• Super User

    Beh, io credo che uno stesso sito possa essere venduto a 200 o 2.000 euro, in base a settore, importanza del cliente, notorietà della web agency ma soprattutto alla bravura del commerciale

    E qui ritornaiamo al discorso iniziale: cosa determina una buona strategia commerciale?

    I punti da trattare coinvolgono essenzialmente il rapporto col cliente a partire dal primo contatto fino alla firma del contratto (tutto ciò che viene dopo non è più commerciale in senso stretto, in quanto la palla passerebbe all'account, solo che spesso in Italia, purtroppo, le due figure coincidono..)

    Tali punti sono essenzialmente:
    a- primo contatto
    b-proposta preventivo
    c-appuntamento
    d-frma del contratto.

    A - Primo contatto: bisogna stabilire come questo avviene: possiamo essere noi a contattare il cliente come può essere lui a contattare noi. In base a quale sia il primo approccio, avremo ovviamente situazioni diverse, perché se il cliente contatta noi, partiamo con una sorta di vantaggio, dato dal fatto che o ha sentito parlare bene di noi, oppure qualcuno gli ha parlato bene del nostro lavoro. Partire da una situazione del genere è di solito più semplice, ache da un punto di vista strettamente psicologico, perché sentiamo di non dover dimostrare tutto noi?
    Ma se il primo passo deve essere fatto dalla nostra agenzia?
    I metodi sono i soliti: telemarketing (in proprio o affidandosi ad agenzie specializzate), pubblicità sul web o volantini/radio, e-mail marketing.
    Ognuno di questi metodi come sappiamo ha in sé vantaggi e vantaggi. Il telemarketing è già stato battuto fino allo stremo, e ora la gente non lo sopporta più, una pubblicità cartacea o su mezzi di comunicazione ha dei costi non sostenibili da tutti e l?e-mail marketing se fatto in maniera un po? casereccia rischia di farci piombare una bella denuncia tra capo e collo, oltre ad infrangere le leggi sulla privacy.
    Personalmente io e l?agenzia con la quel collaboro usiamo un mix di questi metodi. Sulla loro efficacia: le richieste dal sito fruttano pochi lavori (in media uno su 30), forse quello più efficace è ancora il telefono?. oltre al famoso passaparola che è la nostra fonte principale di lavori.
    Ogni metodo è buono in sé, basta ricordarsi di usarlo in maniera industriale (noi spuntiamo un appuntamento ogni 100-150 telefonate..)

    B-proposta preventivo: una volta trovato un potenziale cliente disposto ad ascoltare la nostra offerta, dobbiamo elaborare un piano di quello che vorremmo realizzare per lui, comprensivo costi.
    E qui tocchiamo un punto per me molto importante: quale che sia il cliente e il modo con cui abbiamo avuto l?approccio iniziale, non fare mai offerte differenziate.Bisogna elaborare un listino con i prezzi dei nostri servizi, e questo deve rimanere sempre uguale per tutti, pena il buon nome dell?agenzia (non è bello sentirsi dire ?eh, ma a lui l avete messo a meno? oppure incappare in quei clienti che fanno due richieste, una sotto falso nome, per vedere se sei onesto. Da qui consegue anche il non patteggiare mai il prezzo: io ti offro x ad x euro, se tu vuoi spendere meno ok, ma ti tolgo alcuni servizi. Troppe web agency si schiavizzano davanti al cliente solo per prendere il contratto, ed è uno dei motivi per cui al cliente sembra sempre che per fare un sito ci vogliano due minuti? Ok per sconti e promozioni, ma mai prostituirsi!

    C-appuntamento. All?appuntamento si discute della nostra proposta e si sentono le reali esigenze del cliente, che è bene far parlare quanto vuole ma che bisogna anche saper indirizzare: quanti clienti avete avuto che hanno preteso il sito in flash e il posizionamento insieme? Le cose vanno spiegate, vano fatte capire, e se il cliente si ostina è meglio perderlo che dirgli di si e poi fargli un lavoro a metà? Il primo appuntamento è il momento più importante del rapporto col cliente: è lì che lui si fa un?idea di te, e non la cambierà tanto facilmente! Perciò bisogna essere chiari, non promettere la luna ma soprattutto ascoltare cosa realmente il cliente pensa di internet e quello che vuole ottenere.

    D-firma. Ecco il punto dove l?ottimo commerciale emerge dalla massa: la firma al primo appuntamento. Per esperienza personale, poco meno della metà degli appuntamenti si traduce in contratti, mentre il commerciale con i caxxi riesce ad entusiasmare il cliente, a fargli percepire quel valore emozionale da attribuire al sito in modo tale che lo possa apprezzare come ciò che è, ossia una possibilità di guadagno in termini economici e di visibilità. Sfruttare quel poco empo a disposizione per affascinare il cliente, farlo entrare nell?ottica di un suo ingresso nel web con la consapevolezza che non sta buttando i soldi, fargli capire di aver trovato un?agenzia della quale si può fidare?.

    Ultima nota sui prezzi da proporre: io parto sempre con prezzi bassi, un po? per prendere con più facilità il cliente un po? per realizzare le cose per gradi: si parte col sito, poi si fa un piccolo adwords, poi si inizia il posizionamento? bisogna coinvolgere il cliente nel progetto, fargli vedere piano piano risultati? e al crescere di questi, crescerà la sua disponibilità ad investire, non solo perché vede i risultati, ma perché si convince di aver trovato in voi un valido partner d?affari. Spesso partiamo con un piccolo sito html o la sampa di u volantino: in un paio d?anni, possiamo arrivare a curare tutta l?immagine del cliente, dalla pubblicità sul web a quella offline. (anche per questo dicevo che mi piace lavorare più con i piccoli, perché pui arrivare a fargli consulenza a 360 gradi)

    Ricordiamoci inoltre di non sparire mai, di farci anche vivi noi per primi e,soprattutto, di inviare una newsletter periodica con offerte e servizi in promozione: la cura dei clienti già acquisiti porta più soldi e comporta meno fatica che trovarne nuovi!!! E se già non riusciamo a offrire servizi dicomunicazione a 360 gradi, troviamo subito qualcuno con cui collaborare!

    In definitiva: chi è il perfetto commerciale? E? colui che riesce a trovare contatti e coinvolgerli in modo tale da ottenere in breve tempo un contratto a prezzi non stracciati e soprattutto senza fare il cialtrone che promette la luna e che poi si rivela un sola.. Sono mosche bianche, se ne conoscete qualcuno, fatemi un fischio!!!!!! :lol: :lol: :lol:


  • User Attivo

    Curiosità: puoi dire il nome della web agency per cui lavori? Mi piacerebbe vedere i siti web che avete realizzato.

    Concordo cmq con quanto hai detto tu, non mi stona nulla. I dati sono bene o male quelli che risultano anche a me.

    Volendo analizzare invece il pretelefonata, a chiamiamo?

    Prendiamo le pagine gialle e ci facciamo tutte le aziende, o preferiamo scegliere un settore, analizzarlo, elaborare un'idea e poi chiamare?

    Porponiamo quindi il servizio o un prodotto?


  • Super User

    quante, quante cose ci sarebbero da dire su quello che avete scritto

    nei "tristi" anni in cui ero commerciale quante esperienze comuni a quelle da voi descritte: la difficoltà delle telefonate, le 1000 ( e impossibili ) modifiche richieste dai clienti a posteriori, i clienti che non vogliono spendere e pretendono la luna, quelli che spendono e non aprono bocca (rari ma ci sono!), il cugino famoso tirato sempre in ballo..

    sob, è vero il mercato è indietro.
    nell'attesa che si sblocchi 2 considerazioni:

    • professionalità. ognuno nel suo piccolo dovrebbe dimostrare serietà. iniziando dal commerciale che non deve nè vendere la luna ne' raccontare cavolate come spesso succede. io, se mi rendevo conto che non era il prodotto giusto, non insistevo, vero è che ero dipendente.. ma alla fine ci si guadagna tutti da un po' di onestà. solo con un atteggiamento serio si potrà far crescere il mercato. e anche umiltà: spesso ancora oggi chi è davanti a noi non ne capisce granchè, percio' tanta pazienza e attitudine a "mettersi sullo stesso piano". parlare tecnichese stretto non aiuta a vendere, almeno su certe realtà.

    • il valore di un sito. senza stare a discutere sulla difficoltà di dare un valore alla "bellezza" di un sito, di sicuro c'è da tenere conto di tanti fattori quando si fa un prezzo.
      ok il discorso ore lavorate, moduli personalizzati ad hoc e servizi interattivi.. ma nelle aziende strutturate entrano in gioco 2 fattori che possono alzare o abbassare il prezzo. da una parte le economie di scala: io quel modulo ecommerce l'ho sviluppato per un cliente ma il costo lo ripartisco sui futuri x clienti...
      dall'altra i costi del personale: in un'azienda con un certo numero di dipendenti nel costo del sito ci rientrano non solo le ore lavorate dal grafico / programmatore, ma anche quello del commerciale e quello dell'amministrazione. esiste una sorta di coefficiente da moltiplicare: numero di ore = costo tot x 1,3...
      (è un esempio ma per farvi capire)

    e poi oltre al fatto, devi quantificare l'assistenza.. gli eventuali ripensamenti.. (spesso non si fanno voci a sè per manutenzione..)

    anche per questo abbiamo molti prezzi diversi per prodotti apparentemente simili.

    in un'agenzia pubblicitaria di Firenze piuttosto grande, il prezzo era calcolato su vari parametri. sapete uno qual'era? il numero di interlocutori.
    ogni 2 interlocutori il prezzo raddoppiava. era scritto nel listino! se a decidere sono 3 persone il sito ti costa 10, se sono 6.. ti costa 20..

    ha una sua logica........


  • User

    Ragazzi....è davvero interessante il tema di questo post ed in particolare concordo con spacecozza quando segnala che la questione chiave é: Cosa dobbiamo fare per acquisire nominativi di nuovi clienti?? e poi.....Quali tecniche d'approccio utilizzare per i primi incontri??
    Io ho una discreta esperienza nel campo del marketing&C per cui potrei condividere con voi alcune idee MA PENSO che farlo in un forum sia troppo complicato.....e allora perchè non organizziamo un bel LIVEMEETING con messenger??


  • Super User

    @ideasnextdoor said:

    Curiosità: puoi dire il nome della web agency per cui lavori? Mi piacerebbe vedere i siti web che avete realizzato.

    Volendo analizzare invece il pretelefonata, a chiamiamo?

    Prendiamo le pagine gialle e ci facciamo tutte le aziende, o preferiamo scegliere un settore, analizzarlo, elaborare un'idea e poi chiamare?

    Porponiamo quindi il servizio o un prodotto?

    Beh, non c'è problema: questa è una delle [url=http://www.vegamedia.it]web agency con cui lavoro (scusate lo spam, ci stava troppo bene.. :lol: )

    Per la decisione su chi contattare non ci sono regole precise: forse meglio settori attinenti ai lavori già realizzati, per avere qualcosa di interessante da mostrare al cliente, forse meglio i settori che puntano più sul web (hotel, immobiliari..) forse altro... non credo che la scelta del settore sia fondamentale, settori più orientati al web hanno più concorrenza, settori meno interessati offrono meno possibilità di progetti grandi e remunerativi...
    Le due che seguo di più sono: a)elaborare un progetto da rivendere dopo avviato (che so, un portale di finanziamenti che quando inizia a generare le prime richieste telefoni alla varie agenzie finanziarie, le quali saranno ben disposte a collaborare, di solito in cambio di affitto del sito o percentuale sulle richieste ervenute), oppure, cosa molto più semplice, aprire le pagine gialle e telefoare.... io al momento punto molto sulle soluzioni e-commerce per piccoli-medi rivenditori... è un mercato che tira, perciò si contattano tutte quelle tipologie di imprese che potrebbero avere interesse alla vendita diretta sul web.


  • User Attivo

    Grazie Ryan, mi sembrano abbastanza bravi.

    Hai toccato un punto interessante, sembra che ultimamente la tendenza sia quella di vendere siti web con gestionali per il loro aggiornamento, quindi siti web che coivonolgono non solo il reparto creativo ma sopratutto quello di sviluppo/programmazione.

    Risulta anche a voi questo trend o davvero i siti web vetrina stanno morendo? Secono voi c'è mercato ancora per i siti vetrina di presentazione?


  • Super User

    Lo spazio per i siti vetrina ci sarà sempre, perchè esisteranno sempre settori dove conta esclusivamente l'immagine (penso ad una discoteca, un'agenzia di spettacolo, uno stilista...) ma sicuramente questi diventeranno sempre più esigenti in termini di "resa visiva" del sito, e di conseguenza avremo un mercato più definito per le applicazioni in flash, che subiranno un rigetto per i siti aziendali (su cui si affermerà l'html messo bene ma con scopi di posizionamento) ma che avranno un boom allorquando il sito web sarà indispensabile per tutti quelli che curano o che devono mettere in mostra la propria immagine.

    Sui gestionali, si, penso che il futuro sia anche lì, ma sono pronto a scommettere anche su portali settoriali, ecommerce e cms 8questi ultimi un po' più in là nel tempo)

    Ovviamente mie considerazioni....

    ps: spacecozza dove 6? Attendiamo le tue considerazioni! 😉

    :ciauz:


  • User Attivo

    Piccola precisazione, nel futurno non c'è l'html ma l'xhtml + css. 😉
    Cmq si, sono daccordo con te, anche io vedo uno scenario molto simile, avevo solo qualche dubbio sui siti vetrina.

    "salve signor proprietario della discoteca, vuole un sito vetrina per il suo locale?" - noooo... me l'ha fatto mii cugino.

    Capito no? 😉


  • Super User

    Bisogna anche dire questo: io un paio di post sopra ho pronosticato un boom di cms e gestionali, però.....

    però, pensandoci bene, a chi li vendiamo questi prodotti? Quanti hanno la reale volonta di prendersi quella mezz'ora al giorno per aggiornare il proprio sito con news, offerte, articoli e cose varie? Pensandoci bene, forse il mercato di cms sarà orientato solo verso azienda e società di un certo spessore, che propbabilmente affideranno alla stessa agenzia il compito di tenere il sito agiornato con le risorse che gli passeranno di volta in volta.... questo perchè per esperienza personale ho notato che c'è molto entusiasmo all'inizio dell'avventura internet, ma si spegne piano piano, vuoi per mancanza di tempo del titolare, vuoi perchè non sempre i progetti decollano immediatamente, anzi...

    @sitionweb... fondamentalmente il mercato matura da sè, le agenzie possono fare una buona opera divulgativa, ma di solito sono i fattori esterni ad influire... ad esempio il saturarsi del mercato pubblicitario tradizionale, l'eccessivo soto delle spese vive di gestione di un negozio potrebbero far propendere per la vendita online, un nuovo orientamento nell'allocazione del budget di comunicazione... insomma, molte sono le variabili esterne, l'unica cosa che mi fa davvero uscire matto è che moltissimi portali si svendono perchè la fiducia degli investitori è poca: ma come, internet è l'unico mezzo davvero in grado di dimostrare l'efficacia della campagna e noi vendiamo un'inserzione di un mese su un portale da 10.000 unici al giorno a cento euro quando un mese di radio te ne costa a dir poco 10 volte di più, per non parlare della stampa?
    E quando si sarà diffusa la pubblicità sul web che facciamo, alziamo le tariffe? E'un modo professionale di operare questo?...
    MAH....

    Quello che mi fa essere ottimista è la diffusione di internet in italia sempre in crescita, e il fatto che sia usata molto dai giovani, quegli stessi giovani che poi apriranno un'attività e per pubblicizarla prenderanno in esame anche il web, attirati dalla familiarità col mezzo e dalle poche spese... insomma, spettiamo un 5-6 anni di ricambio generazionale e ne vedremo delle belle.... per questo bisogna preparare la propria struttura ora... 😄


  • Moderatore

    @Ryan Giggs 79 said:

    @sitionweb... fondamentalmente il mercato matura da sè, le agenzie possono fare una buona opera divulgativa, ma di solito sono i fattori esterni ad influire... ad esempio il saturarsi del mercato pubblicitario tradizionale, l'eccessivo soto delle spese vive di gestione di un negozio potrebbero far propendere per la vendita online, un nuovo orientamento nell'allocazione del budget di comunicazione... insomma, molte sono le variabili esterne, l'unica cosa che mi fa davvero uscire matto è che moltissimi portali si svendono perchè la fiducia degli investitori è poca: ma come, internet è l'unico mezzo davvero in grado di dimostrare l'efficacia della campagna e noi vendiamo un'inserzione di un mese su un portale da 10.000 unici al giorno a cento euro quando un mese di radio te ne costa a dir poco 10 volte di più, per non parlare della stampa?
    E quando si sarà diffusa la pubblicità sul web che facciamo, alziamo le tariffe? E'un modo professionale di operare questo?...
    MAH....

    Non credo sia un modo professionale ma l'unico modo, attualmente, per vendere pubblicità on-line.

    Personalmente investirei più su internet che sulle radio, cartelloni pubblicitari, TV (anche se, ovviamente, dipende dal settore in cui operi).

    Se vendi in un settore di nicchia, che senso ha rivolgerti a milioni di persone con una pubblicità in TV, dove di persone interessate al tuo prodotto possono esserce poche, rispetto ad una pubblicità su un portale specifico dove:

    a. pago meno rispetto alla TV;
    b. mi rivolgo ad un utente interessato

    Purtroppo oggi internet è molto svalutato in termini economici, vedremo cosa accadrà aspettando i 5-6 anni di ricambio generazionale...


  • Super User

    Quoto sitionweb...

    Il problema che attualmente c'è molto scetticismo su questo canale pubblicitario, un po' per colpa di chi ci ha preceduto (SPAM, costi esorbitanti senza ROI, etc.) e un po' per il "grande mago" della pubblicità online: Google (processi contro clic fraudolenti, bag nei controlli, abusi ingiustificati, etc.)

    In ogni caso, sono convinto che spetta a noi "formare" il cliente indicandogli tutti i vantaggi e gli svantaggi di questo stumento di vendita (o per chi vuole solo Marketing 😉 ).

    Un potenziale cliente informato e conscio dei rischi/possibilità, è un cliente effettivo (se non nell'immediato.... lo sarà certamente nel futuro!)


  • User Attivo

    Guarda che roba!
    Mi distraggo un attimo e che ti trovo? Il manuale del commerciale in versione beta!
    😉

    Niente male, vedo che la questione è "hot" per tutti, come potrebbe non esserlo?

    A questo punto definisco un pò chi sono e come mi muovo, tanto per dare le coordinate anche alle considerazioni che posto, perchè come è emerso, anche solo la città o il paese in cui lavori possono fare la differenza (es.: evilo parla di 3 appu su 10 telefonate e qualcun altro di 1 appu su 100/150...).

    La mia figura è mista (un pò commerciale, un pò seo manager + un pò manager per i progetti di streaming), lavoro a Milano città e lavoro completamente da indipendente (leggi: mi pagano una % su ogni cliente, anche sui rinnovi visto che faccio anche il post vendita e sulla parte operativa ho dei fissi concordati per singolo progetto).

    Detto questo, cominciamo:

    • la fonte di contatti più redditizia nella mia esperienza è quella del contatto diretto (il cliente chiama te), perchè una buona dose di "muri" sono già caduti (il c. vuole quel servizio, si è messo a cercare un fornitore, tra i tanti ha individuato te...), quindi portarli in cascina è molto più semplice. L'unico problema è...il luogo, che non ti permette di organizzare un appuntamento facilmente (es.: lui è in sicilia, io a milano). Questo può essere un problema, perchè gestire una trattativa per telefono non è così incisivo come dal vivo, in cui esiste il famoso..."a pelle": non ce n'è, se uno ti vede e gli piaci...tutto in discesa!

    • l'altra più utilizzata è la telefonata: prendo le pagine gialle, il tel e chiamo...di solito fisso 1 appuntamento su 10 chiamate, ma solo perchè mi rifiuto di vendere siti, ma quando chiamo offro solo posizionamento o kwmarketing. Anche perchè è mooolto più interessante sentirsi dire "tu investi in pubblicità? Bene, vengo a trovarti e ti spiego come ottenere tanti contatti diretti di gente interessata esattamente ai tuoi prodotti". Non dimentichiamo che il "problema dei contatti" è orizzontale: CHIUNQUE NEL MONDO CERCA CLIENTI. Se gli agevolo il problema mi accoglierà sempre a braccia aperte.

    • Perchè mi rifiuto di vendere siti? Molte delle motivazioni sono già presenti in queste pagine, aggiungo le mie: perchè è una rottura di caxxo!! 😛
      Mi spiego: vendo un sito da 1000 euro, io prendo x% -> devo recuperare il materiale, interfacciarmi tra i clienti e i grafici, il cliente fa sempre casino, chiede cose in più, l'azienda ritarda, l'azienda ci guadagna meno...io uso almeno 20 ore del mio tempo per cliente (...almeno).
      Vendo un kwmarketing da 1000 euro: io prendo sempre x%, trovo più facilmente i clienti, tempo speso circa 2 ore...guadagno 10 volte tanto (e anche l'azienda perchè ha meno risorse impiegate e meno costi), in più mi trovo un cliente pronto a investire nuovamente, perchè in genere gli risolvo un problema.

    • Commerciale puro? I bravi commerciali fanno quello che gli pare e vendono anche le pietre, solo che poi il post vendita ricade come un macigno sugli operativi. Se sono bravi si sopporta. I commerciali puri e basta sono solo un macigno.

    • Tecnico commerciale? Io appartengo a questa categoria, che produce commerciali bravi ma difettati 🙂 !! Il difetto è duplice: si rischia di essere troppo tecnici e spaventare il cliente, si conoscono troppe cose e si finisce per "odiare" certi prodotti, odiandoli non si venderanno mai. Il vantaggio però è che si alleggerisce molto l'azienda, risolvendo questioni marginali senza rompere tutte le volte agli operativi. Inoltre conoscendo bene i prodotti si resce sicuramente a rispondere alle domande del cliente con più efficacia.

    • Il valore della costanza: un vero commerciale non si ferma davanti a niente, insiste finchè non ha i numeri dalla sua. In media si fa una vendita ogni 4/5 appuntamenti, per fare 4 vendite alla settimana servono almeno 16/20 appuntamenti...chi pensa di guadagnare senza muoversi deve spendere investendo o in callcenter o in motori di ricerca o altre forme che mi piacerebbe indagare.

    • Grandi aziende o piccole aziende? E' un bel dilemma, dipende anche da chi hai alle spalle.
      La mia azienda ha clienti piccolissimi ed enormi, per capirci: dal privato alla spa in stile telecom. Lavorare con i grandi da molte $oddi$fazioni, ma è anche molto più rischioso e aleatorio: il grande se ne va quando gli pare, ha moltissimi "tafani" che continuamente gli propongono lo stesso servizio a costi inferiori, anche sottocosto a volte, solo per prenderselo; un giorno investe 100.000 e il giorno dopo se ne va. Nel frattempo però pretende un'attenzione e un dispiegamento di forze esagerato, che non tutti possono permettersi di sostenere (anche quando investe 1000...).
      Il medio piccolo investe molto meno (ma a volte dipende, noi abbiamo un'officina che paga 9000 euro all'anno di kwmarketing...ha iniziato con 300, poi 1500 e poi 9000, nel giro di 4 mesi), ma non è quasi mai "tafaneggiato", si crea un rapporto diretto di dipendenza con chi lo segue, a volte scaramantica, i contratti annuali quasi mai vengono rescissi, al limite si fanno degli adeguamenti e quindi sono una fonte di reddito molto più solida e danno le "fondamenta" alle aziende del nostro settore.

    • L'importanza del portafoglio: avere dei propri clienti, conoscerli e seguirli è oro. Perchè si fidano solo di te, perchè gli risolvi delle questioni, perchè gli proponi cose interessanti. Un cliente contento ti permette di lavorare la metà l'anno successivo, guadagnando il doppio. Gli vendi il sito? e poi il web marketing e dopo il restyling e poi gli applicativi...l'importante è proporre sempre cose commisurate alle esigenze.

    • Gli assaggini: a volte può essere una buona idea anche portare avanti una politica di offerte. A tutti i clienti propongo gratis 1 mese di uscite in newsletter, piuttosto che provare un pannello per le news o l'invio mail...a volte si parla di piccoli investimenti ma con un ROI sorprendente.

    Infatti vorrei anche stimolare la discussione su questo punto: quanto siamo disposti ad investire, quanto lo sono le nostre aziende, per aumentare la produzione dei clienti già acquisiti? Non è che spesso si lasciano nel dimenticatoio? Si possono ottenere molti clienti investendo in "offerte"?
    E poi...
    Il passaparola...come innescarlo?


  • User

    Il mercato delle PMI Piccole Medie imprese è un mercato che ci darà grande soddisfazioni ...

    MA è un mercato VERGINE per cui non viene a noi in modo spontaneo e quindi DOBBIAMO ESSERE NOI a farci carico professionale di avvicinarci a lui.

    La mia vita lavorativa di imprenditore e consulente si è svolta in gran parte dentro il mondo delle PMI a contatto con centinaia di imprenditori e così quelli che mi conoscono dicono che "sono capace di entrare nel cuore ( e poi nella testa) degli imprenditori" e.....

    ....E così ho scoperto di essere un SEM NATURALE grazie all'incontro con dei giovani SEO&c.

    MI PIACE PENSARE CHE: per conquistare il mercato delle PMI dobbiamo prima di tutto dedicare del tempo a cercarci dei partners che abbiamo competenze, capacità e visioni complementari alle nostre: QUESTO secondo me è un modo davvero efficace ed efficiente di impiegare il nostro tempo per cominciare a sfondare nel ricco e piacevole mondo delle PMI.


  • Bannato User Attivo

    Scusate se quello che chiedo può risultare banale ma, per me non lo è, anche perchè sono agli inizi...

    Come vi presentate ad un cliente? Mi riferisco all'aspetto estetico.
    Giacca e cravatta? Anche in questi giorni con 47.000 gradi all'ombra e in cui, chi come me soffre il caldo, non riesce ad indossare di più di una camicia?
    Poi, per quanto riguarda il materiale con il quale vi presentate, andate con dei documenti tutti belli rilegati o con blocco degli appunti e stampe di esempi da far vedere, o vi presentate con il portatile e mostrate/scrivete tutto a video?

    Ripeto, per qualcuno può essere banale quello che ho scritto ma per me no 🙂


  • Moderatore

    @Virgilio_x said:

    Scusate se quello che chiedo può risultare banale ma, per me non lo è, anche perchè sono agli inizi...

    Come vi presentate ad un cliente? Mi riferisco all'aspetto estetico.
    Giacca e cravatta? Anche in questi giorni con 47.000 gradi all'ombra e in cui, chi come me soffre il caldo, non riesce ad indossare di più di una camicia?

    Ripeto, per qualcuno può essere banale quello che ho scritto ma per me no
    🙂

    Io tutti i giorni vedo persone per il mio lavoro e anch'io soffro il caldo ma la giacca e la cravatte SEMPRE al massimo puoi mettere la camicia a maniche corte, dopo tutti un vecchio detto dice:
    "l'abito non fà i lmonaco" ma è anche vero che copra circa l'80% del nostro corpo e quindi è molto importante.
    E poi avete mai visto Berlusconi, Montezemolo in una riunione importante in bermuda?

    Il cliente che abbiamo davanti sicuramente apprezzerà la nostra professionalità e sicuramente non si scandalizzerà se sudiamo un pò.

    IMHO


  • User Attivo

    Sulla questione abito secondo me ci sarebbe da aprire una parentesi, perchè non è detto che tutti i clienti apprezzino lo stile giacca-cravatta-valigetta.
    Se è vero che non ci si presenta in bermuda, se ci sono 30 gradi la giacca la si può anche lasciar perdere.
    Poi sta al singolo riuscire a inquadrare il tipo di cliente (anche senza averlo mai visto) e stabilire come si può presentare.
    Sicuramente però il/la commerciale non può essere trasandato/a, non può presentarsi come appena alzato dal letto, col "muso", distrutto da una malattia...etc.
    Oltre che di scarso rispetto, sono segnali che (anche a livello inconscio) mal dispongono chi abbiamo davanti.
    Esempio stagionale: se sudo e le mie ascelle non sono proprio freschissime, è meglio che pongo rimedio...(sembra banale, ma giuro che c'è chi ancora non ha interiorizzato le virtù commerciali del deodorante :sbonk: )
    Comunque le donne in questo sono più fortunate, purchè si rispettino ordine, pulizia e faccia sorridente possono indossare qualsiasi cosa.


  • User Attivo

    Per me dipdende dai casi, non devi essere nè di meno nè di più del tuo interlocutore. Il lciente non deve avere la sensazione di essere inferiore a te ne deve avere la sensazione che lo sia tu.

    Di solito si potrebbe andare con un portatile e un blocco note in una bella cartellina marchiata con il nome della società.

    Sorriso smagliante, bella stretta di mano.


  • User Attivo

    @Virgilio_x said:

    Poi, per quanto riguarda il materiale con il quale vi presentate, andate con dei documenti tutti belli rilegati o con blocco degli appunti e stampe di esempi da far vedere, o vi presentate con il portatile e mostrate/scrivete tutto a video?

    Ripeto, per qualcuno può essere banale quello che ho scritto ma per me no 🙂

    Virgilio_x, non sono affatto cose banali, spesso è per via di dettagli apparentemente insignificanti se si firma un contratto o no e spesso non hanno a che vedere con la bontà del servizio che si va a proporre o i dettagli tecnici, ma con il commerciale e il suo approccio. Questo vale in maniera esponenziale in proporzione alla lontananza del cliente dal mercato web: più non ne sa nulla di internet, più un servizio vale l'altro, più cercheranno di comprare la persona che gli trasmette più sintonia, serietà e affidabilità.

    Per quanto riguarda le presentazioni: secondo me è meglio avere sia carta che portatile, il secondo più che altro per mostrare esempi, farsi mostrare dal cliente cosa piace e cosa no, spiegare nel concreto una dem o il posizionamento su Google...se il cliente ce l'ha e ha una connessione diventa anche superfluo ed è meglio usare il suo (leggi: si vedono i siti con l'occhio che ha sempre lui su queste cose, molti usano una ris. ancora 800 x 600 dove tutto sembra più graaaandeee...io ho un mac book pro, 16:9 con ris 1400 x 900 e se mostro un sito li sembra una cartolina... 😮 ).
    La carta è utilissima sia per lasciare materiale informativo, prendere appunti, disegnare schemini per agevolare la comprensione, non si dà l'impressione di essere "smanettoni" incalliti, si usa uno strumento noto e condiviso da tutti e quindi si manda un segnale tranquillizzante.
    Chi usa solo il portatile, lo "impone" al proprio interlocutore che, se non è del nostro mondo, si sentirà in qualche modo inferiore o in difetto.


  • Moderatore

    @ideasnextdoor said:

    Per me dipdende dai casi, non devi essere nè di meno nè di più del tuo interlocutore. Il lciente non deve avere la sensazione di essere inferiore a te ne deve avere la sensazione che lo sia tu.

    La regola numero uno è che uno deve porsi sullo stesso piano del cliente o in un piano leggermente inferiore al cliente (nel parlare, nel porsi) e MAI ESSERE SUL PIANO SUPERIORE


  • User Attivo

    @riga75 said:

    La regola numero uno è che uno deve porsi sullo stesso piano del cliente o in un piano leggermente inferiore al cliente (nel parlare, nel porsi) e MAI ESSERE SUL PIANO SUPERIORE

    Certo, si deve sentire a suo agio...come con un suo simile, va curato l'ego del cliente.