente le responsabilità di quello che fai.


  • Super User

    Credo fermamente che molti degli accanimenti su Berlusconi da parte di alcuni politici e non è dettato anche da un forte sentimento di invidia.

    Se dovesi scegliere di chi fidarmi, mi fiderei di un mezzo **** come Berlusconi piuttosto che di un invidioso filo-comunista 🙂


  • User Attivo

    Originariamente detto da Berlusconi imageimage
    C'è qualcosa che non va o no in tutti questi giornali che stanno dalla loro parte? C'è qualcosa che non va o no se tutte le mattine la radio del Sole 24 Ore attacca il governo? Allora apriamo gli occhi!
    Già Berlusconi ha il dente avvelenato contro Confindustria, ti immagini se davvero Montezemolo "scende in campo" ? :eheh:

    Sarebbe davvero interessante.


  • Super User

    Lascia stare l'invidia Flep, che parliamo di onestà qui 🙂

    A te e pure a Sgozzapolli; ... ragazzi non possiamo andare avanti così!

    Non si può difendere un pregiudicato a tutti i costi solo perchè si è lasciato che divenisse leader della nostra parte politica.

    Per tollerare lui poi si finisce per dover tollerare ogni altra forma di reato.
    E si lascia che si devasti l'Italia e gli italiani, che oramai c'è odio e rancore anche nei sassi.

    Guarda facciamo una sfida io e te ... e pure Sgozzapolli 🙂

    Pierfrancesco su ha riportato una lista agghiacciante.
    Ha fatto una bella ricerca non c'è che dire.
    Completa e documentata.

    Sfidiamolo a fare lo stesso per Casini e Fini
    E poi per Prodi e D'Alema e Bossi.

    Sappiamo bene che troverà ben poco per ognuno di essi!!

    Qualche denuncia per qualcuno scontento forse, magari qualche finanziamento al partito non proprio regolare, ma finirà là.

    • Per Prodi troveremo il tipico caso IRI; vogliamo studiarlo per bene e capire davvero cos'è successo?
    • Per Fini forse qualcosa della moglie ma poca roba.
    • Per Bossi qualche bustarella, forse alcuni insulti di troppo e fine.
    • Per Casini non ricordo proprio; l'unica potrebbe essere che è un cattolico divorziato ...ma andremmo a livelli davvero infimi qui.

    Che sappiamo tutti che governare anche cercando di farlo nel miglior modo possibile non è facile e quando si fanno scelte, anche oneste, a qualcuno piacciono e ad altri no, ed è inevitabile che a chi non piacciono possa passare per la testa di querelare e denunciare.

    Ma fondamentalmente, sappiamo bene che nè Fini nè Casini, nè Prodi nè Bossi [e tanti altri] hanno situazioni simili e fondamentalmente sono politici onesti.

    Bisogna accettare una buona volta che nessuno mai si è accanito contro Fini, Bossi e Casini e se l'hanno fatto per Berlusconi il motivo c'è eccome.
    Bisogna accettare una buona volta che Berlusconi è* sceso in campo* quando oramai solo la politica lo poteva salvare, e non solo dal carcere ma anche dalla bancarotta, che nel 1993 la sua situazione presentava un disavanzo di 4 mila miliardi... e non il contrario.

    La realtà è che qualcuno è un pregiudicato mentre invece gli altri sono uomini politici con idee diverse ma fondamentalmente onesti.

    ...sono però quei politici onesti che in altro topic consideriamo tuttavia inadeguati a risolvere gli attuali problemi del Paese, che occorre voltare pagina, e se non ne sono capaci, se ne vadano a lavorare e si trovi qualcun'altro in grado di farlo.

    Ma IMHO sono fondamentalmnete onesti.

    Pierfrancesco, vuoi tentare ? 😄


  • Super User

    @Flep said:

    Credo fermamente che molti degli accanimenti su Berlusconi da parte di alcuni politici e non è dettato anche da un forte sentimento di invidia.

    Se dovesi scegliere di chi fidarmi, mi fiderei di un mezzo ***** come Berlusconi piuttosto che di un invidioso filo-comunista 🙂

    Questa è davvero una cosa molto grave da dire...a questo punto mettiamo salvatore rina al governo
    Accanimento contro berlusconi ? Lo ripeto non ho mai visto una persona innocente darsi tanto da fare per non essere giudicato
    Invidia o non invidia l' accanimento è giustificato...chi sbaglia paga...tranne che qui in italia

    ConfindustriaOnestamente sono ridicoli....5 anni fa appoggiarono berlusconi l' anno scorso prima delle elezioni hanno cambiato bandiera...ora c'è l' hanno con tutti:D

    Pierfrancesco, vuoi tentare ?:D Tento ma come detto da te non troverò molto;)


  • User Attivo

    Non credo che si troverà molto su Prodi semplicemente perchè quella
    contro Berlusconi è una vera e propria campagna voluta dai magistrati.
    Nessun magistrato toccherebbe mai Prodi, visto che fa parte del partito
    che gli ha dato il posto.NOn dimentichiamoci che si diventa magistrati
    attraverso un concorso pubblico, vale a dire tramite raccomandazione.

    In Italia non si è lasciato che Berlusconi divenisse leader....
    La gente vota e sceglie, non è che sono tutti degli idioti, che votano a casaccio.
    Ne è una dimostrazione sia il voto del 2001, sia quello più recente che ha visto
    una sostanziale parità. Va detto che durante mani pulite furono beccati
    moltissimi imprenditori, tranne Berlusconi. Il fatto è strano. Proprio quando il
    cavaliere decide di scendere in campo inizia la gogna giudiziaria.
    Fino ad allora era onestissimo e nessuno aveva niente da dire.Nel
    momento in cui è diventato un avversario politico lo hanno attaccato.Il
    fatto poi che uno abbia subito dei processi non significa che è colpevole.

    Se si indagasse su come faceva il partito comunista a mantenersi e ad essere
    un gigante mentre altri partiti avevano strutture molto semplici è un
    mistero. Non credere a finanziamenti da parte dell'URSS è arduo.
    Vedere gente che ha preso soldi da chiunque e fa anche la morale
    è il massimo del minimo. Prodi ricopre incarichi politici da oltre trentanni:
    come mai sempre lui? che razza di genio è? non mi sembra il più sveglio
    del quartiere....e poi se l'italia sta come sta è colpa anche sua, no?
    O di berlusconi che si faceva i fatti suoi?

    Travaglio non lo seguo molto perchè mi sta profondmente antipatico.
    E quando a lo vedo interloquire con Santoro scambiandosi quegli sguardi
    languidi sospetto forttemente di una loro relazione segreta.

    Andrez, mi spieghi perchè Berlusconi è pericoloso?
    La tanto paventata dittatura che ci sarebbe stata non c'è.Si parla male
    sempre e solo di Berlusconi.Ma davvero credi che il pericolo derivi da lui?
    non sono molto più pericolose le faine che manipolano la realtà da dietro?

    Imprenditori come Benetton, De Benedetti e altri vari che hanno rubato aziendde italiane per quattro soldi, perchè le hanno avute?
    Perchè Cragnotti che non si sa che lavoro abbia mai fatto, era proprietario
    della Cirio e l'ha fatta anche fallire? sta gente dove li prende i soldi?
    Chi glieli ha fatti i favori a questi potenti di cui non ne parla mai nessuno?

    Se uno vuole essere obiettivo deve dire tutto.Ma la colpa può mai essere
    sempre e solo di Berlusconi?ora al governo ci sta Prodi, ma perchè si parla sempre e solo del cavaliere?non è che si vuole distogliere l'attenzione
    dai problemi seri?quelli veri? e poi anche se uno fosse un bandito,
    ma la gente lo voglia eleggere, secondo me ha tutto il diritto di essere eletto.
    Il potere è del popolo. Questo vuol dire che può essere eletto chiunque.
    Anche Riina, se la maggioranza lo vuole(certo non me lo augurrerei mai,
    ma rispetterei la decisione democratica).

    Voglio solo citare un piccolo esempio: Deaglio fece un pastrocchio stando a
    sentire delle menate che gli raccontò un tizio americano col cervello in pappa
    pubblicando quel film documentario semplicemente ridicolo e prendendo una
    cantonata pazzesca, solo per colpire Berlusconi e vendere un sacco di copie.

    Ma la gente sta veramanete fuori?


  • Super User

    Sono daccordo con sgozzapolli 🙂

    Credo che la differenza sostanziale tra destra e sinistra è decisamente la magistratura. Tutti i magistrati in Italia sono eletti dopo concorsi truccati dai partiti di sinistra e questo lo sanno anche i muri ( Ho una sorella di centro-destra che sta tentando di diventare magistrato ) e Di Pietro è la prova che più prova non c'è !

    Se la destra fa intrugli, prima o poi viene alla luce. Rendiamoci conto che un uomo che non parla neanche l' italiano ha incriminato l' intero sistema imprenditoriale italiano durante mani pulite.

    La sinistra ne fa anche peggio, ma ha la magistratura nelle mani e quindi chi si mette a indagare un politico che gli ha dato il posto di lavoro ?

    Io sono fermamente convinto che se questo vizio di cacca dell' italia di fare raccomandazioni su raccomandazioni, di trovare lavoro tramite partito politico, cugino, fratello, zio, nonno e bisnonno faccia veramente schifo e di certo non è uno stato fondato sulla meritocrazia.
    Se per ipotesi (utopia) questo 'umma umma' venisse improvvisamente tagliato, il 50% degli italiani sarebbe costretto a meritarsi davvero la sedia che occupa.

    Detto questo, si può facilmente capire perchè Berlusconi è sempre attaccato.
    Perchè gli 'umma umma' tengono in mano l' italia e uno stato liberale farebbe davvero tanto male a quel 50% che si vedrebbe nella cacca e per cui fa quello che spesso non condivido: si rifugia da chi crea il rifugio per deboli.

    Banche decisamente schierate a sinistra che fanno tutti i pastrocchi possibili per far credere ai loro clienti che quella banca è la banca del 'popolo' hahaha
    e la gente gli crede pure...poi possono inquolarli fino alla morte bAh

    Classico esempio ?

    La COOP sei tu ! hahahahahaha
    Azienda italiana fortemente schierata a sinistra che da una tessera ad ogni socio facendogli credere che non sono un numero e basta, addirittura li invitano alle riunioni COOP che chiunque abbia una tessera COOP può partecipare ma lla fine della piramide c'è tanta di quella cacca ma tanta di quella cacca che solo un vero romagnolo che vive in Romagna può effettivamente capire. Posti di lavori dati tramite tessera COOP hahaha

    ragazzi finiamola di raccontarcela, la sinistra si permette di fare magagne finchè vuole perchè ha in mano la magistratura. D'altronde l' Italia è comandata dall'ignoranza e fino a che non ci sarà uno come Berlusconi che avrà un mandato per governare almeno 20 anni....l'italia non si ripulisce da schifo che è diventata.

    Ecco perchè si attacca Berlusconi, perchè è troppo scomodo, ma veramente troppo scomodo....


  • Super User

    @Sgozzapolli said:

    Non credo che si troverà molto su Prodi semplicemente perchè quella
    contro Berlusconi è una vera e propria campagna voluta dai magistrati.
    Nessun magistrato toccherebbe mai Prodi, visto che fa parte del partito
    che gli ha dato il posto.NOn dimentichiamoci che si diventa magistrati
    attraverso un concorso pubblico, vale a dire tramite raccomandazione.

    Questa scusami ma è una cavolata non esiste nessuna campagna voluta dai magistrati queste sono le idee che mette in testa berlusconi...a questo punto farei una legge...un politico puo avere un numero max di complotti altrimenti qua non ne usciamo più:D concorso pubblico lo dice la parola stessa...non è sicuramente per raccomandazione...certo esistono le raccomandazioni ma addirittura fare un affermazione del genere....

    In Italia non si è lasciato che Berlusconi divenisse leader....
    La gente vota e sceglie, non è che sono tutti degli idioti, che votano a casaccio.
    Ne è una dimostrazione sia il voto del 2001, sia quello più recente che ha visto
    una sostanziale parità. Va detto che durante mani pulite furono beccati
    moltissimi imprenditori, tranne Berlusconi. Il fatto è strano. Proprio quando il
    cavaliere decide di scendere in campo inizia la gogna giudiziaria.
    Fino ad allora era onestissimo e nessuno aveva niente da dire.Nel
    momento in cui è diventato un avversario politico lo hanno attaccato.Il
    fatto poi che uno abbia subito dei processi non significa che è colpevole.

    Non è esatto berlusconi è indagato da prima che entrasse in politica...è provato che è entrato in politica proprio per poter evitare processi et simila

    Se si indagasse su come faceva il partito comunista a mantenersi e ad essere
    un gigante mentre altri partiti avevano strutture molto semplici è un
    mistero. Non credere a finanziamenti da parte dell'URSS è arduo.
    Vedere gente che ha preso soldi da chiunque e fa anche la morale
    è il massimo del minimo. Prodi ricopre incarichi politici da oltre trentanni:
    come mai sempre lui? che razza di genio è? non mi sembra il più sveglio
    del quartiere....e poi se l'italia sta come sta è colpa anche sua, no?
    O di berlusconi che si faceva i fatti suoi?Mah supposizioni tue con una proprio idea degli ultimi 30 anni italiani

    Travaglio non lo seguo molto perchè mi sta profondmente antipatico.
    E quando a lo vedo interloquire con Santoro scambiandosi quegli sguardi
    languidi sospetto forttemente di una loro relazione segreta.:lol:

    Andrez, mi spieghi perchè Berlusconi è pericoloso?
    La tanto paventata dittatura che ci sarebbe stata non c'è.Si parla male
    sempre e solo di Berlusconi.Ma davvero credi che il pericolo derivi da lui?
    non sono molto più pericolose le faine che manipolano la realtà da dietro?Berlusconi....quando è salito al governo ha messo gli amici suoi in rai e nel giornale piu letto (corriere della sera)...ha cacciato chi aveva osato contrastarlo piu dittatura del diktat bulgaro non c'è...uso criminoso...in italia porre domande è fare un uso criminoso

    Se uno vuole essere obiettivo deve dire tutto.Ma la colpa può mai essere
    sempre e solo di Berlusconi?ora al governo ci sta Prodi, ma perchè si parla sempre e solo del cavaliere?non è che si vuole distogliere l'attenzione
    dai problemi seri?quelli veri? e poi anche se uno fosse un bandito,
    ma la gente lo voglia eleggere, secondo me ha tutto il diritto di essere eletto.
    Il potere è del popolo. Questo vuol dire che può essere eletto chiunque.
    Anche Riina, se la maggioranza lo vuole(certo non me lo augurrerei mai,
    ma rispetterei la decisione democratica).Se riina si presenta come un onesto cittadino...è ovvio che viene votato

    Voglio solo citare un piccolo esempio: Deaglio fece un pastrocchio stando a
    sentire delle menate che gli raccontò un tizio americano col cervello in pappa
    pubblicando quel film documentario semplicemente ridicolo e prendendo una
    cantonata pazzesca, solo per colpire Berlusconi e vendere un sacco di copie.Mi spiace ma le mie affermazioni sono su fatti provati e fonti piu accertabili di film contro berlusconi 😉


  • Super User

    Se dovesi scegliere di chi fidarmi, mi fiderei di un mezzo **** come Berlusconi piuttosto che di un invidioso filo-comunista imageMmh, ... è più che lecito uno spirito anticomunista come uno antifascista e qualcuno possa cercare di fare il possibile per impedire ai comunisti (o ai fascisti) di governare, ma mettere il Paese in mano ad un pregiudicato come Riina no, non si può.

                              Confindustria:                                 Onestamente sono ridicoli....5 anni fa appoggiarono berlusconi l' anno scorso prima delle elezioni hanno cambiato bandiera...ora c'è l' hanno con tutti![image](http://www.giorgiotave.it/forum/../images/smilies/icon_mrgreen.gif) Non mi sembrano ridicoli; 5 anni fà c'era D'Amato, un uomo di Berlusconi in Confindustria, poi non è stato rieletto (qualcosa è cambiato là) ed il nuovo ha idee un tantino diverse.
    

    perchè quella contro Berlusconi è una vera e propria campagna voluta dai magistrati. E perchè mai contro Berlusconi e non contro Fini o Casini?

    • secondo la tua tesi per 5 anni il posto ai Magistrati l'avrebbe garantito Berlusconi, come mai si sarebbero comunque accaniti contro di lui proprio in quei 5 anni e non lo farebbero ora per Prodi?

    Poi, ... commento questa e poi più:

    Proprio quando il cavaliere decide di scendere in campo inizia la gogna giudiziaria.
    Fino ad allora era onestissimo e nessuno aveva niente da dire.Nel
    momento in cui è diventato un avversario politico lo hanno attaccato.
    Sgozzapolli, qui apprezziamo discutere fatti, non favole.
    Questa è stata raccontata mille volte, ovviamente da Berlusconi stesso in primis, e tu ci hai creduto.

    Non so quanti anni hai, ma io mi ricordo molto bene e, come ho scritto sopra con tanto di link [che forse ti è sfuggito] è vero esattamente il contrario.

    Nel 92 Berlusconi non aveva nessuna intenzione di fare politica e non l'aveva mai fatta.

    Ma con mani pulite apprese che era questione di mesi poi l'avrebbe atteso il carcere.
    Oltre la bancarotta, in quanto fininvest perdeva oltre 4 mila miliardi.

    Da lì, i suoi avvocati [Previti ecc. che poi nominò Ministri] gli mostrarono come unica soluzione lo scendere in campo.

    ... e subito iniziò a raccontarla all'opposto.

    Attenzione, queste non sono ipotesi nè opinioni, è la realtà.

    Dovremo prima o poi accettare questa realtà, ed imparare a pretendere che chi ci rappresenta sia onesto e predichi l'onestà, non il malaffare, l'evasione, l'impunità e così via.


  • Super User

    Scusate, ma devo chiudere image

    I toni sono ampiamente oltre il feeling di Società Civile ed invece di sviluppare argomenti in modo obiettivo si è arrivati agli sfoghi ed agli slogan propagandistici.

    Una per tutte; se Riina con qualche mezzo fosse eletto dalla maggioranza, lo raccontate a qualcun'altro che sarebbe democrazia, significherebbe semplicemente lo Stato in mano alla mafia e non sarebbe certo quella Società Civile che cerchiamo di esprimere qui.

    Se pensate che questo sia lecito, sorry, non venite in questo angolo di Società Civile a scriverlo ma meglio altrove.

    Ed anche a terminologie, qua e là siamo già arrivati ai livelli da stadio.

    Vi prego di riflettere un attimo e ricordare perchè esiste e che fine ha il Forum Società Civile, poi domani magari tentiamo di riaprire.

    image


  • Super User

    Il Forum GT è un'area tecnica nella quale discutere ed approfondire tesi e concetti in modo razionale ed obiettivo, cordiale e pacato.

    Nelle sue varie Aree, da Posizionamento a Flash, si invitano gli utenti esperti a documentare le proprie affermazioni riportando dati e fonti e gli inesperti e praticoni ad astenersi dal postare inesattezze, leggende e vanterie varie spacciandole per buone.
    Questa pratica è diffusa in ogni Area ed ha portato all'attuale livello tecnico del Forum GT nonchè al suo mitico feeling.

    Una parte degli utenti accetta feeling e linea editoriale, li fa propri e partecipa attivamente alla crescita del Forum.
    Altri, preferendo il pressapochismo ed il sensazionalismo, lo slogan facile e la pratica di discutere le altrui tesi non con dati (che non possiedono) ma con battute e sarcasmo, sono via via allontanati dal ForumGT e vanno ad alimentare le fila dei tanti forum ricchi di grida, flame e sberleffi evidentemente così di moda oggi.

    Questo vale anche e soprattutto per l'Area Società Civile.

    Siamo orgogliosi di quest'Area ma oggi abbiamo dato una pessima immagine di noi stessi scrivendo forse una delle sue pagine più brutte.
    Non tutti evidentemente hanno compreso lo spirito sia del ForumGT che di quest'Area ed approfittano di questa aperta disponibilità.

    Questo pone in pessima luce l'intero Forum ed evidentemente non può essere accettato.

    Siamo dunque costretti anche qui a definire nel dettaglio Regole Specifiche, cosa è consentito e cosa no.
    E farle fermamente rispettare.

    Innanzitutto la posizione primaria del Forum GT è quella di rispettare le leggi e pretendere che chi scrive sul forum le rispetti.

    E' evidentemente una scelta, può essere condivisa o meno ma deve essere rispettata.
    Chi non trova le condizioni per condividerla o rispettarla è bene che cambi Forum.

    GiorgioTave è un Forum laico, che rispetta le religioni e le fedi, tollera che sacerdoti facciano politica ma li condanna se delinquono o coprono delinquenti.

    Il Forum GT non fa distinzioni di razza tra gli uomini ma di maturità; crede cioè che esistano persone colte, mature e civili ed altre stupide ed incivili indipendentemente dalla loro razza.

    Il Forum GT non ha una posizione politica specifica e rispetta le soggettive ideologie del suo staff e dei suoi utenti.

    Nell'Area Società Civile è concesso discutere anche aspetti politici, ricordando l'eterogeneità degli utenti e senza mai mancare ad essa di rispetto.

    Non è consentito presentare slogan, concetti 'sentiti dire', leggende, propaganda ed indottrinamenti presentandoli come autorevoli o veritieri.
    Come in ogni altra parte del ForumGT, chi posta tesi o fatti deve farlo in modo documentato e citando dati e fonti.

    Se non si hanno riscontri oggettivi od adeguate conoscenze è bene astenersi dal presentare e sostenere tesi bizzarre e fantasiose potenzialmente offensive per la dignità di altri utenti e dell'immagine del ForumGT stesso.

    Questa è la posizione del Forum GiorgioTave, la sua Linea Editoriale.
    Può piacere o meno ma va applicata.
    Chi non trova le condizioni per condividere ed applicare questi concetti è bene che cambi Forum.


    Relativamente a questo topic.

    Avevo chiesto qui di riportare e discutere dati e riscontri oggettivi e non personali passioni ed umori.
    Avevo pregato di fare ricerche, postare riferimenti, in modo da rendere le vostre tesi più supportate e farne dei documenti.
    Andare insomma oltre la battuta da bar.

    Sono in effetti stati riportati fatti che evidentemente non sono piaciuti e quella che è seguita è stata una gazzarra indegna di quest'Area e di questo Forum.

    Che prestigio danno al nostro ForumGT concetti come: "gli 'umma umma' tengono in mano l' italia e uno stato liberale farebbe davvero tanto male a quel 50% che si vedrebbe nella cacca" ?
    Cosa vi può essere di costruttivo qui da discutere e sviluppare?

    Qui ripeto, non dobbiamo convincere nessuno, le opinioni di tutti vanno rispettate e le differenze di pensiero considerate con pari dignità.

    Qui si riportano i fatti documentandoli e se quelli non piacciono si possono contestare con altri fatti, dati e riscontri, non con favole e slogan propagandistici.

    Nello specifico, i dati riportati dimostrano che Berlusconi Silvio è stato più volte processato.

    Se questo ForumGT sostiene la piena legittimità e dignità di ogni posizione politica, non altrettanto può fare per chi ha infranto la legge, pesantemente e ripetutamente e di questo fa pure vanto.

    Lo spirito di questo ForumGt e quindi dell'Area Società Civile è ben altro e non può qui esservi spazio per tesi propagandistiche tendenti a legittimare con sofismi chi infrange la legge; come già detto non tollereremo mai un Riina che con qualsiasi metodo riesca a mettere le mani sull'Italia. Non sarebbe una Società Civile quella ma solo mafia.
    Il concetto di dover accettare anche un Riina è pura propaganda, sappiamo bene da che fonte provenga e non lo accettiamo.

     Questa è la posizione del Forum GiorgioTave, la  sua Linea Editoriale.
    

    Può piacere o meno ma va rispettata ed è nostra ferma intenzione farla rispettare.

    Deve essere chiaro:

    • editeremo senza preavviso ogni altro post che non rispetti questa linea.
    • chi non trova le condizioni per condividere ed applicare questi concetti è bene che cambi Forum.

  • Super User

    Procedimenti giudiziari contro Prodi

    Il caso Moro
    Il 10 giugno 1981, prim'ancora di affermarsi come politico, Romano Prodi fu chiamato a testimoniare davanti alla Commissione Moro perché aveva dichiarato di aver partecipato per gioco, il 2 aprile 1978, ad una seduta spiritica durante un pranzo familiare in una casa di campagna di alcuni amici (tra cui Mario Baldassarri e Alberto Clò, quest'ultimo propositore del gioco e proprietario della casa dove erano ospiti, oltre ai suddetti, il fratello di Clò, le relative fidanzate, e i figli piccoli dei commensali). I commensali raccontarono agli inquirenti che nel corso della seduta iniziata per gioco, alla domanda dove è tenuto prigioniero Aldo Moro?, il piattino utilizzato avrebbe composto varie parole: prima alcune senza senso, poi Viterbo, Bolsena e Gradoli. Aldo Moro, rapito 17 giorni prima, il 16 marzo 1978, era al momento tenuto prigioniero dalle Brigate Rosse. Il professor Prodi, in seguito alla seduta, si recò a Roma il 4 aprile, e raccontò dell'indicazione al proprio conoscente Umberto Cavina, capo ufficio stampa dell'on. Benigno Zaccagnini.

    Ecco le parole di Prodi, dai verbali della testimonianza:

    «Era un giorno di pioggia, facevamo il gioco del piattino, termine che conosco poco perché era la prima volta che vedevo cose del genere. Uscirono Bolsena, Viterbo e Gradoli. Nessuno ci ha badato: poi in un atlante abbiamo visto che esiste il paese di Gradoli. Abbiamo chiesto se qualcuno sapeva qualcosa e visto che nessuno ne sapeva niente, ho ritenuto mio dovere, anche a costo di sembrare ridicolo, come mi sento in questo momento, di riferire la cosa. Se non ci fosse stato quel nome sulla carta geografica, oppure se fosse stata Mantova o New York, nessuno avrebbe riferito. Il fatto è che il nome era sconosciuto e allora ho riferito.».
    L'informazione fu ritenuta attendibile, al punto che quattro giorni dopo, il 6 aprile, la questura di Viterbo, su ordine del Viminale, organizzò un blitz armato nel borgo medievale di Gradoli, vicino Viterbo, alla ricerca della prigione di Moro. Tuttavia, fu trascurata un'altra indicazione che la moglie dell'onorevole Moro avrebbe ripetutamente fornito, relativa all'esistenza a Roma di una "via Gradoli" (Francesco Cossiga, all'epoca Ministro dell'interno, in seguito smentì energicamente la signora Moro). Fallito il blitz conseguente alla seduta spiritica, il 18 aprile i vigili del fuoco, a causa di una perdita d'acqua, scoprirono a Roma, in via Gradoli 96, un covo delle Brigate Rosse da poco abbandonato, che si sarebbe rivelato come la base operativa del capo della colonna romana delle BR, Mario Moretti, il quale aveva preso parte all'agguato di via Fani.

    Il caso venne riaperto nel 1998 dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo e le stragi, dalle parole del Presidente di Commissione se ne evincono i motivi:

    «Non è assolutamente credibile che il nome Gradoli sia venuto fuori in una seduta spiritica in cui sarebbe stato evocato lo spirito dell'onorevole La Pira, affinché rivelasse il luogo in cui Moro era tenuto prigioniero. Ho dovuto invece ritenere che il nome Gradoli fosse filtrato nell'ambiente dell'Autonomia bolognese, e che il riferimento alla seduta spiritica, fosse un singolare, quanto trasparente espediente di copertura della fonte informativa».
    Il fine della Commissione era perciò accertare se la vicenda della seduta spiritica fosse in realtà un'architettura per celare la vera fonte del nome "Gradoli" (per esempio un informatore vicino alle BR) e anche cercare di capire se il nome "Gradoli" fosse stato comunicato con tanta celerità alle forze dell'ordine con lo scopo di salvare Moro. L'allora presidente del consiglio Prodi, dati gli impegni politici di poco precedenti alla caduta del suo governo nell'ottobre 1998, si disse indisponibile per ripetere l'audizione, si dissero disponibili Mario Baldassarri (esponente di AN e viceministro per l'Economia e le Finanze dei governi Berlusconi II e Berlusconi III, al tempo del rapimento di Moro docente presso l'Università di Bologna, vedasi audizione relativa) ed Alberto Clò (economista ed esperto di politiche energetiche, ministro dell'Industria nel governo Dini e proprietario della casa di campagna dove avvenne la seduta spiritica, al tempo del rapimento di Moro assistente e poi docente di economia all'Università di Modena, vedasi audizione relativa), anche loro presenti alla seduta spiritica: entrambi, pur ammettendo di non credere allo spiritismo e di non aver più effettuato sedute spiritiche dopo quella, confermarono la genuinità del risultato della seduta (alla critica sul fatto che qualcuno avrebbe potuto guidare il piattino Clò sostenne che la parola "Gradoli", così come "Bolsena" e "Viterbo", si erano formate più volte e con partecipanti diversi) e dichiararono che né loro, né, per quanto ne sapevano, nessuno dei presenti (partecipanti al gioco del piattino o meno) aveva conoscenze nell'ambiente dell'Autonomia bolognese o negli ambienti vicini alle BR.

    Presidenza dell'IRI e vendita della SME

    Romano Prodi e l'allora Ministro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Luigi Granelli, subito dopo la firma dell'accordo IRI-CNRLe vicende riguardanti la vendita, risalente al 1993, da parte dell'IRI delle proprie società alimentari, facenti capo principalmente alla finanziaria SME, è stata oggetto d'indagini da parte della magistratura, quindi Romano Prodi, in quanto presidente dell'IRI durante la privatizzazione, è stato oggetto d'investigazione, insieme al consiglio d'amministrazione dell'IRI.

    L'IRI, durante il primo mandato di Prodi, nel 1985 fallì nell'intento di cedere la SME a privati. Dopo aver ottenuto per l'intero assetto della società solo l'offerta d'acquisto della Buitoni di Carlo De Benedetti, con essa siglò una intesa preliminare, da far approvare dal proprio Cda e dal governo. L'accordo prevedeva la vendita dell'intera partecipazione dell'IRI, pari al 64% del capitale, della SME e la cessione della Sidalm, a un prezzo in linea con quanto stabilito dalle perizie effettuate su richiesta dell'ente pubblico a soggetti terzi. Tale accordo non portò però ai suoi effetti. Nonostante l'approvazione all'unanimità del consiglio dell'IRI, fermamente intenzionata ad uscrire dal settore alimentare, decisione appoggiata anche dal Comitato interministeriale per la Politica Industriale (CIPI), quanto stabilito saltò perché, alla fine, venne meno l'appoggio del governo, presieduto allora da Bettino Craxi, che vedeva come ministro per le Partecipazioni statali Clelio Darida, con cui il presidente dell'IRI aveva fino alla stipula dell'accordo relazionato sulla vicenda. Vi fu così un primo rinvio della decisione, causato dall'arrivo di una offerta anonima superiore del 10% di quella di De Benedetti poco prima dei termini a disposizione, seguita da una ulteriore offerta, da parte di Barilla, Berlusconi e Ferrero, davanti un'altra scadenza e da quelle di altri imprenditori. De Benedetti volle portare la questione con l'IRI in tribunale perché si sentì discriminato e pensò di poter far valere come contratto l'accordo firmato con Prodi. Dalla sentenza di primo grado, che diede torto alla Buitoni, scaturì il Processo SME, che vede imputati Silvio Berlusconi e altri per corruzione di giudici. Ciò nonostante, la sentenza in appello venne confermata, seppur criticandone le motivazioni addotte, e così anche in cassazione.

    Toccata da problematiche giudiziarie, da dispute politiche e senza un esplicito assenso governativo, la questione della privatizzazione della SME venne nei successivi anni messa completamente da parte, nel 1988 un nuovo intervento del CIPI riconsiderò strategico il mantenimento del gruppo.

    A distanza di molto tempo Berlusconi, nel corso del suo processo per corruzione di magistrati, durante il suo mandato di presidente del Consiglio, è intervenuto in sua difesa con delle dichiarazioni spontanee che hanno richiamato l'attenzione di Prodi. Qui ha sostenuto di aver fatto un'opera meritoria con il suo intervento, risparmiando allo Stato un cattivo affare, introducendo dubbi sulla correttezza della cessione a De Benedetti e al valore reale della partita. Ciò ha portato a una reazione di Prodi, allora presidente della Commissione, con la pubblicazione di comunicati stampa e documentazione in difesa del suo operato [1].

    La vendita della SME avvenne solo tra il 1993 e il 1996, senza essere venduta per intero, ma suddivisa in varie parti. I procedimenti giudiziari che hanno coinvolto Prodi sono stati quattro, in tre è presente l'ipotesi di reato d'abuso d'ufficio. Il primo è iniziato dalle denunce contro ignoti di Giovanni Fimiani, un imprenditore condannato per bancarotta, che ha attribuito il fallimento delle proprie imprese al comportamento assunto dall'IRI. Richiamante l'intesa preliminare del 1985 per la cessione della SME dall'IRI alla Buitoni, venne archiviato nel 1997, ritenendo i magistrati privi di attendibilità le accuse di complotto ai suoi danni e i motivi avanzati dal denunciante sottostanti al fallimento delle proprie aziende. Per la vendita della Italgel alla Nestlé i magistrati convengono nell'archiviazione (1999), il reato ipotizzato viene escluso e si riconosce che il prezzo pagato dal compratore sia stato determinato secondo le procedure richieste.

    Gli ultimi due casi riguardano la cessione della Cirio-Bertolli-De Rica e di parte di questa dalla Fisvi all'Unilever, che portò a una sentenza d'assoluzione nell'udienza preliminare, e delle consulenze che Prodi avrebbe svolto per Goldman Sachs e General Electric durante il mandato all'IRI, indagini seguite in conseguenza di un articolo della stampa, che parlava anche di evasione fiscale, di cui la magistratura conviene nel disporre l'archiviazione nel 2002.

    Il caso Cirio
    Nell'ambito delle indagini per la vendita della Cirio-Bertolli-De Rica, Romano Prodi era indagato per abuso d'ufficio. Prodi era stato nel 1990 advisory director della Unilever NV (Rotterdam) e della Unilever PLC (Londra), gruppo che secondo le indagini aveva gestito la trattativa attraverso la Fisvi. Secondo l'accusa quindi Prodi avrebbe favorito la Fisvi, sebbene questa non avesse i mezzi finanziari per acquistare la Cirio-Bertolli-De Rica, in modo da agevolare indirettamente l'Unilever, aggirando così l'obbligo di conseguimento del miglior prezzo previsto dalle direttive CIPE.

    L'inchiesta fu nota dal 23 febbraio 1996 e portò a una sentenza di non luogo a procedere nell'udienza preliminare il 22 dicembre 1997, con la più ampia formula di proscioglimento «perché il fatto non sussiste». Il GUP Eduardo Landi citò nelle motivazioni anche la riforma dell'abuso d'ufficio, varata pochi mesi prima (il 10 luglio) su iniziativa dell'Ulivo e votata anche dalla coalizione avversaria.

    La riforma dell'abuso di ufficio era prevista nei programmi di tutte le forze politiche presentatesi alle elezioni del 1996. Il lavoro su questo argomento era già stato avviato da diversi gruppi parlamentari e dal Governo Dini fino alle elezioni dell'aprile '96. Il provvedimento nasceva quindi non per iniziativa governativa ma per iniziativa parlamentare. La riforma, fu, fin dal maggio del '96, oggetto di un confronto con i sindaci di tutti gli orientamenti politici che sollecitavano provvedimenti tesi a far superare difficoltà, resistenze e ostacoli che appesantivano il lavoro delle amministrazioni locali.

    L'abuso di ufficio, così com'era allora configurato, conferiva ai giudici un ampio potere discrezionale di giudizio nei confronti delle scelte degli amministratori locali, determinando sovente rallentamenti anche molto rilevanti delle attività delle amministrazioni, per questo la necessità di provvedere a questa riforma raccoglieva il consenso unanime degli amministratori locali sia di centrodestra sia di centrosinistra.

    Il giudice pronunciò una sentenza di non luogo a procedere con la più ampia formula di proscioglimento (il fatto non sussiste) e con l'acquisizione di una perizia d'ufficio che accertò la congruità del prezzo di vendita della parte della SME ceduta. La sentenza confermò la regolarità del procedimento seguito per la vendita ed il Giudice ha inoltre accertato che Prodi non aveva avuto rapporti con Unilever e aveva comunque già cessato il proprio rapporto con Goldman Sachs nel periodo in cui è avvenuta la cessione di CBD a favore di Fisvi, cui è seguita quella parziale per il settore "olio" in favore di Unilever.

    Alcuni hanno criticato tale riforma e la sua relazione con l'indagine su Prodi. I giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio definiscono «per certi versi imbarazzante» il fatto che tra le motivazioni ci sia un riferimento alla legge varata dall'Ulivo, ma riconoscono che tale riferimento «non fu affatto decisivo per quella sentenza» in quanto Prodi fu prosciolto perché il fatto non sussisteva. Secondo Silvio Berlusconi invece «Prodi s'è salvato grazie all'amnistia e alla modifica dell'abuso d'ufficio. Quelle sì che furono leggi ad personam, quando lui doveva rispondere davanti ad un GIP dei finanziamenti che le sue partecipazioni statali davano alla DC» (21 gennaio 2006). Tuttavia Romano Prodi non ha usufruito dell'amnistia e non è stato indagato per finanziamento illecito.

    Consulenze Nomisma
    In seguito alla sua prima elezione alla presidenza IRI nel 1982, a Prodi venne contestato di non aver abbandonato il ruolo di dirigente in Nomisma, configurando un potenziale conflitto di interessi.
    Negli anni successivi l'IRI stipulò alcuni contratti di consulenza con la società, che portarono a dubitare sulla trasparenza dell'operazione: in un primo processo, concluso nel 1988, Romano Prodi venne assolto con formula piena in quanto alla luce delle indagini non si configurava reato nel suo comportamento.

    Procedimenti contro Bossi
    Il 5 gennaio 1994, al processo Enimont Umberto Bossi ha riconosciuto la colpevolezza dell'amministratore del movimento Alessandro Patelli relativamente ad un finanziamento illecito ricevuto dallo stesso da parte di Carlo Sama della Montedison. Dopo aver restituito integralmente la somma di 200 milioni di lire, raccolti dalla base leghista, e dopo l'allontanamento dal partito di Patelli, è stato condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a 8 mesi di reclusione per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti.

    Bossi è stato in seguito incriminato del reato di vilipendio alla bandiera italiana per averla in più occasioni, il 26 luglio e il 14 settembre 1997, pubblicamente offesa usando, nella prima occasione la frase "Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo", nel secondo caso, rivolto ad una signora che esponeva il tricolore, Il tricolore lo metta al cesso, signora, nonché di aver chiosato "Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore". Per la prima affermazione, Bossi è stato condannato il 23 maggio 2001 ad un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. Per il secondo evento si è ricorso alla Camera, nel gennaio 2002, che non ha concesso l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bossi (allora ministro delle Riforme) per l'accusa di vilipendio alla bandiera, ma la Consulta ha annullato la delibera di insindacabilità parlamentare, nella sentenza 249 del 28 giugno 2006. All'inizio del 2006 la pena prevista per il reato di opinione è stata modificata, dall'originaria detentiva (che prevedeva fino a tre anni di reclusione), ad una pecuniaria (multa fino al massimo di 5000 euro). Il procedimento è pertanto pendente.

    Il giudice Francesco Paolo Casavola che lo assolse dichiarò::«L'idea che le commesse siano state affidate perché a richiederle erano il presidente dell'Iri e il suo assistente alle società collegate è verosimile, ma non assume gli estremi di reato».

    Una seconda questione venne sollevata riguardo ad alcune consulenze nel settore Alta Velocità svolte da Nomisma tra il 1992 e il 1993. Prodi era stato scelto a partire dal 16 gennaio 1992 come "Garante del Sistema Alta Velocità" dai vertici delle Ferrovie dello Stato, con il compito di effettuare le valutazioni di impatto economico e ambientale legate alla costruzione della nuova rete TAV italiana. Una seconda commissione ("Comitato Nodi") composta dal professor Carlo Maria Guerci, da Giuseppe De Rita e dall'architetto Renzo Piano e presieduta da Susanna Agnelli, venne incaricata di elaborare un piano di riqualificazione delle strutture e dei servizi delle Ferrovie.
    Prodi lasciò l'incarico di Garante il 20 maggio 1993 per tornare alla presidenza dell'IRI su richiesta dell'allora Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi. Nel 1996 un'inchiesta sulla questione portò a una serie di 40 perquisizioni della Guardia di Finanza e al sequestro di numerosi documenti riguardanti la TAV, operazione disposta dal PM di Roma Giuseppa Geremia, e ad un'imputazione per concorso in abuso d'ufficio verso Ercole Incalza (ex amministratore della TAV) ed Emilio Maraini (ex-dirigente Italfer). Prodi non venne coinvolto direttamente in questa seconda inchiesta.

    Procedimenti contro D' Alema

    Finanziamento illecito
    Nel 1985 Massimo D'Alema ricevette 20 milioni di lire da parte del miliardario barese Francesco Cavallari, che fu in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa[4]. I soldi erano destinati al Partito Comunista Italiano, di cui D'Alema era all?epoca segretario regionale pugliese. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato dal gip Concetta Russi. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema[5] quando il reato era destinato a cadere in prescrizione.

    A parer tutti questi processi sono quisquiglie a confronto di quelli a carico di Berlusconi 😉 Se poi vogliamo dire che è perseguitato dalla toghe rosse è un altra questione...


  • Super User

    Ottimo lavoro Pierfrancesco. 🙂

    Per ottenere la lode, avresti dovuto astenerti dal commento finale; che sia chi legge a decidere se sono quisquiglie o cos'altro.

    Poi, ... quella definizione di Toghe Rosse penso derivi dal fatto che spesso chi essendo di destra è stato inquisito, per difendersi, non trovando evidentemente di meglio, ha spesso accusato i Giudici di parteggiare per la parte politica avversa.

    Ma mi sembra che i Giudici ed i Procuratori aderiscano ad almeno 3 raggruppamenti con diversi orientamenti politici.
    Magistratura Democratica mi sembra fosse quello di sinistra.

    Credo sia possibile in quanto pubblici trovare le rispettive percentuali di adesione ai vari gruppi così da vedere se è confermabie il concetto di Toghe Rosse ed inoltre a quale dei 3 raggruppamenti hanno aderito i giudici che hanno condannato Berlusconi Silvio, nonchè a quale aderivano i Giudici che l'hanno assolto.

    Interessante indagine, non credi? 😉

    Infine, mi sembra di ricordare che quelle toghe rosse, in testa Di Pietro, durante mani pulite abbiano setacciato il PCI d'allora in cerca di tangenti ed abbiano pure trovato qualcosa spedendo Primo Greganti e qualcun'altro in carcere.

    Pierfrancesco, ... ci sei?

    Dai che finiamo in equa bellezza 😄


  • Super User

    Eheheh hai ragione sul commento personale evitabile 😄

    Andrez il problema è che in Italia la digitalizzazione e pubblicazione online dei documenti è una cosa sconosciuta spero comunque di trovare qualcosa in merito 😉

    EDIT

    Interessantissimo documento che parla della magistratura italiana dal 90 ad oggi

    La giunta MI-MD-Verdi

    La attiva partecipazione alla lotta comune, e la linea di alleanza con Unicost, non arrestarono il calo di MI che, nel 1992 perse “solo” 62 voti (ma l’incremento degli elettori determinò un ulteriore diminuzione di sei punti in percentuale). MI riuscì nel 1992 -per l’ultima volta- a raccogliere più voti di MD, ma scese al 24,85% (contro il 23,17 di MD, il 41% di Unicost il 10,63% dei “Verdi”).

    Nel 1992 di fronte ad alcune richieste di Unicost ritenute inaccettabili, gli altri tre gruppi MD,MI ed i Verdi diedero luogo ad una alleanza che portò alla presidenza prima Mario Cicala (MI), e poi Elena Paciotti (MD), alla segreteria generale Franco Ippolito (MD) e Marcello Maddalena (MI); vicepresidente fu Giovanni Tamburino esponente di spicco dei "Verdi".

    La alleanza MI-MD, rappresentava indubbiamente una radicale modifica delle prospettive del 1960, in quanto esprimeva la convinzione secondo cui l'evoluzione delle cose umane aveva, almeno per quanto riguarda la giustizia, tolto ragion d'essere (o comunque gran parte del suo fondamento) alle polemiche destra-sinistra; e che quindi ci si doveva confrontare con i problemi concreti sulla base di valori comuni. Si prendeva anche atto che le discussioni più vivaci e sentite all'interno del mondo giudiziario non muovevano più secondo le direttrici delle correnti (si vedano sul tema altri scritti di questo sito, come "tutte toghe rosse?", il documento sulle correnti, e gli stessi dibattiti sulle regole elettorali).

    La novità suscitò -come era logico- polemiche all’interno dei gruppi che aderivano alla giunta "anomala".

    In particolare, il componente del CSM Ernesto Staiano di MI promosse una ulteriore scissione, e quindi entrò in politica come deputato del “patto Segni” (passando poi a Forza Italia, quindi all’Ulivo, quindi di nuovo a Forza Italia).

    Il trend negativo di MI toccò il fondo con le elezioni del CSM del 1994 quando conseguì solo il 18% dei voti; il peso dell’insuccesso venne aggravato dalla assurda legge elettorale che assegnò ad MI tre seggi (contro quattro dei “Verdi” con il 16% dei voti). Decisivo per la perdita nel seggio nel II collegio (Roma) fu l’atteggiamento del candidato di MI in Sardegna che – a sorpresa- invitò gli elettori a votare scheda bianca e determinò la perdita di alcune decine di voti, ed una mini-scissione confluita poi in MD.

    Nel 1994 si ricostituì una Giunta MI-MD-Unicost con la presidenza di Antonio Abate (Unicost)

    Alle elezioni del CDC del 1996 MI confermò il risultato del CSM con il 18% circa dei voti, ed iniziò una certa ripresa che le consentì di conseguire il 22% dei voti e quattro seggi nelle elezioni del CSM del 1998.

    Presidente per un giorno: la crisi Almerighi Nell’ottobre del 1998 la ANM viveva uno dei suoi momenti più felici.

    La gestione associativa era unitaria e sotto la presidenza di Elena Paciotti il congresso nazionale del febbraio 1998 aveva registrato un pieno successo delle tesi della ANM sulla riforma costituzionale della giustizia, cui avevano dichiarato adesione il Presidente della Repubblica Scalfaro e i numerosi esponenti politici che avevano preso la parola al congresso.

    La elezione il 17 ottobre 1998 alla presidenza della ANM di un prestigioso esponente dei “verdi”, Mario Almerighi sembrava segnare un ulteriore punto positivo, perché dimostrava che il “comune sentire” del corpo giudiziario superava ormai le barriere di corrente.

    Mario Almerighi è un personaggio molto “scomodo”, quanto può esserlo un magistrato che pensa con la sua testa. Pretore d’assalto negli anni ‘60, aprì l’inchiesta da cui scaturì lo “scandalo dei petroli”. Di sentimenti di sinistra, è stato fortemente critico nei confronti delle scelte dei partiti di sinistra sul tema giustizia.

    La sua presidenza durò un giorno a seguito di un episodio di cui ancora non sono chiari i termini.

    La sera della elezione Almerighi ricevette una richiesta telefonica di intervista da Maria Antonietta Calabrò, uno dei giornalisti più preparati ed attrezzati che si occupano del mondo giudiziario, ed ebbe con lei una lunga conversazione da cui –secondo quanto afferma Almerighi- la dott.sa Calabrò avrebbe dovuto trarre una intervista da sottoporre alle preventiva approvazione dell’intervistato.

    Questo secondo contatto però non si verificava; e il 19 ottobre, il Corriere della Sera pubblicava in prima pagina un complesso di dichiarazioni in cui Mario Almerighi sembrava porre il veto alla nomina del sen. Ortensio Zecchino a Ministro della Giustizia, minacciando in caso di mancata accettazione del diktat, le dimissioni dei colleghi che operano al ministero.

    Almerighi smentì di aver espresso simili concetti, ma in un secco comunicato il Direttore del Corriere affermò che esisteva la registrazione, ed Almerighi diede le dimissioni.

    L’aspetto più inquietante della vicenda è che questa registrazione non è poi stata esibita dal giornale, neppure quando la consegna fu sollecitata dal Garante della riservatezza e nel corso della causa civile intentata da Almerighi.

    Le elezioni del febbraio 1999 Alle dimissioni di Almerighi seguirono vicende a dir poco sconcertanti.

    Il buon senso avrebbe voluto che la crisi venisse immediatamente chiusa con l’elezione di un altro presidente, nella collaborazione fra tutti i gruppi associativi, compresi i “verdi” che erano stati i primi ed i più duri a criticare l’intervista al Corriere del loro esponente.

    Invece la ANM si avvitò in discussioni e ripicche di difficile comprensione; Unicost ritenne che fosse giunto il momento di una sua presidenza e rifiutò ogni compromesso che consentisse ai “Verdi” di gestire tale incarico, anche solo per un breve ragionevole periodo, in modo che fosse evidente che la vicenda Almerighi non aveva rotto la buona collaborazione all'interno della ANM.

    Nel contempo Unicost si rivelò però anche incapace di governare la delicata crisi suscitata dalla sua stessa intransigenza. Due inspiegabili e inspiegate assenze nella rappresentanza di Unicost al CDC determinarono, nonostante la benevola astensione di MI, la delibera 19 dicembre 1999 di scioglimento del CDC. Si andò così–per la prima volta dal 1970- ad elezioni anticipate. Ma mentre nel 1970 le elezioni anticipate scaturirono da uno scontro aspro, ma aperto e chiaro, non altrettanto può dirsi delle cause che imposero nel 1999 il ricorso alle urne. Nelle elezioni del 7-8-9 febbraio 1999 MI risalì al 21,68% (contro il 38 di Unicost, il 28 di MD, il 12,5 dei Verdi), ed ottenne 8 seggi

    La giunta Martone: tre presidenti in un anno

    Dopo le elezioni Unicost avanzò nuovamente e con una certa arroganza la pretesa di ottenere immediatamente la presidenza per Antonio Martone, il più votato dei suoi eletti, minacciando in caso contrario una spaccatura della ANM.

    La presidenza Martone volle segnare una cesura rispetto alla precedente gestione della ANM. Ed assunse posizioni in larga misura non condivise dal suo stesso gruppo.

    Una prima occasione fu costituita dalla candidatura di Elena Paciotti ad eurodeputato nella liste dei Democratici di Sinistra, fatto senza dubbio spiacevole perché forniva spunti a chi vuol vedere nella storia recente della ANM un tassello della “congiura rossa”, ma ampiamente previsto e prevedibile nel momento in cui proprio Unicost aveva sollecitato Elena Paciotti a restare alla guida della ANM, ben oltre i limiti dell'originario mandato di un anno, così contribuendo alla identificazione della ANM con la figura certo prestigiosa e capace, ma pur sempre indiscutibilmente "rossa", di Elena Paciotti.

    Il giudizio negativo sul passaggio alla politica di un alto esponente associativo (preceduto per altro da Raffaele Bertoni già presidente per Unicost e da Enrico Ferri, presidente per MI) non doveva però -a giudizio degli altri componenti del CDC- coinvolgere la linea seguita dalla ANM durante la presidenza Paciotti; mentre il presidente sembrò voler coinvolgere nel giudizio critico tutta la pregressa gestione della ANM, e ciò non fu apprezzato.

    Ad altre difficoltà diede luogo il rapporto personale, che apparve ad alcuni personalistico, istaurato fra il presidente della Anm ed il Ministro della Giustizia Diliberto, nonchè la decisione del presidente di non intervenire in alcuna misura nelle discussioni sorte durante l’elaborazione della riforma costituzionale detta del “giusto processo”.

    Il malessere esplose in crisi quando il CDC convocato a Sorrento il 22 ottobre 1999 deliberò con 16 voti favorevoli, 8 contrari (espressi tutti da Unicost) e sei astenuti (4 Unicost e 2 MD) di tenere il congresso entro il marzo del 2000 con il tema “per raccogliere la sfida dell’Europa e per garantire l’effettività dei diritti e l’efficacia delle decisioni”. La decisione non fu gradita dal presidente della ANM, dal momento che la mozione sulla cui base si era costituita a febbraio la GEC prevedeva che all’esito del Congresso si dovesse procedere “comunque ad un avvicendamento complessivo dell’assetto di Giunta per assicurare il pluralismo nelle cariche associative”. Il 23 ottobre, dopo la lettura del dispositivo della “sentenza Andreotti”, il presidente diramò un comunicato sotto il titolo “Andreotti: Presidente ANM, si impone un dibattito” in cui affermava "Le sentenze di Perugia e di Palermo impongono che tra tutti i magistrati, giudicanti e requirenti, si apra un ampio e approfondito dibattito sul contenuto il modo d'esercizio e i limiti dell'esercizio della funzione giurisdizionale anche per tentare di realizzare una sintesi delle diverse sensibilità esistenti in magistratura”. “Per organizzare questo dibattito, che dovrà sfociare nel prossimo mese di giugno in un congresso nazionale e un'assemblea generale dei soci, chiamati anche a valutare i risultati dell'eventuale prova referendaria, ho convocato in via d'urgenza il Comitato Direttivo Centrale per venerdì e sabato prossimi".

    Il comunicato fu ritenuto da molti scorretto perché in esso non si dava minimamente atto della avvenuta indizione del congresso da parte del CDC né si ricordava come le (proposte contenute nel comunicato fossero già state bocciate poche ore prima dal CDC solo organo competente ad indire il congresso. Fu contestata anche la mancata consultazione con gli altri componenti della giunta (tutti presenti a Sorrento), che appresero del comunicato dai giornalisti.

    Un successivo CDC del 29 ottobre evidenziò l’isolamento del presidente. Nessuno appoggiò la proposta di revoca della delibera del 22 ottobre e di modifica della data e del tema del congresso.

    Le dimissioni del presidente intervenute nella notte sul 30 ottobre (e logicamente seguite dalle dimissioni degli altri due componenti di giunta di Unicost) aprirono una ulteriore difficile crisi della ANM, aggravata dal fatto che il presidente dimissionario, continuava ad esercitare il suo mandato con frequenti apparizioni televisive.

    Quindi il CDC del 7 novembre eleggeva una giunta di emergenza (presidente Cicala, segretario generale Castelli) chiamata a gestire la ANM fino al congresso.

    Il resto e cronaca dell’oggi.

    [1] Perciò i componenti della Giunta Esecutiva della Associazione Nazionale Magistrati, gli eletti nel CSM, i dirigenti delle correnti, hanno una rappresentatività che non può essere negata. Certo vi è un diffuso malcontento verso tutti gli organismi rappresentativi, o di governo autonomo; ma questo diffusa insoddisfazione non si esprime in atti di dissenso. Anzi nei momenti di difficoltà o di scontro i magistrati tendono a stringersi intorno al CSM ed alla ANM; come dimostrò la massiccia partecipazione dei magistrati allo sciopero del 3 dicembre 1991, che il Presidente Cossiga fece l'errore di osteggiare.Non credo di aver mai conosciuto un magistrato che non rifletta sul proprio ruolo professionale e non abbia un’opinione personale sui problemi della giustizia. Sono quindi numerosi i “liberi pensatori” che esprimono idealità “atipiche” cioè al di fuori o addirittura contrastanti rispetto alle convinzioni espresse dalle varie associazioni di giudici. Ad esempio in un referendum organizzato dall’ANM è emerso un 10% di suffragi a favore della separazione delle carriere. Molte di queste “voci atipiche” sono rilevabili dalla lettura della stessa rivista dell’ANM “La Magistratura”, che per obbligo statutario pubblica gli scritti di tutti i soci. Di questa realtà è doveroso dare atto. Così come è doveroso riconoscere la dignità delle opinioni espresse da singoli colleghi più o meno noti; siano essi Borrelli o Nordio. [2] Ritengo utile riportare l’ordine del giorno (che è pubblicato anche sul sito di MD con la copia del manoscritto originale):

    "L'Assemblea Nazionale di M.D. riunita a Bologna il 30 novembre 1969, di fronte a ripetuti recenti casi che hanno messo in pericolo in vari modi le libertà costituzionali di manifestazione e diffusione del pensiero, e provocato allarme e apprensione nell'opinione pubblica e nella stampa (la quale ha rilevato che i provvedimenti adottati hanno creato un clima di intimidazione particolarmente pesante verso determinati settori politici ai quali non può essere negata quella libertà);

    esprime la propria profonda preoccupazione di fronte a quello che può apparire come disegno sistematico, operante con vari strumenti ed a diversi livelli, teso ad impedire a taluni la libertà di opinione, e come grave sintomo di arretramento della società civile:

    chiede che i poteri dello Stato, ciascuno nell'ambito delle proprie attribuzioni, si impegnino con decisione per rimuovere le origini di tale fenomeno, mediante riforme legislative (abrogazione dei reati politici di opinione) e cambiamento di indirizzo nell'azione svolta, con particolare riguardo all'attività di p.s. di vigilanza sull'esercizio delle tipografie;

    chiede che l'A.N.M. indica nel più breve tempo possibile un convegno nazionale per dibattere i temi di questo o.d.g."

    [3] La proporzionale apparve nei momenti di maggiore contrasto, e di reciproca sfiducia, lo strumento più adatto per garantire chi dovesse trovarsi in minoranza. Oggi viene ancora propugnata dalla stragrande maggioranza dei magistrati (come dimostrato anche da un referendum); non mancano però voci critiche, specie nell'ambito di coloro che ritengono che meccanismi elettorali uninominali gioverebbero ad una "spoliticizzazione" della magistratura.