• User Attivo

    Puntare sul mercato inglese o italiano?

    Domandone :D!
    Abbiamo un sito che non vende alcun prodotto, ma semplicemente vi sono articoli del mondo sem, seo, design....
    E' un sito personale, con il solo scopo di creare un buon sito personale con buoni contenuti.

    Ora a su quale mercato puntare:
    Italiano o Inglese(lingua non nazione!)?

    Perchè questa domanda?
    Il pensiero iniziale è: il mare web italiano lo si conosce meglio, ma quello inglese è l'oceano, può dare molta più visibilità e più opportunità, oltre che sfide più ampie.

    Voi cosa ne pensate?

    Grazie!


  • User Attivo

    @Hotshot said:

    Il pensiero iniziale è: il mare web italiano lo si conosce meglio, ma quello inglese è l'oceano, può dare molta più visibilità e più opportunità, oltre che sfide più ampie.
    L'audience che ascolta è tanto più ampia quanto quella che sfrutta questo canale per comunicare; questo significa che, se in Italia entreresti in competizione con una decina di voci di blogger considerati autorevoli, sul mercato inglese i blog di qualità con il quale andresti a confrontarti diventano centinaia.

    Il mio obiettivo non è quello di scoraggiarti, ma invece quello di invitarti a scrivere contenuti di elevatissima qualità e provare a metterti in gioco in mercato più meritocratico e meno autoreferenziale del nostro 😉
    A questo punto però mi sento di chiamare in causa chi questa scelta l'ha già fatta: Petro, come ti sei trovato ad aprire un blog per il pubblico anglofono?


  • Super User

    Bisogna anche aggiungere che i costi aumentano notevolmente nello scrivere in inglese, a meno che tu non sia un bilingue o conosca in maniera approfondita la lingua.

    Per ottenere delle pagine che possano competere con altri siti è necessario un buon inglese, per esperienza dico proprio di un madrelingua e lo devi pagare. Insomma se i tuoi fossero articoli rivoluzionari sul SEO ti dico cosa aspetti, ma se, con tutto il rispetto, il tuo sito rappresenta una della possibili e innumerevoli voci sull'argomento allora non so se mi butterei in questa impresa...:)


  • User Attivo

    @Catone said:

    Bisogna anche aggiungere che i costi aumentano notevolmente nello scrivere in inglese, a meno che tu non sia un bilingue o conosca in maniera approfondita la lingua.
    Una buona padronanza della lingua mi pare un prerequisito fondamentale che davo per scontato 😉


  • Super User

    @Fuffissima said:

    Una buona padronanza della lingua mi pare un prerequisito fondamentale che davo per scontato 😉

    Lo so che tu lo sai! Ma ti assicuro, avendo lavorato in un'agenzia di traduzioni per un paio di anni, che in molti non si rendano conto di quanto una traduzione fatta a regola d'arte cambi completamente la performance di una pagina web. 😉


  • User Attivo

    @Fuffissima said:

    L'audience che ascolta è tanto più ampia quanto quella che sfrutta questo canale per comunicare; questo significa che, se in Italia entreresti in competizione con una decina di voci di blogger considerati autorevoli, sul mercato inglese i blog di qualità con il quale andresti a confrontarti diventano centinaia.

    Il mio obiettivo non è quello di scoraggiarti, ma invece quello di invitarti a scrivere contenuti di elevatissima qualità e provare a metterti in gioco in mercato più meritocratico e meno autoreferenziale del nostro 😉
    A questo punto però mi sento di chiamare in causa chi questa scelta l'ha già fatta: Petro, come ti sei trovato ad aprire un blog per il pubblico anglofono?
    Eccomi 🙂

    Quoto in toto quello che ti ha detto Fuffissima riguardo alla "concorrenza": tutto vero: maggiore audience potenziale, ma anche maggiore difficoltà.

    E ti parlo della mia esperienza: sul mio blog tecnico in inglese (geek-notes.com), all'inizio ricevevo visite quasi esclusivamente dall'italia, perchè non l'ho molto promosso al di fuori dei siti nazionali.
    Poi però, ho scritto due-tre articoli che rispondevano a delle esigenze non ancora soddisfatte dal resto del web, ed ecco che ho cominciato a ricevere prima link, e poi anche visite, da tutto il mondo (e dico Tutto il mondo, anche paesi/siti non anglofoni). Ovviamente, questo ha generato a sua volta nuovi link spontanei che hanno portato alcuni post ad avere un pagerank e, più in generale, una considerazione da parte degli utenti, che sinceramente non mi aspettavo. E sono sicuro che non avrei ottenuto gli stessi risultati se avessi scritto le stesse cose in italiano.

    In sostanza, secondo me se hai qualcosa di originale e utile da dire, e sai come dirla, il dubbio sulla scelta della lingua semplicemente non si pone. Soprattutto se l'argomento è tecnico, come nel tuo caso.

    P.s. Se hai intenzione di scrivere in inglese, prendi un server in U.S.A. 😉