• Bannato User Attivo

    grazie webtronic

    infatti sarebbe doveroso provare


  • Moderatore

    @abaubiglass said:

    grazie webtronic
    Figurati 😉


  • User Attivo

    prova a vedere cosa fa la concorenza e se usa i medesimi servizi ... e poi naturalmente vedi anche a quando vendi i tuo prodotti rispetto a quest'ultimi


  • User Attivo

    Come funziona il ranking di Kelkoo ?


  • Moderatore

    @John Koenig said:

    Come funziona il ranking di Kelkoo ?
    se intendi le posizioni dei prodotti, mi pare funzioni ad asta... chi è disposto a pagare di più per click appare prima... penso ci sia anche un criterio di popolarità. così almeno era un tempo.. non so se sono cambiate le cose.


  • User Attivo

    Grazie, quindi una cosa tipo Adwords più o meno...
    E vale anche per gli altri tipo costameno, trovaprezzi, ecc ?


  • Moderatore

    @John Koenig said:

    Grazie, quindi una cosa tipo Adwords più o meno...
    E vale anche per gli altri tipo costameno, trovaprezzi, ecc ?
    Per trovaprezzi no. I prodotti appaiono in ordine di prezzo.


  • User

    Arrivo in ritardissimo su questo post. Spero che mi passiate il detto "meglio tardi che mai".

    Senza portare troppa acqua al mio mulino, ti suggerisco di provare tranquillamente i motori di comparazione da te citati ai quali aggiungerei anche il network di Pangora (Buycentral, Lycos, Excite, Techeye, Dada, etc etc).

    Commercialmente tutti ti permetteranno di stabilire un tetto massimo di investimento. Taralo sul minimo e poi misura i vari rendimenti.

    Presta attenzione quindi a 3 fattori:

    • il database che fornisci (è l'anima del tuo business, deve essere completo in tutti i campi che ti verranno richiesti - perdici anche tanto tempo, ne vale la pena)
    • web analitycs: hai uno strumento (non quelli gratuiti per cortesia) che ti permetta di misurare le tue attività di web marketing?
    • le conversioni non dipendono sempre e solo dai comparatori, dal keyword advertising, dai banner etc etc, ma anche da come è costruito il tuo sito

    Quest'ultimo punto è davvero importante: studia la concorrenza, prova ad effettuare acquisti su di loro, informati su come migliorare i processi d'aquisto di chi comprerà sul tuo sito, valuta i diversi sistemi di pagamento offerti dal mercato, fai attenzione alla grafica, ai contenuti e sviluppa un valido sistema di crm.

    Scrivo tutto questo perchè spesso mi sento dire che il comparatore X è meglio del comparatore Y. Poi però, da operatori significativi, scopro che il comparatore X è simile, come rendimento, a quello Y.
    Il mio cervello di conseguenza va in corto circuito ma l'idea è che talvolta non sia sempre colpa dalla "pubblicità" che non fa vendere, ma del proprio sito come detto sopra.

    Se bastasse infatti spendere in adv per avere un ricavo positivo... avremmo trovato l'ennesimo uovo di colombo. 🙂

    Ciao

    Riccardo


  • Moderatore

    @RiccardoPorta said:

    Il mio cervello di conseguenza va in corto circuito ma l'idea è che talvolta non sia sempre colpa dalla "pubblicità" che non fa vendere, ma del proprio sito come detto sopra.

    Beh.. la pubblicità fatta bene fà vendere. Mi sembra che se proponi un prodotto su un comparatore ad un prezzo concorrenziale vendi. Certo il sito deve essere ben fatto ed usabile. La differenza fra i più noti comparatori effettivamente mi pare sia più legata alla quantità di traffico generata che altro.. sarebbe interessante sapere se ci sono anche differenze qualitative.


  • User

    @Webtronic said:

    La differenza fra i più noti comparatori effettivamente mi pare sia più legata alla quantità di traffico generata che altro.. sarebbe interessante sapere se ci sono anche differenze qualitative.

    Tradizionalmente, a livello pubblicitario, più contatti un messaggio riesce a raggiungere meglio è. E la cosa non cambia nemmeno online anche se in pochi padroneggiano fino in fondo le basilari leggi di marketing.

    Tuttavia oltre al traffico bisogna considerare la qualità, ovvero l'interesse degli utenti che arrivano sul sito.
    Sono semplici curiosoni? Sono dei potenziali clienti? Ci sono arrivati per sbaglio? Ritorneranno in futuro?

    Considero il traffico da comparatore, per chi vende online, il migliore che ci possa essere. L'utente infatti, arriva sul sito di chi vende dopo avere esplicitato un forte interesse verso una determinata offerta.

    I comparatori hanno traffico spontaneo, traffico dalle serp dei Mdr ma anche traffico acquisto su altri portali o siti minori. Spesso è forse quest'ultimo a sporcare un po' la "qualità" ma è, a mio avviso, indispensabile per raggiungere target eterogenei e, soprattutto, permette agli shop di ricevere anche un (debole ma crescente nel tempo) effetto brand.


  • Moderatore

    @RiccardoPorta said:

    Tuttavia oltre al traffico bisogna considerare la qualità
    Certo, probabilmente una differenziazione fra i vari comparatori sta anche nella qualità dei vari shop. Potrebbe forse essere anche interessante un futuro nel quale ci siano comparatori specializzati in determinati settori.. anche se non vedo per ora tanti esempi di successo in questo senso.
    Devo dire che mi sembra una bella opportunità poter parlare nel forum con un operatore del settore che si "espone": se non si capisse vuol essere una tiratina d'orecchi agli altri comparatori.. non che un forum come questo debba essere un luogo dove "farsi pubblicità" ma sicuramente gli scambi di idee con chi nel (e del) Web ci vive sono una cosa positiva per tutti.


  • Moderatrice

    @Heolo said:

    Se condo voi è un sitema valido per pubblicizzare un e-commerce

    quale sito che confronta i prezzi o promuove i prodotti
    ha un miglior rapporto risultati/costo secondo voi servono?

    Qualcuno ne conosce di gratuiti ma di qualità?

    Grazie
    A mio avviso sono ottimi per un discorso legato al brand, ma non so se lo sono altrettanto per le vendite. Tanto più che a maggiore nicchia del mercato (del negozio online) corrispondono quasi sempre minori conversioni.


  • User Newbie

    Io avrei un opzione in più , mi spiego meglio:

    adesso sta andando di moda, quindi si sta espandendo a dismisura, per chi vuole guadagnare qualche soldo extra il circuito ******** che sta veramente spopolando. Ti permette di diventare proprietario di un negozio online in modo veramente semplicissimo, facendo aprire dagli affiliati nuovi negozi. Inserendo un nome utente e password ed una mail, ed hai gia il tuo negozio chiavi in mano e molto gradevole all'aspetto. Per darvi un?idea di cosa si tratta e come viene visto *********** . In tutti i circuiti che vengono creati c'è un motore di ricerca per tutti gli articoli ( più di 3 milioni) dei numerosissimi partners di ogni genere **************.
    Per maggiori informazioni per diventare patner di questo circuito ed entrare nelle ricerche di gigacenter vai su ****************


  • User

    @FullPress said:

    A mio avviso sono ottimi per un discorso legato al brand, ma non so se lo sono altrettanto per le vendite. Tanto più che a maggiore nicchia del mercato (del negozio online) corrispondono quasi sempre minori conversioni.
    Ciao FullPress, concordo, anche se, per un discorso di brand, probabilmente sarebbe meglio investire in attività tabellari, tipo banner. O Dem inviate ad una utenza profilata.
    Attività costose, meno performanti lato conversioni rispetto ad altre attività a performance (anche se le dem, fatte intelligentemente, hanno sempre degli ottimi roi).
    Nei comparatori l'unico aspetto legato al brand è che, a seconda dei layout dei vari portali, sotto l'offerta compare il logo o il nome dello shop.
    Non molto direi.
    Però è indubbiamente utile ragionare in questo senso.
    Monclick ad esempio: anni fa, ha fatto una campagna da mille e una notte offline, tapezzando metropolitane, autobus, parapedonali etc etc.
    Il risultato immediato non è stato entusiasmante ma nel lungo periodo ha pagato perchè quando un utente si trova su un comparatore e vede il medesimo prodotto venduto da 10 aziende diverse... sarà più propenso ad acquistare da quella che "ha visto in giro" e qui si lega quindi il discorso del brand.
    Il problema è che non tutti gli shop hanno i soldi da investire che aveva Monclick.
    Farsi conoscere è importante senza alcun dubbio ed è per questo che, quando si parte con una propria attività, bisogna mettere in conto investimenti di comunicazione molto elevati.


  • User Attivo

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  • User

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  • Super User

    La medesima cosa, in riferimento alla diffusione di un brand avviene anche su internet. Infatti io acquisto su internet usando quasi solo i comparatori e alla fine compro spesso sul negozio che ho visto su più comparatori, a pagamento e non.
    Ovviamente a suo modo anche inserire i siti sui comparatori richiede tempo e quindi, sempre a suo modo, è una spesa/investimento

    Il caso di monclick a cui hai fatto riferimento dimostra come sia costoso lanciare un sito a livelli altissimi. Mi risulta infatti che molti dei link verso monclick sui comparatori siano in realtà link del programma tradedoubler (cerca sul sito nella sezione apposita). Per le vendite generate, anche sui comparatori gratuiti, monclick paga quindi delle commissioni..... in sitesi per lanciare un sito a quei livelli servono i soldini.


  • User

    io ti consiglirei anche dei comparatori totalmente gratuiti. Devi solo inscriverti e registrare il tuo sito poi per il resto ci pensano loro.

    Per dirti, vedi Twenga, Pagineprezzi,


  • Super User

    Tempo fa mi sono registrato su berubi, dove pagavano 0.01 fino a 0.003 per ogni vita che tu facevi su vari siti. Mi sono accorto che c'era anche kellko, dove al massimo potevi fare 3 clic che ti veniva pagato circa 0.003. Ora non c'è più fra i siti che pagano a visite.
    Questi clic sicuramente portano traffico ma 0 vendite. solo guadano a berubi, kaellko e la persona che cliccava.
    Sarebbe bello avere una spiegazione da berubi o da kellko.


  • Super User

    Vorrei dire una cosa che forse potrebbe aiutare a risolvere il dilemma visite/vendite e quindi il dilemma qualità dei comparatori.

    Di fatti, io e il negozio per il quale gestisco l'ecommerce di videosorveglianza in firma come se fossimo soci (due società individuali e distinte con un rapporto regolamentato da un contratto con firma di notaio) abbiamo fatto dei test per determinare su quale comparatore fare pubblicità e quali prodotti inserire.

    Per prima cosa, spese diverse centinaia di eurini (non 100/200) abbiamo determinato che è inutile comprare pubblicità per chiavi e prodotti per le quali si è già posizionati su google. Questa cosa l'avevo già testata con adwods spendendo 400 euro per un mio cliente ostinato che ha voluto comprare le stesse key con le quali era primo o terzo. Il risultato è che il numero di vendite rimane costante.

    PEr seconda cosa occorre pubblicare solo i prodotti per i quali si è realmente concorrenti. Essere su kelkoo con il prezzo più basso non serve a niente se non a spendere per clik accidentali o provenienti da chi sta ancora cercando informazioni tecniche sul prodotto.

    Per terza cosa fate in modo che nella pagina dei prodotti sia presente una funzione 'aggiungi ai preferiti'. Cio permetterà a qualche visitatore di memorizzarvi e trovarvi quando diventerà candidato cliente.

    PEr quarta cosa, e qui non dovete bleffare o siete dei truffatori, dovete fornire assistenza post vendita, sia che vendiate giocattoli o prodotti tecnologici. Magari per i vestiti non serve un centro del tipo, ma per i prodotti di tecnologia si. Molti si preoccupao dell'assistenza ancora prima dell'acquisto.

    Il prezzo più le spese di spedizione deve essere conveniente rispetto ad un centro commerciale. Diversamente farete solo visite di gente che cerca informazioni e basta e che non ha motivo di preferirvi rispetto al mediacentro sotto casa.

    Per ultima cosa, considerate che il tasso di conversione medio è di almeno 100/170 visite per vendita.......... che a 12 centesimi cadauna fanno almeno 12 euro.

    Ultimissima, non ha senso fare una campagna fuori test con 500 euro. Dovete prevedere una spesa iniziale di almeno 2000 euro. Diversamente non riuscirete mai a capire se lo strumento pubblicitario adottato rappresenta o meno una buona leva economica per i vostri affari. Ciò è quanto emerso dopo una lunga discussione con i consulenti di tradedoubler e che mio malgrado devo concordare.