• User

    Ho voluto aspettare per vedere su qualcuno riusciva a capire cosa avesse scritto. Il non dilungarsi vuol dire, in questo caso, continuare a non spiegare.

    1 Erogare minimprenditorie: miniche?
    2 autorealizzarsi senza rischi: cioè?
    3 ...un particolare attaccamento ad un qualcosa che noi realizziamo effettivamente solo a livello hobbystico: ma se è iniziata questa discussione credo che l'attaccamento c'era?


  • User

    :mmm: non c'è più nessuna novità?:?
    :bho: :bho: :bho: :bho: :bho:
    :nonono: :nonono: :nonono: :nonono: :nonono: :nonono: :nonono: :nonono:


  • User Attivo

    @crisalex said:

    :mmm: non c'è più nessuna novità?:?
    :bho: :bho: :bho: :bho: :bho:
    :nonono: :nonono: :nonono: :nonono: :nonono: :nonono: :nonono: :nonono:

    Non credo ci saranno più novita ora che sembra sia stato sgamato 😄


  • User

    @voidcomputer said:

    Quando un soggetto propone "un qualcosa" di non comprensibile, 90 su 100, Vi stà prospettando un meraviglioso inserimento nel fantastico mondo di Ramsete, vale a dire piramidi, ovvero piramidale, da non confondersi con il sistema nervoso centrale, trattasi di multilevel.
    🙂

    Purtroppo hai ragione: solo che obiettivamente mi sento di dire questo: non tutti i multilevel sono piramidi o truffe.
    Purtroppo, specie in italia esiste una grande diffidenza in questo sistema che e' basato sul passaparola.

    Il motivo di questa diffidenza, oltre alle truffe, e' proprio dovuto al fatto che chi fa mlm tende sempre a fare il misterioso: in realta' l'obiettivo dovrebbe essere quello di catturare l'attenzione anche se nel 90% dei casi finiscono per farlo nel modo sbagliato e quindi spesso passano per essere dei truffatori specie da chi il sistema non lo conosce a fondo.

    Inoltre per uno che fa network e che lavora con etica e professionalita' sa benissimo che non ha senso andare a postare messaggi del genere sui forum.
    Anzi dovrebbe anche sapere che contribuisce ad aumentare la negativita' e chiusura nei confronti di tale sistema.

    Io mi sono documentato bene su questo tipo di imprenditoria, sulle leggi che lo regolano e sulle aziende che lo applicano. Come al solito generalizzare non ha senso e come in tutte le attivita' ci sono dei pro' e dei contro.


  • User

    scusate ancora una volta e poi penso che si possa chiudere la discussione.
    In cosa consisterebbe un multilevel?
    Lo conosco più per sentito dire che nei fatti.
    Spiegarlo potrebbe servire anche a qualcunaltro visto che chi erogava le "minimprenditorie" non lo fa!!! :nonono: :mmm:


  • User

    Guarda sto' preparando del materiale da postare su un blog.
    Appena ho un po' di tempo per finirlo te lo mando!


  • Admin

    [CENTER]image[/CENTER]

    [CENTER]image[/CENTER]

    [CENTER]Legge 17 agosto 2005, n. 173[/CENTER]
    "Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali"

    [CENTER]pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 2 settembre 2005 [/CENTER]

    [CENTER]ART. 1.
    (Definizioni e ambito di applicazione della legge) [/CENTER]

    1. Al fini della presente legge si intendono:
      a) per "vendita diretta a domicilio", la forma speciale di vendita al dettaglio e di offerta di beni e servizi, di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, effettuate tramite la raccolta di ordinativi di acquisto presso il domicilio del consumatore finale o nei locali nei quali il consumatore si trova, anche temporaneamente, per motivi personali, di lavoro, di studio, di intrattenimento o di svago;
      b) per "incaricato alla vendita diretta a domicilio", colui che, con o senza vincolo di subordinazione, promuove, direttamente o indirettamente, la raccolta di ordinativi di acquisto presso privati consumatori per conto di imprese esercenti la vendita diretta a domicilio;
      c) per "impresa" o "imprese", l'impresa o le imprese esercenti la vendita diretta a domicilio di cui alla lettera a).
    2. Le disposizioni della presente legge, ad eccezione di quanto previsto dagli articoli 5, 6 e 7, non si applicano alla offerta, alla sottoscrizione e alla propaganda ai fini commerciali di:
      a) prodotti e servizi finanziari;
      b) prodotti e servizi assicurativi;
      c) contratti per la costruzione, la vendita e la locazione di beni immobili.
      [CENTER]ART. 2.
      (Esercizio dell'attività di vendita diretta a domicilio)[/CENTER]
    3. Alle attività di vendita diretta a domicilio di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), si applicano le disposizioni di cui agli articoli 19, 20 e 22, commi 1 e 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, nonché le disposizioni vigenti in materia di commercializzazione dei beni e dei servizi offerti.
      [CENTER]ART. 3.
      (Attività di incaricato alla vendita diretta a domicilio)[/CENTER]
    4. L'attività di incaricato alla vendita diretta a domicilio, con o senza vincolo di subordinazione, è soggetta all'obbligo del possesso del tesserino di riconoscimento di cui all'articolo 19, commi 5 e 6, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e può essere svolta da chi risulti in possesso dei requisiti di cui all'articolo 5, comma 2, del medesimo decreto legislativo.
    5. L'attività di incaricato alla vendita diretta a domicilio senza vincolo di subordinazione può essere esercitata come oggetto di una obbligazione assunta con contratto di agenzia.
    6. L'attività di incaricato alla vendita diretta a domicilio senza vincolo di subordinazione può essere altresí esercitata, senza necessità di stipulare un contratto di agenzia, da soggetti che svolgono l'attività in maniera abituale, ancorché non esclusiva, o in maniera occasionale, purché incaricati da una o più imprese.
    7. La natura dell'attività di cui al comma 3 è di carattere occasionale sino al conseguimento di un reddito annuo, derivante da tale attività, non superiore a 5.000 euro.
    8. Resta ferma la disciplina previdenziale recata dall'articolo 44, comma 2, ultimo periodo, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326.
      [CENTER]ART. 4.
      (Disciplina del rapporto fra impresa affidante e incaricato alla vendita diretta a domicilio. Compenso dell'incaricato)[/CENTER]
    9. All'incaricato alla vendita diretta a domicilio con vincolo di subordinazione si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato dall'impresa esercente la vendita diretta. All'incaricato alla vendita diretta a domicilio senza vincolo di subordinazione di cui all'articolo 3, comma 2, si applicano gli accordi economici collettivi di settore.
    10. Per l'incaricato alla vendita diretta a domicilio senza vincolo di subordinazione di cui all'articolo 3, comma 3, l'incarico deve essere provato per iscritto e può essere liberamente rinunciato, anche per fatti concludenti con relativa presa d'atto dell'impresa affidante, o revocato per iscritto tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento o altro mezzo idoneo. L'atto di conferimento dell'incarico deve contenere l'indicazione dei diritti e degli obblighi di cui ai commi 3 e 6.
    11. L'incaricato alla vendita diretta a domicilio senza vincolo di subordinazione di cui all'articolo 3, comma 3, ha diritto di recedere dall'incarico, senza obbligo di motivazione, inviando all'impresa affidante una comunicazione, a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento, entro dieci giorni lavorativi dalla stipula dell'atto scritto di cui al comma 2. In tale caso, l'incaricato è tenuto a restituire a sua cura e spese i beni e i materiali da dimostrazione eventualmente acquistati e l'impresa, entro trenta giorni dalla restituzione dei beni e dei materiali, rimborsa all'incaricato le somme da questi eventualmente pagate. Il rimborso è subordinato all'integrità dei beni e dei materiali restituiti.
    12. Nei confronti dell'incaricato alla vendita diretta a domicilio non può essere stabilito alcun obbligo di acquisto:
      a) di un qualsiasi ammontare di materiali o di beni commercializzati o distribuiti dall'impresa affidante, ad eccezione dei beni e dei materiali da dimostrazione strumentali alla sua attività che per tipologia e quantità sono assimilabili ad un campionario;
      b) di servizi forniti, direttamente o indirettamente, dall'impresa affidante, non strettamente inerenti e necessari all'attività commerciale in questione, e comunque non proporzionati al volume dell'attività svolta.
    13. Nel caso in cui l'incarico venga rinunciato o revocato, il tesserino di riconoscimento di cui all'articolo 3, comma 1, è ritirato.
    14. In aggiunta al diritto di recesso di cui al comma 3, all'incaricato alla vendita diretta a domicilio è in ogni caso riconosciuto, in tutte le altre ipotesi di cessazione per qualsiasi causa del rapporto con l'impresa affidante, il diritto di restituzione e, entro trenta giorni, alla rifusione del prezzo relativamente ai beni e ai materiali integri eventualmente posseduti in misura non inferiore al 90 per cento del costo originario.
    15. L'incaricato alla vendita diretta a domicilio deve attenersi alle modalità e alle condizioni generali di vendita stabilite dall'impresa affidante. In caso contrario, egli è responsabile dei danni derivanti dalle condotte difformi da lui adottate rispetto alle modalità e alle condizioni di cui al primo periodo.
    16. L'incaricato alla vendita diretta a domicilio non ha, salvo espressa autorizzazione scritta, la facoltà di riscuotere il corrispettivo degli ordinativi di acquisto che abbiano avuto regolare esecuzione presso i privati consumatori nè di concedere sconti o dilazioni di pagamento.
    17. Il compenso dell'incaricato alla vendita diretta a domicilio senza vincolo di subordinazione è costituito dalle provvigioni sugli affari che, accettati, hanno avuto regolare esecuzione. La misura delle provvigioni e le modalità di corresponsione devono essere stabilite per iscritto.
      [CENTER]ART. 5.
      (Divieto delle forme di vendita piramidali e di giochi o catene)[/CENTER]
    18. Sono vietate la promozione e la realizzazione di attività e di strutture di vendita nelle quali l'incentivo economico primario dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi determinati direttamente o attraverso altri componenti la struttura.
    19. È vietata, altresí, la promozione o l'organizzazione di tutte quelle operazioni, quali giochi, piani di sviluppo, "catene di Sant'Antonio", che configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto a reclutare si trasferisce all'infinito previo il pagamento di un corrispettivo.
      [CENTER]ART. 6.
      (Elementi presuntivi)[/CENTER]
    20. Costituisce elemento presuntivo della sussistenza di una operazione o di una struttura di vendita vietate ai sensi dell'articolo 5 la ricorrenza di una delle seguenti circostanze:
      a) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di acquistare dall'impresa organizzatrice, ovvero da altro componente la struttura, una rilevante quantità di prodotti senza diritto di restituzione o rifusione del prezzo relativamente ai beni ancora vendibili, in misura non inferiore al 90 per cento del costo originario, nel caso di mancata o parzialmente mancata vendita al pubblico;
      b) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di corrispondere, all'atto del reclutamento e comunque quale condizione per la permanenza nell'organizzazione, all'impresa organizzatrice o ad altro componente la struttura, una somma di denaro o titoli di credito o altri valori mobiliari e benefici finanziari in genere di rilevante entità e in assenza di una reale controprestazione;
      c) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di acquistare, dall'impresa organizzatrice o da altro componente la struttura, materiali, beni o servizi, ivi compresi materiali didattici e corsi di formazione, non strettamente inerenti e necessari alla attività commerciale in questione e comunque non proporzionati al volume dell'attività svolta.
      [CENTER]ART. 7.
      (Sanzioni)[/CENTER]
    21. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque promuove o realizza le attività o le strutture di vendita o le operazioni di cui all'articolo 5, anche promuovendo iniziative di carattere collettivo o inducendo uno o più soggetti ad aderire, associarsi o affiliarsi alle organizzazioni od operazioni di cui al medesimo articolo, è punito con l'arresto da sei mesi ad un anno o con l'ammenda da 100.000 euro a 600.000 euro.
    22. Per le violazioni di cui al comma 1 si applica la sanzione accessoria della pubblicazione del provvedimento con le modalità di cui all'articolo 36 del codice penale e della sua comunicazione alle associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale.
    23. All'impresa che non rispetti le disposizioni di cui all'articolo 4, commi 2, 3, 5, 6 e 9, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500 euro a 5.000 euro.

  • User

    definizione multilevel marketing o anche network marketing: sistema di marketing basata sul marketing relazionale ( passaparola).

    Hai mai consigliato un ristorante, un film, o un posto dove comprare qualcosa a buon prezzo a qualcuno? Ti hanno mai pagato per questo?

    Le aziende che decidono di utilizzare il sistema del MLM solitamente non fanno pubblicita' attraverso i canali tradizionali attraverso call center, invio di posta, pubblicita' in tv eccc... .
    Piuttosto concentrano i loro sforzi sulla creazione di una rete di vendita basata sul passaparola e pagano direttamente delle provvigioni alle persone che decidono di associarsi a questa rete e di promuovere i loro prodotti e/o servizi.

    Le persone che decidono di aderire alla rete di distribuzione avranno due cose da fare: acquisire dei clienti (consigliando l'uso dei prodotti e/o servizi) e parlare dell'opportunita' di guadagno per selezionare altre persone che diventeranno a loro volta acquisitori di clienti e via dicendo. Cosi' facendo crescono sia il numero di clienti che la rete di vendita.

    Ti faccio un esempio, marco lavora per un azienda di mlm e chiama alcuni suoi amici: parla loro dei prodotti e/o servizi e dell'opportunita'. Qualcuno diventera' cliente, qualcun altro entrera' a far parte della rete di vendita e qualcun altro non fara' niente.

    Marco insegnera' a chi ha deciso di far parte della rete di vendita a fare lo stesso e, una volta che saranno stati acquisiti dei clienti dai nuovi incaricati marco avra' diritto a percepire una provvigione anche sul fatturato generato dai suoi collaboratori.

    Si chiama marketing multilivello perche' si generano dei livelli di conoscenza: marco conosce claudio che a sua volta conosce luca e giovanni ecc....

    Solitamente per entrare a far parte della rete di vendita occorre investire una certa somma di denaro da qualche decina di euro a qualche centinaia di euro. Secondo la
    legge n. 173 del 17 agosto 2005 "Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali" all'articolo 6 comma b) viene riportato questo:
    "
    b) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di corrispondere, all'atto del reclutamento e comunque quale condizione per la permanenza nell'organizzazione, all'impresa organizzatrice o ad altro componente la struttura, una somma di denaro o titoli di credito o altri valori mobiliari e benefici finanziari in genere di rilevante entita' e in assenza di una reale controprestazione;
    "
    In altre parole la somma richiesta per l'avvio dell'attivita' deve essere giustificata.

    Uno dei principi fondamentali su cui si basa il network marketing e' il principio della leva del tempo che e' anche un principio fondamentale dell'economia moderna.

    Partendo dal presupposto che in un giorno ci sono 24 ore, una persona, da sola, potra' al massimo lavorare 24h al giorno (se ce la fa!) e di conseguenza il suo guadagno potenziale per alto che sia ha un limite.

    Creando una rete di vendita di questo tipo e mettendo insieme piu' persone che lavorano poche ore al giorno si crea una forza lavoro decisamente superiore alle 24 ore che ci sono in un giorno.

    Esistono molti pregiudizi in Italia riguardo a questo sistema perche' ci sono molte aziende che hanno approfittato dell'ignoranza della gente promettendo soldi facili e in poco tempo: risultato la gente e' stata truffata.

    L'argomento del mlm e' stato trattato dai politici in modo piu' serio solo con la legge del 2005 che ti ho citato in precedenza.

    E per le aziende di network che operano in modo serio ed etico e' stata una grande soddisfazione: se diminuiscono lel truffe tale sistema puo' essere meglio visto dalla gente.

    Ci tengo a precisare che in un sistema di network marketing i guadagni possono essere molto superiori alla media: si puo' guadagnare da 0euro (niente) a migliaia di euro al mese. (Io conosco persone di entrambi i tipi).

    Una cosa che ti posso dire e' che chi sta' guadagnando tanto ha lavorato duramente e con costanza per diverso tempo prima di arrivare a quei livelli.

    I soldi facili non esistono: il mlm e' un sistema come un altro per guadagnare dei soldi ma come in tutti i sistemi occorre lavorare, sudare, ed essere costanti. Il consiglio che posso darti e' di diffidare da chi ti promette soldi facili (che e' diverso da alti guadagni).
    Se ti promettono di non lavorare e fare tanti soldi molto probabilmente ti stanno truffando!

    Inoltre il network marketing e' un po' come guardarsi allo specchio: molti tendono sempre ad accusare gli altri per giustificare i loro insuccessi e le loro insicurezze:
    in realta' quando entri in un sistema di mlm sai che non puoi comprare il tuo successo ma te lo devi creare lavorando con impegno costante in maniera etica: questo significa mettere in discussione i propri limiti e le proprie capacita'.

    Qui in Italia e' molto diffusa la cultura che il posto di lavoro e la carriera dipendono piu' dalle conoscenze (politiche e non) piuttosto che dalle capacita' personali.

    Nel network vero esiste solo la meritocrazia: piu' lavori e piu' guadagni.

    Inoltre la percentuale di gente che smette e' molto alta perche' se non si hanno motivazioni abbastanza forti risulta difficile andare avanti nei momenti difficili.

    Tanto per darti un'idea molte persone di successo che fanno network marketing all'inizio non hanno avuto alcun successo: magari hanno lavorato per mesi o anche anni senza portare a casa un centesimo....

    Serve una grossa motivazione per resistere ed andare avanti.
    Inoltre bisogna essere coscienti che il lavoro fatto portera' risultati nel medio lungo periodo piuttosto che nel breve periodo: cosa che non tutti sono disposti a fare.
    Per questo molti lo iniziano come attivita' part time.

    In realta' di aziende di network marketing serie ne esistono diverse: solitamente un'azienda che truffa entro 3-5 anni sparisce o viene fatta chiudere dalle autorita'.


  • Admin

    Buonasera netblog.

    Quanto da lei postato relativamente a questo punto appare fuorviante e mistificatorio:> Secondo la legge n. 173 del 17 agosto 2005 "Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali" all'articolo 6 comma b) viene riportato questo:
    "
    b) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di corrispondere, all'atto del reclutamento e comunque quale condizione per la permanenza nell'organizzazione, all'impresa organizzatrice o ad altro componente la struttura, una somma di denaro o titoli di credito o altri valori mobiliari e benefici finanziari in genere di rilevante entita' e in assenza di una reale controprestazione;
    "
    In altre parole la somma richiesta per l'avvio dell'attivita' deve essere giustificata.
    Lei fa credere che "In altre parole la somma richiesta per l'avvio dell'attivita' deve essere giustificata" mentre invece il punto b) dell'Art. 6 rappresenta una delle circostanze vietate ai sensi dell'Art 5:

    [CENTER]ART. 6.
    (Elementi presuntivi)[/CENTER]

    1. Costituisce elemento presuntivo della sussistenza di una operazione o di una struttura di vendita vietate ai sensi dell'articolo 5 la ricorrenza di una delle seguenti circostanze:
      a) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di acquistare dall'impresa organizzatrice, ovvero da altro componente la struttura, una rilevante quantità di prodotti senza diritto di restituzione o rifusione del prezzo relativamente ai beni ancora vendibili, in misura non inferiore al 90 per cento del costo originario, nel caso di mancata o parzialmente mancata vendita al pubblico;
      b) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di corrispondere, all'atto del reclutamento e comunque quale condizione per la permanenza nell'organizzazione, all'impresa organizzatrice o ad altro componente la struttura, una somma di denaro o titoli di credito o altri valori mobiliari e benefici finanziari in genere di rilevante entità e in assenza di una reale controprestazione;

    Probabilmente lei ha equivocato il testo di legge.

    Così non fosse, dovremmo ipotizzare un tentativo di raggirare la buona fede degli utenti del Forum.

    Lei, netbog ha equivocato?


  • User

    forse mi sono espresso male con il mio commento personale!

    Cito nuovamente l'art. 6 porgendo l'attenzione al punto 1 ....

    [CENTER]ART. 6.
    (Elementi presuntivi)[/CENTER]

    1. Costituisce elemento presuntivo della sussistenza di una operazione o di una struttura di vendita vietate ai sensi dell'articolo 5 la ricorrenza di una delle seguenti circostanze:
      a) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di acquistare dall'impresa organizzatrice, ovvero da altro componente la struttura, una rilevante quantità di prodotti senza diritto di restituzione o rifusione del prezzo relativamente ai beni ancora vendibili, in misura non inferiore al 90 per cento del costo originario, nel caso di mancata o parzialmente mancata vendita al pubblico;
      b) l'eventuale obbligo del soggetto reclutato di corrispondere, all'atto del reclutamento e comunque quale condizione per la permanenza nell'organizzazione, all'impresa organizzatrice o ad altro componente la struttura, una somma di denaro o titoli di credito o altri valori mobiliari e benefici finanziari in genere di rilevante entità e in assenza di

    Lei fa credere che "In altre parole la somma richiesta per l'avvio dell'attivita' deve essere giustificata" mentre invece il punto b) dell'Art. 6 rappresenta una delle circostanze vietate ai sensi dell'Art 5:

    Non e' mia intenzione far credere niente a nessuno! e come ho gia' detto mi sono espresso male nel mio commento e mi scuso per il mio comportamento verso tutti gli utenti del forum.
    Quello che volevo dire e' che la legge definisce giustamente elementi presuntivi di attivita' illegali il verificarsi di una o tutte le circostanze riportate ai comma a) e comma b).

    Per quanto riguarda in particolare il comma b) dove dice

    ..... in assenza di una reale controprestazione;

    Io l'ho interpretata che nel fatto che la somma di denaro richiesta deve essere investita per ricevere una reale controprestazione. In caso contrario viola la legge ai sensi dell'art. 5.

    Nel mio post precedente ho citato proprio questo punto per informare gli utenti ed aiutarli a cercar di capire cosa e' legale e cosa non lo e'.

    Ho cercato di raccontare con parole + o - semplici cio' che so del network marketing evidenziandone gli aspetti positivi e negativi.


  • Admin

    forse mi sono espresso male con il mio commento personale!

    Buongiorno netblog.

    La ringrazio per la precisazione.


  • User

    Ora mi è più chiaro cosa sia il multilevel.
    Cito alcuni esempi che mi sono capitati per vedere se effettivamente erano dei Multilevel.

    • Mi telefonano a casa per promuovere dei nuovi prodotti per bambini dandomi un appuntamento in un hotel per ritirare quantomeno un omaggio (in quel caso un biciclettina) e per visionare le "novità". La "novità" era la proposta di acquistare un enciclopedia multimediale con "PC in omaggio"!!!! Risultato: mi prendo la bici e li mando gentilmente a ......
    • Mi telefonano di nuovo a casa per promuovere una nuova "agenzia" viaggi con in omaggio un week-end a scelta con appuntamento sempre in un hotel. In realtà proponevano un sorta di pacchetti vacanze per un tot di anni dove il primo viaggio non lo avresti pagato ma iniziavi solo dal secondo e altre vaccate varie. Risultato: li mando gentilmente a ...In entrambi i casi dovevo arrivare dicendo il nome di chi mi aveva contattato.
      Credo di avere caipto quindi che questi siano casi di MLM giusto?

    PS ma l'erogatore di minimprenditorie??!!! :ciauz: :bho: :yuppi:


  • User

    non so se fossero dei multilevel o no... potrebbero anche aver fatto pubblicità tramite call center e basta...
    In ogni caso se si tratta di mlm io non mi fiderei perche' iniziano gia' raccontando bugie dalla prima telefonata!
    Buona giornata!


  • User Attivo

    Non ho letto le risposte degli altri per mancanza di tempo... rispondo a chi ha aperto il thread:

    Magari "noi" giovani preferiamo collaborazioni subordinate perchè aprire un attività imprenditoriale ha dei costi sproporzionati in termini di iscrizione alla camera di commercio, p.iva (che mi pare si paghi cmq un minimo di 2500 euro annui...), atti vari dal notaio etc.
    Se ti riferivi ad un programma di affiliazione in nero allora a maggior ragione i giovani intelligenti preferiscono farsi assumere e cominciare a versare i contributi 😉
    Se avete letto *Lire 26.900 *di *Frédéric Beigbeder... *beh io voglio andare in pensione a 33 anni 😉 "pare sia l'età migliore per resuscitare"


  • User

    @Pierquinto said:

    Non ho letto le risposte degli altri per mancanza di tempo... rispondo a chi ha aperto il thread:

    Magari "noi" giovani preferiamo collaborazioni subordinate perchè aprire un attività imprenditoriale ha dei costi sproporzionati in termini di iscrizione alla camera di commercio, p.iva (che mi pare si paghi cmq un minimo di 2500 euro annui...), atti vari dal notaio etc.
    Se ti riferivi ad un programma di affiliazione in nero allora a maggior ragione i giovani intelligenti preferiscono farsi assumere e cominciare a versare i contributi 😉
    Se avete letto *Lire 26.900 *di *Frédéric Beigbeder... *beh io voglio andare in pensione a 33 anni 😉 "pare sia l'età migliore per resuscitare"

    Il fatto di aprire una propria attività sicuramente ha dei costi. Dipende però molto anche da che tipo di p.iva si apre.
    Ti consiglio comunque di leggere i vari tentativi di chiarimento del "pensiero2 di chi ha aperto la discussione.
    Logicamente il discorso del lavorare in nero è da scartare perchè a me girano i c...oni quando pago le tasse e poi sento gente che non le paga o le evade o lavora in nero e poi quando è ora di avere dei servizi (mutua, comune, ecc...) si lamenta della scarsa qualità. I problemi sono anche dovuti a questo.
    con questo non voglio aprire una discussione politica (come ho già detto in precedenza non è il luogo giusto) ma sarebbe ora che ognuno si prendesse le sue responsabilità e non cerchi di fottere il "vicino".


  • Bannato User Attivo

    @lunagra said:

    :mmm: ...abbiamo realizzato delle affiliazioni low cost senza alcun investimento per tutti quei giovani che hanno volontà di mininiziative imprenditoriali locali; abbiamo offerto gratuitamente assistenza,consulenza e materiale di prima necessità;siamo convinti che è una valida occasione per il particolare momento lavorativo nazionale....,ma posso garantirvi che in tanti, direi in troppi, hanno dichiarato di preferire il lavoro dipendenziale.Ma dove lo andiamo a reperire??...oppure ci manca sempre quella iniziativa logica dei nostri nordeuropeisti??...lo scrivente non è un vs.coetaneo, per cui preferirebbe essere aggiornato sulle vostre particolari pèreferenze o disponibilità.Grazie.

    Sono d'accordo con te; i ragazzi hanno sempre meno spirito di iniziativa, motività imprenditoriali, interesse ecc. Preferirebbero la maggior parte il lavoro dipendenziale e a volte (anche troppe) di tipo "nullafacente" tipo lavoro statale. Sarà forse un brutto esempio lasciato dalla scorsa generazione?


  • User

    @webdirectory said:

    Sono d'accordo con te; i ragazzi hanno sempre meno spirito di iniziativa, motività imprenditoriali, interesse ecc. Preferirebbero la maggior parte il lavoro dipendenziale e a volte (anche troppe) di tipo "nullafacente" tipo lavoro statale. Sarà forse un brutto esempio lasciato dalla scorsa generazione?

    Evidentemente non sono stati letti i vari interventi perchè una uscita del genere non si spiega altrimenti.
    In merito allo spirito d'iniziativa io sto pagando proprio questo. Se avessi voluto sarei rimasto dove ero in precedenza anche con la crisi dell'azienda e sfruttando la cassa integrazione (come fanno molti peraltro). Crisi dell'azienda creata anche da parte dei cosiddetti imprenditori, che invece di controllare cosa faceva l'ufficio acquisti acquistava p.es. i distributori di bibite e caffè nell'azienda. Così i miei colleghi (io no perchè a quel punto mi portavo un bel termos) davano al padrone i soldi che poi avrebbe dato loro in busta!!!!
    Purtroppo il mercato p.es. della grafica è una giungla e probabilmente non ho ancora trovato il modo di sopravvivere. però per ora non mollo.


  • Bannato User

    Ciao ragazzi, scusate se mi intrometto, ma ho letto tutta la discussione in un fiato, la ritengo attualissima e molto importante.
    Se può esservi d'aiuto vorrei sare la mia esperienza in breve...
    ho 25 anni , da quando ne avevo 21 lavoro per un'azienda spa da milioni di fatturato (lo dico per far intuire la tipologia aziendale, non per altro) con sede a 600 km da casa mia. Svolgo una mansione di responsabilità, gestendo commercialmente una regione. Infiniti impegni e regime impostato dalla mentalità aziendale durissimo...troppo.
    Sono caratterialmente un imprenditore, odio la subordinazione e soffro molto nei panni del dipendente. a settembre 2006 prendo la decisione: apro una ditta individuale (da qualche parte dovevo iniziare)... ed inizia la tragedia!
    Infiniti colloqui con avvocati, commercialisti, camera di commercio, istituzioni e uffici vari, internet giornali e altri mezzi di informazione per documentarmi sul da farsi, insomma un lavoro immenso e sfinente, durato settimane mentre nel frattempo lavoravo come dipendente. Apro la ditta. Senza soldi, senza soci, senza appoggi, senza sede.... solo una gran voglia di libertà, entusiasmo, passione, coraggio, e impegno.
    Ad oggi, mi ritrovo che continuo a lavorare come dipendente per poter finanziare la mia ditta (non potrei farne a meno) , aver speso oltre 10'000 euro tra tasse, inps, commercialista, avvocato, lavori vari e attrezzature.
    Non posso ancora mantenermi con questo lavoro, anzi.

    Qualcuno nei precedenti topics parlava di DISINFORMAZIONE da parte delle istituzioni.... è sacrosanto vero. Quello che è chiaro (forse) sono soltanto le cose da pagare!!! Benefici? Tassi agevolati? finanziamenti a fondo perduto? CHI? DOVE? QUANDO????
    Ragazzi, siamo soli, abbandonati a noi stessi. Non mi si venga a dire "i giovani di oggi non hanno voglia, non hanno idee, non hanno capacità...."
    sono stron...ate! i nostri "vecchi" hanno vissuto forse meglio, specie negli anni 70-80 dove c'era il boom economico, dove il rappresentante poteva permettersi un appartamento all'anno.... oggi sono altri tempi!
    Io continuerò a lottare e ad andare avanti per inseguire il mio sogno, ma non si dicano sciocchezze sui giovani d'oggi!
    Dite a chi pensa questo che mi dia in mano a me 1 milione di euro, poi i business glieli metto in piedi io. Noi abbiamo infinite idee, ma senza soldi, senza supporto e aiuto, e senza informazione non possiamo andare da nessuna parte, rimarremo sempre schiavi del "padrone" di lavoro che ci sfrutta con miseri contratti.
    Scusate la lunghezza, ma è tutta la verità che mi sentivo di dire.
    Auguri a tutti!
    Ciao!
    w l'italia e la sua burocrazia!:x


  • User

    vedo che allora non sono il solo a dire certe cose. :yuppi:
    Purtroppo si tende a fare di tutta l'erba un fascio me nel caso della burocrazia è così. :arrabbiato:


  • User Attivo

    Ciao ho letto il tuo post:

    "...abbiamo realizzato delle affiliazioni low cost senza alcun investimento per tutti quei giovani che hanno volontà di mininiziative imprenditoriali locali; abbiamo offerto gratuitamente assistenza,consulenza e materiale di prima necessità;siamo convinti che è una valida occasione per il particolare momento lavorativo nazionale....,ma posso garantirvi che in tanti, direi in troppi, hanno dichiarato di preferire il lavoro dipendenziale.Ma dove lo andiamo a reperire??...oppure ci manca sempre quella iniziativa logica dei nostri nordeuropeisti??...lo scrivente non è un vs.coetaneo, per cui preferirebbe essere aggiornato sulle vostre particolari pèreferenze o disponibilità.Grazie."

    E dire che sono interessato è troppo banale,
    puoi contattarmi quando vuoi in MP sono disponibilissimo per iniziare, pronto ad imparare, purtroppo non ho soldi e non posso comprare nulla, tantomeno pagare assistenze o consulenze, la lettura del tuo post è stata illuminante ogni giorno sono alla ricerca di conoscienza e credo che internet ne sia la fonte suprema.
    Spero in una risposta ricca di novità e di interesse.
    Grazie

    Ps:ho 21 anni.